domenica 3 marzo 2013

Grillini, il primo summit in albergo a Roma Beppe: "In Parlamento circonvenzione di elettore".



Albergo blindato: Grillo non c'è. Dovrebbe arrivare domani con Casaleggio. Code alla Camera dopo l'invito dei Grillini del Lazio a visitare il Parlamento. "Grillo come Stalin": l'ex comico querela Libero. Gli eleti M5S alla stampa: "Decide Casaleggio, ne sa più di noi". Deputati e senatori si scambieranno informazioni attraverso una mailing list su Google group.

Roma, 3 marzo 2013 - Summit dei neoeletti grillini all'Hotel Saint John di Roma senza Grillo. Obiettivo del meeting per ora e' conoscersi. La presenza di Grillo e Casaleggio e' attesa per domani. L'albergo è praticamente blindato per la stampa (solo alcuni cronisti sono riusciti ad entrare).
Grillo è rimasto nella sua  villla a Marina di Bibbona.  L'ex comico rifugge la stampa italiana mentre continua arilasciare interviste a quella straniera. Ma si fa vivo come sempre sul blog. Stavolta dice: ''L'articolo 67 della Costituzione recita: 'Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato'. Questo consente la liberta' piu' assoluta ai parlamentari che non sono vincolati ne' verso il partito in cui si sono candidati, ne' verso il programma elettorale, ne' verso gli elettori. Insomma, l'eletto puo' fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno''. Il pezzo è titolato ''Circonvenzione di elettore'' ed è un attacco all'istitutzione parlamento. Per Grillo bisognerebbe "cacciare a calci" i parlamentari che cambiano casacca.

