venerdì 27 gennaio 2012

L'idiota in politica. - di Alessandro Gilioli.

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A Sesto Calende il sindaco leghista Marco Colombo ha fatto eliminare dalla biblioteca comunale della sua città un libro sgradito:
, perché parlava male della Lega.

L’ho letto qui , in coda a un pezzo che non c’entrava niente, ma non ci credevo. Mi pareva troppo grossa, far fuori dei libri. Lo facevano Hitler, Stalin, Pinochet.
Allora ho fatto un paio di telefonate e ho scoperto che il sindaco in giro si vanta della sua trovata: appena il libro è arrivato alla biblioteca comunale, uno di loro (anzi una, pare: l’assessore alla cultura Silvia Fantino Cardani) se l’è preso, formalmente in prestito. Ce l’ha da quattro mesi. Fra un po’ lo restituirà, andando in biblioteca con un altro leghista, che lo riprenderà subito dopo.
E così via, all’infinito: perché nessun cittadino di Sesto Calende possa sapere quanto è idiota l’idiota in politica.


L’altro Vaticano: truffe, furti nelle ville pontificie e fatture contraffatte. - di Marco Lillo






In una lettera inedita al cardinal Bertone, monsignor Viganò accusa alti prelati e giornalisti. Una vera e propria lista nera: Marco Simeon, dirigente Rai "molto vicino al segretario di Stato", monsignor Nicolini reo di "comportamenti amministrativi riprovevoli". E poi le "calunnie" ordite a suo danno, secondo il prelato, dal Giornale di Sallusti


Furti nelle ville pontificie coperti dal direttore dei Musei Vaticani, monsignor Paolo Nicolini. E poi fatture contraffatte all’Università Lateranense a conoscenza addirittura dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per l’evangelizzazione. E ancora: interessi del monsignore in una società che fa affari con il Vaticano ed è inadempiente per 2,2 milioni di euro. Ammanchi per centinaia di migliaia di euro all’Apsa – rivelati dal suo stesso presidente – e frodi all’Osservatore, rivelate da don Elio Torregiani, ex direttore generale del giornale. C’è tutto questo nella lettera che Il Fatto pubblica oggi. I toni e i contenuti sono sconvolgenti per i credenti che hanno apprezzato gli appelli del Papa. “Maria ci dia il coraggio di dire no alla corruzione, ai guadagni disonesti e all’egoismo” aveva detto nel giorno dell’Immacolata del 2006 Ratzinger.

EPPURE il Papa non ha esitato a sacrificare l’uomo che aveva preso alla lettera quelle parole: Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo ingenuo ma onesto, approdato alla guida dell’ente che controlla le gare e gli appalti del Vaticano. La lettera di Viganò è diretta a “Sua Eminenza Reverendissima il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Città del Vaticano”, praticamente al primo ministro del Vaticano. Quando scrive a Bertone è l’8 maggio del 2011, Viganò è ancora il segretario generale del Governatorato. Ed è proprio dopo questa lettera inedita, e non dopo quella del 27 marzo già mostrata in tv da Gli intoccabili, che Viganò viene fatto fuori. La7 si è occupata mercoledì scorso della lotta di potere che ha portato alla promozione-rimozione di Viganò a Nunzio apostolico negli Usa. L’arcivescovo-rinnovatore aveva trovato nel 2009 una perdita di 8 milioni di euro e aveva lasciato al Governatorato nel 2010 un guadagno di 22 milioni (34 milioni secondo altri calcoli). Nonostante ciò è stato fatto fuori da Bertone grazie all’appoggio del Papa e del Giornale di Berlusconi. A questa faida vaticana è stata dedicata buona parte della trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi che, nonostante lo scoop, si è fermata al 3, 4 % di ascolto. In due ore sono sfilati anche il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, un uomo del Vaticano in Rai, Marco Simeon e il vice di Viganò al Governatorato, monsignor Corbellini. Sono state poste molte domande sulle lettere scritte prima e dopo ma non su quella dell’ 8 maggio che è sfuggita agli Intoccabili. Peccato perché proprio in questa lettera si trovano storie inedite che coinvolgono nella parte di testimoni o vittime di accuse anche diffamanti, gli ospiti di Nuzzi.
E PECCATO anche perché nella lettera ci sono molte risposte (di Viganò ovviamente) ai quesiti posti da Nuzzi. Tipo: chi è la fonte del Giornale che ha scatenato la polemica tra Viganò e i suoi detrattori? Oppure: perché Viganò è stato cacciato? Probabilmente dopo la lettera che pubblichiamo sotto era impossibile per il Papa mantenere Viganò al suo posto. Il segretario del Governatorato non scriveva solo di false fatture e ammanchi milionari. Non lanciava solo accuse diffamatorie sulle tendenze sessuali dei suoi nemici ma soprattutto metteva nero su bianco i risultati di una vera e propria inchiesta di controspionaggio dentro le mura leonine. E non solo spiattellava i risultati, (tipo: la fonte del Giornale è monsignore Nicolini che vuole prendere il mio posto. O peggio: Monsignor Nicolini ha contraffatto fatture e defraudato il Vaticano) ma sosteneva che le sue fonti erano personaggi di primissimo livello come don Torregiani, monsignor Fisichella e monsignor Calcagno.

