domenica 9 settembre 2012

Monti&Co, nove mesi di annunci. Ma per i giornali diventano riforme. - Marco Travaglio


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Le frasi dei ministri, amplificate dai grandi quotidiani, danno l'impressione di un Paese che ha cambiato marcia. Compiendo riforme epocali. Ma la realtà è diversa.

“Ci siamo dati la consegna del silenzio”, rispondevano i nuovi ministri tecnici nei primi giorni del sobrio governo Monti. Poi Monti andò a Porta a Porta e si aprirono le cateratte. Una cascata di esternazioni, annunci, promesse, proclami, boutade, intimazioni, giuramenti, ultimatum, penultimatum, scadenze, slogan, parole d’ordine ma soprattutto in libertà. Intendiamoci. La politica delle chiacchiere non è una novità: i partiti ci campano da almeno trent’anni.
Faremo, bisogna fare, è urgente fare… Ma l’informazione li ha sempre presi col beneficio di inventario: c’era sempre, nella politica e nei media, una maggioranza che li rilanciava e un’opposizione li respingeva al mittente. Ora invece, nell’èra dei tecnici, l’opposizione è talmente esigua (soprattutto sui media) che gli annunci del governo diventano titoli di giornale e di telegiornale e, siccome sono pochissimi a rintuzzarli, assumono un carattere di ufficialità e neutralità (tecnica, appunto) che ne fa quasi dei dogmi di fede. Ipse dixit. Infatti, nei titoli della stampa e dei tg, tendono a scomparire le virgolette che li attribuiscono al ministro tizio o caio. Così l’annuncio diventa un fatto assodato, già avvenuto, una notizia in sé.
In questi nove mesi il premier Monti, anzi “SuperMario”, e i suoi ministri (compreso il “superministro” Passera che ha sei dicasteri) sono stati enfaticamente dipinti da titolisti entusiasti come tante reincarnazioni di Cincinnato: disinteressati al potere e al gioco politico, chini sulle carte, curvi sui dossier, sempre tesi al bene comune, virili, atletici, scattanti come gazzelle, pancia in dentro e petto in fuori, espertissimi nelle materie di cui sono stati chiamati a occuparsi, intenti notte e giorno ad aprire “tavoli”, “cantieri”, “laboratori”, “summit”, “vertici”, “commissioni” di “esperti” ancor più esperti di loro, a stipulare “patti”, a elaborare “piani”, “mosse” e “cabine di regia”, a escogitare “rivoluzioni”, “pacchetti”, “manovre”, “riforme epocali” in questo o quel settore dell’economia e della società, armati ora di “forbice” (o “cesoie”) ora di “scure” ora di “mannaia” per i decisivi “tagli”, “strette”, “giri di vite” e “tetti” alle spese e agli sprechi (pardon, “spending review”), ad approntare “scudi” anti-questo e anti-quello, a tracciare “road map”, a reclutare “task force” per lanciare “blitz” e “sprint”, dettare “agende”, “memorandum” e “priorità”, a intimare “alt”, “altolà”, “stop”, “No”, anche con “rabbia”, con “gelo” e con “ira” se del caso, a nominare “commissari” anzi “super-commissari”, a tracciare “assi” internazionali ora con Sarkozy ora con Hollande ora con la Merkel, ora con Cameron, ora con Rajoy, ora con Obama, ora con Draghi (l’altro “Super-Mario”), ora con tutti i “grandi” insieme, a scandire “start up”, “cronoprogrammi” e soprattutto a inaugurare la fatidica “fase 2”, quella della “crescita” e dello “sviluppo”.
