sabato 9 giugno 2012

C'era anche una Santabarbara nella Bat-casa di Moratti junior. - Emilio Randacio



Mitra, carabine e pistole nel loft irregolare del figlio dell'ex sindaco che aveva un poligono di tiro e che ospitava, all'interno del box, un jeeppone Cherokee e quattro Harley Davidson.


La piscina con il ponte levatoio era solo uno dei mille optional. Nella residenza di via Ajraghi del figlio dell’ex sindaco Letizia Moratti, non mancava praticamente nulla. Annesso al poligono di tiro (uno dei dettagli inseriti dopo aver visto l’ultimo film di Batman), fatto appositamente costruire dal trentatreenne Gabriele, c’era anche la teca dove custodire le armi, un box dove parcheggiare la collezione di Harley Davidson (quattro), o il jeeppone (un Cherokee). 

L'interno della casa in stile Batman Gli optional del loft di via Ajraghi

Tanti dettagli che emergono dalle migliaia di pagine con le quali il procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, la scorsa settimana ha chiuso l’indagine a carico di Gabriele Moratti (difeso dallo studio SaponaraNardo), del titolare dell’impresa edile che ha costruito la «reggia» (Ezio Maldi), dell’architetto che ha firmato il progetto (Fabrizio Santuccio, difeso dall’avvocato Antonio Rodontini) e del tecnico del Comune che doveva vigilare sulla regolarità del cantiere (Sabrina Di Pietro, difesa da Roberta Quagliata). Tutti accusati di aver ristrutturato "5 unità immobiliari" in via Airaghi 30, accatastate ufficialmente come laboratori, cambiandone la destinazione d’uso senza permesso. 

Lo scandalo risale al 2010 quando l’allora consigliere dell’opposizione Basilio Rizzo presenta un’interpellanza per conoscere lo stato della pratica urbanistica dell’abitazione del figlio del sindaco. A fine luglio, una pattuglia del Comune viene spedita in via Ajraghi per un sopralluogo. Nel loro verbale, però, i tecnici registrano «l’impossibilità di accedere allo stabile per mancanza del proprietario». Per sapere se realmente quella megaresidenza sia abitata, nonostante la legge lo vieti, passeranno 60 giorni. Il 28 settembre i tecnici di palazzo Marino, dopo aver contattato il proprietario (Gabriele Moratti), hanno accesso finalmente alla casa. E davanti ai loro occhi, lo scandalo non sembra così evidente. 

Qualcosa è successo in quei due mesi. E a svelarlo ai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, è l’imprenditore che ha arredato l’immobile (spesa di 500mila euro). Secondo il suo racconto, la casa era abitabile «dal novembre del 2009». La sua azienda ha pensato a tutto: «Presso l’immobile abbiamo realizzato al piano terra la botola, la cucina, la libreria e un armadio guardaroba. Nel soppalco, una camera padronale con cabina armadio, progettata per contenere la collezione di armi, con annesso bagno». Un elenco interminabile che dimostra come quando Letizia Moratti era seduta sulla poltrona più importante di Palazzo Marino, il figlio, arredava la sua nuova casa (prezzo al rogito 1milione e 400mila euro), in barba alla legge.

I finanzieri mostrano al testimone le foto effettuate dal personale del Comune il 28 settembre. E, dalla risposta, intuiscono quello che è successo. «Dalle foto che mi esibite - risponde il teste - deduco che la situazione riscontrata non è quella che la mia azienda aveva lasciato. Posso affermare che gli arredi sono stati svuotati e spogli di ogni oggetto e i locali riempiti di scatole, attrezzature da cantiere e materiale vario». Dopo lo scandalo, dunque, qualcuno ha tentato di mascherare le irregolarità, inquinare le prove.  Impressionante il numero di armi rinvenute in via Ajraghi. Quattro pistole, un «fucile a pompa marca Fabarm», «una rivoltella Uberti», e una «carabina Beretta». Tutte regolarmente registrate e, probabilmente, pronte per essere usate nel tiro a segno che il giovane Moratti si è fatto costruire nello scantinato.






http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/06/09/news/c_era_anche_una_santabarbara_nella_bat-casa_di_moratti_junior-36828193/?ref=HREC1-10

Via Poma: i giudici, su Busco ne' prove ne' movente.



Le motivazioni della sentenza di appello: dubbi sul morso, alcuni punti oscuri.