''L'elettore, al momento del voto, crede in buona fede alle dichiarazioni di Tizio o Caio, di Scilipoti o De Gregorio - prosegue - lo sceglie per la linea politica espressa dal suo partito e per il programma. Gli affida un mandato di un lustro, un tempo lunghissimo, per rappresentarlo in Parlamento e per attuare i punti del programma. Gli paga lo stipendio attraverso le sue tasse perche' mantenga le sue promesse. Il voto e' un contratto tra elettore ed eletto ed e' piu' importante di un contratto commerciale, riguarda infatti la gestione dello Stato. Se chi disattende un contratto commerciale puo' essere denunciato, chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna''.
IL SUMMIT - Intanto i primi neo eletti dei grillini sono arrivati a Roma. I primi ad arrivare in un albergo nel centro della capitale sono i siciliani Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Azzurra Cancelleri. ''Come si svolgera' l'incontro? Non ve lo possiamo dire'', rispondono con gentilezza. Provenienti da tutta Italia si sono organizzati ognuno alla sua maniera per raggiungere Roma. ''Io sono venuta in aereo anche se sono contro l'aereo perche' inquina troppo. Ma costava meno del treno'', dice Laura Castelli, 26 anni, giunta da Torino.
Abbigliamento informale, jeans o tuta, zainetti con il logo del Movimento a sostituire le valigie. Cosi' si presentano i neo-eletti. In queste giornate romane dovranno decidere la linea da tenere in Aula, ma anche conoscersi e iniziare a organizzarsi per la vita da parlamentari.
''Non ho ancora trovato casa. Spero di avere il tempo di farlo in questi giorni'', dice uno di loro che vuole restare nell'anonimato. Intanto nell'attesa che arrivino gli altri colleghi e prenda il via l'incontro, i primi arrivati vanno insieme a pranzo: niente ristoranti, ma un forno dove ordinano panini e tranci di pizza. ''Siamo in silenzio stampa'', ripetono deputati e senatori eletti ai giornalisti. La consegna e' massimo riserbo.
COMUNICAZIONE ESTERNA: DECIDE CASALEGGIO - Riunione per decidere la comunicazione interna oggi a Roma tra gli eletti del Movimento Cinque Stelle. Nell’incontro, cui alcuni cronisti sono riusciti ad avere accesso, si è stabilito di demandare a domani ogni decisione sulla comunicazione verso l’esterno, quando ci sarà l’incontro con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. “Deciderà lo staff”, ha spiegato un eletto, e poi, ha ricordato un parlamentare siciliano, “Casaleggio ne sa più di noi, ha fatto un impero, parliamone con lui”.
COMUNICAZIONE INTERNA - Quanto alla comunicazione interna la fa da padrone Internet. Votata a maggioranza all'assemblea dei parlamentari Cinque Stelle a Roma la comunicazione interna tra gli eletti. Durante l'incontro riservato in un albergo romano, al quale sono riusciti ad avere accesso alcuni cronisti, si e' deciso che deputati e senatori si scambieranno le informazioni attraverso una mailing list su un Google group. Sara' invece creato un forum organizzativo per la logistica, dai curricula degli assistenti parlamentari alle possibilita' di case in affitto a Roma.  Si e' poi deciso che i gruppi di Camera e Senato terranno una riunione congiunta una volta a settimana. Domani, durante la riunione con Beppe Grillo, si decidera' sui forum tematici e la comunicazione esterna.
IMPRENDIBILE - Dal canto suo l'ex comico, in mattinata, ha continuato a seminare i cronisti in Toscana. Malgrado gli siano corsi dietro per quasi un chilometro, i giornalisti che ne presidiano la casa dove si trova da qualche giorno con la moglie ed alcuni fedelissimi non sono riusciti a strappargli neppure una parola. Anche stamani Grillo è uscito dalla sua casa al mare incappucciato, come aveva fatto ieri, per ingannare i media, in compagnia di un amico del posto. Voleva fare una corsetta, ma non aveva calcolato che i fotografi lo attendevano ‘al varco’. I giornalisti lo hanno raggiunto e tempestato di domande, ma senza ottenerne alcuna risposta. Stufo del ‘pressing’, il comico ha trovato rifugio in uno stabilimento balneare da dove, a bordo di un’auto, e’ tornato a casa.
GRILLO QUERELA LIBERO - Non piace a Beppe Grillo essere accostato a Stalin. Il leader di Cinque Stelle ha querelato Maurizio Belpietro, direttore di Libero, per diffamazione dopo che, in seguito all’esclusione di Federica Salsi dalla lista dei candidati, sulla versione on-line del quotidiano erano stati pubblicati occhiello e titolo: “Per me sei fuori - Beppe Grillo in versione Stalin: via la Salsi dalla lista degli eletti, blocca la Vento e fa il censore”. La procura di Genova, presso cui il legale del leader del M5S, l’avvocato Enrico Grillo, ha depositato la querela, ha aperto un fascicolo a carico di Belpietro, del responsabile del sito “LiberoQuotidiano.it” su cui è apparso l’articolo e dei dirigenti del consiglio di amministrazione di “Libero” ipotizzando, appunto, il reato di diffamazione. Si tratta del primo atto giudiziario di Grillo dopo il clamoroso esito elettorale alle politiche. Il legale di Grillo spiega: “Quella notizia è stata per molto tempo visibile sul sito “LiberoQuotidiano.it”. Abbiamo trovato quell’accostamento troppo forte, decisamente. Abbiamo deciso di attendere che le elezioni si svolgessero per procedere, così da evitare polemiche ed eventuali strumentalizzazioni”. Il fascicolo dovrebbe essere trasferito in breve a Milano, competente per territorio.
CODE ALLA CAMERA - Centinaia di persone sono state in fila davanti all’ingresso principale della Camera dei deputati, in Piazza Montecitorio a Roma, per la visita periodica guidata del palazzo. IlMovimento 5 Stelle del Lazio ieri aveva lanciato online l’invito a tutti i cittadini a partecipare con lo slogan: ‘Tutti in Parlamento, la casa dei cittadini!’.
Alcuni attivisti 5Stelle sono stati circondati dalle telecamere appena individuati. ‘’Abbiamo invitato i cittadini a visitare Montecitorio per far conoscere a tutti il posto dove entreranno gli eletti a 5 Stelle - ha detto Roberto - Là dentro entreranno i rappresentanti dei cittadini e noi li accompagneremo fino alla porta’’. Secondo un altro grillino doc, che non ha voluto dire il suo nome, ‘’il momento politico è delicato per noi e per l’Italia. Tutti i candidati si incontreranno e uscirà fuori la posizione ufficiale dei 5 Stelle, che poi andra’ messa ai voti online’’. Un uomo che era in fila accanto a lui, dichiaratosi elettore di Grillo, ha chiesto all’attivista come si spiega l’elezione a Latina di madre e figlio al Senato e alla Camera per M5S. ‘’Se sono due persone valide - è stata la risposta - non vedo perche’ no. Non devono mica farsi i favori a vicenda’’. La fila davanti alla Camera continua a crescere di minuto in minuto ed è già arrivata ai margini della piazza.
Secondo i funzionari di polizia sul posto, l’afflusso di visitatori, infatti, è superiore alla media. Probabile che l’invito dei grillini sia stato accolto. Fonti del palazzo prevedono, a fine giornata, oltre 5.000 presenze rispetto alle normali 1.800. Per questo motivo e’ stato anche posticipato l’ultimo turno di visita dalle 15.30 alle 16.30.