Era, ed è, tutto un susseguirsi di militaresche “settimane decisive”, “appuntamenti storici”, “cacce” , “guerre”, “battaglie”, “svolte”, “lotte dure”, “trincee”, con il tal ministro che “incalza” e il talaltro che “accelera”, uno che “dà il via libera” e l’altro che “rompe gli indugi”, quello che “rilancia” e questo che “strappa”, o magari momentaneamente “frena”, ma sempre in vista dell’“uscita dal tunnel”. Il tutto accompagnato da paroline magiche come “salvare”, “Italia”, “subito”, “pronto”, “ecco”, “tocca”, “tutto”, “super”, “mega”, “maxi”, “baratro”, “euro”, “anti-spread”, “anti-crisi”, meglio se accompagnate da frasi di sicuro effetto tipo “così cambierà…” o, in caso di cetrioli volanti, “ce lo chiede l’Europa” .
Quando poi un ministro lancia la pietra ma nasconde la mano, lanciando un ballon d’essai tramite la stampa amica per vedere l’effetto che fa, il verbo da usare è “spunta”: come per i funghi. Molto utile anche sparare cifre a casaccio, possibilmente precise al dettaglio, coi decimali dopo la virgola, così da sembrare frutto di calcoli complicatissimi: tanto la gente manco sa cos’è lo spread, figurarsi se può controllare a quanto sta. Ogni tanto può servire inventarsi “elogi” (telefonici o comunque in privato, purché senza testimoni ) al governo italiano da parte di un leader straniero o di un’organizzazione internazionale o dei “mercati” che, bontà loro, “promuovono l’Italia” che ora “può farcela da sola”. Tanto nessuno può controllare.
Oggi, dopo nove mesi di trionfi, a giudicare dai titoli dei giornali l’Italia dovrebbe essere un Paese ricco sfondato, che naviga nell’oro, rivoluzionato da riforme palingenetiche, senza più l’ombra di un problema. La realtà, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. E non, si badi bene, soltanto per colpa del governo, che in così poco tempo ha fatto quel che ha potuto (anche se forse era lecito attendersi qualcosa di più). Ma, a furia di gridare al miracolo tecnico, è ovvio che si siano seminate illusioni spropositate, a cui ora cominciano a corrispondere delusioni altrettanto smisurate. Per colpa, ancora una volta, dell’“informazione” più conformista e servile del mondo, che ha seguitato a tradire la sua missione di informare i cittadini e di controllare il potere e a fungere da megafono, trombetta, cassa di risonanza del potere, a rilanciare le parole d’ordine del governo senz’alcun filtro critico. In forme e con linguaggi nuovi rispetto a quelli sperimentati ventennio berlusconiano. Ma altrettanto antitetici ai più elementari codici del giornalismo. Vediamo, in quest’antologia ragionata degli orrori di stampa, com’è stato possibile.
NB. Le citazioni, tutte testuali, sono tratte dai titoli dei principali quotidiani italiani (legenda per le abbreviazioni: Cor sta per Corriere della SeraRep per la RepubblicaSt per La Stampa).
ABUSO D’UFFICIO - “Severino: ‘Abuso d’ufficio, più severità’” (Cor 30-12). Risultato: nessuna norma sull’abuso d’ufficio.
ANTICORRUZIONE - “Corruzione, il governo crea una commissione ad hoc” (Rep 28-12). “Severino: ‘Subito una legge anticorruzione’” (Cor, 30-12). “Severino: la nuova legge contro le tangenti, ‘dateci 15 giorni’” (Cor 17-2). “Severino: pene più pesanti contro la corruzione” (Cor 20-2). “Patroni Griffi: ‘Anticorruzione, avanti a tutti i costi: anche con la fiducia’” (Cor 27-8). “Patroni Griffi: ‘Subito l’anticorruzione’” (St 29-8). Risultato: nessuna legge anticorruzione.
