lunedì 14 maggio 2012

Jp Morgan, saltano primi tre manager dopo il buco da due miliardi di dollari.



Attese le dimissioni di Ina Drew, capo degli investimenti, una delle donne più potenti di Wall Street, di Achilles Macris e di Javier Martin-Artajo. Standard and Poor's rivede l'outlook a negativo.


NEW YORK - Cadono le prime teste a JP Morgan, dopo lo scandalo del buco da due miliardi di dollari 1 persi in appena sei settimane. Ina Drew, il capo degli investimenti di JP Morgan, sarà una delle prime a lasciare. Un nome eccellente, il suo: braccio destro dell'amministratore delegato della banca Jamie Dimon, è una delle donne più potenti di Wall Street e il quarto manager più pagato all'interno della banca (lo scorso anno ha ricevuto un compenso di 14 miliardi di dollari).

La cinquantacinquenne Drew ha lavorato in JPMorgan per quasi 30 anni e da quando il caso delle maxi-perdite è risultato evidente alla fine di aprile, ha offerto più volte le proprie dimissioni. Dimon - riporta il New York Times - le ha ora accettate e un annuncio ufficiale del suo addio dovrebbe arrivare prima dell'assemblea degli azionisti. Drew sarà uno dei tre manager a cadere per primi. Insieme a lei - secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal - se ne andranno Achilles Macris, numero uno dell'ufficio investimenti per le operazioni in Europa e diretto superiore di Bruno Michel Iksil 2, il trader finito subito sotto accusa e già soprannominato la "balena di Londra" e "Voldemort", e Javier Martin-Artajo, uno dei manager della squadra di Macris.

Negli ultimi mesi Drew avrebbe chiesto ai trader di eseguire operazioni in grado di coprire la banca dalla crisi del debito dell'Europa e delle turbolenze sui mercati del Vecchio Continente: Drew - mette in evidenza il New York Times - riteneva che queste scommesse potessero mettere al riparo la banca da perdite e che riuscissero anche a realizzare un lieve profitto. Ma l'andamento del mercato fra la fine di aprile e gli inizi di maggio l'ha convinta che non sarebbe stato così: sono quindi iniziate le richieste ai trader per ridurre le scommesse, ma ormai era troppo tardi.

Sulla banca si è abbattuto intanto anche il giudizio di Standard and Poor's che ha rivisto a negativo l'outlook di Jp Morgan mentre ha confermato il rating A dopo "l'annuncio a sorpresa di perdite per due miliardi di dollari nelle attività di trading".

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