DAI SERVIZI SEGRETI ALLA CHIESA, IL PARTITO DEL "GOVERNISSIMO" VUOLE AMATO E DE GENNARO. - Marco Lillo


Amato e De Gennaro

Sembra che americani, massoneria e Vaticano siano favorevoli all'inciucio e alle larghe intese e tremino all'idea di un accordo Bersani-Grillo. In caso di alleanza Pd-Pdl sarebbe probabile l'ex premier al Quirinale e l'ex capo della Polizia ai vertici di Finmeccanica

C’è un partito più potente dei partiti che tifa per le larghe intese tra il Pd e il Pdl . Sono i politici trasversali di lungo corso, i manager di stato e i burocrati sopravvissuti a mille ribaltoni che tremano ogni volta che sentono parlare di accordo tra Beppe Grillo e Pier Luigi Bersani.
Il partito del governissimo si muove nel silenzio, non appare in tv, ma ha le idee molto chiare sugli uomini giusti per costruire una diga morbida e assorbente all’urto della nuova politica. Istituzioni secolari come la Chiesa e la massoneria vedono come il fumo negli occhi il governo di scopo. E sperano che Bersani non riesca nella missione impossibile di strappare al Movimento 5 stelle la fiducia al senato.

Un Governo Bersani appoggiato da Grillo che si impegni a realizzare pochi punti come il taglio dei costi della politica e la lotta al conflitto di interessi è uno scenario antitetico a un governo Bersani appoggiato da Berlusconi. E nei palazzi romani gode di maggior credito e popolarità la seconda ipotesi.

