martedì 23 aprile 2013

Stop a pignoramenti di pensioni e stipendi in banca. Longo (consumatori): "Serve chiarimento definitivo".


Dopo l'appello del Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo...

  Antonio Longo - Presidente del Movimento Difesa del Cittadino

Dopo l'appello del Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo - che intervenendo a Salvadanaio aveva parlato di "norme assurde" - Equitalia ha deciso di bloccare i pignoramenti sui conti correnti in banca o alle poste dove vengono versati i soldi di stipendi e pensioni. Il provvedimento ha decorrenza immediata stabilendo che la procedura va attivata su datori di lavoro ed enti pensionistici e solo se il reddito stipendio o pensione supera i 5 mila euro. "E' una grande soddisfazione registrare questa vittoria", è tornato a commentare Antonio Longo, sempre all'interno di Salvadanaio. "Le denunce che sono arrivate dai cittadini hanno fatto capire con un po' di buon senso ai dirigenti Equitalia e Agenzia delle Entrate che era il caso di soprassedere a questa norma iniqua", ha aggiunto. La decisione, però, "non soddisfa pienamente" Longo: "Vogliamo che venga chiarito definitivamente in via legislativa che il pignoramento bancario, soprattutto sui conti correnti aperti a causa dell'obbligo di tracciabilità per pagamenti e pensioni superiori a mille euro va in qualche modo ripensato, revocato, e si deve impedire una volta per tutte e non provvisoriamente che chi prende 1.000, 1.100 euro di pensione si trovi un mese senza alcun reddito", ha continuato. "Va regolamentato meglio l'assolvimento degli obblighi dei cittadini verso la pubblica amministrazione", ha concluso, "ma non si può accettare che un pensionato a 1000 euro resti senza reddito per un mese".




Nel caos delle elezioni presidenziali, tuttavia, qualcosa di buono ci sembra che sia successo: in particolare è caduta una volta per tutte la maschera del Partito Democratico. 

La classe dirigente (giovane e vecchia) del Partito non intende minimamente rappresentare la propria base elettorale, bensì si preoccupa unicamente di stabilizzare lo stato di cose presenti, evitando qualsiasi trasformazione democratica dell’attuale assetto politico. 


Conservatori tutti d’un pezzo, che sfidano il ridicolo quando sostengono di aver lavorato per il Paese rendendo possibile la rielezione di Napolitano, un presidente che non ha mai difeso la Costituzione e ci ha imposto, senza democratiche elezioni, un Governo gradito alle elite finanziarie europee e d’oltreoceano.


Paolo Bartolini

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Tagua o avorio vegetale.





L'avorio vegetale, conosciuto anche come corozo o tagua, è un materiale ricavato dai semi di una palma, la Phytelephas macrocarpa che cresce nellaforesta pluviale del Sud America. Il frutto (di cui si utilizza l'endosperma) una volta essiccato ha consistenza, colore e aspetto molto simile all'avorio animale e può essere facilmente lavorato e tinto.
Viene utilizzato per la preparazione di: mosaicipavimentirivestimentidesignbottoni, perline, gioielli, pulsanti e particolari di strumenti musicali come lecornamuse. Un tempo sostituto economico dell'avorio, dopo la messa al bando della caccia agli elefanti ha ritrovato una sua importanza economica ed ecologica.
Il nome corozo viene indicato per indicare i frutti di una specie di palma detta Phytelephas macrocarpa o di Hyphaene thebaica[1].
I frutti della prima specie possono raggiungere i 60 cm ed il peso può raggiungere i 12 kg[1].
Ogni seme è suddiviso in sei-sette parti[1].
Ognuna di queste parti racchiudono delle celle[1].
Ogni cella può contenere 6-9 semi dalla grandezza di un uovo di piccione[1].
I semi freschi appena formati contengono un liquido incolore che in seguito alla maturazione diventa lattiginoso per l'aumento della emicellulosa[1].
A prima vista i semi di questa pianta sembrano avere una struttura uniforme ma un accurato esame con una lente d'ingrandimento mostra dei canaletti paralleli colmati da un materiale più vitreo che conferisce a questi semi porosità che consente a questi semi di essere tinti[1].
I frutti della seconda specie sono costituiti da un solo seme costituito da emicellulosa. Il seme al suo centro ha una cavità che ne limita l'uso ed ha caratteristiche simili al corozo vero e proprio (ossia i semi della Phytelephas macrocarpa)[1].
Il colore del corozo è simile all'avorio animale, con cui presenta altre similitudini[1]:
tuttavia i due tipi di avorio differiscono mediante[2]:
  • la frattura che per l'avorio animale è scheggiosa, per il corozo è irregolare;
  • la fluorescenza che per l'avorio animale è bianco-azzurra o giallastra, per il corozo è bianco-bluastra;
  • la densità è maggiore per l'avorio animale (1,70-1,95 g/cm³ dell'avorio animale contro gli 1,40 g/cm³ del corozo).
Il materiale che caratterizza il corozo, essendo composto da cellulosa, in presenza di fuoco, è soggetto a bruciarsi e carbonizza assai velocemente[1].
Insieme alla madreperla il corozo è utilizzato per fabbricare i bottoni, tuttavia il modesto valore del corozo stesso ancora non fa registrare l'utilizo dell'avorio vegetale come imitazione dell'avorio animale[1].



