Cinquantuno minuti: dalle 13.38 alle 14.29. È il tempo che passa dalla nomina del nuovo ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca e la durissima nota di Roberto Calderoli che boccia senza riserve il governo Monti: "Se il buongiorno si vede dal mattino allora è notte fonda", tuona l'ex responsabile della Semplificazione normativa. Il primo atto del professore, la presentazione della lista, viene visto come una provocazione dai lumbard: nessun riferimento al federalismo e, in particolare, la scomparsa del ministero delle Riforme.
Nasce il dicastero della Coesione Come se non bastasse, il dicastero retto da Umberto Bossi fino a qualche giorno fa, viene sostituito da un nuovo ministero con un nome che non lascia spazio ad equivoci e la dice lunga sulle idee del neo-premier in merito: Coesione territoriale. È troppo per il Carroccio. "Significa aver creato il ministero del centralismo. Sarò felice di votare contro la fiducia al prossimo Esecutivo", annuncia Calderoli per il quale "il Nord non potrà accettare questo ennesimo schiaffo". La Lega è in fermento, particolarmente critica nei confronti del nuovo esecutivo. Il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni si fa portavoce del sentimento della base. Punta il dito contro "la presenza ingombrante delle grandi banche" e sottolinea che "l'80% dei ministri è composto da docenti universitari, funzionari pubblici e burocrati di alto rango che prendono lo stipendio dallo Stato" e poi "chiedono i sacrifici alla povera gente". "Sentiremo che cosa dirà domani il governo ma quello che vediamo adesso lascia pensare molto", spiega Reguzzoni. È tutta la Lega ad insorgere contro il nuovo governo. "La nomina di Monti equivale ad un colpo di Stato, messo in atto sotto gli occhi di tutti", dice il deputato Corrado Callegari. Anche il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota esprime un "giudizio politico non positivo". "Se Monti voleva la certezza del nostro voto contrario al suo governo ha fatto tutto il possibile", sintetizza il parlamentare Paolo Grimoldi.
A rischio alleanza Pdl-Lega La svolta all'opposizione della Lega mette a rischio l'alleanza dei lumbard con il Pdl, che invece appoggia il governo Monti. Ieri, l'ex ministro Roberto Maroni lo ha detto chiaramente. Oggi, Calderoli lo ribadisce con toni più morbidi: "Pdl e Pd non lo hanno ancora capito ma saranno loro i primi ad essere danneggiati dal nuovo governo - dice - Bella operazione di masochismo". Intanto, ci si prepara all'opposizione. L'appuntamento è per il 4 dicembre per la riapertura del parlamento padano (probabilmente a Vicenza ma la sede deve ancora essere stabilita). La 'lunga marcià delle 'camicie verdì inizia lì.