Ma le intercettazioni nascondono i nomi di altri politici
5 maggio 2010
Ora è ufficiale. Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, è indagato per corruzione dalla procura di Roma.Nell'ambito dell'inchiesta dei pm Ilaria Calò, Rodolfo Sabelli e dell'aggiunto Giancarlo Capaldo, sull'ennesimo comitato d'affari che coinvolge politica, imprenditoria e magistratura in un complesso sistema di affari e tangenti.
Nel mirino degli investigatori una serie di appalti pubblici assegnati a imprenditori compiacenti. E in particolare per progetti sull'eolico e le carceri in Sardegna, da dove è partita l'inchiesta allargatasi poi ad altre regioni italiane.Nella giornata di ieri i Carabinieri del Ros di Roma hanno effettuato una perquisizione del Credito cooperativo fiorentino, presieduto dallo stesso Verdini, con l'intento di verificare il passaggio di un certo numero di assegni di provenienza e destinazione ancora ignota. Mentre gli stessi Carabinieri avrebbero fatto visita anche agli uffici de Il Giornale della Toscana, che esce in allegato al quotidiano di casa Berlusconi.
Le prime indiscrezioni su un coinvolgimento di Verdini nell'inchiesta romana erano emerse circa due settimane fa, dopo la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati del faccendiere Flavio Carboni e del costruttore Arcangelo Martino nonché di Pinello Cossu, consigliere provinciale di Iglesias, Ignazio Farris, consigliere dell'Arpa della Sardegna e Pasquale Lombardi, magistrato tributario.Iscrizioni avvenute nel quadro di un'indagine avviata nel 2008 e che si incrocia con quella sulle Grandi Opere che ha portato all'arresto di Angelo Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovampaola, Diego Anemone. E nella quale il coordinatore del Pdl figura, anche qui, come indagato.Diversi sarebbero infatti i punti d'incontro tra i due procedimenti: dagli appalti in Sardegna alla Banca di Verdini, all'ente religioso del Vaticano Propaganda Fide.
Nello specifico gli investigatori avrebbero scoperto che noti imprenditori avrebbero cercato appoggi politici tramite Carboni (già coinvolto nel processo sulla morte di Roberto Calvi per la quale in primo grado ha ottenuto l'assoluzione mentre è in attesa della sentenza di appello), versando tangenti. E se Verdini è stato identificato molti nomi rimangono ancora ignoti, ma appaiono spesso nelle conversazioni intercettate degli indagati. In particolare tra Carboni e Lombardi, soggetto al centro di una rete di contatti, grazie anche al suo ruolo di vertice in associazioni che annoverano tra i propri iscritti magistrati e avvocati.
Sono loro due a fare, tra gli altri, anche il nome di Marcello Dell'Utri (non indagato).E mentre gli inquirenti non escludono che in futuro, per gli indagati, potrà essere aggiunta l'ipotesi di reato di associazione a delinquere in molti stanno già tremando.