martedì 31 gennaio 2012

L'estremo oltraggio. - di Marco Travaglio.




Scalfaro non rubava. 

Non firmava le leggi incostituzionali (tipo il decreto-spugna Amato-Conso del ‘93). 

Era religioso dunque non clericale. 

Difendeva la Costituzione e l’indipendenza dei magistrati dunque era contro le bicamerali e i conflitti d’interessi. 

Era un intransigente dunque era contro gli inciuci e i “terzismi” paraculi dei berlusconiani travestiti da equidistanti (“chi si dice equidistante fra il ladro e il carabiniere, sta dalla parte del ladro”). 

Per questo non piaceva a B. e ai suoi servi, ma nemmeno ai finti oppositori di sua maestà. E bene ha fatto B. a non dire una parola sulla sua scomparsa, evitando di scegliere tra lo sputo sulla bara e l’ipocrisia dell’elogio postumo. 

Invece Renato Schifani, presidente del Senato, ha molto lacrimato per la dipartita di Scalfaro, che “lascia un vuoto nella politica e nelle Istituzioni carico di tristezza. 

Per chi lo ha conosciuto, per chi ha apprezzato nel corso degli anni il suo impegno a difesa della Costituzione, la ferita della sua scomparsa è particolarmente dolorosa. 

Scalfaro ha caratterizzato con la sua esperienza e la sua dedizione alla cosa pubblica l’intera stagione dell’Italia repubblicana, fornendoci un esempio insostituibile di senso civico. Ha incarnato e presenta ai cittadini di oggi e di domani un’immagine della Repubblica cui tutti teniamo gelosamente: una Repubblica baluardo dei diritti dell’uomo e della pace. 

Desidero ricordarlo, collega tra i colleghi, quando entrava in aula e non faceva mancare il suo contributo nei dibattiti. 

Ciascuno di noi, pur nella difesa delle proprie convinzioni, ascoltava con attenzione e rispetto i suoi interventi che hanno sempre avuto il carattere di un altissimo magistero istituzionale e morale. Con quest’immagine, che porterò sempre affettuosamente con me, desidero ricordarlo”. 

Sempre apprezzato? Ferita dolorosa? Esempio insostituibile e baluardo? Attenzione e rispetto? Gelosamente e affettuosamente? 

Chissà se Schifani conosce quel tale che il 26.9.2002 si scagliò contro Scalfaro, reo di aver definito “servile” la politica estera di B. con Bush: “Se c’è qualcuno che non conosce la democrazia è proprio Scalfaro, visti i suoi precedenti. Scalfaro ha avallato il più grande tradimento della volontà popolare. Ha cambiato la storia d’Italia consentendo che venissero politicamente ingannati i cittadini. 

Non accettiamo lezioni da chi è troppo abituato alle congiure di palazzo, ai ‘non ci sto’ su vicende che sono ancora avvolte da fitte nebbie. 

Il senatore a vita abbia almeno la compiacenza di risparmiarci le sue litanie. 

Lui è l’ultimo che può fare la predica. 
Non ci sono dubbi il senatore Scalfaro sta invecchiando male”. 

Quel tale, autore della solita legge (anzi, “lodo”) per abolire i processi al suo padrone, il 5.6.2003 aggredì Scalfaro che osava opporsi alla porcata: 

“Noi vogliamo tutelare il mandato popolare. Noi non abbiamo bisogno di chiedere un messaggio in diretta tv dicendo ‘io non ci sto, io non ci sto’. 

Un intervento che congelò l’azione penale. Noi il processo lo vogliamo” (Ansa, 5 giugno 2003). 

Scalfaro rispose che il “non ci sto” del ‘93 non congelò alcun processo (poi finito in archiviazione): era una replica alle “accuse che mi erano mosse da due personaggi trovati con le mani nel sacco dei servizi”: i ladroni del Sisde. 

Quel tale il 28.4.2006 insultò Scalfaro che, 87enne e febbricitante, presiedeva il Senato nella maratona notturna per eleggere il nuovo presidente Marini: “Quel che accade al Senato è sconcertante. Il presidente facente funzioni Scalfaro, con un colpo di mano, ha disposto d’autorità il rinvio di una seduta già fissata, per consentire a numerosi parlamentari del centrosinistra di tornare a votare. 
Un atteggiamento gravissimo, che prosegue il vulnus di elezioni già inficiate da irregolarità. Noi lanciamo un allarme, le regole sono state violate”. Il 19.5.2006 Prodi ottenne la fiducia con i voti (non determinanti) dei senatori a vita, tra cui Scalfaro. Allora quel tale propose una legge per togliere il diritto di voto ai senatori a vita. 

Quel tale era Renato Schifani: vergogniamoci per lui.



Evasione fiscale, Befera: 'In primavera maxi controlli su dichiarazioni dei redditi'



Roma - (Adnkronos) - Il direttore della Agenzia delle Entrate in un colloquio con 'La Repubblica': "La lotta all'evasione è uno sforzo titanico, ma comincia a dare i suoi frutti. Nel 2011 abbiamo recuperato 11,6 miliardi". E sottolinea: "Ormai siamo in grado di verificare la posizione di tutti i contribuenti".