ROMA - Non ci sono prove per dimostrare che Raniero Busco il 7 agosto 1990 uccise l'allora fidanzata Simonetta Cesaroni; anzi, di più, non c'é un movente dietro l'omicidio e rimangono "inquietanti" interrogativi a rendere oscura una storia che da subito catturò l'opinione pubblica, restando ancor adesso uno dei più bui misteri di Roma. A solo 42 giorni dalla sentenza di secondo grado, i giudici della I Corte d'assise d'appello hanno depositato le motivazioni del provvedimento con il quale il 24 aprile hanno assolto Busco dall'accusa di omicidio aggravato da sevizie e crudeltà, ribaltando la sentenza di primo grado che invece lo aveva visto condannato a 24 anni di reclusione.
Ventinove coltellate, in più parti del corpo: così fu trovata Simonetta negli uffici romani dell'Aiag. Una tragedia sulla quale ci sono state due inchieste; l'ultima nel 2004, quando le prove furono rivalutate alla luce delle nuove tecnologie. Si arrivò all'imputazione di Busco, s'inframezzò con la sua condanna, si è conclusa con l'assoluzione. E alla fine "non vi sono elementi per ritenere provata al di là di ogni ragionevole dubbio la penale responsabilità" di Raniero, si legge tra le righe delle 186 pagine della sentenza. Non vi è prova che in occasione dell'omicidio "fu inferto un morso" a Simonetta; è uno dei 'punti fermi' dei giudici. Anche qualora un morso ci fosse stato, poi, "una sua attribuzione all'imputato non sarebbe scientificamente sostenibile".
Per i giudici, chi uccise Simonetta "ripulì accuratamente la scena del delitto", portando via la maggior parte degli indumenti della ragazza; sul reggiseno e sul corpetto della ragazza "sono presenti tracce di Dna minoritario riconducibili a Busco", ma "non è provato che le stesse siano state rilasciate in occasione del delitto". Chiaro il passaggio della sentenza in merito al movente 'inesistente'. Sostengono i giudici che Simonetta e Raniero avevano certo una relazione che "poteva essere problematica", ma non c'é traccia dell'esistenza di "atti specifici di violenza commessi dall'imputato"; si accenna anche al ritrovamento di "tracce biologiche ed ematiche attribuibili a due diversi soggetti di sesso maschile che non possono identificarsi con Raniero Busco" e non c'é prova che il giovane abbia fornito un "alibi mendace".
Alla fine, i giudici rilanciano anche quelli che definiscono "i punti oscuri della vicenda": la resistenza della portiera Giuseppa De Luca (moglie del portiere Pietrino Vanacore, suicidatosi alla vigilia della sua deposizione nel processo di primo grado) a consegnare le chiavi dell'ufficio di via Poma alla polizia, il fatto che le stesse chiavi non dovessero essere in possesso della donna, e il ritrovamento dell'agendina rossa di Vanacore fra gli effetti personali di Simonetta,benché lui avesse sempre detto di non essere entrato in quell'ufficio prima dell'accesso che avrebbe portato alla scoperta del cadavere. Tutti elementi che non portano "a una tranquillizzante certezza".

venerdì 8 giugno 2012

Privacy e Agcom, il Parlamento conferma i candidati già scelti dai partiti.

      


Anna Maria Tarantola è vicedirettore generale della Banca d’Italia e si occuperà soprattutto dei conti del servizio pubblico. Luigi Gubitosi, vicino all'Opus dei, si è fatto presentare al potente sottosegretario Gianni Letta da Luigi Bisignani. Cardani da sempre fedele a Monti.


Nessuna sorpresa sui nomi dei nuovi consiglieri che la politica si era già "spartita". Per l'Agcom il centrosinistra sceglie Decina e Posteraro (in accordo con Udc) e il centrodestra Martusciello e Preto. Ai dati personali vanno Bianchi Clerici e Iannini per il Pdl. Soro e Califano per il Pd

