martedì 23 aprile 2013

Tagua o avorio vegetale.





L'avorio vegetale, conosciuto anche come corozo o tagua, è un materiale ricavato dai semi di una palma, la Phytelephas macrocarpa che cresce nellaforesta pluviale del Sud America. Il frutto (di cui si utilizza l'endosperma) una volta essiccato ha consistenza, colore e aspetto molto simile all'avorio animale e può essere facilmente lavorato e tinto.
Viene utilizzato per la preparazione di: mosaicipavimentirivestimentidesignbottoni, perline, gioielli, pulsanti e particolari di strumenti musicali come lecornamuse. Un tempo sostituto economico dell'avorio, dopo la messa al bando della caccia agli elefanti ha ritrovato una sua importanza economica ed ecologica.
Il nome corozo viene indicato per indicare i frutti di una specie di palma detta Phytelephas macrocarpa o di Hyphaene thebaica[1].
I frutti della prima specie possono raggiungere i 60 cm ed il peso può raggiungere i 12 kg[1].
Ogni seme è suddiviso in sei-sette parti[1].
Ognuna di queste parti racchiudono delle celle[1].
Ogni cella può contenere 6-9 semi dalla grandezza di un uovo di piccione[1].
I semi freschi appena formati contengono un liquido incolore che in seguito alla maturazione diventa lattiginoso per l'aumento della emicellulosa[1].
A prima vista i semi di questa pianta sembrano avere una struttura uniforme ma un accurato esame con una lente d'ingrandimento mostra dei canaletti paralleli colmati da un materiale più vitreo che conferisce a questi semi porosità che consente a questi semi di essere tinti[1].
I frutti della seconda specie sono costituiti da un solo seme costituito da emicellulosa. Il seme al suo centro ha una cavità che ne limita l'uso ed ha caratteristiche simili al corozo vero e proprio (ossia i semi della Phytelephas macrocarpa)[1].
Il colore del corozo è simile all'avorio animale, con cui presenta altre similitudini[1]:
tuttavia i due tipi di avorio differiscono mediante[2]:
  • la frattura che per l'avorio animale è scheggiosa, per il corozo è irregolare;
  • la fluorescenza che per l'avorio animale è bianco-azzurra o giallastra, per il corozo è bianco-bluastra;
  • la densità è maggiore per l'avorio animale (1,70-1,95 g/cm³ dell'avorio animale contro gli 1,40 g/cm³ del corozo).
Il materiale che caratterizza il corozo, essendo composto da cellulosa, in presenza di fuoco, è soggetto a bruciarsi e carbonizza assai velocemente[1].
Insieme alla madreperla il corozo è utilizzato per fabbricare i bottoni, tuttavia il modesto valore del corozo stesso ancora non fa registrare l'utilizo dell'avorio vegetale come imitazione dell'avorio animale[1].



lunedì 22 aprile 2013

A casa di Scajola dossier dei servizi. Agli avversari disse: “Vi ho in pugno”.

Claudio Scajola


La perquisizione era scattata nell'ambito di un'altra inchiesta che riguarda il presunto prezzo di favore che l'ex ministro - accusato di finanziamento illecito - avrebbe ottenuto per i lavori nella sua villa. Dovrà adesso rispondere di ricettazione in un procedimento parallelo. Trovate anche carte del '98 sul consumo di cocaina del rivale Minasso.

