martedì 15 novembre 2011

Spread a quota 530, Btp al 7% Piazza Affari giù in picchiata.




Si alza la tensione sul debito sovrano italiano. Il rendimento dei titoli di Stato decennali vicino alla soglia del 7%. Il differenziale con la Germania torna sopra il livello di guardia.


MILANO - Seduta in rosso per le Borse del Vecchio continente trascinate al ribasso da Milano che cede oltre il 3%. Perdite anche per Londra (-1,08%), Francoforte (-2,13%) e Parigi (-1,96%). Gli investitori sono allarmati dalla crescita dei rendimenti dei titoli di Stato che rischia di aggravare la crisi del debito pubblico in Europa. In mattinata il differenziale di rendimento tra i titoli decennali tedeschi e italiani si è allargato fino a tornare sopra la soglia dei 531 punti e portando i Btp oltra al 7%. Percorso inverso per i Bund, che continuano a scendere sotto l'1,8%. Nuovo record anche per lo spread tra i titoli tedeschi e francesi arrivato a 172,6 punti. 

In Germania, però, l'indice Zew che misura le aspettative per l'andamento dell'economia per i sei mesi a venire è sceso a novembre a -55,2 punti, con un calo di 6,0 punti a novembre. Si tratta del livello più basso dall'ottobre 2008. Gli analisti si aspettavano un calo più limitato a -52,8.

Le tensioni si sono abbattute anche su Wall Street: ieri sera la Borsa americana ha chiuso in calo con il Dow Jones che ha perso lo 0,6%, lo S&P 500 lo -0,9%, il Nasdaq lo -0,8%. Andamento debole stamattina anche per le Borse asiatiche 1: Tokyo ha chiuso in calo  dello 0,7%. 

Il nervosismo dei mercati si riflette anche sull'euro che si è  indebolito nei confronti del dollaro ed è scambiato a 1,35. Poco mosso il petrolio, è in calo l'oro a 1.769 dollari all'oncia.

Mario Monti, incaricato dal presidente della Repubblica di formare un nuovo governo, incontrerà in mattinata gli esponenti dei due principali partiti italiani, Pd e Pdl, mentre il pomeriggio verrà dedicato alle parti sociali. Al termine degli incontri Monti, che ieri sera ha detto di vedere necessario per le riforme un arco temporale fino a fine legislatura (primavera 2013), potrebbe sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri a Napolitano.

Tra i titoli sotto osservazione Finmeccanica 2 che ha annunciato un rosso, nei primi nove mesi dell'anno, di 767 milioni di euro: il titolo è stato sospeso per eccesso ribasso, per poi tornare in contrattazione.



http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/11/15/news/vola_lo_spread_con_i_btp_al_6_8_piazza_affari_apre_in_picchiata-25022888/?ref=HREA-1

7 commenti:

  1. C'è ancora lo spauracchio si Silvio BancaRasini.

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  2. Sembra che i mercati vogliano supportare il premier incaricato, spingendo per fare pressione non su Mario Monti né tanto meno su Giorgio Napolitano ma su questa schifezza di classe politica che ci ritroviamo e della quale non riusciamo a liberarci. Il monito è chiaro: attenzione, siamo in grado di sderenarvi quando vogliamo! Perché lo fanno? Perché un tasso di interesse troppo altro non garantisce alla scadenza del Buoni del Tesoro il imborso del loro valore nominale. Qualora i nostri indecenti rappresentanti dovessero far mostra di non capire o di NON volere capire, cesseranno di acquistare i nostri BTP e noi si resta col culo per terra. Napolitano ha fatto presente (fatto insolito, mai accaduto) che entro aprile 2012 dovranno essere collocati 200 (duecento) miliardi di euro. E' una somma enorme, non si fanno scherzi!

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  3. I mercati hanno paura dei nostri politici, i politici hanno paura di Monti. I mercati bacchettano i politici perchè li vogliono fuori dal governo, i politici temono che Monti, agendo con competenza e rimettendo a posto i conti, possa candidarsi alla fine della legislatura nel 2013.
    Non per niente c'è già chi grida al lupo buttando fango su di lui sia da destra che da sinistra.

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  4. Più che di paura io parlerei di sfiducia.
    Monti è senatore a vita, come fa a candidarsi alle elezione. E poi, dovrebbe pensare ad farsi un partito: assolutamente improbabile.

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  5. Stiamo a vedere. Se Monti si comporta bene, fa ciò che è giusto fare ed il popolo decide che lo vuole, nessuno potrebbe impedirlo.

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  6. ...sempre che venga modificata la legge elettorale o venga cancellata dal referendum...

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  7. Meglio modificata, il mattarellum non è che sia tanto meglio...

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