Prima invocano trasparenza e competenza poi, in linea con gli anni passati, scelgono nel solco della cooptazione. Accade oggi, ancora una volta: i due rami del Parlamento hanno scelto i nomi che andranno a occupare i consigli di Agcom e Garante della Privacy. In netto contrasto con il profilo delle authority che, come si legge nel regolamento sul sito dei dati personali, “oltre ad essere istituite per lo svolgimento di funzioni di garanzia e di vigilanza sull’attuazione di valori costituzionali, sono caratterizzate in misura più o meno ampia dai connotati di indipendenza e di autonomia che le svincolano da qualsiasi riferimento al circuito dell’indirizzo politico”. Parole che rimangono sulla carta, perché la politica relega sullo sfondo competenze e trasparenza. Infatti i partiti avevano già individuato i nomi nei giorni scorsi, e oggi deputati e senatori hanno soltanto “ratificato” quanto già deciso fuori dall’aula.
Così la Camera ha nominato Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro (che ha annunciato le dimissioni da deputato) membri dell’Autorità garante della Privacy. La Clerici, consigliere d’amministrazione Rai uscente e candidata dalla Lega e Pdl, ha ottenuto 179 voti, mentre l’ex capogruppo del Pd alla Camera 167. Chiusa anche la partita Agcom, dove Montecitorio ha scelto Maurizio Decina e Antonio Martusciello, ex manager Fininvest, rispettivamente candidati di Pd e Pdl. Decina ha ottenuto 163 voti e Martusciello 148. Nessuna sorpresa neanche al Senato che elegge Augusta Iannini, ex collaboratore del ministero della Giustizia con Alfano e moglie di Bruno Vespa, e Licia Califano quali membri dell’Autorità per la privacy. Iannini ha avuto 107 voti, e Califano 97. L’ex collaboratore di Tajani Antonio Preto e Francesco Posteraro, sul quale era stato trovato l’accordo tra Pd e Udc, sono invece i nuovi membri dell’Autorità per le comunicazioni. Preto ha ottenuto 94 voti e Posteraro 91.
Nomine anticipate da giorni di polemiche e accuse di poca trasparenza. Indignati per la procedura di selezione opaca Antonio Di Pietro e Nichi Vendola secondo cui”questa è la fine di un romanzo che racconta una storia politica ormai al termine” e soprattutto “quel che è accaduto apre scenari problematici per una eventuale coalizione”. Poi il governatore della Puglia accusa il Pd di “complicità con i vecchi sistemi di potere nelle scelte fatte sul lavoro e in particolare sui commissari Agcom”. Per Vendola “è una pagina nera che può pesare moltissimo sulla scena politica italiana” e specifica che quanto è successo “non è stato un incidente di percorso per il Pd, ma una rottura rispetto a tutti i codici democratici. Non è accettabile l’anomalia italiana nel mondo che ipoteca il pluralismo del sistema informativo”. Critico anche Arturo Parisi che già nei giorni scorsi aveva criticato le logiche di spartizione nei consigli delle due authority. Non ha partecipato al voto e ha parlato di “spartizione irresponsabile”. Secondo il deputato Pd sfuma “ogni promessa di cambiamento” perché ancora una volta si è deciso di “scegliere i membri delle Autorità di garanzia e in particolare dell’Agcom secondo il principio e con il metodo della spartizione tra le parti”.
I parlamentari Radicali, anticipando la loro astensione al voto di oggi che ritenevano “la certificazione dei accordi presi fuori dalle Camere dalle oligarchie dei partiti”, avevano detto in mattinata: ”Avevamo preso atto della positiva decisione dei Presidenti delle Camere Fini e Schifani di rinviare la votazione già prevista per aprire alla presentazione dei curricula, i tempi stretti non hanno consentito un reale studio dei documenti né tantomeno la possibilità di potersi confrontare coi candidati”. Inoltre ”anche per il fatto che nessuna audizione di una selezione dei candidati è stata effettuata, per il fatto che sono stati messi a disposizione con estremo ritardo i curricula, per il fatto che in queste condizioni candidature altre di alto profilo, pure emerse, non hanno possibilità di ottenere un numero significativo di voti, per il fatto che dobbiamo ribadire la necessità di una svolta nel metodo, annunciamo la nostra non partecipazione al voto, come unica risposta adeguata ad un procedimento di selezione antimeritocratico e oligarchico”.
“Chiudiamo l’Agcom”, scrive Beppe Grillo sul blog, che ironizza sulle procedure di nomina interne all’authority. “E’ nata per (non rotolatevi dalle risate) assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle comunicazioni e radiotelevisivo”. Poi aggiunge: “Chi elegge il consiglio di cinque membri dell’AGCOM? I partiti, nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari”. Hanno protestato anche le associazioni di Agorà Digitale, Avaaz e VogliamoTrasparenza.it, che si sono battute per le candidature competenti e trasparenti, che nel corso di una conferenza stampa alla Camera hanno strappato decine di fogli in un “flash mob” a cui hanno preso parte anche i parlamentari Antonio Di Pietro, Felice Belisario, Marco Beltrandi (Radicali), Giuseppe Giulietti (Misto) ed altri. Tra le carte i curricula depositati in questi giorni in Parlamento ma che sono stati comunicati ai parlamentari a decisione avvenuta, rendendoli di fatto carta straccia. Ora le associazioni, assieme ai parlamentari che oggi si sono astenuti sono determinate a fare appello al Presidente della Repubblica affinchè non firmi il decreto di nomina che condannerebbe l’Italia a 7 anni molto difficili per l’Informazione e la libertà in Rete.

Anna Maria Tarantola nuovo presidente.



Attuale vice direttore generale Banca d'Italia.


ROMA - Anna Maria Tarantola è il nuovo presidente della Rai. Lo ha deciso il presidente del Consiglio Mario Monti. Tarantola è attualmente vice direttore generale della Banca d'Italia.
Nel pomeriggio lo stesso premier ha annunciato che avrebbe presentato in serata le nomine ai vertici della tv pubblica. "Ieri sera e oggi pomeriggio - ha spiegato Monti - il consiglio dei ministri si è occupato di tema diverso da quelli immaginati. Più tardi stasera tornerò in sala stampa per presentarvi le nomine in materia di autorità".
TERREMOTO: MONTI, SFORZO STRAORDINARIO PER RICOSTRUZIONE - Il governo intende sostenere "le iniziative già in atto assumendo tutti gli interventi necessari alla comunità colpita dal terremoto e avviando la ricostruzione". Lo ha detto Monti in conferenza stampa parlando di uno "sforzo straordinario". Da ieri il consiglio dei ministri sta eseguendo un "esame approfondito della situazione e sequenza sismica in corso", ha aggiunto.
"Lo Stato - ha spiegato il premier - fin dal primo momento è presente ed intende intensificare la propria presenza con una serie di iniziative diverse che seguano con grande attenzione tutti i settori rilevanti per una efficace azione. Non esistono oggi metodi scientifici di previsione di terremoti a breve periodo, ma la conoscenza del sottosuolo, le faglie e gli eventi succedutisi dal 20 maggio permettono di formulare alcuni orientamenti, alla luce dei quali la commissione Grandi rischi ci ha presentato una intensificazione di tutte le attività che abbiamo predisposto", ha concluso.
MONTI, GOVERNO VICINO AI TERREMOTATI - "Il governo è pienamente impegnato a essere vicino a voi", ha detto il presidente del Consiglio, rivolgendosi ai terremotati dell'Emilia. "Un governo - ha detto Monti - non può scongiurare un terremoto né prevederlo, ma noi come governo vogliamo incoraggiarvi a non vedere le cose in modo ancora più grave e preoccupato. Spero sia di rassicurazione che il Governo sia pienamente impegnato a essere vicino a voi, e spero che presto ci sia un rasserenamento della vita di questa straordinaria Regione e delle vostre vite individuali". Monti ha concluso dicendo di essere "particolarmente vicino alle famiglie delle vittime".
PASSERA, TORNARE A LAVORARE PRESTO IN SICUREZZA - "Dobbiamo fare in modo di tornare a lavorare più in fretta possibile ovviamente in condizioni di sicurezza", ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. "La priorità - ha detto - sono le vite umane e su questo c'é la massima attenzione. Però il sisma tocca una delle zone più ricche di imprenditorialità, creando con ciò dei problemi" Quindi ha spiegato Passera, occorre "fare in modo di tornare a lavorare più in fretta possibile, ovviamente in condizioni di sicurezza", anche perché nella zona ci sono aziende che operano "in molti settori di punta". "Ci siamo occupati - ha proseguito - di come rendere fruibili i capannoni, per non perdere la presenza sul mercato e il benessere delle famiglie".

