mercoledì 14 dicembre 2011

Caccia al bosone di Higgs, la 'particella di Dio'.

Un'immagine dal seminario al Cern di Ginevra
Un'immagine dal seminario al Cern di Ginevra


La 'particella di Dio', l'elusivo e misterioso bosone di Higgs che dovrebbe dare la massa alle particelle, ha dato "segnali indicativi" della sua possibile presenza, anche se questi segnali "non sono ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta".
E' questo il "deciso passo avanti" nella ricerca di Higgs, dell'unica particella del modello Standard cioe' la cui esistenza debba essere ancora verificata sperimentalmente, annunciato oggi al Cern di Ginevra, nel corso di un affollato seminario, dalle collaborazioni Atlas e Cms, guidate, rispettivamente dai fisici
italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli.
Durante il seminario al Cern, i fisici di Atlas e Cms, tra i due piu' importanti esperimenti in corso nel Large Hadron Collider (Lhc), l'acceleratore di particelle
che corre per 27 km sotto l'istituto di ricerca di Ginevra, hanno presentato infatti lo stato della ricerca del bosone di Higgs secondo il Modello Standard delle particelle elementari.
"I risultati dei due esperimenti sono basati sull'analisi di una quantita' di dati molto piu' consistente di quella presentata alle conferenze estive, una mole tale -afferma il Cern- da segnare un deciso passo avanti nella ricerca del bosone di Higgs, ma non sufficiente a permettere di fare affermazioni conclusive sull'esistenza o non esistenza dell'elusivo Higgs".
La conclusione principale tratta dagli scienziati e' che, "se esiste, il bosone di Higgs secondo il Modello Standard ha una massa inclusa con maggiore probabilita' nell'intervallo 116-130 GeV per l'esperimento Atlas e 115-127 GeV per Cms" sottolineano gli scienziati del Cern. Entrambi gli esperimenti hanno dunque osservato in questa regione di massa "segnali indicativi, ma non ancora sufficientemente forti da permettere la rivendicazione di una scoperta".

Hack: tappa fondamentale 
Se i risultati esposti oggi a Ginevra verranno confermati e quindi verranno trovate le prove dell' esistenza del bosone di Higgs sara' "una tappa fondamentale nella comprensione dell'Universo". Lo afferma l'astronofisica Margherita Hack.
 "La scoperta sarebbe il coronamento di una caccia durata 40 anni - spiega la scienziata - da quando Higgs formulo' il suo modello standard per spiegare la materia. Il modello prevedeva l'esistenza di una particella pesante, il bosone di Higgs, appunto, che pero' non era stata ancora trovata".
Secondo Hack la scoperta e' anche una prova della bravura dei ricercatori italiani: "Su quanto i nostri ricercatori siano bravi non c'e' discussione, il problema e' che solo in grandi laboratori internazionali come il Cern trovano risorse sufficienti per lavorare, mentre da noi non ci sono posti".

Nessun commento:

Posta un commento