giovedì 6 settembre 2012

Consorzio Valsusa Piemonte: sequestro di beni per il suo presidente.


(Da notav.eu)E già, mentre si fa del tutto per attirare l’attenzione (magari distorcendo un poco i fatti) sui “cattivi” notav, vien fuori che un’altra figura della controparte ha problemi con la giustizia.
Si tratta di Luigi Massa, ex deputato (PDS-Ulivo), oggi presidente del Consorzio Valsusa Piemonte – Imprese per lo sviluppo che si è aggiudicato parte dei lavori preparatori per il cantiere di Chiomonte. Luigi Massa, dopo la sua esperienza in parlamento (1996-2001) ha ricoperto diversi incarichi presso il comune di Napoli ed oggi è accusato, insieme all’ex sindaco Rosa Russo Iervolino, di aver danneggiato le casse comunali pagando dei canoni di affitto per locali non utilizzati, per un totale di 3 milioni e 287 mila euro.  
Approfittiamo per parlare un pò del Consorzio Valsusa Piemonte.
Nasce il 16.05.2011 con il nome di Consorzio Valsusa che verrà modificato in quello attuale con atto pubblico del 7.12.2011. Con lo stesso atto viene ampliata l’oggetto sociale.
Il 18.01.2012 Luigi Massa ne diventa presidente e la sede viene trasferita da Susa a Torino in via Sacchi 2, presso la sede della società LUIGIMASSA & amp; PARTNERS srl, costituita il 15.9.2011 [*].
Il 29.02.2012 entrano altre aziende nel consorzio e, in barba al nome del consorzio, non tutte aziende valsusine e non tutte piemontesi come ad esempio il CER – Consorzio Emiliano Romagnolo tra le Cooperative di Produzione e Lavoro di cui poi lo stesso Massa diverrà componente del consiglio di amministrazione nell’aprile 2012.
Altre informazioni sulle ditte le trovate nel dossier C’è lavoro e lavoro e sul curriculum di Luigi Massa nel quale oltre ad una serie impressionante di incarichi pubblici ed in consigli d’amministrazioni di società che lavorano con la pubblica amministrazione è riportata una singolare “coincidenza” per quel che riguarda il Tav: è stato Sindaco del comune di Montanaro, il comune indicato come recettore del materiale di risulta degli scavi in val di Susa.
[*] In realtà, nonostante quanto riportato sul curriculum di Luigi Massa, la società LUIGIMASSA & PARTNERS srl risulta, dalla visura, avere sede in Torino in Piazza Maria Teresa 6.
Articolo da vesuvius.it di Mila Orlando, dal titolo Danni alle casse comunali: sequestro di beni per la Iervolino e quattro ex assessori.

Danni alle casse comunali: sequestro di beni per la Iervolino e quattro ex assessori. - Mila Orlando


L’accusa è di aver danneggiato le casse comunali, così tornano in auge l’ex primo cittadino Rosa Russo Iervolino e parte del suo ex esecutivo. A riportare la notizia è il quotidiano Il Mattino, secondo cui parte della passata consiliatura di Palazzo San Giacomo avrebbero provocato un danno erariale, pagando dei canoni di affitto per locali non utilizzati, per un totale di 3 milioni e 287 mila euro.
Per l’ex sindaco Iervolino è scattato il sequestro conservativo in quota di un immobile in via Bernini e di crediti nei confronti del Comune, per un totale di 263.267 euro. Era stato richiesto anche il sequestro della pensione da parlamentare, negato dal giudice.
Il provvedimento è scattato anche per quattro ex assessori e dirigenti ed ex dirigenti del Comune:  Enrico CardilloMichele SaggeseFerdinando Balzamo e Marcello D’Aponte; gli ex direttori generali Vincenzo Masetti e Luigi Massa; i dirigenti Rosaria GuidiGiovanni Annunziata e Domenico Liguori. Per tutti è stato predisposto il sequestro di beni immobili, stipendi e conti correnti.
I provvedimenti sono stati decisi dal giudice della Corte dei Conti Rossella Cassanetti, su richiesta del pm Ferruccio Capaldo.

Corallo bolla.



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La fabbrica dei sistemi.



Come manipolare le menti.

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Ha, ha, ha....



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Progetto Encode getta luce sul DNA spazzatura.

dna spazzatura

Si pensava che oltre il 90% del genoma non servisse a niente: invece ha un ruolo fondamentale nel regolare il funzionamento dei geni.

Quando, ormai una decina di anni fa, il Progetto Genoma Umano pubblicò i primi risultati completi, si scoprì che buona parte del DNA, in apparenza, non serviva a niente.
Una parte di esso venne definita codificante, ossia in grado di fornire le informazioni per la produzione delle proteine; un'altra non-codificante, con il ruolo di regolare le funzioni dei geni; infine, oltre il 90% del DNA umano ricevette la poco gloriosa definizione di DNA spazzatura.
Tale inclemente appellativo era dovuto al fatto che si riteneva che questa porzione non svolgesse alcuna funzione; ovviamente i ricercatori ritennero che fosse quantomeno strano che la maggior parte del genoma fosse inutile, e le ricerche continuarono.
Così non solo si scoprì che il DNA spazzatura ha un ruolo, ma ora emerge con chiarezza che tale ruolo è fondamentale.
Le ultime scoperte in tale senso si devono al progetto Encyclopedia of DNA Elements (o il cui acronimo è ENCODE), portato avanti dall'americano National Genome Research Institute e dal britannico European Bioinformatics Institute.
La parte di DNA finora ritenuta priva di senso ha in realtà importanti funzioni di controllo nella produzione delle proteine, fungendo da "interruttore" per l'attivazione di determinati geni: non si tratta dunque di sequenze inattive, ma di parti che svolgono una fondamentale attività biochimica.
«Capire come i geni si accendono e spengono è vitale nel decifrare il loro ruolo nel determinare le condizioni di salute e quelle di malattia» spiega il dottor John A. Stamatoyannopulos, dell'Università di Washington, che contribuisce al progetto.
«Le istruzioni che spiegano come i geni sono controllati sono contenute in piccoli "interruttori" di DNA, sparsi in quel 98% circa del genoma che non contiene geni. Mappare e decodificare queste istruzioni è una missione centrale del progetto ENCODE. I dati prodotti da questo progetto hanno già mostrato, per esempio, che variazioni comuni del DNA negli interruttori che controllano i geni possono influenzare il rischio di sviluppare diverse malattie comuni» racconta ancora il dottor Stamatoyannopulos.
I risultati ottenuti finora da ENCODE sono stati pubblicati da diverse riviste scientifiche e messi liberamente a disposizione dei ricercatori; Nature, per esempio, ha creato una sezione apposita del proprio sito per facilitare la consultazione della documentazione.

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