Napolitano, il nostro Presidente della Repubblica.




La frutta martorana.




Secondo una nota tradizione, la frutta di Martorana è nata perché le suore del convento della Martorana, per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, per abbellire il convento per la visita del papa dell'epoca.
 


La piscata fortunata. - Michele Orlando



LA PISCATA FORTUNATA. - di MICHELE ORLANDO
Di Monica Pace in Curtigghiu ra Soggirazza.

PRIMO GIORNO DI FERIE: 21 GIUGNO E ARRIVO' L'ESTATE. SETTE DEL MATTINO SOTTA CASA

DI SIMO'..SCAMPANELLAI U CAMPANELLO FINO AL PUNTO DI FUSIONE..INSOMMA MI CI INCOLLAI IL MEDIO FINO A SENTIRLO SANTIARE ALLA PAVOROTTI QUANDO AL CITOFINO UNA VOCE ROCA MI RISPOSE : U SACCIU CA SI TU E UN TI DICU CUINNUTU CHE E' TROPPO RAFFINATO STO SCINNENNU E BASTA CU STA SCAMPENELLATA DA INFARTO SUBITANEO U TEMPO CHE MI SDIVACO TANTICCHIA DI ACQUA E POI SCINNO E TI DOCCIO DI SPUTAZZA!!

IO : SE SCINNI CA PORTAI UNA NASSA DA FAVOLA, SI DOVREBBE TANTICCHIA ATTUPPARE CHE C' E' QUALCHE BUCO MA POI DIVENTA NA TRAPPOLA MORTALE PER PESCI GRANCI E ARAUSTE..

LUI : SCINNU E T'AMMAZZO!

DOPO ALTRI 10 MINUTI DI CONTINUA SCAMPANELLATA TANTO PI SENTIRE TANTICCHIA DI MUSICA USCI' LUI CHI CAPIDDI TISI E L'OCCHI DI FORI RUSSI DI SANGUE E MI DISSE : ANCORA Mi SCASSI LA MINKIA? 
IO: SCUSA..TI DISTURBAI PI CASO? 
LUI : NO MI STAVO ALZANDO ANZI ERO’ GIA IN PIEDI..
IO: BRAVO..
LUI : VIDE' CHE PURTASTI ? 
IO: ECCO LA NASSA ,C'E' DI RIPARARLA TANTICCHIA MA POI FAREMO FESTA CHI PISCI CHE PRENDEREMO.

