Il Sahara algerino abbraccia un vastissimo altopiano chiamato Tassili N'Ajjer (che significa in Tamazight "Altopiano dei fiumi"), nella provincia di Elizi, che copre un'area di 72.000 chilometri quadrati.
Nel cuore di questo altopiano mozzafiato, si trova una foresta di rocce il cui strano paesaggio lunare con la sua arenaria erosa risale all'era preistorica.
Questa è la Città di #Sifar, l'ottava meraviglia del mondo, considerata anche la più grande città fossilizzata del mondo, un vero e proprio 'museo a cielo aperto'' per la presenza di oltre 5000 case cavernose e 15000 pitture rupestri, incisioni e disegni risalenti a 20.000 anni fa.
Queste pitture rupestri testimoniano i cambiamenti avvenuti nel corso dei periodi ( almeno 10mila anni) e delle fasi climatiche. Si tratta del più grande sito troglodita del mondo, un'immensa ''Cappella Sistina'' nel cuore del Sahara.
Il Tassili N’Ajjer è una delle più importanti pinacoteche a cielo aperto del mondo, serbatoio di iconografie preziose che raccontano la storia dell’evoluzione umana, della flora e della fauna, della geologia del Sahara. Ci parlano di quando il deserto era una vasta regione fertile abitata da animali selvatici, quali giraffe, leoni, bufali dalle corna giganti, rinoceronti, elefanti ed ippopotami, puntualmente ritratti nei graffiti e nelle pitture più antiche; ci informano sulle prime società organizzate, tramite scene rituali e di vita quotidiana, di allevamento, caccia e agricoltura; ci offrono le prime cronache di guerra, di uomini armati a cavallo e infine ci confermano dell’inesorabile e irreversibile avanzata del deserto, nelle raffigurazioni del solo animale in grado di sopportare l’aridità, il cammello.
Nonostante il grande numero di opere trovate dai ricercatori, sebbene rappresentino uno squarcio sulla vita degli antichi popoli del Sahara, molte domande rimangono ancora aperte su chi abbia realizzato le incisioni e i dipinti di Tassili n’Ajjer e cosa rappresentino veramente...