Roma, 31 gen. (Adnkronos)- ''La lotta all'evasione e' uno sforzo titanico, ma comincia a dare i suoi frutti. Nel 2011 abbiamo recuperato 11,6 miliardi. Ora, con il controllo dei conti bancari, puo' partire la grande svolta di primavera". Ad annunciarlo e' il direttore della Agenzia delle Entrate Attilio Befera, in un colloquio con 'La Repubblica'. "Ormai siamo in grado di verificare la posizione di tutti i contribuenti. Dopo le dichiarazioni dei redditi di giugno scattera' un'operazione di controlli 'massivi'. La vera lotta agli evasori puo' cominciare davvero". "L'ultima manovra del governo- dice Befera- contiene un driver formidabile per la lotta all'evasione. Ora l'Agenzia delle Entrate ha accesso diretto ai conti correnti bancari.


L'archivio dei depositi da consultare ai fini fiscali lo aveva inventato Visco nel '96: il Parlamento lo ha bloccato per 15 anni, ora Monti l'ha finalmente sbloccato. Per far partire la raccolta dei dati manca solo l'ultimo provvedimento attuativo, che vareremo nei prossimi giorni d'intesa con il Garante della Privacy''. ''Grazie al sistema informatico "Serpico" abbiamo l'incrocio- speiga Befera- con tutti i dati possibili, dalle dichiarazioni Inps ai dati del registro delle imprese. Nel frattempo, stiamo mettendo a punto gli ultimi aggiornamenti al redditometro, che saranno pronti entro fine febbraio. A quel punto, potra' partire la 'grande svolta di primavera': in contemporanea con le dichiarazioni dei redditi di maggio e di giugno, partira' un'operazione di controlli massivi su tutte le posizioni sospette".


Riforme, Quagliariello: è la stagione giusta, iniziamo dal bicameralismo

"E' ora la stagione giusta per fare le riforme". Lo dice, al 'Sole 24 ore', Gaetano Quagliariello. "Prima va fatta la riforma del bicameralismo perfetto e diversificare le funzioni di Camera e Senato, poi si puo' procedere al taglio dei parlamentari, infine si puo' porre mano al porcellum", dice il vice presidente del gruppo Pdl al Senato. Per quel che riguarda la legge elettorale, "va dato al cittadino piu' potere di sceliere il rappresentante dei collegi senza toglierli del tutto il il diritto di scegliersi il governo. Va salvata la logica dell'alternanza, conquista di questi ultimi 15 anni".



Riforme, Zanda: priorità alla legge elettorale

"Il governo Monti e' un'occasione unica per i partiti". Lo dice, al 'Sole 24 ore', Luigi Zanda parlando di riforme istituzionali. "La questione delle questioni e' la legge elettorale", dice il vice presidente del gruppo Pd al Senato, "bisogna restituire ai cittadini il potere di eleggere i propri parlamentari" e "bisogna intervenire sull'abnorme premio di maggioranza". Zanda sottolinea: "Occorre mettere mano a varie parti del sistema; il rapporto governo-Parlamento, la riduzione del numero dei parlamentari, l'articolo 81, l'equilibrio di bilancio, i regolamenti parlamentari e appunto la legge elettorale". Ma "non si puo' rischiare che per fare tutto non si fa nulla, e il Porcellum va cambiato".


Fingono di ridursi lo stipendio, sgamato l’ennesimo bluff della Casta.




Oggi pomeriggio, i quotidiani on line e il tg rilanciano pomposamente la notizia che i deputati si sarebbero ridotti lo stipendio di 1300 euro lordi (700 netti al mese). La notizia in realtà è una bufala perché la busta paga degli onorevoli rimarrà intatta nonostante la decisione dell’ufficio di presidenza della Camera scaturita dopo mesi d polemiche e di annunci con cui si dichiarava di voler riportare le indennità dei parlamentari italiani alle medie europei. A svelare il gioco di prestigio messo in atto dalla Casta per salvare le apparenze ma senza ridursi lo stipendio è il giornalista Franco Bechis: “Il segreto è tutto nelle nuove norme previdenziali dei parlamentari -scrive Bechis- che sono scattate dal primo gennaio scorso. Passando dal sistema retributivo a quello contributivo, i deputati si sarebbero visti lievitare la busta paga di circa 700 euro netti al mese, perchè non è più loro chiesto di versare tutti e due i contributi che versavano prima: uno per il vitalizio (1.006 euro al mese) e uno previdenziale (784,14 euro al mese), oltre alla quota assistenziale (526,66 euro al mese). La riforma delle pensioni avrebbe toccato solo marginalmente i deputati in carica (un anno su 5 di legislatura), che avrebbero recuperato ben più di quello svantaggio con i 700 euro netti in più in busta paga. Se la notizia degli stipendi aumentati fosse uscita, li avrebbero linciati. Così hanno deciso non di tagliarsi lo stipendio, ma di rinunciare a quell’aumento.”
Insomma continuano a prenderci in giro.
M.M.

lunedì 30 gennaio 2012

Opere pubbliche, le 320 incompiute.