SIMO' DOPO 10 MINUTI' FU SOTTO CASA E MI TALIO' CON GLI OCCHI DI LUPO ASSASSINO DICENDOMI: MA CHI PURTASTI ? 
IO : TROVAI UNA VECCHIA NASSA, SICCOME RATTOPPANDOLA DIVENTA NUOVA, PINSAI DI FARLA RIPARARE A TIA..
LUI PER POCO NON MI SPUTO' E DISSE :PENSASTI DI FARLA RIPARARE A MIA VERO? 
IO: SE E TI PORTAI PURE IL FIL DI FERRO QUELLO FINO..
IO A SUA VOLTA PREPARO LE POLPISSE E LE LENZE DA FONDO POI LO INVITAI, PRIMA DI COMINCIARE A LAVORARE, A FARE COLAZIONE PRESSO IL BAR DEL PORTO E, MENTRE STAVO METTENDO LA NASSA NEL SUO GARAGE, PASSO' SIRUORU U PICCIOTTO DEL GRANNISSIMO CUINNUTU DEL FERRAMENTA E COLORI CHE CI DISSE: 
SCUSATE SICCOME SONO IN FERIE CI POSSO VENIRE CON VOI A PISCARE? 
IO LO TALIAI STRAMMIATO, E SICCOME SIRUORO E' UN PICCIUTTEDDU DI 16 ANNI TARCHIATO CON UN TISTUNI FUORI DEL COMUNE MA TAURINO DI FISICO,MI FECI VENIRE UNA IDEA GENIALE E GLI DISSI TALIANDOLO FISSO NEGLI OCCHI : 
MA TU TA FIDI A REMARE?
LUI : CA CERTO..
IO : ARRUOLATO E TI INVESTO DEL COMPITO DI ANDARE A CERCARE I VERMI! 
SIMONE MI TALIO’ ESTEREFATTO E MI DISSE : E NI FICIMU U NOSTRO CARONTE MI PIACISTI, AMUNI' A FARE LA COLAZIONE..
NI MISIMU IN MACHINA E CI AVVIAMMO VERSO LA BETTOLA DELLE PEGGIORI BETTOLE CHE AL CONFRONTO QUELLE DI CARACAS ERANO LUSSUOSE. MA PRIMA MI FERMAI AL CAMPEGGIO PER ACCATTARMI UN PACHETTO DI SIGARI. ARRIVATI AL CAMPING LUI RIMASE IN MACCHINA ED IO SCESI,GIA' C'ERANO IN POSIZIONE VICINO ALLA RECEPTION DUE TENDE CANADESI, SALUTAI A GRAN VOCE TANTO PER SVEGLIARI I TURISTI E L'ESERCENTE ED ENTRAI PER L'ACQUISTO,IL PROPRIETARI MI TALIO' TANTICCHIA NIRBOSO E MI DISSE : MA TU SE NON SCASSI LA MINCHIA DI PRIMA MATINA NON SEI CONTENTO VERO?
IO : SONO IN FERIE..PAGAI E USCI’. E MENTRE STAVO ANDANDO IN MACHINA,VIDI DALLA TENDA UNO ABBASSATO CHE STAVA USCENDO DI SCHIENA COME SE STESSE CERCANDO QUALCOSA E POI DALLE DOCCE VIDI USCIRE UNA BELLA FIMMINONA SULLA QUARANTINA CA MI PARSE SVEDESE DA FISICO..E MI DIRESSI VERSO LA MACHINA, APRI' LO SPORTELLO DI GUIDA E MI ACCORSI CHE L'AMICO BEDDU ERO NATRA VOTA IN FASE REM..PIANO PIANO MISI IN MOTO FICI 30 METRI DI PERCORSO E POI FRINAI DI BOTTO E DIEDI UNA MANATA ALLO SPORTELLO DELLA MACHINA,LA BESTIA SI SVEGLIO' DI BOTTO IECCANDO UN URLO BARITONALE DI PAURA IO LO TALIAI CON LA MIA BEDDA RISATA MANDRAKIANA E GLI DISSI : TI CACASTI VERO? E SCOPPIAI A RIDERE, LUI L'ARMALU ME LI SCARICO' TUTTE LE PARULAZZI CHE SAPEVA E ME NE DISSE TRE PURE IN INGLESE! ARRIVAMMO ALLA BETTOLA..SALUTAI GLI AMICI TRANNE UNO VESTITO DI BIANCO E COL CAPPELLO BIANCO CON UNA CAMICIA BIANCA CHI MOSTRINI , ERA L'UFFICIALE DELLA CAPITANERIA DI PORTO..CHE MI TALIO’ E DISSE : MA COME L'AVEMU BEDDU ABBRONZATO IL NOSTRO BEDDU CINEMATOGRAFARO ,IO DI RIMANDO : CHI CI VUOI FARE,MI PIACI PIGLIARI U SOLE TUTTO IN UNA VOLTA..SCUSAMI SIG GELATARU UN ASCARETTO PER FAVORE? TUTTI SCOPPIARONO A RIDERE E QUELLO USCI' MANNANDOMI AFFANCULO, SIMO' MI TALIO’ E DISSE : MA CHI SUCCESSI? IO : DOMENICA PIGGHIAI U FUORI BORDO PER FARMI UNA PISCATA DI PESCI DI BRODO,QUANDO ARRIVATO ALLA GROTTA DELL'OLIO U TEMPO CHE CALAI LE LENZE,MI SI AFFIANCO' LA PILOTINA DELLA CAPITANERIA DI PORTO, ERANO LE SETTE DI MATINA E STETTERO A CONTROLLARE I MIEI DOCUMENTI FINO ALLE 12.00 LASSANNUMI SUTTA U PICO DEL SOLE, POI USCI' U GELATAIO E MI DISSE SETTETE E BABU E CONCLUSE TI PIACIU L'ABBRONZATINA?