Infine minacciava: “I comportamenti di Nicolini oltre a rappresentare una grave violazione della giustizia e della carità sono perseguibili come reati, sia nell’ordinamento canonico che civile, qualora nei suoi confronti non si dovesse procedere per via amministrativa, riterrò mio dovere procedere per via giudiziale”. Una minaccia ancora valida nonostante l’oceano separi l’arcivescovo dalla Procura. Anche perché il telefonino di Viganò continua a squillare a vuoto.

Financial Times incorona Monti «Europa si poggia su sue spalle»



mario monti rai tre


L'Italia è tornata. «Dopo un'assenza durata un paio di decenni, l'Italia è tornata ad essere protagonista sulla scena europea e il destino di 'Mister Monti' potrebbe coincidere con quello dell'Europa intera», scrive oggi Philip Stephens nel suo commento sul Financial Times. «La tedesca Angela Merkel è al vertice del potere europeo. Il francese Nicolas Sarkozy può considerarsi il più energico dei leader europei. Mario Monti è il più interessante. Dopo un'assenza durata circa 20 anni l'Italia è tornata in scena».

Questo ritorno sul palco ha un forte sostenitore: gli Stati Uniti. Dal recente annuncio della Casa Bianca dell'imminente visita di Mario Monti a Washington trapela un inusitato entusiasmo verso il nuovo capo del governo italiano, tanto da poter essere letto come segue: «Obama sostiene Monti su tutta la linea, incluso quando mette pressione su Merkel». «La grande questione - scrive il FT - è se l'Europa è in grado di competere in un mondo nel quale l'Occidente non è più dominante. Per questo quello che Monti sta facendo in Italia è veramente importante». «C'è stato un tempo - spiega il FT - in cui l'Italia aveva qualcosa da dire in Europa». «L'era di Silvio Berlusconi ha messo fine a questa influenza». «Mr Berlusconi - prosegue il FT - prendeva in giro l'aspetto della signora Merkel. Mr Monti parla con lei di economia». «Monti conta perchè è in Italia che le prospettive a lungo termine dell'euro saranno decise». 

«L'era di Silvio Berlusconi ha messo fine all'influenza italiana» sulla politica europea, dato che il Cavaliere era «schivato dai suoi colleghi europei, e considerato, a seconda dei casi, come una fonte di irritazione o imbarazzo». Al contrario, il suo successore «è diverso, su ogni livello». 

Mario Monti «ha un paio di carte da giocare», si legge sul Ft: la prima riguarda la debolezza dell'elite politica italiana, talmente malridotta da lasciargli, quasi certamente, almeno un anno di tempo per portare a termine le sue riforme. La seconda carta nelle sue mani «è che lui si può permettere di parlare chiaro alla Germania», dall'alto dell'indiscutibile professionalità dimostrata quando era commissario europeo. E Obama lo sostiene quando Monti dice a Merkel che «un'austerity senza limiti potrebbe trasformare il fiscal pact in un patto suicida». 

Ma il vero test che Monti deve superare è quello di liberalizzare l'economia. E lo stesso vale per l'Europa che si trova di fronte a una sfida: adattarsi ad un mondo in cui non è più lei a dettare le regole degli scambi e della produzione. «Per questa ragione, ciò che Monti sta facendo in Italia, è davvero fondamentale» per tutta l'Europa. L'altra carta è che «Monti può parlare con sincerità al potere tedesco», perchè la sua storia di «riformatore liberale nella commissione Ue è indisputabile» e il suo comportamento «sfida tutti gli stereotipi dell'inefficiente europeo del sud».



http://www.unita.it/mondo/financial-times-incorona-monti-br-europa-si-poggia-sulle-sue-spalle-1.375977

Trema ancora il Nord, scossa di magnitudo 5.4

L'area del sisma al Nord Italia



Il terremoto registrato nella provincia di Parma, nella zona di Corniglio e Berceto, e' avvenuto a circa 60 chilometri di profondita'.