Sono le 320  opere pubbliche mai ultimate in Italia.
Il record in Sicilia.

Le opere pubbliche abbandonate a metà sono una storia vecchia.
Ma oggi, grazie a un lavoro certosino fatto da www.incompiutosiciliano.org possiamo rifarci gli occhi vedendole tutte in fila in un elenco che fa paura.
Non esiste una stima globale di questo spreco ma parliamo di miliardi di euro buttati al cesso.
Questa lista la si dovrebbe far imparare a memoria nelle scuole così magari poi la gente ci pensa quando vota.
Incompiuto Siciliano non si è limitato a redarre una lista, ha anche organizzato un tour turistico all’incompiuto come corrente artistica. E si sono perfino portati una colonna di cemento armato alla Biennale di Venezia.
Insieme alla redazione del Male abbiamo deciso di lanciare una campagna di satira per rendere più visibile questo scempio etico e ambientale.
Grazie a un’idea di Vincino, con la collaborazione del Male e di questo gruppo di artisti è stata organizzata nello stadio per il Polo di Giarre, abbandonato da 20 anni, la prima partita a Polo con disoccupati al posto dei cavalli. Alla festa happening hanno partecipato centinaia di persone.
E sulla diga del Chiascio, costata quasi 200 milioni di euro e mai utilizzata, dopo 20 anni, abbiamo inscenato l’inseguimento e l’abbattimento di uno scimmione ad opera di una fantomatica unità militare cinofila. Evento che grazie alla complicità di Legambiente ha avuto grande risalto sui media umbri.
Abbiamo intenzione di collaborare con altri gruppi per progettare altre azioni di guerriglia comica.
Chi vuole essere informato mandi una mail a vania chiocciola alcatraz punto it.

Ecco la lista della vergogna:

Invaso incompleto – Cammarata (AG)
Variante di Porto Empedocle – Sicilia – Porto Empedocle
Viadotto Burgio – Sicilia – Burgio
Trenino Cogne-Pila – Valle D’Aosta – Cogne
Ospedale Sant’Isodoro – L’Aquila
Stadio “Tommaso Fattori” – L’Aquila
Palazzo dello sport – L’Aquila – Paganica
Centro Polifunzionale – L’Aquila
Metropolitana – L’Aquila
Bretella tra Brignano e Torrione – L’Aquila
Depuratore – Chieti – Francavilla al Mare
Porto di Francavilla al mare – Chieti
Ponte – Chieti
Campus universitario di Madonna delle Piane – Chieti
Ospedale – Chieti – Ripa Teatina
Ospedale Clinicizzato “Santissima Annunziata” di Colle dell’Ara – Chieti
Villaggio del Fanciullo – Teramo – Silvi
Complesso Ospedaliero di Casalena – Teramo
Ospedale “Sant’Egidio alla Vibrata” – Teramo
Ponte ciclo pedonale – Teramo – Silvi
Autoporto di Castellalto – Teramo
Autoporto di Roseto – Teramo – Roseto degli Abruzzi
Carcere Mandamentale – Matera – Irsina
Aeroporto di Pisticci – Matera
Ferrovia Matera-Ferrandina – Matera
Cinema Ariston – Potenza
Ex caserma dei Vigili del Fuoco – Potenza
Ex-Cip Zoo – Potenza
Ex-dispensario – Potenza
Palestra – Potenza
Stazione autobus extraurbani – Potenza
Diga sul Monte Marello – Catanzaro – Cannalia
Diga di Gimigliano sul fiume Melito – Catanzaro
Diga sull’Alaco – Catanzaro – San Sostene
Diga del Redisole – Catanzaro – Torrente Fiumarella
Ospedale – Catanzaro – Girifalco
Centro Polifunzionale – Catanzaro
Palazzetto dello sport – Catanzaro – Borgia
Piscina comunale di San Giovanni in Fiore – Catanzaro
Diga sul Laurenzana – Cosenza – Fiume Trionto
Diga sul Monte Pettinascura – Cosenza
Grande mattatoio consortile – Cosenza – Cetraro
Nuovo mercato coperto – Cosenza – Diamante
Mattatoio comunale – Cosenza – S. Pietro di Guarano
Diga di Tarsia – Cosenza
Diga sul Basso Savuto – Cosenza
Mattatoio consortile di Diamante – Cosenza
Diga Basso Esaro – Cosenza
Diga sull’Alto Esaro – Cosenza
Mercato coperto di Diamante – Cosenza
Casa albergo – Cosenza – Buonvicino
Diga del Votturino – Cosenza – Altopiano della Sila
Mattatoio consortile – Cosenza – Casole Bruzio
Sala Conferenze di Diamante – Cosenza
Casa albergo – Cosenza – Saracena
Scuola Materna – Cosenza – Diamante
Istituto di riabilitazione “Papa Giovanni” – Cosenza – Serra d’Aiello
Ospedale di Scalea – Cosenza
Stadio di Paola – Cosenza
Palazzetto dello Sport – Cosenza – Cittadella di Capo
Trasversale di Serre – Cosenza – Serre
Campo di calcio di Crotone
Diga sul Lordo – Reggio Calabria
Diga inutilizzata – Reggio Calabria – Laureana in Borrello
Diga sul fiume Metrano – Reggio Calabria – Gioia Tauro
Diga sul Melito – Reggio Calabria
Diga sul Menta – Reggio Calabria – Roccaforte del Greco
Ospedale di Cittanova – Reggio Calabria
Ospedale di Gerace – Reggio Calabria
Palazzetto dello sport – Reggio Calabria – Taurianova
Bretella di completamento – Reggio Calabria – Lauria
Autostrada A3, Salerno – Reggio Calabria
Tangenziale Est di Vibo Valentia
Biblioteca comunale – Caserta
Mattatoio comunale – Caserta – Piedimonte Matese
Mattatoio comunale e foro boario – Caserta
Ospedale “San Rocco” – Caserta – Sessa Aurunca
Piscina – Caserta – Piedimonte Matese
Ospedale di S. Bartolomeo in Galdo – Benevento
Ospedale “Maria SS. Delle Grazie” – Benevento
Albergo – Napoli – Alimuri
Vasca d´alaggio – Napoli – Torre Annunziata
Ospedale – Napoli – Boscotrecase
Ospedale “S. Maria di Casascola” – Napoli – Gragnano
Spirito nuovo tra antiche mura – Salerno – Sassano
Cementificio – Salerno – Sapri
Nuova casa comunale “Spirito nuovo tra antiche mura” – Salerno – Sassano
Ospedale “San Michele di Pogerola” – Salerno – Amalfi
Ospedale – Salerno – Roccadaspide
Palazzetto dello sport – Salerno – Cava de’ Tirreni
Rampa di collegamento (Ponte) – Salerno – Cava de’ Tirreni
Ex-statale 447 – Salerno
Ospedale del polo di Cona – Ferrara
Variante di valico – Bologna
Bowling – Pordenone – Roveredo
Diga Ravedis – Pordenone – Montereale Valcellina
Ospedale Nuovo – Frosinone
Centro Intermodale – Latina
Autostrada Rieti-Torano
Parcheggio sotterraneo – Roma
Anello ferroviario, stazione Vigna Clara – Roma
Colonia Fano – Genova
Messa in sicurezza del Torrente Sturla – Genova – Bavari
Ospedale “Luigi Frugone” – Genova – Busalla
Ospedale civile “Arnaldo Terzi” – Genova
Sede dell’Agenzia delle Entrate – Bergamo
Borgo di Consonno – Lecco
Canale fluviale Milano-Cremona
Ponte di Vedano – Milano
Strada provinciale Mirazzano – Vimodrone – Milano
Chiusa Golasecca – Varese
Palazzetto dello sport – Varese – Cantù
Pista d’Atletica Zengarini – Tribuna – Pesaro – Urbino – Fano