lunedì 22 aprile 2013

A casa di Scajola dossier dei servizi. Agli avversari disse: “Vi ho in pugno”.

Claudio Scajola


La perquisizione era scattata nell'ambito di un'altra inchiesta che riguarda il presunto prezzo di favore che l'ex ministro - accusato di finanziamento illecito - avrebbe ottenuto per i lavori nella sua villa. Dovrà adesso rispondere di ricettazione in un procedimento parallelo. Trovate anche carte del '98 sul consumo di cocaina del rivale Minasso.

Claudio Scajola custodiva in un cassetto “documenti riservati” del 1998 con cui i carabinieri informavano la procura imperiese che Eugenio Minasso, ex leader provinciale di Alleanza Nazionale e oggi vicecoordinatore in Liguria del Popolo della libertà e nemico giurato dello stesso Scajola, era un assiduo consumatore di cocaina. E’ soltanto uno dei segreti svelati dai dossier che i poliziotti della Postale hanno trovato nello studio e nella villa dell’ex ministro. I carteggi – come spiega Il Secolo XIX – riguardano infatti inchieste della procura romana su Berlusconi e documenti dei servizi segreti su nomine al comune d’Imperia.
Documenti che gettano una nuova luce sullo sfogo dell’ex ministro durante il coordinamento regionale ligure del Pdl lo scorso 1 dicembre in cui si rivolse a Michele ScandroglioMinasso  - entrambi coordinatori regionali – e al senatore Luigi Grillo. Motivo della non velata minaccia di Scajola agli ex fedelissimi e della richiesta di immediate dimissioni? La mancata solidarietà riguardo ai suoi guai giudiziari. “So tutto di voi per gli incarichi istituzionali che rivestivo [nel 2006 era presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza Copaco, ovvero il Copasir dopo la riforma, ndr], conosco i vostri segreti, anche se non ho mai utilizzato le vicende delicate che vi riguardano contro di voi”, aveva detto loro.
La perquisizione, però, era scattata nell’ambito di un’altra inchiesta condotta dai pm imperiesi, che riguarda il presunto prezzo di favore che Scajola – accusato di finanziamento illecito – avrebbe ottenuto per i lavori nella sua villa. Ma, alla luce dei documenti trovati dai poliziotti della Postale, l’ex ministro dovrà adesso rispondere di ricettazione in un procedimento parallelo. Nel decreto di convalida il pm Alessandro Bogliolo spiega che sono stati sequestrati “un’annotazione di polizia giudiziaria della stazione dei carabinieri di Imperia”, “un appunto con stralci di intercettazione telefoniche riferibili al fascicolo penale aperto dalla Procura di Roma” e “atti di un procedimento penale avviato da un privato contro l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi“. E ancora documenti classificati come “riservati” dal Ministero dell’Interno, note dei servizi segreti e documentazione riferibile riferibile a “una pratica del comune di Imperia”.
Si tratta, come spiega il quotidiano di Genova, di “carte pesantissime” che riguardano in particolare gli equilibri della politica ligure. Nell’informativa del 1998 su Minasso firmata da dal maresciallo Mauro Bosticco si parlava di “personaggi assuntori” di cocaina. Al quarto posto dell’elenco inserito compariva proprio l’allora presidente provinciale di Alleanza Nazionale. Raggiunto dal Secolo XIX Minasso spiega: “E’ una vicenda molto vecchia nata quando una persona di cui ero affettivamente molto amico venne fermata con un po’ di droga e raccontò cose non attendibili agli inquirenti, forse per cercare di salvare se stesso. Però tutto si fermò lì”.

Raganella dagli occhi rossi.



La raganella dagli occhi rossi è un anfibio-notturno carnivoro che vive in climi tropicali, è molto comune in Costa Rica ed è garanzia di natura incontaminata.
Nonostante la sua colorazione, non è velenosa.

TeleQuirinale, Maltese: ''Finiti dirigenti Pd, non la sinistra'' - La Repubblica.








Betrtrand Russell