ORA PER QUESTO CI RISPOSI IN COTAL MODO,POI VIDEMU CHI MINCHIA CI DOBBIAMO COMBINARE A STU BEDDU SPICCHIU, AMUNI' CHI TI PIGLI? LUI UN CAFE' E UN CORNETTO E IO : E FERMATI CA' SINNO' TI ASSUNTUMU..VICE' RIVOLGENDOMI AL BARISTA : DUE CAFE' E UN CORNETTO E SIGNA OVVERO METTI SUL CONTO..VICE :IO SIGNU E POI QUANNU MI PAGHI ? IO: TU SIGNA..! FACEMMO COLAZIONE E CI DIRIGEMMO VERSO IL GARAGE DI SIMO' PER COMINCIARE A RIPARARE LA NASSA,E MENTRE PARLAVAMO DEL PIU' E DEL MENO GLI DISSI : MA TO' MUGGHIERI QUANTO TEMPO STARA' DA SUA MADRE? LUI : TUTTU IL MESE DI GIUGNO E LUGLIO..IO : AH ALLORA OGGI MANGIO DA TE FERMIAMOCI DA PEPPO' CHE ACCATTO TANTICCHIA DI COZZE,CHE CI FACCIAMO DUE SPAGHI..LUI : U CAPIU MI TOCCA PRIPARARE NASSA LENZE E POLPISSA..TU TI PASSERAI U TEMPO IN CUCINA ..IO : BRAVO SEI N'TILLIGENTI ASSAI..E GIUNGEMMO DA PEPPO' U PESCIVENDOLO,QUELLO APPENA CI VIDE SI FICI DA ATEO LA CRUCI BISTIMMIO' IN ARAMAICO E SI PRESENTO' CON UN SMAGLIANTE SORRISO ,USCI’ FUORI I 5 DENTI CARIATI DAVANTI..E MI DISSE : AMUNI' ARRIMINATI CA ANCORA NON HO FATTO LA IORNATA CHE VUOI : IO : DUE KG DI COZZE.. LUI : TUTTO QUA ? IO : SE MA DA OGGI SONO IN FERIE QUINDI..LUI : QUINDI TI DUGNU STI COZZI E TINNI VAI ALLA SVELTA SINNO' FINISCI COME SEMPRE..E NON MI VA DI FARE TIATRO CU STA CRISI DI STI TEMPI..AFFERRAI LE COZZE E GUARDAI SIMO' E GLI DISSI AMUNI' PRIMA CA ME LI FA PAGARE..

ARRIVATI ALLA MACHINA PEPPO' MI BUTTO' UNA VUCI E DI LONTANO DISSE : SEMU O SOLITO SIGNU N'TAMINCHIA VEROOO?

ACCUSSI' FACEMMO E PASSARONO SEI GIORNI PER LA FAMOSA PISCATA,IL GIORNO FATIDICO ERAVAMO TUTTI E TRE AL PORTO ALLE 5 DEL MATINO..IO SIMO' SIRUORO PRONTI PER LA PISCATA, ATTACCAI ALLA NASSA 25 METRI DI CORDA E LA RIEMPIMMO DI PORCHERIE VARIE PER ATTIRARE I PESCI, SIMONE AVEVA LE MANI UN CRISTO DI PIETA' CHE PER RIPARARLA SE LI FLAGGELLO’ DA BELLA. MISIMU U PICCIUTTEDDU AI REMI ED USCIMMO DAL PORTO, FATTI MANCU 100 METRI SENTIMMU UNA VOCE DA LONTANO E UDIMMO U SUONO DEL FRISCALETTO,SIMO' MI TALIO' E DISSE CI TOCCA TURNARE INDIETRO PER VEDERE CHE MINKIA VOLI QUELLO,IO INVITAI SIRUORO A FARE MARCIA INDIETRO ARRIVATI A 20 METRI DA COLUI CHE CI CHIAMAVA MI ACCORSI' CHE ERA GIUVA' E GLI DISSI CON LA BAVA ALLA BOCCA : GIUVA' MA CHI MINKIA VUOI? LUI : AH VOI SIETE? IO : SE ALLORA CHI VUOI ?' LUI : NENTI VI CHIAMAI PI VENDICARMI DELLE PATELLE CHE MI FUTTISTIVU ORA POTETE ANDARE E SCOPPIO' IN UNA GRAN RISATA..E SIRUORU SI RIMISI A VOGARE. USCITI FINALMENTE DAL PORTO DISSI A SIRUORO DI TALIARE LA CORDA CHE NEL MENTRE POSIZIONAVO LA NASSA..E FATTO CIO',PRATICAMENTE LA IECCAU A MARE..CALAMMO IO E SIMO',LE POLPISSE..E ACCESI IL MIO SIGARAZZO MATTUTINO, E SCOPPIO' U TEATRINO..DATO CHE LA BESTIA NON GRADIVA L'ODORE DEL SIGARO.

