martedì 24 gennaio 2012

Tir: Travolto un manifestante, rischio scaffali vuoti.


Ad Asti arrestata la camionista tedesca che ha investito il collega 46enne. Ordinanza del Prefetto di Roma: 'Stop sit in ai caselli'.


Un manifestante morto, le aziende della Fiat chiuse, blocchi e disagi non solo alla circolazione (che comunque è in via di miglioramento, fa sapere Viabilità Italia) ma anche agli approvvigionamenti di merci e benzina: è questa al momento la situazione su gran parte del paese a causa dello sciopero dei tir; protesta che continua a registrare presidi e che ha visto anche momenti di tensione con le forze dell'ordine. L'episodio mortale è avvenuto all'alba sulla statale 10 ad Asti: un camionista 46/enne, Massimo Crepaldi, che stava manifestando è stato investito da una collega tedesca di 52 anni, che dopo due ore di interrogatorio è stata arrestata per omicidio colposo. La donna alla guida del camion, nel tentativo di aprirsi un varco tra i mezzi, avrebbe investito accidentalmente l'uomo. A causa dei blocchi, gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel sono rimasti chiusi, nel primo e nel secondo turno.
"E' una situazione intollerabile" per il presidente dell'Authority di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse. L'Italia - dice Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea - "deve garantire la libera circolazione delle merci". Presidi e blocchi alla circolazione si stanno tenendo un po' in tutta Italia. Sarebbero ancora 5 i caselli autostradali ancora chiusi; sulla A14 Bologna-Taranto sono chiuse, solo per i veicoli merci, le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Andria e Foggia. Sulla A7 Serravalle-Genova è chiusa l'uscita di Serravalle Scrivia. L'intervento delle forze dell'ordine ha permesso la riapertura del traffico sulla A1, al casello di Napoli Nord. Resta obbligatoria l'uscita a S. Maria Capua Vetere per chi proviene da Roma ed a Pomiglia d' Arco per chi proviene da Sud. Tensione anche nel Salernitano tra i manifestanti e la polizia alla barriera di Mercato San Severino (Salerno), sull' autostrada A30, per rimuovere il blocco di decine di autoarticolati; poi la circolazione è ripresa. Un centinaio di tir sta creando problemi nell'area portuale di Livorno; tutti i mezzi pesanti vengono bloccati mentre le auto circolano su una sola corsia creando incolonnamenti al traffico. Traffico in difficoltà sulla A21 Torino-Piacenza per i blocchi che si sono accentuati dopo l'incidente mortale ad Asti.
Sulla tangenziale torinese, carreggiata per l'Emilia, ci sono chilometri di auto e Tir incolonnati che cercano di raggiungere l'uscita obbligatoria di Santena. 200 camion sono fermi nelle aree di sosta degli imbarcaderi per la Sicilia di Villa San Giovanni; i manifestanti stanno impedendo il traghettamento dei mezzi pesanti e questo allunga la fila dei camion in attesa. Disagi anche alla frontiera con la Francia, a Ventimiglia, dove la circolazione è consentita ma rallentata. A Napoli manca già la benzina, i distributori sono chiusi; corsa al rifornimento in Puglia. Si teme per la distribuzione delle scorte alimentari in Calabria; mentre stamattina a Roma nei mercati rionali frutta e verdura a prezzi d'oro.
Un manifestante è rimasto lievemente ferito a Fidenza (Parma) durante il presidio al casello sull'A1 organizzato dagli autotrasportatori. A quanto si apprende l'uomo sarebbe caduto mentre cercava di impedire il passaggio ad un camion che non voleva partecipare allo stop. L'uomo avrebbe riportato ferite molto lievi, medicate all'ospedale di Vaio a Fidenza.
GOVERNO ASSICURA L'UE: FERMEREMO I BLOCCHI - "Il ministro italiano degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, in una telefonata, che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi", causati dallo sciopero dei Tir. E' quanto si legge in una nota della commissione. "In una conversazione telefonica con il ministro Cancellieri - si legge in una nota - Antonio Tajani ha espresso la sua preoccupazione per la possibile interferenza dei blocchi con la libera circolazione delle merci nell'Unione europea, dato che molti camion degli altri stati membri usano le strade italiane".
"Antonio Tajani ha ringraziato Anna Maria Cancellieri, ministro italiano degli interni, per averlo rassicurato sul porre termine ai blocchi. Quando si verificano tali ostacoli, gli Stati membri dovrebbero adottare misure necessarie e proporzionate in modo che la libera circolazione delle merci sia garantita nel territorio dello Stato membro".
GARANTE: SITUAZIONE INTOLLERABILE - "E' una situazione intollerabile per una moderna società civile". Così Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia degli scioperi, ha commentato a '24 Mattino' su Radio 24 lo sciopero degli autotrasportatori. "La protesta degli autotrasportatori - ha detto Alesse, secondo quanto riferisce una nota - ha comportato una vera e propria lesione alla libertà di circolazione dei cittadini. Chi vuole scioperare può farlo, è un diritto sacrosanto, ma deve rispettare la legge. In tempi di profonda crisi economica e sociale è più che legittimo rivendicare i propri diritti ma in una cornice di legalità e di rispetto di diritti altrui". Alesse ha inoltre confermato che l'Autorità ha aperto un procedimento di valutazione nei confronti dell'associazione degli autotrasportatori siciliani "che - ha detto - non hanno rispettato il codice di autoregolamentazione del trasporto merci che prevede che non ci siano assolutamente blocchi stradali". Quanto all'eventuale precettazione Alesse ha confermato di aver scritto ai ministri di Interno e infrastrutture "per verificare se sussistano le condizioni giuridiche", perché "noi abbiamo un forte potere di segnalazione, ma poi il potere di adottare i provvedimenti non è nostro. A questo proposito ho chiesto al governo di valutare la possibilità di incrementare i poteri di precettazione in capo all'Autorità". Per quanto riguarda i tassisti, Alesse ha detto che l'Autorità sta valutando sanzioni: "Ci siamo trovati di fronte a forme di scioperi selvaggi, astensioni collettive non preannunciate, non comunicate all'Autorità, comportamenti assolutamente vietati dalla legge. Accerteremo eventuali responsabilità e su questo non si transige". Appare scongiurato, infine, lo sciopero di dieci giorni dei benzinai: "Abbiamo detto loro che l'astensione non si può protrarre per più di tre giorni consecutivi. Loro si sono adeguati".