ARTICOLO 18 - “Fornero: ‘L’articolo 18 non è un totem’” (Cor 18-12). “Fornero: ‘Non avevo e non ho in mente nulla che riguardi in modo particolare l’art. 18. Sono stata ingenua, i giornalisti sono bravissimi a tendere trappole. Vogliamo lasciarlo stare questo art.18? Io son pronta a dire che neanche lo conosco, non l’ho mai visto’” (tutti i quotidiani 24-12). “Monti: ‘Niente va considerato un tabù. In questo senso il ministro Fornero ha citato l’art. 18’” (Cor 8-1). “Fornero: ‘L’art. 18 non è preminente, ma non de-v’essere un tabù’” (Rep 31-1). “Monti: ‘Finito il posto fisso, è pure monotono. Articolo 18 pernicioso’” (Rep 2-2). “Monti rilancia sull’art. 18: ‘Scoraggia gli investimenti, ora meno tutele a chi ne ha troppe’” (Rep 4-2). “Il premier: ritocchi possibili, ma non sull’articolo 18” (Cor 22-3). “Monti: ‘La riforma è chiusa, niente trattative sul testo’” (Rep 25-3). “Fornero: ‘O passa la riforma dell’articolo 18 o il governo va a casa’” (Cor 15-4). “Passera: ‘La riforma andrà in porto ma accettiamo miglioramenti’” (Rep 16-4). “Duello Passera-Fornero, poi il bacio” (Cor 17-4). “Lavoro, riforma con modifiche” (Cor 24-3). “Monti: ‘Sulla riforma non accetto incursioni’” (Cor 25-3). “Fornero: ‘Possibili modifiche in Parlamento’” (Rep 26-3). “Monti: ‘Le aziende non assumono perché non possono licenziare’” (Rep 29-3). “Fornero: ‘Sull’art. 18 non spaccheremo il Paese’” (Rep 31-3).
ASSE - “Monti mediatore tra Merkel e Sarkozy sul ruolo della Bce” (Rep 25-11). “Merkel-Sarkozy, fiducia in Monti” (St 25-11). “Monti mediatore prova a ricucire tra Londra e Bruxelles” (St 30-1). “Obama: Usa e Italia mai così vicini” (Cor 10-2). “Monti-Obama: patto per la crescita” (Rep 10-2). “Crescita, l’asse Monti-Hollande” (Rep 15-6). “L’asse Monti-Merkel: ‘Pronti a tutto per l’euro’” (St 30-7). “Roma-Parigi, asse per l’euro” (St 1-8). “Torna l’asse Monti-Hollande: ‘Pronti a tutto per salvare Atene’” (Rep 19-8). “Conti pubblici, Monti cerca la sponda Ue” (Cor 29-8). “Consultazioni mensili ‘a tre’: verso l’asse Roma-Parigi-Berlino” (Cor 5-9).
BANDA LARGA - “Via libera alla ‘banda larghissima’” (Rep 12-1). “La svolta digitale. Internet per tutti, scuola e sanità. Ecco il piano per l’Italia on line” (Rep 6-2). Risultato: niente banda larghissima, e nemmeno larga. Cantiere. “Passera apre il ‘Cantiere Italia’ e invita i privati” (Cor 19-11).
CARCERI - “Severino: il decreto svuota-carceri salva le prigioni” (Rep 10-2). “Pronto il piano ‘svuotacarceri’: in 3300 dalle celle ai domiciliari” (Cor 14-12). A marzo, primo mese dopo l’entrata in vigore della “svuotacarceri”, il numero dei detenuti nelle carceri italiane è aumentato di 63 unità rispetto a febbraio e nei mesi successivi è arrivato a sfiorare quota 70mila.
CONFLITTO D’INTERESSI - “Severino: ‘Ragionare sul conflitto d’interessi’” (Rep 20-2). Risultato: nessuna legge sul conflitto d’interessi.
CASTA - “Indennità, 5mila euro in meno. Tra i parlamentari scatta la rivolta” (Rep 10-12). “Monti ordina tagli a convegni e auto blu” (Rep 31-12). “Dai manager alle auto blu, via ai tagli” (Cor 9-1). “Mannaia di Monti sulle auto blu” (St 14-1). “Tagli alle auto blu: ‘Usate il bus’” (Cor 14-1). “Auto blu. Un esercito di 61mila macchine. Il governo: via il 50%” (Rep 14-8). A maggio il governo tenta di acquistare 400 nuove autoblu, poi fa retromarcia quando la notizia esce sui giornali.
COSÌ CAMBIA - “Fornero: ‘Così cambierà il lavoro’” (Cor 18-12). “Fisco, casa, pensioni: così si cambia” (Cor 23-12). “Catricalà: ‘Canone e governance. Così può cambiare la Rai’” (Cor 10-1). “Famiglie e professioni, la vita cambia così” (Cor 21-1). “Monti a Obama: ‘Dovremo cambiare il nostro stile di vita’” (Cor 10-2). “Statali e sanità, così cambia l’Italia” (St 7-7). “Così cambiano le professioni” (Cor 4-8). “Così cambiano i tribunali” (Cor 11-8). “Severino: ‘Nuove regole per gli avvocati, sì a una laurea specifica’” (Cor 12-8).