Traforo della Guinza – Pesaro – Urbino – Mercatello sul Metauro (PU)
Centro visite del sito archeologico di Sepino – Campobasso
Ospedale “Vietri” – Campobasso – Larino
Ospedale “SS. Rosario” – Isernia
Palafuksas – Torino
Orfanotrofio ex-Ipai – Vercelli
Parcheggio interrato Piazza XX Settembre – Bari – Trani
Ponte – Bari – Palese
L’asilo incompiuto a Trani o rudere di Via Di Vittorio – Bari
Casa di riposo – Bari
Stazione ferroviaria di Palese – Bari
Pretura – Brindisi
Impianto per il trattamento dei rifiuti solidi urbani – Brindisi
Istituto “Tanzarella” – Brindisi
Centro per anziani – Brindisi
Palazzetto dello sport – Brindisi – Fasano
Piscina Coperta – Foggia – Vieste
Invaso Pappadai – Lecce
Casa di riposo per anziani – Lecce – Nardò
Centro sportivo – Lecce – Cesarea Terme
Impianto sollevamento acqua – Taranto
Scuola elementare – Cagliari – Monserrato
Chiesa San Giovanni Evangelista – Cagliari – Quartu Sant’Elena
Elettrificazione della “dorsale sarda” – Cagliari
Strada “La Fumosa” – Olbia – Tempio – Tempio Pausania
Campo sportivo – Oristano
Teatro – Sassari – Villasor
Ufficio senza destinazione d’uso – Sassari – Li Punti
Mercato civico – Sassari – Villasor
Nuova caserma dei carabinieri – Sassari – Bono
Ospedaletto – Sassari – Benetutti
Piscina – Sassari – Benetutti
Centro sportivo polivalente – Sassari – Benetutti
Ippodromo – Sassari – Benetutti
Strada camionale – Sassari
Teatro popolare Samonà – Agrigento – Sciacca
Museo di via Roma – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Piscina comunale – Agrigento – Sciacca
Museo – Contrada La Salina – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Pretura – Agrigento
Deposito d’acqua di Monte Imbriacola – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Deposito di Aria Rossa – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Diga di Gibbesi – Agrigento – Naro
Deposito d’acqua zona scalo nuovo di Cala Pisana – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Deposito di Poggio Monaco – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Case popolari – Agrigento – Cattolica Eraclea
Approdo di Cala Pisana – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Casa per anziani – Agrigento – Casteltermini
Deposito d’acqua di Taccio Vecchio – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Ospizio – Agrigento – Cattolica Eraclea
Ospedale – Agrigento – Cattolica Eraclea
Piscina Comunale Ctr Imbriacola – Agrigento – Lampedusa e Linosa
Campo di calcio Villaggio Mosé – Agrigento
Piscina – Agrigento – Cattolica Eraclea
Polisportivo coperto – Agrigento – Castrofilippo
Campo da rugby Villaggio Mosé – Agrigento
Palazzetto dello sport – Agrigento – Cattolica Eraclea
Piscina Comunale Coperta – Agrigento – Sciacca
Stadio d’atletica – Agrigento
Linea ferroviaria Canicattì – Riesi – Agrigento
Messa in sicurezza della statale SS 115 – Agrigento – Sciacca
Carcere mandamentale – Caltanissetta – Gela
Diga Disueri – Caltanissetta – Gela
Caserma dei carabinieri – Caltanissetta – Gela
Diga Comunelli – Caltanissetta – Gela
Dissalatore – Caltanissetta – Gela
Caserma dei Vigili del Fuoco – Caltanissetta – Gela
Piscina comunale – Caltanissetta – Milena
Linea ferroviaria Caltanissetta – Misteci – Caltanissetta
Svincolo Irosa – Caltanissetta – Resuttano
Teatro Nuovo – Catania – Giarre
Teatro di viale Moncada – Catania
Centro congressi comunale – Catania – Mascali
Approvvigionamento idrico della città di Catania – Piedimonte Etneo
Mercato dei fiori – Catania – Giarre
Centro diurno e comunità alloggio per anziani – Catania – Giarre
Case popolari – Catania – Bronte
Case popolari – Catania – Adrano
Pretura – Catania – Giarre
Parco tematico dei divertimenti – Catania – Fiumefreddo
Diga di Pietrarossa – Catania
Depuratore delle acque – Catania – Biancavilla
Distaccamento provinciale dei Vigili del Fuoco – Catania
Diga di Pietrarossa – Catania – Caltagirone
Parcheggio multipiano – Catania – Giarre
Pista delle macchinine – Catania – Giarre
Parco – Catania
Ponte cosiddetto “Dei Sospiri” – Catania – Linguaglossa
Mercato ortofrutticolo – Catania – Caltagirone
Bambinopoli – Parco “Chico Mendes” – Catania – Giarre
Ospedale Vittorio Emanuele – San Marco – Catania
Nuovo complesso policlinico Universita di Catania
Ospedale – Catania – Biancavilla
Ospedale – Catania – Grammichele
Ospedale Sant’Isodoro – Catania – Giarre
Ospedale – Catania – Randazzo
Ospedale “Rinaldi” – Catania – Vizzini
Casa albergo per anziani – Catania – Giarre
Campo di polo – Catania – Giarre
Palestra comunale – Catania – Mascali
Campo sportivo – Catania – Misterbianco