PREFETTO ROMA, STOP SIT IN AI CASELLI - Stop agli assembramenti di tir presso i caselli autostradali all'entrata della Capitale. Lo ha deciso in un'ordinanza il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro sottolineando che "possono creare impedimenti alla circolazione stradale, comprometterne la sicurezza e interrompere un servizio pubblico". L'ordinanza, valida da oggi a venerdì, vieta inoltre all'interno del Grande Raccordo Anulare e lungo tutte le strade di accesso alla Capitale la circolazione degli automezzi adibiti al trasporto di merci che non siano destinati alla distribuzione nella Capitale o nella Provincia. Il provvedimento, precisa una nota della Prefettura, "si è reso necessario a seguito delle proteste della categoria che stanno avendo ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che, come noto, stanno compromettendo il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive". L'inosservanza dell'ordinanza prefettizia comporterà una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro, il ritiro della patente, della carta di circolazione ed il fermo amministrativo del mezzo.
CONFCOMMERCIO,RISCHIO SPESA PROSSIME ORE - Se la protesta dei Tir non si interromperà "é serio il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente già dalle prossime ore". Lo afferma la Confcommercio in una nota. "La protesta dell'autotrasporto, anche se legata ad una parte minoritaria di questo mondo - dice la Confcommercio in una nota - sta producendo danni ingenti all'intero sistema della distribuzione: il primo è già in atto ed è un danno alle famiglie e ai consumatori per l'inevitabile tensione sui prezzi dell'ortofrutta; il secondo è che, se la protesta non si interromperà, avremo in alcune aree del Paese forti criticità sull'approvvigionamento delle materie prime che già si incominciano a registrare". L'organizzazione dei commercianti ritiene, dunque, "indispensabile che la protesta rientri per evitare l'aggravarsi della situazione".
TRASPORTO UNITO, PROSEGUIAMO MA STOP BLOCCO - "Abbiamo deciso di proseguire con la protesta ma il nostro appello è: basta forzature, tensioni, blocchi". Lo ha detto il segretario generale di Trasporto Unito, Maurizio Longo, nel corso di una conferenza stampa che l'organizzazione sindacale ha indetto dopo il dramma di Asti. Oggi "la riunione del nostro esecutivo si è fatta tra le lacrime - ha aggiunto Longo -, il nostro collega era lì per difendere il suo lavoro". "Chi vuole circolare, circoli, tenteremo di rappresentare anche loro - ha precisato Longo - ma non possiamo tirarci indietro". "La nostra protesta è regolare" ha ribadito Longo, sottolineando che "non si tratta di uno sciopero selvaggio. E' stato annunciato e autorizzato nei tempi di legge fin dal 27 dicembre scorso". Il segretario generale di Trasporto Unito ha tenuto a precisare che "alcuni presidi, dove la tensione era molto alta, li abbiamo costretti a sciogliersi. La nostra protesta vuole essere civile, ma vogliamo ritrovare dignità presso la committenza". Il nostro appello, ribadisce Longo, è "liberiamo tutti coloro che vogliono proseguire nei viaggi. Tenteremo di rappresentare anche loro, ma non possiamo tirarci indietro". Longo ha poi aggiunto: "A me non risultano blocchi totali e dove serviva li abbiamo fatti rimuovere. Inoltre, tutti i presidi sono registrati in questura con il nome del responsabile".
COLDIRETTI: A RISCHIO 50 MLN EURO AL GIORNO - "Sono a rischio 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili al giorno, tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente dalle aziende agricole e le stalle raggiungono i mercati e le industrie di trasformazione per arrivare sugli scaffali di negozi e supermercati". E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dello sciopero dei Tir che sta provocando blocchi e rallentamenti alla circolazione in tutta Italia, dove l'86% delle merci circola su strada.
Oltre al danno economico, precisa la confederazione agricola, va aggiunta "la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da paesi come la Spagna nell'ortofrutta o dall'Olanda per i fiori". "La situazione di difficoltà dell'economia è reale, a partire dal caro gasolio che è costato solo alle aziende agricole 400 milioni di euro in un anno, ma - sottolinea Coldiretti - la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi e occorre far ripartire al più presto la circolazione".
La confederazione agricola spiega che "ogni giorno viaggiano su camion e tir circa 525 mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari, dei quali poco meno del 10% sono deperibili. I produttori agricoli - conclude - sono costretti a smaltire a proprie spese il prodotto che marcisce o a svenderlo mentre i consumatori fanno i conti con gli scaffali vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi che cominciano a farsi sentire sugli ortaggi".
TAXI: E' TREGUA, A ROMA SERVIZIO REGOLARE - Taxi regolarmente in servizio oggi a Roma, dopo lo sciopero di ieri che non ha visto circolare auto bianche dalle 8 alle 22. Alle 13.30 i sindacati dei tassisti incontreranno esponenti del Pd, dopo di che, potrebbe riunirsi il parlamentino per decidere il da farsi. La categoria è spaccata sulla proposta di scioglimento dei
turni, voluta dall'Unica Cgil e appoggiata dall'Ugl ma osteggiata dal leader di Uritaxi Loreno Bittarelli. 