CRESCITA & SVILUPPO - “Crescita e semplificazione. La nuova agenda di Monti” (Cor 28-12). “Monti, tre mosse per la crescita ” (St 30-12). “Monti: ‘Conti a posto, ora la crescita’” (Cor 30-12). “Passera: crescita, abbiamo un piano” (Cor 8-1). “Monti: ‘Così l’Italia tornerà a crescere’” (St 21-1). “Passera : ‘Ora il piano crescita e lavoro’” (Rep 22-1). “‘Crescita e lavoro, ecco il piano’. Intervista a Passera” (Rep 22-1). “Monti e Obama: ‘La crescita imperativo comune’” (St 10-2). “Monti a Obama: ‘La crescita imperativo comune’” (St 10-2). “Il premier: non vi prometto la crescita nel 2012” (Rep25-3). “Passera, dov’è lo sviluppo? ‘Ecco la mia road map’” (Rep Affari 2-4). “Monti: adesso la crescita” (Cor 7-5). “Palazzo Chigi ora vede la svolta: ‘Il vento d’Europa fa largo alla crescita’” (Rep14-5). “Monti rompe gli indugi: ‘Ora misure per la crescita’” (St 23-5). “‘Si sta per stringere’. Napolitano ottimista sul decreto sviluppo” (Cor 12-6). “Monti: ‘Parte l’operazione crescita, beni pubblici in vendita’” (Rep 14-6). “Piano di Monti per le cessioni” (Cor 14-6). “Crescita, l’asse Monti-Hollande” (Rep 15-6). “Monti-Hollande: uniti per la crescita” (Cor 15-6). “Monti: ‘Basta sacrifici , preparo l’Italia alla crescita’” (Rep 27-7). “Crescita, il premier dà i compiti ai ministri. Chiesti ‘dossier’ sulla sfida d’autunno” (Cor 11-8). “Monti ai ministri: subito la crescita” (Rep 11-8). “Crescita, ecco il piano Monti” (St 12-8). “Monti: così faremo crescere l’Italia” (Rep 25-8). “Tutte le misure per la crescita” (Cor 25-8).
CRONOPROGRAMMA - “Patroni Griffi: per le riforme useremo un cronoprogramma” (Cor 27-8). “Riforme, via al ‘cronoprogramma’” (Cor 29-8).
DEBITO - “Un fondo per ridurre il debito” (Cor 28-12). “La strategia d’attacco al debito” (Cor 30-12). “Una società per ridurre il debito” (Cor 23-1). “Monti prepara un piano taglia-debito” (Rep 9-8). “Spunta il commissario taglia-debito” (Cor 12-8). “Monti: ora un piano anti-debito” (St 9-8).
EQUITÀ - “Monti al Senato: ‘Sacrifici equi’” (Rep 18-11). “Monti: ‘Pagherà chi ha dato di meno’” (St19-11).
ESODATI - “Il governo: ‘Gli esodati sono solo 65mila’. Per l’Inps sono 130.000, per i sindacati 350.000” (Rep, 13-4). “Il governo ammette: esodati più di 65mila” (Cor 14-4). “Esodati, per l’Inps sono 390mila. L’ira di Fornero” (St 12-6). “Scontro sugli esodati. L’Inps: sono 390mila” (Rep 12-6). “‘Gli esodati sono 390mila’. L’ira di Fornero” (Cor 12-6). “Fornero contro l’Inps: ‘Vertici da cacciare’” (St 13-6).
EVASIONE - “Nuovo redditometro anti-evasione” (Rep, 1-2). “Monti: lotta dura all’evasione” (St 9-1). “Monti: ‘Evasione, è stato di guerra’” (Rep 17-8).
FALSO IN BILANCIO - “Severino: ‘Falso in bilancio da rivedere’” (Rep 20-2). Risultato: nessuna legge sul falso in bilancio.
FARCELA/SALVARSI DA SOLI - “Fiducia record a Monti: ce la faremo” (Rep 19-11). “Il Professore vuole tirare diritto: ‘Se mi fermo salta tutto il Paese’” (Rep 2-12). “Monti: ‘Stiamo rischiando il baratro. L’Italia si salva solo con questa manovra’” (Rep 6-12). “Monti in aula: l’Italia non fallirà” (Rep 6-12). “Monti debutta nel salotto tv: ‘O così o stipendi a rischio’” (Cor 7-12). “Monti: l’Italia si salverà e io non sono disperato” (Cor 17-12). “Ecco perché l’Italia è tornata a sorridere” (Rep 23-12). “Passera: attenti, l’Italia resta in ‘zona mortale’” (Rep 22-1). “Monti: più vicini alla soluzione della crisi” (St 5-2). “Monti: fuori dalla zona d’ombra” (Cor 16-2). “Monti: ‘Sto qui per salvare il Paese’” (Rep 14-4). “Monti: ‘La crisi è quasi finita, c’è solo una piccola componente psicologica, siamo sollevati’” (Sole 24 Ore 1-4). “Grilli: ‘La fase acuta della crisi è superata’” (Rep 22-4). “Passera: ‘Possiamo farcela alla grande, meglio di