Velodromo “Salinelle” – Catania – Paternò
Palestra comunale – Catania – Sant’Alfio
Centro sportivo polifunzionale – Catania – Giarre
Piscina Olimpionica coperta – Catania – Giarre
Piscina comunale – Catania – Giarre
Palazzetto dello Sport – Catania – Palagonia (CT)
Colonnato lungo i binari – Catania – Bronte
Ponte – Catania – Randazzo
Diga Morello – Enna – Villarosa
Teatro “Garibaldi” – Enna
Parco archeologico del castello di Nicosia – Enna
Invaso Olivo – Enna
Invaso Pozzillo – Enna – Ragalbuto
Mercato ortofrutticolo – Enna
Mercato ortofrutticolo Leonforte – Enna
Carcere – Enna
Diga Ancipa – Enna – Troina
Mattatoio comunale – Enna – Nicosia
Ospedale “Ferro Branciforte Capra” – Enna – Leonforte
Sanatorio – Enna – Pergusa
Palazzetto dello sport – Enna – Leonforte
Piscina – Enna – Centuripe
Superstrada nord – sud – ss177 – Enna – Leonforte
Linea ferroviaria Leonforte – Nicosia – Enna
Superstrada NORD-SUD – ss117 – Enna – Nicosia
Carcere – Messina – Patti
Dissalatore – Messina – Lipari
Carcere – Messina – Mistretta
Lavori di consolidamento del torrente Simeto – Messina – San Piero Patti
Casa per anziani – Messina – Mistretta
Linea ferroviaria Santo Stefano di Camastra – Mistretta – Messina
Ponte sullo stretto di Messina
Strada “Dei due Mari” – SS 117 Centrale Sicula – Messina – Santo Stefano di Camastra
Diga dello Scanzano – Palermo – Lago Scanzano
Diga di Blufi – Palermo
Diga di Rosamarina – Palermo – Termini Imerese
Diga Poma – Palermo – Lago Poma
Centro servizi – Palermo – Capaci
Diga Garcia di Roccamena – Palermo – Termini Imerese
Asilo nido – Palermo
Scuola media – Palermo – Mezzojuso
Azienda ospedaliera “Villa Sofia” – Palermo
Sanatorio – Palermo – Piana degli Albanesi
Ospedale “Villa delle Ginestre” – Palermo
Padiglioni polichirurgici e Ospedale via Ingegneros – Palermo
Ospedale “Casa del Sole” – Palermo
Azienda Ospedaliera “V. Cervello” – Palermo
Viadotto sul cuore delle Madonie – Palermo
Anello metroferroviario – Palermo
Passante ferroviario. Raddoppio metropolitana Palermo centrale – Punta Raisi – Palermo – Cinisi
Linea ferroviaria Palermo Lolli – Santa Ninfa
Sottovia scatolare – Palermo – Bolognetta
Galleria interna al parco delle Madonie – Palermo – Petralia Soprana
Raccordo Autostradale – Palermo
Adduttore del fiume Irminio – Ragusa
Ex ospedale psichiatrico – Ragusa
Ospedale “G.B Odierna” – Ragusa
Teatro Comunale di Siracusa
Invaso di Lentini – Siracusa
Asilo nido – Siracusa – Priolo Gargallo
Centro scolastico polivalente per scuole elementari e materne – Siracusa – Priolo Gargallo
Scuola-albergo – Siracusa
Ex Ospedale Neuropsichiatrico – Siracusa
Ospedale civile – Siracusa – Pachino
Casa albergo per anziani – Siracusa – Priolo Gargallo
Ospedale “E. Muscatello” – Siracusa – Augusta
Centro diurno per gli anziani – Siracusa – Priolo Gargallo
Nuovo ospedale generale – Siracusa – Lentini
Sopraelevata SP26 – Siracusa – Rosolini
Porto di Pantelleria – Trapani
Teatro di Gibellina – Trapani
Monumento ai Mille – Trapani – Marsala
Pista ciclabile – Trapani – Mazara del Vallo
Chiesa Madre (c.d. Chiesa di Quaroni) – Trapani – Gibellina
Dissalatore – Trapani – Nubia
Ponte – Trapani – Mazara del Vallo
Acquedotto di Montescuro-ovest – Trapani
Alloggi della polizia – Trapani – Gibellina
Serbatoi Paceco, Trinità, Rubino, Zafferana – Trapani
Centro turistico – Trapani – Gibellina
Cimitero – Trapani – Contrada Ciappola – Cutusio
Scuola – Trapani – Erice
Piscina comunale – Trapani
Ospedale “San Biagio” – Trapani – Marsala
Ospedale “Vittorio Emanuele II” – Trapani – Castelvetrano
Centro cure per disabili – Trapani – Castellammare del Golfo
Ospedale Nuovo – Trapani – Marsala
Palestra – Trapani – Erice
Litoranea Nord – Trapani
Porto “Banchine versante Ronciglio” – Trapani
Linea ferroviaria Kaggera – Vita – Salemi – Trapani
Porto di Castellammare del Golfo – lavori di prolungamento e messa in sicurezza – Trapani
Galleria tra la Valle dell’Adige e il lago di Garda – Trento
Linea tramviaria Scandicci – Santa Maria Novella – Firenze
Acquario pubblico “Diacinto Cestoni” – Livorno
Porta del parco Appennino Tosco Emiliano – Massa Carrara – Filattiera
Scolmatore acque – Pisa – Pontedera
La strada quadrilatero umbro-marchigiana – Perugia
Superstrada Perugia-Ancona
Nuovo ospedale comprensoriale – Terni
Superstrada Terni – Rieti
Metropolitana – Terni
Diga di Beauregard – Aosta – Valgrisenche
MO.S.E. – MOdulo Sperimentale Elettromeccanico – Venezia
Idrovia Venezia – Padova
Ospedale “San Bortolo Nuovo” – Vicenza
Istituto Elioterapico – Vicenza – Roana