E-cat: cloni alla riscossa, ma la fusione fredda di Rossi è già a quota 50.000 pre-ordini.





defkalion

E-Cat, dai greci della Defkalion a Chan, è una corsa al clone del catalizzatore basato sullafusione fredda. La creazione di Andrea Rossi sembra non dar pace agli appassionati e ai concorrenti, ex collaboratori come nel caso dei greci. I rivali di Rossi però puntano ad aprire al pubblico le proprie conoscenze ed i progressi fatti con le loro ricerche.
Ieri è stata la volta di Chan, una nostra vecchia conoscenza, che sta tentando ormai da mesi di replicare il funzionamento dell'E-Cat. A novembre l'utente rese note su Buildecat.com le modalità e i risultati raggiunti con il suo esperimento, la cosiddetta Formula Chan. Si tratterebbe di una sorta di clone dell'E-Cat ma in versione open source, se vogliamo, visto che il misterioso Chan avrebbe reso nota la sua ricetta per l'E-Cat fai-da-te sul web. Adesso, alla sua prima formula, il giapponese avrebbe aggiunto nuovi dettagli.
Alla prima formularisalente al 21 novembre scorso, il giapponese avrebbe aggiunto nuovi dettagli utili per realizzare un dispositivo in grado di produrre 10 MW di energia. Cosa occorre? Secondo quanto si riportato da EcatWorld e su Chan Fusion Power, servirebbero: un contenitore di acciaio riempito di olio, riscaldato elettricamente a 100 C con 10 piatti impilati, che fungerebbe da nocciolo del reattore, 10 cartucce da 1000 kW alloggiate all'interno del contenitore, acqua a temperatura ambiente poi riscaldata fino a 100 C.
Ma, come dicevamo, non è l'unico a voler proporre una propria versione dell'E-Cat. Che per i greci, ex alleati di Rossi si chiama Hyperion. E anche nella vicina Grecia, le cose sembrano aver preso la piega giusta (o forse una brutta piega per Rossi). In un comunicato, la Praxen Defkalion Green Technologies (PDGT) ha annunciato di essere pronta per consentire ulteriormente a terze parti di valutare la sua tecnologia di base.
E i greci giocano duro. Già in un precedente comunicato, risalente alla fine di novembre, la Defkalion si era detta pronta a commercializzare il proprio E-cat entro il 2012. Oltre alla vendita dell'Hyperion, neanche due mesi fa, erano seguite altre tre promesse:
  1. Accordi con aziende per la concessione di licenze esclusive a seconda del paese/territorio.
  2. Test effettuati da terze parti indipendenti per scopi scientifici.
  3. Joint venture con nuove aziende per il mercato di nicchia.
Sembra dunque che alle parole la Defkalion sia pronta a far seguire i fatti. E Rossi? Preoccupato della forte concorrenza? Non sembra, visto che sul Journal, rispondendo alla richiesta di un utente, fornisce alcune cifre sulle prenotazioni dell'E-Cat: “Finora abbiamo ricevuto circa 50.000 pre-ordini che non è male per un prodotto che deve ancora essere descritto in dettaglio. Il nostro obiettivo di 10.000 è stato bruciato rapidamente”. Meglio del previsto.
E l'ingegnere fa sapere che per evadere tutti gli ordini ci vorranno 18 mesi a partire da adesso.
Francesca Mancuso

