Nella bozza della dichiarazione finale del vertice canadese è stata rilevata l'interdipendenza tra "benessere economico e sicurezza dei Paesi di tutto il mondo". Denunciata la fragilità della ripresa economica, che pone a rischio gli obiettivi di sviluppo.
Si sono conclusi a Huntsville, in Canada, i lavori dell'ultima giornata del G8, incentrati sui temi della pace e della sicurezza. Come reso noto dalla bozza della dichiarazione finale, i leader degli otto Paesi più industrializzati hanno ribadito la propria preoccupazione per le insidie derivanti dalla "proliferazione delle armi di distruzione di massa, dal terrorismo, dalla criminalità organizzata internazionale (incluso il traffico di stupefacenti), dalla pirateria e dai conflitti etnico-politici interessano noi tutti". E' stata inoltre rilevata la conseguente incidenza sulla "prosperità e lo sviluppo", in quanto "benessere economico e sicurezza dei nostri Paesi e dei Paesi di tutto il mondo sono interdipendenti".
La crisi economica mondiale è stata conseguentemente al centro degli interessi dei leader del G8, i quali hanno evidenziato come essa abbia "messo a nudo ed esacerbato vulnerabilità già insite nelle economie globali integrate, negli sforzi di sviluppo e nella sicurezza collettiva". E' stato quindi affermato che "in un momento in cui la ripresa prende piede, ci troviamo a un crocevia: qui, la speranza e l'ottimismo nascenti possono essere incanalati verso la costruzione di società più sicure, eque, partecipative e sostenibili in tutto il mondo, prestando al contempo un'attenzione via via maggiore al miglioramento e alla valutazione efficace del benessere dei popoli".
La problematica economica è stata a lungo toccata da Barack Obama, il quale, secondo quanto riferito dal presidente francese Nicolas Sarkozy, ha menzionato, durante il vertice, i rischi legati al debito e al deficit. E' stato sempre il numero uno dell'Eliseo a rendere noto l'accordo dei leader del G8 sulle "uscite coordinate" dalle politiche di stimolo, messe in campo contro la crisi. Sarkozy ha infine comunicato che il prossimo summit degli otto Paesi più industrializzati si terrà a Nizza nella primavera del 2011.
Guarda anche:
Allarme del G8: a rischio 30 milioni di posti di lavoro
La crisi economica mondiale è stata conseguentemente al centro degli interessi dei leader del G8, i quali hanno evidenziato come essa abbia "messo a nudo ed esacerbato vulnerabilità già insite nelle economie globali integrate, negli sforzi di sviluppo e nella sicurezza collettiva". E' stato quindi affermato che "in un momento in cui la ripresa prende piede, ci troviamo a un crocevia: qui, la speranza e l'ottimismo nascenti possono essere incanalati verso la costruzione di società più sicure, eque, partecipative e sostenibili in tutto il mondo, prestando al contempo un'attenzione via via maggiore al miglioramento e alla valutazione efficace del benessere dei popoli".
La problematica economica è stata a lungo toccata da Barack Obama, il quale, secondo quanto riferito dal presidente francese Nicolas Sarkozy, ha menzionato, durante il vertice, i rischi legati al debito e al deficit. E' stato sempre il numero uno dell'Eliseo a rendere noto l'accordo dei leader del G8 sulle "uscite coordinate" dalle politiche di stimolo, messe in campo contro la crisi. Sarkozy ha infine comunicato che il prossimo summit degli otto Paesi più industrializzati si terrà a Nizza nella primavera del 2011.
Guarda anche:
Allarme del G8: a rischio 30 milioni di posti di lavoro