(Qui trovi descrizioni, foto e mappa satellitare degli incompiuti suddivisi per regione…)

SEGNALA CASI DI OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE A REDAZIONEWEB@ILFATTOQUOTIDIANO.IT



http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/30/ecco-censimento-degli-incompiuti/187625/

THE ITALIAN WAY. - di Eugenio Benetazzo.



Eugenio Benetazzo



Il nostro paese soffre di una malattia congenita sin dalla sua nascita: la sindrome nimby (not in my backyard). Siamo tutti pronti ad alzare la voce per richiedere ed esigere grandi cambiamenti e le tanto sospirate riforme di cui sentiamo parlare ormai da almeno due decenni, tuttavia importa solo che queste riforme non ridimensionino, incidano o compromettano il nostro orticello di casa o la nostra sfera personale. Vista l'escalation di lamentale, disagi e proclami da quasi tutti i contribuenti, risparmiatori, imprenditori, professionisti e pensionati possiamo percepire che la nazione è sulla via del cambiamento, rinnovamento e speriamo a breve anche del miglioramento. Ma davvero credevate di riformare il paese senza creare malessere e dissidi per milioni di italiani ?


Nella penisola a forma di stivale ci sono centinaia di caste, al cui confronto quella politica è veramente poca cosa, ed è proprio per questo che siamo stati imballati per decenni, a causa di convenienze e piaggerie sempre di parte, indissolubili e radicate nel territorio in ogni forma e sorta. Alla fine siamo quasi tutti mafiosi se ci pensate, ed essere mafiosi non significa sparare con la lupara indossando la coppola, ma difendere e proteggere con l'arroganza un privilegio da qualcuno (etimologicamente il termine “mafia” deriva dalla parola islamica “mahyas” ovvero arroganza e prepotenza). Il nostro passato storico e la nostra genetica antropologica ci dimostra che noi italiani della rappresentanza democratica, del confronto dialettico, della critica costruttiva, della concertazione collettiva non ce ne facciamo proprio niente. Anzi, più diamo spazio a queste rappresentazioni di governance democratica (almeno sulla carta), più ci facciamo male.


Siamo una pseudo nazione nata dall'aggregazione forzata di venti popolazioni obbligate a stare assieme con cultura, tradizioni, costumi ed usanze una diversa dall'altra. Per questo motivo abbiamo avuto bisogno in diversi momenti della nostra storia di un imperatore, di un feudatario, di un aristocratico, di un duce, di un tycoon televisivo ed oggi di un primo ministro tecnico. Nel nostro subconscio, da italiani abbiamo bisogno di qualcuno che “antidemocraticamente” dall'alto dei cieli ci dica “così si deve fare e così si fa”. Anche se sembra un pensiero brutale, purtroppo rappresenta una verità scomoda e inconfutabile. Con grande presunzione, dopo la delusione del decreto Salva Italia, con il decreto Cresci Italia il paese avvertirà dei benefici sostanziali già entro i prossimi due anni. Mi auguro che anche il mercato del lavoro sia oggetto di una così forte stringente riforma strutturale. Ogni cambiamento solitamente preoccupa chi ha privilegi, chi ha qualcosa da difendere, chi ha vissuto senza correre grandi rischi o beneficiato di posizioni di rendita.


Certo alcuni punti di questi interventi potevano essere gestiti con diverse tempistiche e modalità di attuazione (vedi il caso delle licenze ai taxi), ma ancora una volta emerge lo spirito dell'italian way: siamo bravissimi tutti a criticare, ma sono veramente pochi quelli che poi sanno governare. Il calcio insegna: sessanta milioni di opinionisti e contestatori contro un solo allenatore della nazionale. Sul fronte bancario potremmo proporre lo stesso assunto: il decreto Salva Italia (o meglio dire Salva Banche) ha rappresentato non una delle possibili manovre da intraprendere, ma l'unica manovra da proporre, nonostante lo scontento e il mormore popolare ovvero salvare anche con interventi palesemente di parte, manovre di cortesia e di indubbio favore il sistema bancario italiano e non solo. Scusate, tra di voi vi è qualcuno che desidera ardentemente che la sua banca fallisca, l'euro affondi e i suoi risparmi accantonati da una vita si polverizzino ?


Come Henry Paulson per gli USA nel 2008 anche Mario Monti ed il suo contestato governo ha fatto quello che si doveva fare per salvare la pompa del sistema economico: ovvero mettere a disposizione delle banche l'intera economia nazionale, dando il tempo e gli strumenti necessari per riprendersi, nell'interesse indiretto anche di tutti i detentori di risparmio. Forse si sarebbe potuto gestire il tutto con un diverso approccio, magari congelando gli interessi sui titoli di stato detenuti dagli investitori non residenti, ma alla fine dobbiamo anche comprendere che quest'uomo è stato imposto non solo per salvare le banche europee, ma anche e soprattutto per proteggere l'integrità strutturale dell'euro a fronte del subdolo attacco portato avanti dagli Stati Uniti per indebolire la nostra divisa, destinata a compromettere l'egemonia valutaria del dollaro nei nuovi paesi che in futuro traineranno l'economia planetaria.


Per quanto concerne dopo i poteri forti e le ossessive tesi complottistiche  sbandierate da alcuni talk show italiani e i loro conduttori, forse ci si dovrebbe soffermare a riflettere se veramente si può oggi parlare di complotto dell'Europa contro l'Italia. Al momento attuale casomai mi sento di dire che è l'Italia a potersi permettere, se volesse, di complottare contro l'Europa, se ci pensate infatti i tre uomini istituzionali più potenti del momento sono proprio italiani. Mario Draghi alla BCE, Mario Monti in Italia (pensate all'accoglienza ed al consenso che ha ricevuto al London Stock Exchange) e Andrea Enria all'EBA (la nuova autorità di vigilanza bancaria in Europa). Con il recente downgrade della Francia e la perdita continua di consenso della Merkel in Germania, la maggior parte di noi non se ne è ancora accorta, ma dopo l'era Berlusconi, il nostro peso, ingerenza e prestigio in Europa come italiani sta sorprendentemente cambiando. Anche a nostro favore.