http://www.greenme.it/informarsi/energie-rinnovabili/6774-e-cat-fusione-fredda- 

Lavoro, Martone: ''Se a 28 anni non sei laureato, sei uno sfigato''. Scoppia la polemica.



Il viceministro del Welfare Michel Martone (Ansa)


Roma - (Adnkronos) - Il viceministro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: ''Bisogna dare messaggi chiari ai nostri giovani. Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato''. Celli all'Adnkronos: ''La frase è un po' forte, ma affronta un problema reale"Dai 'bamboccioni' agli 'sfigati', i ministri che sfidano i giovani.


Roma, 24 gen. (Adnkronos) - ''Bisogna dare messaggi chiari ai nostri giovani. Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato''. Così Michele Martone, viceministro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenuto oggi nella sede dell'ex opificio in via Ostiense all'incontro dedicato all'apprendistato.
Martone ha poi aggiunto: ''Se invece scegli di fare un istituto tecnico a 16 anni sei bravo''. ''Essere secchioni, in fondo - ha proseguito - non è male, almeno hai fatto qualcosa''.
Parole contestate da più parti. Davide Cavallotto, deputato della Lega Nord, bacchetta il viceministro. "Sono d'accordo con il viceministro - ha precisato l'esponente del Carroccio - quando afferma che i figli di papà che passano da un centro sociale o da un circolo all'altro piuttosto che laurearsi sono degli sfigati. Ma applicare lo stesso giudizio a quei ragazzi che si laureano in ritardo perché costretti a lavorare per mantenersi gli studi, e che magari non hanno un papà magistrato che gli paga un'università privata, è un giudizio superficiale e snob".
"Conosco tanti ragazzi e tante ragazze della mia regione che si sono laureate a 23 anni. E che a 28 sono all'ennesimo lavoro precario. Non li considero sfigati", ha osservato da parte sua Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertà. ''Da coloro che rappresentano il governo del Paese - è stato l'affondo - ci si aspetterebbe un maggior senso di responsabilità. Il folclore e le battute sprezzanti non sono obbligatorie".
Per Antonio Borghesi, vicecapogruppo dell'Idv alla Camera, ''è fuori luogo che un viceministro si erga a giudice di chi tarda a conseguire la laurea, perché magari ha un posto di lavoro da conservare gelosamente, vista la situazione nera nel nostro paese''.
Protestano anche gli studenti. L'unione degli universitari si è detta ''indignata'' è ha invitato il viceministro ad ''informarsi sulla situazione del sistema università nel nostro Paese, prima rilasciare simili dichiarazioni''. La Rete degli Studenti chiede le scuse immediate di Martone.
Chiamata in causa, interviene anche il ministro Fornero. ''Vengo già accusata di fare mobbing nei confronti del viceministro Martone con il quale ho buoni rapporti di collaborazione. Se anche lo sgridassi per il linguaggio che usa, di cui non sono stata testimone, chissà come verrei considerata'', ha ironizzato il ministro del Lavoro e della Pari Opportunità Elsa Fornero, in un'audizione al Senato, rispondendo ad un senatore che gli chiedeva se non dovesse ''lavare Martone con il sapone delle Pari Opportunità''.
"La frase è un po' forte, ma affronta un problema reale", ha commentato all'Adnkronos il direttore generale dell'università 'Luiss' di Roma, Pierluigi Celli". Celli ricorda, a tal proposito, che "oggi la media di età dei neolaureati italiani è superiore ai 27 anni, mentre la media europea non arriva a 24 anni. Oramai, il mercato del lavoro non è più nazionale ma quanto meno europeo se non internazionale. E allora - ha osservato - i giovani italiani con la laurea rischiano di presentarsi con tre, quattro anni di ritardo rispetto ai giovani europei".
Concetto su cui torna lo stesso Martone nella sua precisazione. “Non ho avuto la sobrietà necessaria” - ha ammesso - ma il problema dell'eta media dei laureati in Italia esiste considerato che ''è molto più alta rispetto alle media europea''. E' chiaro, ha aggiunto, che tutti i ragazzi che studiano in condizioni di difficoltà, lavorando e con situazioni difficili a casa, ''sono bravi. Sto con tutti i giovani che facendo sacrifici cercano di laurearsi il prima possibile e si impegnano per dare il proprio contributo nell'interesse del paese''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Lavoro-Martone-Se-a-28-anni-non-sei-laureato-sei-uno-sfigato-Scoppia-la-polemica_312894036392.html