E' di magnitudo 5,4 ed è avvenuto a circa 60 chilometri di profondità, secondo le prime stime dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) il terremoto registrato nella provincia di Parma, nella zona di Corniglio e Berceto. ll sisma è avvenuto in una zona nella quale i terremoti molto profondi, fino a 70 chilometri, sono avvenuti anche in passato. Secondo gli esperti dell'Ingv un terremoto avvenuto così in profondità viene facilmente avvertito in un'area molto estesa.
E' stato avvertito distintamente in tutto il nord Italia.
A MILANO EVACUATI ALCUNI UFFICI - Evacuati alcuni uffici a Milano, dove è scattato automaticamente il piano di sicurezza messo a punto dalle ditte, dopo la scossa di terremoto. Ai vigili del fuoco non risultano evacuazioni delle scuole ancora aperte nel pomeriggio (in particolare gli asili), ma non escludono che gli istituti abbiano deciso autonomamente. In provincia a Garbagnate Milanese è stata evacuata una scuola materna per le crepe in un muro. Molte le telefonate ai pompieri per informazioni sull'entità della scossa.
LIGURIA: TANTA PAURA, MA NESSUN DANNO SEGNALATO - Tanta paura, in Liguria, dove poco dopo le 15.50 è stata avvertita una violenta scossa di terremoto. Centinaia le telefonate a vigili del fuoco e vigili urbani di cittadini allarmati. Al momento, però, non sono segnalati danni a persone o cose.
PROTEZIONE CIVILE E-R,NO SEGNALAZIONE DANNI - "Non sono segnalati danni, sulla base delle prime verifiche che abbiamo fatto assieme ai vigili del fuoco e agli enti locali". Lo ha detto l'ingegner Demetrio Egidi, responsabile della Protezione civile della Regione Emilia Romagna. L'epicentro della scossa con magnitudo 5.4 - ha ribadito Egidi - è stato rilevato tra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti, nel Parmense. "La grande profondità della scossa, 60,8 chilometri, ha fatto sì che fosse spalmata su un territorio molto ampio, attutendo la forza del sisma", ha aggiunto il capo della Protezione civile regionale.

giovedì 26 gennaio 2012

In morte dell'amico Luigi Morsello.


La foto su Fb che aveva messo sul suo profilo

Avevo già scritto di lui qui sul mio blog, in occasione della riedizione di un suo libro: "La mia vita dentro".

Oggi scrivo in occasione della sua morte, che tristezza!

Con lui ho avuto vari scambi di idee, a volte concordanti a volte discordanti, ma sempre costruttivi.

Mi mancherà molto, era un amico e, ribadisco, in lui 
ho ravvisato un uomo probo, responsabile e sensibile; leggendo il suo libro ho scoperto un mondo che non conoscevo e che ho imparato a concepire in modo diverso.
 

Che tu sia sereno ovunque ti trovi, Luigi, non ti dimenticherò.


Equitalia contro Laurenti: pignorati sei appartamenti da cinque milioni di euro.

Luca Laurenti (Ansa)


Tasse dichiarate, ma non versate in seguito a un contenzioso avviato da lui e dalla moglie, Raffaella Ferrari, fin dal 2007.

MILANO- Sei appartamenti in zona corso Buenos Aires, a Milano, per un valore totale di cinque milioni di euro, presto potrebbero non essere più di Luca Laurenti, spalla comica in televisione di Paolo Bonolis. Il pignoramento lo ha disposto l’Agenzia delle entrate Equitalia contesta al comico il mancato pagamento di imposte Irap per due milioni di euro sulla sua proprietà milanese di corso Buenos Aires tra gli anni 2000 e 2005. Lo riferisce Repubblica nelle pagine di cronaca milanese. Equitalia ha quindi pignorato i suoi sei appartamenti milanesi, che hanno un valore complessivo di 5 milioni di euro.
IL CONTENZIOSO - Si tratta di tasse dichiarate e non versate per un contenzioso avviato con la moglie, Raffaella Ferrari, nel 2007. In primo grado i legali di Luca Laurenti hanno sostenuto che l'imposta regionale per le attività produttive prevista per i liberi professionisti non riguarda quella del comico perché non dispone di un'organizzazione professionale come quelle che, per esempio, reggono studi di avvocati e commercialisti. La tesi è stata soccombente in primo grado e ora ci sarà la decisione d'appello. Se la sentenza dovesse diventare definitiva gli appartamenti potrebbero essere messi all'asta.