I grandi quotidiani dedicano paginate all’Europa in ansia e ai mercati in fibrillazione e sembrano quasi auspicare un clima da solidarietà nazionale. L’architrave di questa stagione sarà la nomina del presidente della Repubblica. In caso di larghe intese, il primo nome sul campo è quello di Giuliano Amato. L’ex consigliere di Bettino Craxi che i grillini vedono come il fumo negli occhi per la sua pensione d’oro, potrebbe essere il Capo di Stato migliore (quasi scontato) per mettere d’accordo Pd e Pdl. Il Cavaliere potrebbe sancire l’inciucio accettando la presidenza del senato e la nomina di Amato al Quirinale sarebbe la cornice per il riordino del settore della sicurezza e della difesa. Il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Gianni De Gennaro, potrebbe essere il nuovo presidente di Finmeccanica dove verrebbe confermato nel ruolo di amministratore delegato Alessandro Pansa, un manager recentemente al centro delle cronache per i favori chiesti a Mediobanca a beneficio della ex moglie del ministro Vittorio Grilli nel 2007. Pansa rischierebbe di saltare in caso di accordo Grillo-Bersani, con grande dispiacere di Ignazio Moncada. Molti lettori non conosceranno neanche il nome di questo 64enne torinese, in ottimi rapporti con Pansa, formalmente presidente di una controllata periferica del gruppo Finmeccanica, la Fata, ma meglio noto come il “grande burattinaio”. Così lo definiva l’ex presidente della banca del Vaticano, lo Ior, Ettore Gotti Tedeschi nella conversazione con l’ex presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi, intercettata dai Carabinieri nel ristorante Rinaldi al Quirinale nel maggio del 2012. Moncada, oltre a essere molto amico del capo dei servizi segreti del Dis, cioé del Dipartimento Informazione e Sicurezza, Giampiero Massolo, è in buoni rapporti sia con gli ex socialisti, come Giuliano Amato e Giulio Tremonti, che con gli ex Ds, come il torinese Piero Fassino.
Quanto a De Gennaro, se anche non riuscisse a raggiungere la presidenza di Finmeccanica (anche il ministro della difesa Giampaolo Di Paola potrebbe aspirare a quella carica, nonostante il divieto di porte girevoli con la Difesa) il sottosegretario non finirebbe ai giardinetti. Per lui, in caso di larghe intese e di presidenza Amato, potrebbe liberarsi la poltrona di segretario generale del Quirinale. Proprio Amato lo promosse a capo della Polizia nel 2000 e poi lo portò con sé al ministero nel 2007 quando Antonio Manganelli divenne Capo della Polizia nel solco della continuità. Una poltrona che, sempre se prevalessero le larghe intese, potrebbe finire a un altro uomo fidato di Gianni De Gennaro: l’attuale numero due del Dis Pasquale Piscitelli, prefetto dal 2003 e poi capo della segreteria di De Gennaro al Dipartimento della Pubblica sicurezza prima di diventare suo numero due al Dis. Piscitelli sarebbe il capo della polizia ideale per un governo trasversale mentre in un Governo di sinistra appoggiato dal Movimento 5 stelle risalirebbero le quotazioni dell’attuale Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, già capo del servizio segreto civile con il Governo Prodi.
In questo valzer, secondo gli osservatori più attenti, rientrerebbe anche il passaggio del prefetto di Perugia Vincenzo Cardellicchio alla Presidenza del Consiglio. Un passaggio decretato il 26 febbraio dal Consiglio dei ministri presieduto da Monti nonostante fosse stato nominato a Perugia solo nel maggio 2012. Anche Cardellicchio è considerato vicino a Gianni De Gennaro e potrebbe essere nominato al Dis dopo l’eventuale spostamento di Piscitelli al vertice della Polizia.
Dal Quirinale al Viminale, insomma, la filiera Amato-De Gennaro, blinderebbe gli apparati di sicurezza nel segno della continuità e della fedeltà atlantica. Sempre che prevalgano quelle larghe intese che tanto piacciono anche Oltreoceano. Un po’ come accadde nel 1996 quando Antonio Maccanico tentò di dare vita a un governo che andasse da D’Alema a Berlusconi prima delle elezioni che propiziarono la nascita del primo Governo Prodi sostenuto da Rifondazione Comunista. Allora i poteri forti, gli americani, la massoneria e il Vaticano erano favorevoli all’inciucio. La sensazione è che anche stavolta sia così.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/dai-servizi-segreti-alla-chiesa-partito-del-governissimo-vuole-amato-e-di-gennaro/516626/

Ovvietà....



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=488783207848066&set=a.261485683911154.61383.259444467448609&type=1&theater

Tampinando....



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=361229287325189&set=a.268604466587672.58315.268602423254543&type=1&theater

Della serie: tampina il politicante.



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=361348840646567&set=a.268604466587672.58315.268602423254543&type=1&theater

Concordo!