lunedì 23 gennaio 2012

Antigua, Berlusconi vende le sue ville Già nel 2010 chiese aiuto a Ennio Doris.



Il numero uno di Mediolanum organizzò un video promozionale da presentare a una ristretta e selezionata cerchia di facoltosi clienti che potessero essere interessati all'acquisto di una casa nel paradiso fiscale. Ma il progetto venne bloccato a causa dell'interesse della stampa (e della procura) sui 22 milioni di euro che l'allora premier inviò ai tropici attraverso il suo conto corrente della Arner Bank, la riservatissima banca svizzera.


Silvio Berlusconi vuole vendere le sue ville ad Antigua. Da anni. Già nel 2010 chiese aiuto al fidatissimo Ennio Doris e venne realizzato un video di oltre quaranta minuti da mostrare a una ristretta e selezionata cerchia di clienti di banca Mediolanum a cui offrire le unità abitative. Cifre da capogiro: si parte da un milione di euro per un trilocale. Ma il progetto all’ultimo momento venne prima rinviato poi sospeso. La versione integrale del video è in possesso del Fattoquotidiano.it, che ne pubblica due versioni: una breve e una seconda più lunga.

Il lavoro era stato affidato da Mediolanum Comunicazione, una delle società che formano il gruppo guidato da Doris, a un service esterno. L’attore Fabio Bonini, star televisiva di soap opera comeVivere, prestò il volto alla promozione, illustrando le qualità del posto, ma soprattutto quelle degli immobili disegnati dall’architetto Gianni Gamondi, uomo di fiducia di Berlusconi, per cui realizzò anche villa Le Certosa. Le immagini mostrano gli interni della villa del Cavaliere e le caratteristiche dell’intera struttura. Che all’epoca però era ancora incompleta. Le ville terminate non erano più di una decina, comprese quelle di Berlusconi e di Andrij Ševčenko, a cui il Cavaliere l’aveva regalata quando il calciatore militava nel Milan. È nelle loro proprietà che le telecamere hanno girato le immagini utilizzate per confezionare il catalogo, in cui fanno bella mostra i grandi mosaici che circondano la piscina dell’ex presidente del Consiglio, nella megavilla che gli abitanti dell’isola hanno ribattezzato “the castle”, per le dimensioni e soprattutto per l’invidiabile posizione che domina l’intera baia.


guarda la nostra riduzione del video promozionale “long version” (8′:13″)

La zona dell’isola è praticamente incontaminata. Per i residenti Berlusconi è un importante imprenditore che ha portato benessere, tanto che hanno ribattezzano l’insenatura “la baia del presidente”. Il primo ministro Baldwin Spencer, inoltre, viene coinvolto in Expo 2015 dall’allora sindaco di Milano, Letizia Moratti, che attraverso il Comune invia dei fondi ad Antigua per illuminare una parte della strada principale. Quella che porta alle ville di Berlusconi.


guarda la nostra riduzione del video promozionale “short version” (3′:01″)