Claudio Scajola custodiva in un cassetto “documenti riservati” del 1998 con cui i carabinieri informavano la procura imperiese che Eugenio Minasso, ex leader provinciale di Alleanza Nazionale e oggi vicecoordinatore in Liguria del Popolo della libertà e nemico giurato dello stesso Scajola, era un assiduo consumatore di cocaina. E’ soltanto uno dei segreti svelati dai dossier che i poliziotti della Postale hanno trovato nello studio e nella villa dell’ex ministro. I carteggi – come spiega Il Secolo XIX – riguardano infatti inchieste della procura romana su Berlusconi e documenti dei servizi segreti su nomine al comune d’Imperia.
Documenti che gettano una nuova luce sullo sfogo dell’ex ministro durante il coordinamento regionale ligure del Pdl lo scorso 1 dicembre in cui si rivolse a Michele ScandroglioMinasso  - entrambi coordinatori regionali – e al senatore Luigi Grillo. Motivo della non velata minaccia di Scajola agli ex fedelissimi e della richiesta di immediate dimissioni? La mancata solidarietà riguardo ai suoi guai giudiziari. “So tutto di voi per gli incarichi istituzionali che rivestivo [nel 2006 era presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza Copaco, ovvero il Copasir dopo la riforma, ndr], conosco i vostri segreti, anche se non ho mai utilizzato le vicende delicate che vi riguardano contro di voi”, aveva detto loro.
La perquisizione, però, era scattata nell’ambito di un’altra inchiesta condotta dai pm imperiesi, che riguarda il presunto prezzo di favore che Scajola – accusato di finanziamento illecito – avrebbe ottenuto per i lavori nella sua villa. Ma, alla luce dei documenti trovati dai poliziotti della Postale, l’ex ministro dovrà adesso rispondere di ricettazione in un procedimento parallelo. Nel decreto di convalida il pm Alessandro Bogliolo spiega che sono stati sequestrati “un’annotazione di polizia giudiziaria della stazione dei carabinieri di Imperia”, “un appunto con stralci di intercettazione telefoniche riferibili al fascicolo penale aperto dalla Procura di Roma” e “atti di un procedimento penale avviato da un privato contro l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi“. E ancora documenti classificati come “riservati” dal Ministero dell’Interno, note dei servizi segreti e documentazione riferibile riferibile a “una pratica del comune di Imperia”.
Si tratta, come spiega il quotidiano di Genova, di “carte pesantissime” che riguardano in particolare gli equilibri della politica ligure. Nell’informativa del 1998 su Minasso firmata da dal maresciallo Mauro Bosticco si parlava di “personaggi assuntori” di cocaina. Al quarto posto dell’elenco inserito compariva proprio l’allora presidente provinciale di Alleanza Nazionale. Raggiunto dal Secolo XIX Minasso spiega: “E’ una vicenda molto vecchia nata quando una persona di cui ero affettivamente molto amico venne fermata con un po’ di droga e raccontò cose non attendibili agli inquirenti, forse per cercare di salvare se stesso. Però tutto si fermò lì”.

Raganella dagli occhi rossi.



La raganella dagli occhi rossi è un anfibio-notturno carnivoro che vive in climi tropicali, è molto comune in Costa Rica ed è garanzia di natura incontaminata.
Nonostante la sua colorazione, non è velenosa.

TeleQuirinale, Maltese: ''Finiti dirigenti Pd, non la sinistra'' - La Repubblica.








Betrtrand Russell

domenica 21 aprile 2013

Funeral party. - Marco Travaglio.

Editoriale al vetriolo del vice direttore del Fatto quotidiano sul nuovo mandato al Capo dello Stato