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ANAM: La verità "GIGGI ZANAZZO" (1893)










Na gavetta de granci giornalisti,
che rajeno carote a chi li paga;
‘na voja de fregasse che s’allaga;
ingiustizie e spettacoli mai visti,
deputati magnoni e pagnottisti,
fregnacce d’agguantasse co’ la draga,
ministri frammassoni e camorristi
che nun fan’altro che ingrossà la piaga.
Conocchie, preti, gente che s’addanna,
strozzini, tasse, giudici vennuti…
e in fonno er vaticano che comanna.
Er merito che mòre su la paja
e la grolia che ghigna a li cornuti:
ecco le condizioni de l’Itaja.
(1893)


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La banca non ha informato sui rischi e il giudice la condanna.



L’insegna di Lehman Brothers


Da Ariano Irpino arriva una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza. Il giudice Rocco Abbondandolo ha dato ragione ad un cliente che nel gennaio del 2008 aveva sottoscritto 55 mila euro di obbligazioni di Lehman Brothers. Secondo il magistrato, Fineco, l’istituto che gli ha venduto i titoli, ha omesso di informarlo sulla rischiosità dell’operazione ed è quindi tenuto a restituire il capitale con gli interessi e la rivalutazione: totale 80 mila euro.

Per molti economisti chi ha lasciato fallire nel settembre del 2008 la Lehman Brothers ha commesso l’errore degli errori. Da lì è partita la grande crisi dei mutui subprime che ha affondato il castello di carte della finanza e a cascata l’economia reale. Insomma se oggi siamo appesi agli spread e il debito pubblico è diventato un macigno insostenibile buone colpe vanno ricercate anche in quel crack e in chi non lo ha evitato. La pensano allo stesso modo i circa 200mila risparmiatori italiani che da tre anni e mezzo stanno lottando per provare a riportare a casa almeno una parte dei circa 2 miliardi che hanno investito nelle polizze unit linked e nei bond legati alla della banca d’affari americana.
Dagli inizi di gennaio, però, il popolo dei traditi dai fratelli Lehman ha qualche motivo in più per sorridere. La buona novella gli arriva da Avellino (precisamente Ariano Irpino) dove il giudice Rocco Abbondandolo ha dato ragione al cliente che nel gennaio del 2008 aveva sottoscritto 55 mila euro di obbligazioni dell’istituto Usa. È la prima volta e la sentenza potrebbe fare giurisprudenza. Secondo il magistrato, Fineco, l’istituto che gli ha venduto i titoli, ha omesso di informarlo sulla rischiosità dell’operazione ed è quindi tenuto a restituire il capitale maggiorato degli interessi e della rivalutazione: totale 80 mila euro.
«Fineco – spiega Angelo Castelli, l’avvocato di Formia che ha riportato il successo, uno dei massimi esperti del risparmio, può vantare 200 cause vinte sulle obbligazioni argentine, Cirio e Parmalat – ha aderito a Patti Chiari (il sistema di autoregolamentazione dell’industria bancaria) e quindi aveva degli obblighi convenzionali che evidentemente non ha rispettato». Cioè? «Secondo il giudice esistevano degli elementi oggettivi che facevano capire le difficoltà della Lehman e la banca doveva avvertire il cliente dei rischi (anche successivamente alla sottoscrizione del titolo) nonostante il rating fosse affidabile». Quali sono questi elementi? «Innanzitutto l’andamento dei Cds (assicurazione sull’insolvenza dell’emittente ndr) in salita a partire dal 2007 e poi la riduzione della forza lavoro, nello stesso anno la Lehman aveva licenziato quasi il 10% dei suoi dipendenti». Morale della favola: poco importa che il cliente fosse un professionista (un medico), per il giudice la sua esperienza non può essere in nessun modo equiparata a quella della banca che dunque è tenuta a pagare.
E adesso cosa succede? Secondo il legale, si aprono grandi spazi. La sentenza di Ariano Irpino, che costituisce un precedente, che si aggiunge ad un altro di qualche mese fa: «Avevo ottenuto il rimborso stragiudiziale di una polizza unit linked legata all’istituto americano per 52 mila euro (contro banca Network investimenti ndr)». Ora «abbiamo un precedente importante sulle obbligazioni semplici sottoscritte da buona parte dei risparmiatori italiani rimasti incagliati nel crac della Lehman. In questo momento ne rappresento circa 150».
Il consiglio del legale è quello di fare causa. Ma ovviamente ha maggiori possibilità di successo chi ha sottoscritto il bond nel 2008, ha trattato con un istituto aderente a Patti Chiari e soprattutto non ha firmato nessuna liberatoria che gli precludesse la via legale. Come da copione, infatti, anche agli investitori traditi da Lehman è stato offerto un piano di ristrutturazione volontaria per rientrare in parte dei soldi investiti, ma in alcuni casi è successo che ai clienti oltre al modulo di adesione fosse presentato un documento con il quale si escludeva ogni possibilità di portare l’istituto in tribunale. Chi l’avesse firmato può dire addio ai sogni di gloria.