MANCU PASSARONO DECI MINUTI CHE SIRUORO CI CHIAMA E CI DICE ;VI INFORMO CA FINI' TUTTA LA CORDA. IO LO TALIA STRAMMATO E GLI RISPOSI:; DOVE L'HAI ATTACCATA LA CIMA? LUI: MA IO LA TALIAI COME MI HAI DETTO FINO A QUANNU NON SCOPPO' A MARE..SIMONE GLI SI LANCIO' CONTRO COME UNA TIGRE DI MONPRACEN ASSETATO DI SANGUE LO TIMPULIO' A SANGUE E LO IECCO' A MARE..IO NON DISSI NENTI SOLO INVITAI SIRUORO A NON USCIRE DALL'ACQUA FINO A QUANDO NON AVESSE VISTO LA CIMA DELLA CORDA DELLA NASSA..E NI MISIMU NIRBOSAMENTE A POLPIARE..QUANNU DOPO POCHI MINUTI CUMINCIAI A BESTEMMIARE AVVISANDO SIMO' CHE SICURAMENTE AVEVO ARROCCATO LA NASSA..E SICCOME PER DISINSCAGLIARLA BISOGNAVA FARE GIRARE LA VARCA,FACEMMO SALIRE U PICCIUTTEDDO PER L'AUDACE MANOVRA..SIRUORO ACCHIANO' E SI PIGGHIO' LA SECONDA CARICA DI TUMPULUNA DA PARTE DEL FLAGGELLATO E CUMINCIAMMO A CERCARE DI LIBERARE LA POLPISSA,FATTO E' CHE CHI CI GUARDAVA DA LONTANO SICURAMENTE SI FOTTEVA DI RISATE..ALTRA RAGGIA AUMENTAVA IN NOI..DOPO 30 MINUTI DI FIRRIAMENTI VARI FINALMENTE SENTI' UNO STRAPPO E CUMINCIAI A ISSARE LA POLPISSA CHE ERA SEMPRE DURA E TIRATA,MENTRE TIRO E MI AFFACCIO DI LATO MI COMPARE UN TISTUNU DI POLPO MINIMO DI 4 KG E BUTTAI UNA VOCE A SIMO' DICENDOGLI : AIUTAMI A METTERLO IN BARCA CHE NON CE LA FACCIO DA SOLO,SIMO' O SOLITO CI PARSI CA CUGGHIUNIAVO,SI AFFACCIO' E AVUTA LA VISIONE DELLA PIOVRA ATTERRITO IN VISO MI RISPOSE ; MA CU MINKIA LO TIRA..STA BESTIA..MA CHI FA BABBIAMO ?? IO: AIUTAMI E GRIDAVO COME UN VITELLO QUANDO STREMATO LASCIAI ANDARE POLPO E POLPISSA E MI ACCASCIAI STANCO NELLA BARCA..MALEDICENDOLO ..E SI FECERO LE 12.00 ..QUANDO AD UN CERTO PUNTO SIMO' MI DICE : IO OGGI NON RIENTRO IN PORTO..SINNO' CI PIRITIANO..IO LO TALIAI E RISPOSI : SONO D’ACCORDO..E MENTRE SCANNAVAMO SIDORO PER SFOGARCI SI AVVICINO ‘FILIPPO CON LA SUA BARCA,IL CARO FILIPPO DI ANNI 20 PISCATORE FINO E CI DISSE: SERVE AIUTO ? IO : LO TALIAI E FREDDO APLOMBATO GLI RISPOSI : MA DIMMI UNA COSA FILI' CHI PIGGHIASTI? LUI : 4 KG DI POLPO,4 POLPI DI UN KG.IO BRAVO : FILI' MA TU NON SEI ZITO CON LA FIGLIA DI PIETRO U MURATURI CHE E' ALTO 1.94 E CHE E' UN TIPO INCAZZUSU? LUI : SE ..IO : PER ORA LA TUA ZITA E I TUOI SUOCERI DOVE SONO? LUI : ANDARONO PER 2 SIMANE A VILLEGGIARE A MAZARA DEL VALLO..IO : MA NON ERI TU QUELLO CHE DOMENICA SCORSA NISCIU DALLA GROTTA DELL'OLIO CON LA VARCUZZA CON UNA FRANCISINA O SVEDESINA IN TOPPLESS..?? LUI AGGIARNIO' E ANNUI' , IO : FILI QUANTO POLPI HAI NEL CATO? LUI: ORA DUE..IO : BRAVO..E MI PORSE I DUE POLPI,MENTRE STAVA PER ANDARE IO ANCORA DI RIMANDO : FILI' MA DOVE CAZZO VAI? lUI : A CASA..IO : ASPE’!!DUE PER IL MIO SILENZIO E DUE PER IL SILENZIO DI SIMO' E DI SIRUORU..E RIVOLGENDOMI A SIRORU : VERO ? E SIRORU : STARO' MUTO COME UNA TOMBA..IO : BRAVO..COSI' FILI' A MALINCUORE E GASTIMIANDO MI PORSE GLI ALTRI 2 POLPI,E GLI DISSI : SENTI FILI' TI VOGLIO PREMIARE..A CENTRO PERSIMO UNA NASSA CON 25 METRI DI CORDA SE LA TROVI E' TUA CON TUTTO QUELLO CHE C' E' DENTRO..ALLA PAROLA NASSA SIMO' RICUMINCIO' PERO' A MASSACRARE SIRUORO, FILI ANNUI' E FECIMO CORSA VERSO IL PORTO ,QUANDO DOPO 50 METRI SENTIMMO GRIDARE FILI CA CI CHIAMAVA..ALLORA SIRORU INVERTI' LA ROTTA E GLI ANDAMMO INCONTRO..FILI' AVEVA LE LACRIME AGLI OCCHI E CI DISSE,TRUVAI LA NASSA E LA TIRAI TALE' CHE CI TROVAI..IO SENZA ANCORA TALIARE LA NASSA CI RISPOSI : CI TRUVASTI UN POLPO DI 4 KG E PASSA..E HA NELLA VUCCA ANCORA UNA POLPISSA. LUI MI TALIO' ESTEREFATTO E MI DISSE : MA COME FAI A SAPIRLO..IO : NENTI E’ TUO. MA MI DEVI DARE I PESCI DI BRODO CHE SONO NELLA NASSA E LA POLPISSA CHE HA IL POLPO CHE E' MIA,MENTRE SIMONE RICUMINCIAVA A SCANNARE SIRUORO. SALUTAMMU FILI'..E CI DIRIGEMMO VERSO IL PORTO.