Nel video la povertà ovviamente non è mostrata. Così come viene omesso che l’isola è uno dei 38 Stati inseriti dall’Ocse nella “lista grigia” dei paesi che non rispettano gli standard fiscali internazionali, pur avendo promesso un impegno in tal senso. Ma piuttosto viene intervistato il premier, Spencer, che invece dichiara di essere “sulla lista bianca in relazione al settore dei servizi finanziari”.  Si possono però ammirare le vasche con idromassaggio affacciate su panorami mozzafiato, letti a baldacchino, lunghissimi tavoli da pranzo. A precisare alcuni dettagli è lo stesso architetto Gamondi: serramenti made in Italy, pavimenti in teak e impianti energetici pensati per il pienone natalizio, quando il resort è al completo e i fortunati padroni di casa hanno ospiti. Tutto ancora personalizzabile, dai materiali agli arredamenti, dove ancora una volta il design è italiano. Le tipologie di immobili sono diverse, con metrature che arrivano a superare i seicento metri quadrati. Per quanto riguarda l’investimento, quello base sfiora il milione di euro, ma le ville più care superano i sette. La struttura delle abitazioni e della baia sono illustrate nei dettagli in 25 pagine di documento in pdf (di cui il Fattoquotidiano.it è in possesso: scaricalo) realizzato dalla Flat Point Ltdla misteriosa società che gestisce i lavori e a cui Berlusconi invia i fondi ma di cui ancora oggi non si conosce la reale proprietà.
Il video è stato confezionato e consegnato a Doris nel marzo 2010. Piace molto. Tanto che comincia il lavoro per organizzare la presentazione a cinquanta selezionati clienti entro maggio. Ma il progetto viene sospeso. La stampa ha scoperto l’investimento ai tropici dell’allora premier effettuato attraverso il suo conto corrente: il numero uno della filiale milanese di Arner, la banca svizzera specializzata in capitali che scottano. Il primo a occuparsi della vicenda è Paolo Mondani, inviato ad Antigua per Report. Che il giornalista abbia fatto bene il suo lavoro lo si capisce il giorno prima della messa in onda, quando l’avvocato di Berlusconi, Nicolò Ghedini, chiede che venga sospesa la trasmissione: “Sarebbe davvero grave se la Rai mandasse in onda un programma con notizie così insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio”. Fatica sprecata. Report va in onda e si comincia a parlare degli interessi di Berlusconi ad Antigua. E, in particolare, dei 22 milioni di euro che transitano per il conto Arner diretti al paradiso caraibico (Mondani ricostruì l’intera vicenda nel libro “Soldi di famiglia”).

Un anno dopo si scoprirà che almeno 16 milioni vennero trasferiti ad Arner dal conto personale di Berlusconi acceso al Monte dei Paschi di Siena. I movimenti bancari del conto 129 acceso dal Cavaliere presso la banca senese diventano pubblici dopo essere finiti nell’inchiesta fiorentina che vede Denis Verdini indagato per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebitaMarcello Dell’Utri per appropriazione indebita con altre 53 persone per finanziamenti e prestiti milionari concessi senza garanzie dal Credito cooperativo fiorentino. Si scopre inoltre che l’architetto Gamondi riceve quasi un milione di euro per aver seguito i lavori ad Antigua. Ma rimane ancora sconosciuta la provenienza di 4 dei 22 milioni inviati ad Antigua dal Cavaliere attraverso la banca Arner. Una cifra enorme. Ma non sufficiente a completare l’intero progetto. E così, se nel 2010 l’intento di Berlusconi era quello di vendere alcune ville con l’aiuto di Doris, adesso si dice costretto a liberarsi di tutto. Anche del suo castello ai tropici. E questa volta avrebbe persino chiesto una mano a Vladimir Putin. Inutile anche il video, rimasto nel cassetto. E quello slogan, recitato con profonda convinzione da Bonini, ideato per invogliare i ricchi acquirenti: “Chi sceglie Emerald Cove è una persona che viaggia, che conosce il meglio del mondo. E’ amante delle cose uniche e, più in generale del bello della vita”.

di Franz Baraggino e Davide Vecchi

EVASIONE: ECCO LA MAPPA REGIONE PER REGIONE. CHI EVADE DI PIÙ.


Redditi non dichiarati per oltre 50 miliardi di euro e Iva evasa per oltre 8 miliardi di euro solo nel 2011.



