L'ex tesoriere della Margherita portava anche la famiglia: per andare ai Caraibi anticipò all'agenzia di viaggi 33mila euro. Rutelli: "Mai detto che vogliamo una restituzione parziale del maltolto. Noi vogliamo indietro l’intero maltolto".
Viaggi a New York, Londra, Malaga, Birmingham, Parigi, Venezia. Luigi Lusi, l’ex tesoriere, era un globe trotter, sempre con la famiglia al seguito e sempre in alberghi a cinque stelle. Il 20 marzo del 2011 all’Agenzia di viaggi Dolby Travel ha anticipato 33 mila euro per un viaggio alle Bahamas prenotato per il mese di agosto per lui e altri sei familiari. Il 20 marzo altri 20mila euro di anticipo, il 28 aprile altri 27 mila: alla fine questa vacanza è costata, alla Margherita s’intende, 80 mila euro. E il bilancio complessivo fornito dalla Dolby Travel ammonta a 218 mila euro e rotti.
Il senatore non badava a spese, due antipasti di pesce alla Rosetta, noto ristorante romano, sono costati 280 euro. Gli operai che hanno ristrutturato la villa di Genzano alloggiavano in un albergo pagato, sempre dalla Margherita, 1200 euro alla settimana. Per un week end da trascorrere a Sveti Stefan in Montenegro, dal 30 agosto al 4 settembre, aveva già anticipato 11.600 euro, poi per colpa della Finanziaria di Berlusconi, Lusi è stato costretto a rinunciare e ha addebitato all’ex partito una penale da 8.700 euro. Alla fine il bilancio è stato di 218.250 euro, almeno a quanto risulta dalle ricevute rilasciate dall’Agenzia di viaggi Dolby travel.
Alle allusioni, poco velate, sulle responsabilità degli ex compagni di partito nello sperpero del denaro pubblico, fatte dall’ex tesoriere Luigi Lusi durante “l’intervista rubata” trasmessa giovedì sera da Servizio pubblico di Michele Santoro, la risposta di Francesco Rutelli e della disciolta Margherita non si è fatta attendere.
Gli avvocati Titta Madia e Alessandro Diddi hanno consegnato ieri ai pm Caperna e Pesci un’anticipazione dell’attesa superperizia affidata dall’ex partito al Kpmg, ufficio tra i più quotati nella revisione dei conti societari. Colpo su colpo. Le conclusioni annunciate dallo Studio K di fatto coincidono con quelle del nucleo tributario della Guardia di Finanza: tra il 2007 e il 2011 Lusi ha fatto sparire dal conto corrente 7975 – il polmone bancario dell’ex Margherita presso lo sportello della Bnl al Senato – 11 milioni attraverso il prelievo di contanti e di assegni di piccola e media entità a cifra tonda. Dall’analisi dei conti bancari emerge che in media l’ex tesoriere prelevava 30 mila euro al mese in contanti (che in quattro anni fanno 1 milione e 339.100 euro) somma che “mal si concilia con le esigenze di un partito con pochi dipendenti e teoricamente con poche operazioni di piccola tassa”. Sono tre i capitoli di spesa analizzati dal Kpmg da cui, come sottolineano i legali della parte offesa, emerge la vocazione “predatoria e la spregiudicatezza” del senatore Lusi, ormai non più indagato soltanto per appropriazione indebita, ma anche per “trasferimento fraudolento di beni provento di reato” che prevede fino a 12 anni di reclusione.
Ci sono anche falsificazioni: un rimborso spese da 8.200 euro si è trafsormato d’incanto in 28.200. Un quadro non troppo distante da quello offerto dal decreto di sequestro di una villa e dei cinque appartamenti di Capistrello che hanno coinvolto mezza famiglia: con lui sono sotto inchiesta la moglie Giovanna Petricone (“ricettazione, riciclaggio e trasferimento fraudolento»), il cognato Francesco Giuseppe Petricone («riciclaggio e trasferimento fraudolento”) come Micol D’Andrea, la nipote acquisita, che si è fatta intitolare la sontuosa villa di Genzano, pagata con il solito sistema degli assegni di piccolo taglio, tutti a cifra tonda per un milione e 250 mila euro. La lista dei “complici e presta-nomi” non si limita alla famiglia, nel decreto c’è un esplicito riferimento ad “altri”, commercialisti che curavano la contabilità delle società Ttt.
L’iniziativa degli avvocati Madia e Diddi apre un nuovo capitolo giudiziario. I legali della parte lesa chiedono alla procura di indagare anche sulle dichiarazioni fatte da Lusi a Servizio pubblico. Infuriato è apparso Rutelli: “Una cosa sia chiara, noi non abbiamo mai detto che vogliamo una restituzione parziale del maltolto. Noi vogliamo indietro l’intero maltolto. Quando si parla di patteggiamento riguarda una richiesta di Lusi”. L’ipotesi in effetti era stata avanzata dal difensore del tesoriere, l’avvocato Luca Petrucci che ieri ha presentato ricorso contro i sequestri disposti dai pm. Non si esclude neppure che Lusi venga nuovamente interrogato, e allora si capirà meglio se le sue premonizioni funeste si avvereranno: “Quando su di me sarà riversata altra merda… Se parlassi salterebbe il centrosinistra”.
Ieri, raggiunto da una nostra telefonata, si è limitato a dire: “Non dico nulla per carità, attenzione a notizie fatte filtrare. Alle Bahamas ci sono stato una volta soltanto anni fa, le cifre di cui mi parla sono iperboliche. Quanto all’agenzia Dolby è l’agenzia della Margherita”. L’ex boy scout ruggisce come un leone ferito. Degli 80 milioni incamerati in quattro anni, 20 sono ancora nella cassa Dl, 24 li avrebbe rubati Lusi (sugli ultimi quattro le indagini della Gdf sono a buon punto) ne mancano 36. Un pozzo di cui non si vede il fondo.
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