altri’” (Panorama, 2-5). “Monti: ‘L’Italia non avrà bisogno di aiuti’” (Cor 13-6). “Monti strappa lo scudo anti-spread: ‘Ma non lo useremo’” (Rep 30-6). “Monti incassa lo scudo anti-spread: ‘In futuro potrebbe servire all’Italia’” (Cor 11-7). “Palazzo Chigi rinforza gli argini. Consulto lampo con Quirinale e Bce: ‘Preoccupati ma ce la faremo da soli’” (Rep 21-7). “Monti: potrà servirci lo scudo” (Cor 2-8). “Monti: ‘L’Italia non ha bisogno di aiuti. Abbiamo grazie al cielo uno dei bilanci più solidi d’Europa’” (Cor 3-8). “Monti: ’Salverò l’Italia dalla rovina’” (Rep 6-8). “Grilli: così usciremo dalla crisi. ‘E non chiediamo aiuti alla Bce’” (Rep 12-8). “Passera: ‘L’Italia ce la farà, ma non siamo fuori pericolo’” (Cor 17-8). “Fornero: ‘Abbiamo salvato l’Italia’” (St19-8). “Monti: ‘Vicini all’uscita della crisi’” (Cor 20-8). “Passera: ‘Anch’io vedo l’uscita dalla crisi. La luce in fondo al tunnel’” (Cor 22-8). “Parla Bersani: ‘Monti cambi passo o l’Italia non si salverà dalla crisi’” (Rep 24-8). “L’Italia può farcela da sola. Ora anche Berlino ci crede” (Cor 30-8). “Merkel: ‘Ce la farete senza bisogno di aiuti’” (Rep 30-8).
FASE 2 - “Monti avvia la fase 2, domani il Cdm” (Rep, 27-12). “Monti ai ministri: la fase due del governo” (St 29-12).
FREQUENZE TV - “Tv. Così si smonta il Beauty Contest e si crea il mercato” (Rep Affari 12-12). “Frequenze tv, l’esecutivo promette l’asta” (Cor 17-12). “Frequenze tv, la mossa del governo. Assegnazione gratuita verso il congelamento. Passera: valorizzare le risorse” (19-1). “Frequenze, via il Beauty Contest, arriva l’asta ma sarà ‘low cost’” (Rep Affari 2-4). Risultato: ancora nessun’asta per le frequenze tv, mancano persino i regolamenti.
GIUSTIZIA CIVILE - “Severino: ‘Processo civile in 3 anni’” (Cor 20-12). “Severino: ‘In 5 anni potremmo azzerare le code’” (St 26-8). “Severino: ‘Giustizia civile per la crescita’” (St 26-8). Risultato: nessuna riforma in materia di giustizia civile.
GIUSTIZIA PENALE - “Severino: per la giustizia è riforma epocale” (Rep 7-7). Risultato: nessuna riforma in materia di giustizia penale.
GUERRA - “Catania: ‘Guerra totale ai furbetti del cibo’” (Rep, 9-1). “E Monti torna in trincea” (Rep11-4). “Bruxelles, vigilia di battaglia vera. Il piano d’attacco di Monti per il vertice Ue” (Foglio 27-6). “Monti: ‘Percorso di guerra per l’Italia’” (St 12-7). “Il premier e la crisi: per l’Italia un percorso di guerra” (Cor 12-7). “Speculazione, unità di crisi della Ue. Monti e Grilli alla battaglia d’agosto” (Rep15-7). “Monti: ‘Evasione, è stato di guerra’” (Rep 18-8). “Scuola, la battaglia del super-concorso” (Rep 30-8).
ICI ALLA CHIESA - “Monti: sì all’Ici per la Chiesa” (Rep 15-2). “Ici, svolta sui beni della Chiesa” (St16-2). “Chiesa e Ici, nuove regole” (Cor 16-2). “Ici, dalla Chiesa 600 milioni. Ecco la stretta sugli immobili” (Rep 17-2). “Arriva l’Ici sui beni della Chiesa” (Cor 24-2). Risultato: nessuna norma attuati-va all’annuncio di tassare i beni immobili religiosi con finalità commerciale.
LABORATORIO - “Monti vuole creare il Laboratorio Italia” (Cor 5-4).
MAXI/MEGA/SUPER-STIPENDI - “Svolta contro le doppie indennità. Stop ai cumuli per magistrati e avvocati distaccati negli uffici di governo” (Cor 14-12). “Patroni Griffi: ’Superstipendi pubblici, il tetto è pronto’” (Cor 10-1). “Manager pubblici, tetto agli stipendi senza deroghe. Retribuzioni non oltre i 310mila euro” (Rep 31-1). “Maxi stipendi dei manager, tetto solo sui contratti futuri” (Cor 29-2). “Il tetto ai manager che non arriva mai” (Cor 16-7).
da Il Fatto Quotidiano dell’8 settembre 2012