Rubata una collana d'oro in Transatlantico.








La denuncia di una deputata leghista: valeva tremila euro.


Ma il misterioso caso della collana scomparsa non è l’unico: spariscono molte cose, penne, cellulari, computer portatili e capi d'abbigliamento. Bonaiuti: "Appoggiai il cappotto su un divanetto e dopo 15 minuti non c'era più".
ROMA, 26 gennaio 2012 - "No, non cominciamo a usare espressioni come ‘onorevole Diabolik’. Il Transatlantico è una specie di porto di mare. Quindi, addossare la colpa ai parlamentari se sparisce qualcosa è ingiusto". Paolo Bonaiuti, braccio destro di Silvio Berlusconi e qualche tempo fa anche lui vittima di un furto alla Camera, scuote la testa.
Ha appena saputo che la battagliera deputata leghista Paola Goisis ha denunciato la scomparsa della sua collana d’oro del valore di tremila euro. Corsa in Aula per votare, ha dimenticato il prezioso monile in una borsa su un divanetto.
Il giorno dopo ha ritrovato tutto. Fuorché la collana. Spiega la Goisis: "Ho fatto regolare denuncia alla polizia interna di Montecitorio e all’ufficio di sicurezza della Camera. Non potrò però usufruire della polizza assicurativa perché può coprire un furto se è avvenuto in Aula, non in Transatlantico".
Vero: il risarcimento può avvenire solo se accade qualcosa in quei luoghi sottoposti alla diretta vigilanza della Camera, come, a esempio, il guardaroba. Una volta non era così. Bastava presentarsi, denunciare il maltolto e si intascava il rimborso. Norma abolita anni fa dal questore Gabriele Albonetti (Pd). Ma il misterioso caso della collana scomparsa (titolo degno dei migliori romanzi d’appendice), non è l’unico.
Svaniscono molte cose. La classica penna, i cellulari, i computer portatili e i cappotti. Bonaiuti ne aveva uno bellissimo di cachemire bleu. "Fu una cosa incredibile — racconta l’esponente politico fiorentino — Appoggiai il cappotto su un divanetto a fianco dell’ingresso in Aula. Parlai con Pier Ferdinando Casini, uscii per scambiare due chiacchiere con alcuni amici e collaboratori e andai a bere un bicchier d’acqua. In tutto sarò stato impegnato quindici minuti. Beh, il cappotto non c’era più...".
Qualche deputato manolesta? "No, lì siamo tanti. I parlamentari sono una minoranza. Ho sempre creduto che ci fosse stato uno scambio. Tirai un sospiro di sollievo, però, quando mi toccai la tasca destra della giacca: lì avevo messo, come mia abitudine, le chiavi di casa...".
Tra le vittime anche l’ex deputata dell’Ulivo Elisa Pozza Tasca. A lei addirittura scomparve una pelliccia (che ormai portano in pochi) di visone beige chiara del valore di seimila euro. All’epoca dei fatti (era il 2008) la signora si trovava nell’agenzia di viaggi della Camera. Anche l’ex ministro Gianfranco Rotondi non trovò più il soprabito lasciato incustodito mentre lui era impegnato in Aula. Con l’aggravante che, in quel caso, in tasca c’erano le chiavi di casa.
Non meno rumore fece, nel luglio scorso, il supposto precario della Camera che si nascondeva sotto il nome di SpiderTruman, autore di attacchi feroci su Facebook contro la "Casta". Tra queste anche le, a suo dire, finte denunce. Della serie: mi hanno rubato il pc e devo essere rimborsato (anche se non è vero). Ma in fondo, vera o no la presenza di uno o più Pietro Gambadilegno a Montecitorio, il sospetto è sempre quello. Come scriveva il giornale satirico "Il Fischietto" a fine Ottocento: "siamo a Monte Ciborio  laddove c’è sempre la tavola imbandita"...