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Nel 2011 la Guardia di finanza impegnata nel contrasto all'evasione fiscale ha individuato redditi non dichiarati per oltre 50 miliardi di euro e Iva evasa per oltre 8 miliardi di euro. (Argomento molto ben trattato nel libro Soldi Rubati). Sono stati 12mila i soggetti denunciati, principalmente per aver utilizzato o emesso fatture false (1.981 violazioni), per non aver versato l'Iva (402 casi), per aver omesso la dichiarazione dei redditi (2.000 violazioni) o aver distrutto od occultato la contabilita' (oltre 2.000 casi).
Ai responsabili di reati fiscali sono stati sequestrati immediatamente oltre 902 milioni di euro. Rilevante l'attivita' di contrasto alle cosiddette 'frodi carosello' che ha portato alla scoperta di quasi 2 miliardi di Iva evasa mentre sono 12.676 i lavoratori 'in nero' (di cui oltre 2.500 extracomunitari) scovati.



http://www.cadoinpiedi.it/2012/01/23/evasione_ecco_la_mappa_regione_per_regione_chi_evade_di_piu.html

Maxi-evasione: Non pagava i contributi a 300 operai per comprarsi il figlio di Varenne!



Con lui l'evasione fiscale galoppava!
Il blitz delle fiamme gialle, insospettite da un tenore di vita enormemente superiore ai redditi dichiarati, ha scoperto una storia che ha del clamoroso:
un imprenditore padovano, titolare di una ditta di trasporti e logistica, non pagava i contributi a ben 300 operai e usava questi profitti illeciti per comprare cavalli da corsa!
Le cifre della maxi-evasione riguardavano ogni anno 2,2 milioni di euro di mancato pagamento dei contributi inps e 1,5 milioni di euro di omesso versamento IVA e ritenute Irpef.

Circa 4 milioni di euro all'anno per tre anni investiti in un'autentica scuderia di purosangue, tra cui spiccava pure il figlio di Varenne, Mustang Grif, giovanissimo e promettente puledro che ha già vinto 150.000 euro in premi e che da oggi in poi continuerà a correre... per l'erario. I suoi premi saranno infatti intascati dallo Stato.

Al momento del blitz si è scoperto che tutta la documentazione contabile dell'imprenditore, 20 metri cubi di carteggio per dieci quintali di peso (!), era stipata in due furgoni pronti alla fuga in caso di necessità e bloccati all'ultimo momento dalla guardia di finanza. L'uomo è stato denunciato per reati tributari, ma nei guai sono anche la moglie per riciclaggio e una terza persona per "utilizzo di beni di dubbia provenienza".
In pratica il denaro sottratto al fisco veniva riciclato tramite una fiduciaria svizzera e poi reinvestito in Italia in cavalli da corsa.




http://infoaltra.blogspot.com/2012/01/maxi-evasione-non-pagava-i-contributi.html

Monti: "Sul lavoro riforme strutturali" Fornero annuncia: "In un mese l'intesa"

Monti: "Sul lavoro riforme strutturali" Fornero annuncia: "In un mese l'intesa"


L'auspicio del premier all'incontro con i rappresentanti delle parti sociali: "Stiamo creando spazio per le forze produttive e spero che si trovino soluzioni in grando di migliorare la situazione delle imprese e dei lavoratori". No al decreto, ma tempi del confronto devono essere brevi.


ROMA - Per la riforma del mercato del lavoro servono "soluzioni strutturali". In apertura dell'incontro tra Governo e parti sociali a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Monti ha sottolineato la necessità di un lavoro ampio, con l'auspicio che "si riesca a non ridurre il messaggio che mandiamo sulla riforma del mercato del lavoro solo all'articolo 18". Al tavolo sono presenti anche il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà, il ministro del Lavoro Elsa Fornero e il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono rappresentate dai segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella, mentre a rappresentare Confindustria è il presidente Emma Marcegaglia. Per Rete Imprese Italia c'è il presidente di turno, Marco Venturi. Presenti anche le delegazioni di Abi e Ania.

"Spero che il maggior spazio che stiamo creando per le forze produttive del Paese - ha aggiunto Monti - ci aiuti a far sì che quello che verrà fuori dal vostro tavolo serva a migliorare la situazione delle imprese e dei lavoratori e a migliorare la situazione della Ue". Rivolgendosi agli imprenditori, il premier ha aggiunto: "Voi forze produttive avete il mondo dove competere. Noi, come governo, agiamo in Italia e abbiamo un lavoro non facilissimo da condurre in Europa".