Le tre mani di Casini - puntata 25 - Servizio Pubblico

Pompei, crollo negli scavi Cade trave in 'Villa dei misteri'.


La trave il legno di circa 4 metri caduta dal peristilio di Villa dei Misteri, negli scavi archeologici di Pompei


Cedimento nella notte. Reggeva tetto che pero' non e' in pericolo.

 NAPOLI - E' crollata una trave in legno di circa 4 metri del peristilio di Villa dei Misteri, negli scavi archeologici di Pompei. L'elemento sosteneva il tetto in tegole del peristilio della villa, che non e' in pericolo. Il crollo sarebbe avvenuto nella notte, in una zona aperta al pubblico. Ad accorgersene i custodi. L'area e' stata chiusa.
La trave in legno crollata nel peristilio di Villa dei Misteri a Pompei (Napoli), secondo quanto si apprende, attiene a uno degli interventi di restauro e ricostruzione di parti della villa effettuati nel corso degli anni. Su queste travi erano state collocate le tegole in terracotta che formano il tetto della struttura.
La struttura che regge la tettoia del peristilio di Villa dei Misteri dove stanotte è caduta una trave in legno risale a circa una quindicina di anni fa. Lo ha detto Grete Stefani, neo direttrice degli Scavi Archeologici di Pompei, illustrando il cedimento ai giornalisti accorsi sul sito. "L'area è stata inibita ai visitatori per motivi di sicurezza - ha sottolineato Stefani - ma comunque i rischi per l'incolumità dei turisti sono praticamente inesistenti". La dottoressa Stefani ha assunto la direzione degli Scavi appena da qualche giorno: "al momento mi sentirei di chiedere solo più personale per questo splendido sito", ha aggiunto. La prossima settimana inizieranno i sopralluoghi propedeutici alla ricollocazione della trave caduta che si presentava con un lato imputridito. Previsto anche un controllo di tutte le altre travi che sorreggono il tetto in tegole.
Costruita nel II secolo avanti Cristo sul pendio verso il litorale, Villa dei Misteri - come spiegato sul sito della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei - fu ristrutturata verso il 60 avanti Cristo e poi nel I sec. dopo Cristo: è una delle oltre 100 ville scoperte nell'area vesuviana, di solito legate allo sfruttamento agricolo, ma anche alla moda delle classi elevate di avere un 'rifugio' fuori città, ove ricreare un ambiente pervaso di cultura greca.
Comprende un quartiere residenziale, affacciato al mare e decorato con splendidi esempi di 'secondo stile' (inizi I sec.-20 a.C.), e uno servile, accanto ai locali di lavorazione del vino (torcularia); qui è ricostruita una pressa per la spremitura dell'uva, con il tronco a testa d'ariete. Lungo le pareti del triclinio è il grande affresco (megalographia), con scena di rito misterico (donde il nome della villa) ovvero d'iniziazione femminile al matrimonio. Splendidi esempi di 'terzo stile' a fondo nero sono nel tablino, con motivi miniaturistici tratti dalla pittura egiziana.
La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei comunica in una nota che nella scorsa notte si è registrato il cedimento di una trave di legno moderna della copertura del peristilio di Villa dei Misteri. "Il sopralluogo condotto dai funzionari e dai carabinieri del comando di Pompei - sottolinea la Soprintendeza - non ha rilevato alcun danno alle strutture archeologiche né alle coperture".