"La scena supera la più allucinata fantasia dei maestri dell'horror, roba da far impallidire Stephen King e Dario Argento. 
Il cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie, tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall'interno per non far uscire la puzza e i vermi. 
Tenta la mission impossible di ricomporre la decomposizione. 
E sceglie un becchino a sua immagine e somiglianza: un presidente coetaneo di Mugabe, voltagabbana (fino all'altroieri giurava che mai si sarebbe ricandidato) e potenzialmente ricattabile (le telefonate con Mancino, anche quando verranno distrutte, saranno comunque note a poliziotti, magistrati, tecnici e soprattutto a Mancino), che da sempre lavora per l'inciucio (prima con Craxi, poi con B.) e finalmente l'ha ottenuto.
E con una votazione dal sapore vagamente mafioso (ogni scheda rigorosamente segnata e firmata, nella miglior tradizione corleonese)
Pur di non mandare al Quirinale un uomo onesto, progressista, libero, non ricattabile e non controllabile, il Pd che giurava agli elettori "mai al governo con B." va al governo con B., ufficializzando l'inciucio che dura sottobanco da vent'anni. 
Per non darla vinta ai 5Stelle, s'infila nelle fauci del Caimano e si condanna all'estinzione, regalando proprio a Grillo l'esclusiva del cambiamento e la bandiera di quel che resta della sinistra (con tanti saluti ai "rottamatori" più decrepiti di chi volevano rottamare). 
La cosa potrebbe non essere un dramma, se non fosse che trasforma la Repubblica italiana in una monarchia assoluta e la consegna a un governo di mummie, con i dieci saggi promossi ministri e il loro programma Ancien Régime a completare la Restaurazione. 
Viene in mente il ritorno dei codini nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, con la differenza che qui non c'è stata rivoluzione né s'è visto un Napoleone. 
Ma il richiamo storico più appropriato è Weimar, con i vecchi partiti di centrosinistra che nel 1932 riconfermano il vecchio e rincoglionito generale von Hindenburg, 85 anni, spianando la strada a Hitler. Qui per fortuna non c'è alcun Hitler all'orizzonte. 
Però c'è B., che fino all'altroieri tremava dinanzi al Parlamento più antiberlusconiano del ventennio e ora si prepara a stravincere le prossime elezioni e salire al Colle appena Re Giorgio abdicherà. 
A meno che non resti abbarbicato al trono fino a 95 anni, imbalsamato e impagliato come certi autocrati, dagli iberici Salazar e Franco ai sovietici Andropov e Cernenko, tenuti in vita artificialmente con raffinate tecniche di ibernazione e ostesi in pubblico con marchingegni alle braccia per simulare un qualche stato motorio. 
Ieri, dall'unione dei necrofili di sinistra e del pedofilo di destra, è nato un regime ancor più plumbeo di quello berlusconiano e più blindato di quello montiano, perché è l'ultima trincea della banda larga che comanda e saccheggia l'Italia da decenni, prima della Caporetto finale. Prepariamoci al pensiero unico di stampa e tv, alla canzone mononota a reti ed edicole unificate. 
Ne abbiamo avuto i primi assaggi nelle dirette tv, con la staffetta dei signorini grandi firme che magnificavano l'estremo sacrificio dell'Uomo della Provvidenza e del Salvatore della Patria, con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi. 
Le famose pompe funebri. 
Ps. Da oggi Grillo ha una responsabilità infinitamente superiore a quella di ieri. Non è più solo il leader del suo movimento, ma il punto di riferimento di quei milioni di cittadini (di centrosinistra, ma non solo) che non si rassegnano al ritorno dei morti morenti e rappresentano un quarto del Parlamento. A costo di far violenza a se stesso, dovrà parlare a tutti con un linguaggio nuovo. Senza rinunciare a chiamare le cose col loro nome. Ma senza prestare il fianco alle provocazioni di un regime fondato sulla disperazione, quindi capace di tutto." 

Editoriale da Il Fatto Quotidiano di oggi 21 aprile 2013

Andrea Scanzi

Foto: Grazie Pd(l).

Ha detto più cose di sinistra Beppe Grillo a Roma stamattina, nel suo discorso, che Bersani (e derivati) in tutta la sua vita. 
Come ha scritto oggi Travaglio: 
"Da oggi Grillo ha una responsabilità infinitamente superiore a quella di ieri. 
Non è più solo il leader del suo movimento, ma il punto di riferimento di quei milioni di cittadini (di centrosinistra, ma non solo) che non si rassegnano al ritorno dei morti morenti e rappresentano un quarto del Parlamento. 
A costo di far violenza a se stesso, dovrà parlare a tutti con un linguaggio nuovo. Senza rinunciare a chiamare le cose col loro nome. 
Ma senza prestare il fianco alle provocazioni di un regime fondato sulla disperazione, quindi capace di tutto". L'intervento e la conferenza stampa paiono andare in questa direzione. 
L'unica buona notizia di questi giorni terribili - terribili - per la democrazia italiana è la morte del Pd (che di per sé è nato morto). 
Ora si frantumerà tra bolliti (lettiani, franceschiniani, giovani vecchi turchi), renziani (i berlusconiani di quasi-sinistra, molto meno forti di quattro mesi fa) e Barca-Vendola-Civati-Marino eccetera (possibilmente con esiti migliori della tragicomica Rivoluzione Civile). 
Il bipolarismo reale, al momento, è Berlusconi versus Movimento 5 Stelle. 
Buona fortuna.

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