ATTRACCAMMO E SUBITO FUMMO DENTRO LA BETTOLA A FESTEGGIAR LA PESCA DI POLPI E SCORFANI. ERAVAMO TANTICCHIA ALLEGRI TANTO ALLEGRI CHE CI FOTTEMMO PER LA FAME 4 PANINAZZI E 16 MEZZE MORETTI AGGHIACCIATE,AD UN TRATTO SIMO' MI DISSE MA CU PAGA? IO : FUTTITINNI..MALE CHE VADA LUI SEGNA..E MENTRE BEVEVAMO,VIDI ENTRARE IL PADRE DI FILI' CHI PANTALONCINI CORTI E UNA CAMMISA DI JEANS STRAZZATA..U TEMPO CHE LO FECI ASSITTARE U TALIAI BONU E MI SI PAVENTO' UNA COSA CHE A PRIMO ACCHITTO MI ERA SFUGGITA,POI PIANO PIANO..FORSE IL MIRACOLO DELLA BIRRA..MI VENNE CHIARO E LO CHIAMAI..DIEGO E LUI SI VOLTO' E MI DISSE : CHI C' E' MICHE' ? IO : C'E' CA TA PARLARE..LUI :SE E SI AVVICINO' LO FECI ACCOMODARE. IO TALIAI U ROLOGIO CHE ERANO LE 14.30 E BISBIGLIAI ALL'ORICCHIA DI SIRORU DUE COSETTI E LO FECI ANDARE VIA..E MI DEDICAI A DIEGO : DIEGO CARO..MA DIMMI UNA COSA..TO MUGGHIERI DOV' E' ? LUI : PICCHI' ? IO : ORA TU DICO U PICCHI' E ALLORA? LUI : A MONTELEPRE, CHE ME SOGGIRA HA AVUTO UNA BRUTTA CADUTA ALL'ANCA E CI STARA' DUE MESI E PASSA, PICCHI'? IO: DIMMI UNA COSA HO NOTATO CHE FILI' HA STAMPATO NEL POLPACCIO DESTRO LA FACCIA DI CHE GUEVARA E TU NEL POLPACCIO SINISTRO VERO? LUI: CA CERTO SEMU COMUNISTI..IO : LO SO E PI CHISTU VI VOGLIO BENE..E ORA DIMMI : PI' CASO U TRUVASTI U PORTAFOGLIO DENTRO LA TENDA DELLA FRANCIOSA O SVEDESE BEDDA QUARANTENNE? LUI : AGGIARNIO' DI BOTTO E CUMINCIO A FAR TREMARE LE LABBRA COME SE AVISSI AVUTO UN TIC..IO : ALLORA U TRUVASTI ' LUI: SE U TRUVAI..IO : ASPE' CHE CHIAMO VICE' U TAVIRNARO E CHIAMAI VICE' AD ALTA VOCE E QUELLO SI PRICIPITO' COME UN RAZZO,ANZI SI MATERIALIZZO’ INNANZI A NOI E DISSE : ECCHIME! IO : TALIANNO DIEGO FISSO NEI SUOI OCCHI VERDE MARE..VICE' QUANTO E' IL CONTO? VICE DI BOTTO : 40 EURI IO : C'E' DIEGO CHE HA IL PIACERE DI SALDARE IL TUTTO..QUINDI DA ORA IN POI SEMU A PACI..FICI ALZARE SIMO' DALLA SEGGIA PRESI IL CATO PIENO DI PESCI E POLPI SALUTAI DIEGO..E MENTRE QUELLO COMMOSSO SALDAVA IL DEBITO CI DISSI A SIMO' DI DARMI UNA LEGGERA SPINTA CHE DOVEVO URTARE U ZU CICCO,PI UNA COSA E COSI' FECE,URTAI CICCO E MI CI SCUSAI E MENTRE AVVENIVA CIO',TRASIU U COMANDANTE GELATARO..IO LO FISSAI E GLI DISSI : CARO MIO PANETTIERI OGGI SAREI CU MIA A PIEDI SUL LUNGOMARE ..ASSITTATO NELLA PANCHINA..QUELLO STRAMBIO' E NON DISSE NENTI,POI IO ANCORA SEGUICI ..USCITI DALLA BETTOLA SENTIMMO CICCO ULULARE COME UN PAZZO,CHE DICEVA DI AVER SMARRITO IL SUO BEL SIGARAZZO ANCORA COL CELOFANNE..E QUA SIMO' FORSE M'BRIACU CUMINCIO' A RIDERE COME UN PAZZO E U GELATORO COMANDANTE CHE ERA A BRACCETTO CU MIA MI TALIO' E MI DISSE ;DOVE CAZZO MI STAI PORTANDO? IO : VENI CON NOI TI FUMU MEZZO SIGARO,CA MI SA TANTO CHE DEVI CHIAMARE IL CARRO ATTREZZI..CHE USCENDO VIDI LA JEEP TUA CHI 4 RUOTI A TERRA BUCATI..OGGI SEI FORTUNATO CA TI DIAMO COMPAGNIA..LUI: MEGLIO AVERVI AMICI CA NEMICI..FUMANU STU SIGARI DI CICCO VA' !!



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