Il manager Giacchetto le avrebbe messe a disposizione di una decina di parlamentari. Mazzette anche per aggiudicarsi le forniture in occasione della visita del Papa.
PALERMO - Per spianarsi la strada per guadagni futuri Fausto Giacchetto, titolare della Media Partners & Consulting srl, avrebbe messo a disposizione di una decina di parlamentari nazionali e regionali appartamenti nel centro di Palermo ed escort. I «favori» dell'imprenditore vengono fuori nell'inchiesta della Procura di Palermo su una serie di presunte turbative d'asta e corruzioni legate ad appalti e grandi eventi in cui Giacchetto è coinvolto assieme ad altre sette persone tra le quali una parente, un funzionario dell'assessorato regionale al Turismo, due suoi dipendenti e altri imprenditori.
I politici che, come risulta da alcune intercettazioni, avrebbero goduto di case e prostituite, che rilasciavano pure la fattura, non sono indagati: non è stato provato, infatti, che, in cambio, Giacchetto abbia ricevuto da loro favori. Tra i parlamentari che, secondo quanto emerge dall'indagine, avrebbero avuto, a vario titolo, contatti con il manager ci sarebbero esponenti del Pdl, Mpa, Udc e Fli.
Dall'inchiesta dei pm palermitani è venuto fuori che in cambio di denaro il funzionario dell'amministrazione regionale avrebbe agevolato Giacchetto e altri imprenditori da lui segnalati per ottenere appalti per alcuni grandi eventi della Regione siciliana come la visita del Papa a Palermo due anni fa. Mazzette piuttosto ingenti che arrivavano, a seconda dell'appalto, anche a 100-200mila euro. «Ti do 50mila a te e altri 50mila all'altro», dice Giacchetto in una delle intercettazioni finita agli atti dell'indagine. Per l'imprenditore la corruzione era un costume abituale. Tanto che quando uno dei suoi dipendenti fu interrogato dai pm, il manager non si preoccupò, ma si limitò a chiedere chi erano gli inquirenti e le forze dell'ordine che stavano indagando. In un altro caso, a novembre scorso, Giacchetto avrebbe dato 4000 euro in contanti a un ispettore della Forestale che aveva fatto degli accertamenti sulla regolarità della piscina a casa della suocera. Sarebbe stato l'ispettore a chiedere il denaro alla donna per chiudere un occhio e Giacchetto non avrebbe fatto una piega: ulteriore riprova che le mazzette, per lui, erano un'abitudine. A dare il via alle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Maurizio Agnello, è stato l'esposto di un imprenditore escluso dalle gare per la fornitura di servizi in occasione della visita del Papa. Adesso gli inquirenti stanno passando al setaccio i documenti di Giacchetto sequestrati nei suoi appartamenti e nei suoi uffici. In una cassetta di sicurezza sono stati trovati alcuni orologi da collezione e 400 mila euro in contanti. In tutto i pm avrebbero riscontrati irregolarità nell'aggiudicazione di appalti di 12 eventi, ma questa sarebbe solo la punta dell'iceberg. Giacchetto, infatti, si è occupato di numerose manifestazioni a livello nazionale.