Dopo anni di ricerche è stato trovato un sito archeologico risalente tra il 3500 a.C. e il 1540 a.C: è Tal el-Hamaam, in Giordania. Gli archeologi sostengono che si tratti di Sodoma; secondo l'antico testamento questa città venne distrutta insieme a Gomorra, Adama, Zoar e Zobim per volere divino. Secondo gli studiosi, la città venne ricostruita 700 anni dopo essere stata demolita.
Nei 40 ettari studiati, gli archeologi dicono di aver trovato i resti risalente all'età del Bronzo. In base ai reperti trovati e al posizionamento geografico, a est del fiume Giordano, come scritto nella Bibbia, gli studiosi hanno detto di avere tutti gli elementi per affermare che quel sito sia Sodoma.
La famosa città del “peccato” è descritta dagli archeologi come una vecchia zona commerciale di grandi dimensioni e con grandi fortificazioni. Poi, Dio decise di distruggerla e mandò degli angeli a cercare gli uomini da salvare, solo Lot, un uomo della città poté fuggire insieme alla sua famiglia.
La zona restò disabitata per 700 anni dopo la distruzione e venne poi ripopolata nell’età del Ferro, un'epoca che va dal 1200 a.C. al 332 a.C. La storia riportata nel Vecchio Testamento dice che Dio distrusse i "peccatori" malvagi di Sodoma con fuoco e zolfo. Negli anni a venire, entrambe le città sono state usate come metafora per descrivere cosa succede a chi cede al vizio e all'omosessualità.
Steven Collins, dell’università Trinity Southwestern del New Mexico, è stato il coordinatore delle ricerche e, come riporta il Daily Mail, il professore ha dichiarato che Sodoma fosse una città “orrenda” se confrontata con le altre dello stesso periodo.
Gli scavi nella Valle del Giordano sono iniziati nel 2005 e, nei 10 anni successivi, gli archeologi hanno scoperto che si trattasse di una società sofisticata, avevano un ottimo sistema di difesa: resistenti mura intorno alla città larghe più di cinque metri e alte oltre i dieci.
“Quello che abbiamo scoperto è un’importante città-stato fino ad ora sconosciuta agli studiosi” ha detto il professor Collins. “Studiando nel dettagli i testi sacri, coincide con la posizione in cui si trovava Sodoma – aggiunge il professore – siamo giunti alla conclusione che questo sito sia la più grande città esistente ai tempi di Abramo. Sappiamo molto poco l'età del Bronzo, nel sud della valle del fiume Giordano, la maggior parte delle carte archeologiche della zona erano vuote. La distruzione di Sodoma, insieme a quella di Gomorra è descritta in numerosi passi della Bibbia, tra cui la Genesi e il Nuovo Testamento, persino nel Corano”.
Gli studiosi hanno capito dagli scavi che la città fosse fornita di porte, torri, strade principali e pizze, poi l’abbandono, secondo il professor Collins, avvenne in seguito ad un terremoto, altri archeologi sostengono invece l’ipotesi di un asteroide.
“Dopo essere stata abbandonata per 700 anni – spiega il professor Collins - nell’età del ferro la città ha poi iniziato a rifiorire, come dimostrano i cancelli di ferro che introducevano alla città”.
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