Pompei, i crolli dal 2003


Comincia il calcio e l'uomo perde il ben dell'intelletto.



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'Cacciatori in casa' Vende villa sull'Etna.


Il proprietario stufo espone un cartello: 'Hanno ucciso già 4 gatti'.

CATANIA - Gli appassionati di attività venatoria, armati di doppiette, già all'alba fanno irruzione nel giardino della loro villa e sparano a qualunque cosa si muova, e hanno già ucciso quattro gatti domestici. Accade a Santa Venerina, paesino alle pendici dell'Etna, dove i proprietari stanchi delle invasioni dei cacciatori stanno pensando di 'arrendersi' e hanno esposto il cartello 'vendesi' dell'immobile accompagnato dalla spiegazione: "perché i cacciatori mi sparano dentro casa".
"Siamo stanchi - spiega Cesare Scuderi, proprietario della villa, in un'intervista al quotidiano La Sicilia - i cacciatori, entrano nel giardino e arrivano davanti casa nostra con i cani, per cercare di uccidere conigli e volatiti. Solo che spesso sbagliano: ogni volta che sentiamo un colpo temiamo per qualcuno dei nostri gatti: ne hanno già uccisi quattro".
"Dal terrazzino raccogliamo pallini esplosi dalle doppiette - ricorda la moglie del signor Scuderi - una volta abbiamo visto, davanti la nostra cucina, un cacciatore scappare e andarsi a nascondere dietro un albero, rincorso da un cane". Sulla vicenda la famiglia Scuderi ha anche presentato delle segnalazioni alle forze dell'ordine. "Non sappiamo cos'altro fare - conclude la coppia - noi ci sentiamo a rischio....".