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=361292887318829&set=a.268604466587672.58315.268602423254543&type=1&theater

Grillo e la riscoperta dell'umano. - Ida Magli



Tutti i giornali sono d’accordo: Grillo ha riempito con i suoi ragazzi la fatidica Piazza S. Giovanni. Sono giovani, sono inesperti, sono entusiasti: si torna a vivere. È questa l’umanità che ha fatto la storia: quella che si è lanciata nella vita ingenuamente, forte soltanto del proprio entusiasmo, della sicurezza che essere uomini significhi sognare, sperare, amare, godere, gioire, e credere di riuscirci lavorando strenuamente per realizzare il sogno.

  Siamo usciti, con questi sognatori, dall’incubo peggiore che gli Italiani si siano mai trovati a sperimentare, malgrado il loro lungo passato pieno di catastrofi: non avere un futuro. Non avere ciò che sostanzia, per ogni uomo, l’idea di futuro: che sarà bello, gioioso, nuovo, diverso, ricco di vita. Può forse il pareggio di bilancio, per quanto lo si prospetti come indispensabile, “costituire il futuro”? Può forse la Banca Centrale Europea, per quanti bond italiani sia disposta ad acquistare, vestire i panni della Fata Turchina? Basta, sì basta! Abbiamo assoluto bisogno di tornare a vivere la vita vera, quella che ha sempre reso ricchissimi gli Italiani anche quando erano poveri: la capacità di credere nel futuro, di lavorare per il futuro, nella bellezza della propria terra, nella fiducia del suo "stellone" gioioso e fortunato.

  Tutto questo è stato deliberatamente ucciso, seppellito nel mondo lugubre dei sacerdoti del denaro, sordi e ciechi di fronte a qualsiasi cosa che non sia l’accumulo delle proprie monete. Economisti e banchieri si sono impadroniti dell’Europa e hanno scelto l’Italia come centro sperimentale del proprio potere, dove cominciare a sostituirsi ai politici, ormai del tutto succubi e corrotti. Ci sono riusciti con tanta facilità da rimanerne stupiti essi stessi. Forse non avevano immaginato, pur nella loro immensa presunzione, che sarebbe bastato il tintinnio delle monete a farsi addirittura chiamare da politici e capi di stato per governare al proprio posto. Nel giro di un anno hanno costretto al suicidio 45 imprenditori. Un risultato davvero di tutto rispetto! L’Italia non è mai stato un Paese da suicidio, neanche in tempo di guerra. I membri del governo, però, sono rimasti impassibili. Sono dei “fannulloni” questi Italiani, purtroppo: sanno soltanto lamentarsi. Il giorno successivo al suicidio di un imprenditore Mario Monti è andato a consolare, non la famiglia disperata, ma i funzionari di Equitalia: quelli sì che sono dei solerti lavoratori!

  La verità è che con la tirannide dei banchieri-politici si è diffusa nell’aria la certezza della loro incancrenita disumanità. L’arido deserto della loro anima è incompatibile con la vita. Hanno ingoiato, distruggendoli, tutti i sentimenti, gli affetti, i valori, nei quali gli Italiani hanno creduto, e per i quali hanno lavorato e combattuto fin dall’inizio della loro storia. Tutto è stato azzerato, in nome del bilancio, in nome di una moneta. Perfino la Chiesa si è azzittita. Dopo aver sempre proclamato il primato dello spirito sulla materia, non ha avuto la forza di ribellarsi al primato del dio euro.

  C’è stato, a Sanremo, il “segno” della morte della italianità, un segno che soltanto il pensiero musicale italiano poteva inventare: la deliberata, consapevole cacofonia della canzone Mononota.
Adesso, però, i giovani di Grillo hanno lanciato il grido della speranza: “Politici, andate a casa”. Per prima cosa, dunque, un Presidente della Repubblica che non appartenga ai partiti, che non sia né un economista né un banchiere, che non piaccia ai politici che non sia un fiancheggiatore dei politici, ma che rappresenti davvero gli Italiani, quello per cui tutto il mondo ha sempre apprezzato gli Italiani: l’arte, la poesia, la musica...

Ida Magli
23 Febbraio 2013 


http://www.italianiliberi.it/Edito13/grillo-e-la-riscoperta-dell-umano.html