Monti - che ha lasciato poi Palazzo Chigi diretto a Bruxelles, dove partecipa al vertice dell'Eurogruppo - ha indicato il percorso dei provvedimenti in materia di lavoro: "Non faremo un decreto legge", ha detto, ma i tempi del confronto "non possono essere lunghi". Subito dopo, il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dato un'indicazione precisa: l'obiettivo è chiudere in tre, quattro settimane, avvalendosi del coordinamento del Governo. E di arrivare a un contratto unico, che "evolva con l'età piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per ogni età", ha detto ancora Fornero, aggiungendo, però che se ne parlerà solo al termine del confronto.

Il documento con le linee guida del Governo sulla riforma del lavoro che il ministro illustra a Palazzo Chigi è articolato in cinque capitoli: tipologie contrattuali; formazione e apprendistato; flessibilità; ammortizzatori sociali; servizi per il lavoro. Verranno istituiti altrettanti gruppi di discussione "informatici", un nuovo approccio alla trattativa in cui gli input vengono forniti dal Governo per poi lasciare risposte, suggerimenti, indicazioni e critiche alle parti sociali.

"E' una riforma ambiziosa, ma non c'è alcuna pretesa di farla senza un largo consenso", ha assicurato il ministro.
Secondo quanto trapela da fonti presenti all'incontro, Fornero avrebbe indicato al tavolo con le parti sociali l'obiettivo di rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali puntando a "un sistema integrato su due pilastri", sul modello della cassa integrazione per le riduzioni temporanee di attività, e con un sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro. Si sta ragionando sul reddito minimo, ma le risorse necessarie sarebbero al momento "non individuabili". Da qui l'ipotesi di inserirlo comunque nella riforma prevedendo però "una applicazione dilazionata".

Stretta sulla Cig. Secondo quanto trapela dall'incontro, nel documento del governo si va verso una revisione del sistema della cassa integrazione con una stretta sull'attuale durata e la sostanziale limitazione alla cassa ordinaria (52 settimane). L'uso della cassa sarà quindi limitatissimo e nei casi in cui si possa riprendere il lavoro rapidamente. Per il resto, dopo l'uscita dall'azienda, ci sarà un'indennità risarcitoria.

Lavoro flessibile costerà di più. Il lavoro flessibile dovrà costare di più, mentre la conversione da contratto a tempo determinato a indeterminato sarà favorita con la graduazione degli sgravi contributivi anche in rapporto alla formazione svolta. Questo, a quanto si apprende, lo schema del documento del governo.

Raffaele Bonanni apre al dialogo, ma con cautela, alla ricerca di soluzioni che uniscano e non dividano. Sì quindi alla discussione, ma "senza rompere la necessaria coesione sociale", dice il leader della Cisl. Sulle tipologie contrattuali, secondo Bonanni, "possiamo lavorare insieme su strumenti che hanno trovato già il favore di tutti, come l'apprendistato per i giovani, migliorando questi strumenti. Sappiamo tutti che c'è un uso improprio di alcuni istituti come le partite Iva. Per questo la strada è quella di alzare la contribuzione per evitare questo dumping nel mercato del lavoro". Sulla riforma degli ammortizzatori sociali "il sostegno al reddito va legato alla formazione per consentire ai lavoratori di riqualificarsi. Lavoriamo su questi temi, ma senza forzature o fughe in avanti", ha concluso.

"La definizione delle soluzioni deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero" afferma invece il segretario della Uil Luigi Angeletti, altrimenti "ci si incamminerebbe verso il disastro politico". Queste, secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione a Palazzo Chigi, le parole del leader sindacale. "Le parti sociali
sono capaci di risolvere l'80% dei problemi. Temo - avrebbe aggiunto Angeletti - che il metodo suggerito possa favorire il disastro".

Per Luigi Centrella, leader di Ugl, "accanto a quella sul lavoro non possono mancare una riforma fiscale e stimoli agli investimenti, altrimenti questo tavolo non produrrà gli effetti sperati". Il fisco deve essere "più equo per operai, impiegati e pensionati" e in materia di lavoro "la discussione dovrebbe partire dal documento di Cgil, Cisl e Uil convidiso dall'Ugl, se davvero il governo cerca la coesione".

Sull'articolo 18, Antonio Di Pietro è durissimo. "Non è una fisima di lavoratori o sindacati, ma una garanzia di legge a cui tutti dovrebbero aspirare, non un punto di esclusione, che crea tensione sociale", dice il leader dell'Idv, che chiede a Monti di non fare il professore ma il presidente del Consiglio, "che quindi deve tenere conto dei diritti di tutti".