Da Mangano a Umberto Eco: il Marcello bibliofilo sotto sfratto. - Davide Vecchi



Dopo il lago di Como, Marcello Dell’Utri lascia anche il centro di Milano: la biblioteca di via Senato, che con la Fondazione l’ex manager Publitalia presiede dal 1997, è costretta a trasferirsi a Segrate, in un anonimo centro polifunzionale. Oltre 120mila libri rari a giorni saranno portati via: non ci sono più fondi per mantenere la bellissima palazzina con giardino interno. “L’affitto non è più compatibile”, ha ammesso con rammarico. Tradotto: sono finiti i soldi. E il munifico amico di sempre, Silvio Berlusconi ha chiuso i rubinetti. L’addio è sofferto, quasi drammatico. Dell’Utri è costretto ad abbandonare l’immagine di bibliofilo colto ed esperto che ha tentato di cucirsi addosso e che gli aveva permesso di compiere il salto dallo stalliere mafioso Vittorio Mangano a Umberto Eco. Uno degli attori principali della presunta trattativa tra Stato e mafia è infatti vicepresidente dell’Aldus Club, l’associazione internazionale di bibliofilia presieduta da Eco. Vice con Dell’Utri è l’ex ministro ed esponente del Pci Gianni Cervetti, mentre il segretario generale è Mario Scognamiglio.
Una genesi incompiuta quella di Dell’Utri. Perché nel bellissimo cortile interno di via Senato, tra presentazioni di libri e pièce teatrali, è proseguito il passaggio di mafiosi di vario rango. Nell’ottobre 1998 la Dia seguì fin qui Natale Sartori, socio della figlia di Mangano in una cooperativa di pulizie e pedinato per un’indagine per droga. Anche il medico decisamente mafioso Salvatore Aragona raccontò di essere passato dal civico 14 di via Senato. “Sono stato invitato al circolo, la sede culturale e intellettuale di Dell’Utri in via Senato” disse nel maggio 2001 parlando al telefono con Giuseppe Guttadauro, il boss di Brancaccio. E “con Dell’Utri bisogna parlare”, “alle elezioni del ‘99 ha preso impegni” con il boss Gioacchino Capizzi, ma “poi non s’è fatto più vedere”. Gli impegni bibliofili si facevano stringenti, i libri di cui valutare l’acquisto diventavano sempre più importanti. In quegli anni il senatore acquista una lettera di Cristoforo Colombo: la rivenderà nel maggio 2009 per 659mila euro all’amico Marino Massimo De Caro. Un altro esperto del ramo. Commerciante di libri antichi, collaboratoredell’ex ministro Giancarlo Galan, un passato da console del Congo e un presente in carcere: ha rubato migliaia di volumi pregiati dalla biblioteca Girolamini di Napoli che ha diretto fino all’arresto, lo scorso maggio.
Irrisolto, invece, il furto avvenuto nel 2002 alla collezione Scognamiglio. “È stata una profanazione”, disse. La libreria di via Rovello, frequentata da Eco, Giulio Andreotti, Oliviero Di-liberto, Cervetti, Gianfranco Dio-guardi e Dell’Utri ha visto i natali dell’Aldus Club, ma anche sottrarsi 300 tomi rari collezionati e gelosamente custoditi da Scognamiglio che si è poi dedicato alle collezioni altrui. Aiutando Dell’Utri a crearsene una sua. Ma il senatore non ne ha mai seguito i consigli, non si fidava.
Quando nel 2007 il cofondatore di Forza Italia decise di comprare i diari di Mussolini, Scognamiglio lo sconsigliò. Dell’Utri non sentì ragioni e pagò 12 milioni, certo che fossero originali. Si è dovuto ricredere: tutte le perizie calligrafiche effettuate su quei diari accertano che sono falsi. L’ultima perizia, conclusa appena tre settimane fa, certifica che l’autore in realtà è Amalia Panvini, una signora di Vercelli già condannata con la madre Rosetta per aver prodotto testi falsi di Mussolini spacciati come autografi.
L’essere caduto in errore non ha scalfito la sicurezza di Dell’Utri che ha continuato a comprare libri in giro per il mondo, dall’America alla Francia. Nell’ottobre 2007 acquista un volume per 7.000 euro sull’arte islamica all’International general rare books. Dieci giorni dopo, altri 7.000 euro alla Librairie des amateurs di Parigi. Nel febbraio 2008 firma un assegno da 9.500 euro a Montepulciano. Una settimana dopo 5.000 a Modena. La passione è incontenibile. Infinito il conto corrente aperto presso il Credito Cooperativo Fiorentino presieduto dall’amico e collega di partito Denis Verdini. Il deposito di Dell’Utri già nel 2006 era esposto per due milioni. A coprire i buchi interveniva Berlusconi e nei momenti di emergenza era la banca a foraggiare il senatore, permettendo aperture di credito senza garanzie, esclusa la villa di Torno ipotecata fino al terzo grado. Così i libri divennero garanzie.
Quando nel febbraio 2010 Dell’Utri chiede l’ennesima proroga al fido per 400mila euro, il cda dell’istituto la concede perché “il senatore è uno dei maggiori collezionisti al mondo (ci viene detto) di libri antichi. La collezione dovrebbe avere un valore di alcuni milioni”. E garantiscono: “Il senatore ha intenzione di vendere qualche libro”. Lui invece compra. L’ultimo acquisto risale al 29 marzo: 17mila euro per 17 volantini delle Brigate rosse stampati negli anni Settanta. Ma i liquidi nel frattempo erano arrivati dall’amico Silvio che l’8 marzo aveva acquistato la villa sul lago di Como per 20 milioni.
L’amico di Arcore aiuta anche la fondazione di via Senato. Gli sponsor ufficiali sono da sempre quattro: Mediaset, Mondadori, Mediolanum e Publitalia 80. Manca solo il Milan, ma certo, avrà pensato Dell’Utri, una squadra di calcio non può finanziare iniziative culturali. Eppure anche l’esperienza della biblioteca è destinata a finire. Al civico 14 della centralissima via Senato rimarrà l’abitazione di Dell’Utri, che qui vive con i figli Araga e Marco Jacopo Alessandro e la moglie Miranda Ratti. I 120mila volumi andranno a Segrate, non ci sono più fondi per l’affitto. Silvio ormai ha saldato. L’amico Verdini non ha più una banca e la Procura continua a indagare scoprendo, ad esempio, che il senatore ha 70 conti correnti all’estero. Ma va dato atto a Dell’Utri di essere riuscito a far dire di sé che è un uomo colto. Come scrisse Montanelli: “Dell’Utri è un uomo colto, soprattutto sul fatto”.
Il Fatto Quotidiano, 8 settembre 2012