Diamanti consegnati a Mauro e Stiffoni.
Per la Procura di Milano e' ormai quasi certo che il vicepresidente del Senato Rosi Mauro e il senatore Piergiorgio Stiffoni abbiano ricevuto, lo scorso marzo, diamanti per 300 mila euro. Quel che resta da capire e' se quell'acquisto sia stato un investimento personale dei due parlamentari, come loro stessi sostengono, o se siano stati usati i soldi della Lega, come invece avrebbe fatto Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega indagato e che sara' probabilmente presto convocato per un interrogatorio. Mentre spunta un presunto dossier sull'ex ministro Roberto Maroni confezionato da investigatori privati assoldati da Belsito, i pm milanesi stanno ancora sbrogliando la matassa del 'tesoro' della Lega. Se da un lato sono convinti che l'ex amministratore, ora espulso dal movimento, abbia prelevato dalle casse di via Bellerio i soldi per comprare gli 11 diamanti e i 10 lingotti d'oro, restituiti proprio ieri al Carroccio, dall'altro stanno accertando che fine abbia fatto il 'malloppo dai molti carati' che i due senatori, per gli inquirenti, hanno ritirato circa un mese fa. Rosi Mauro nei giorni scorsi ha ripetutamente smentito l'acquisto ''con i soldi della Lega''. E in serata in tv ha spiegato di aver ''comprato tante cose'' con ''i miei risparmi'', anche ''le case''. ''I miei 730 parlano - ha sottolineato - e sono pubblici come i miei investimenti''. Tra la messe di carte dell'inchiesta sequestrate dalla Guardia di Finanza, nel frattempo, e' stato individuato il certificato dell'avvenuta consegna dei diamanti - comprati dalla 'Intermarket Diamond Business' - firmato dalla 'ex pasionaria' della Lega e da Stiffoni. Centomila euro di investimento per la vicepresidente di Palazzo Madama e 200 mila euro per il senatore. Saranno pero' solo gli accertamenti in corso a dire se l'operazione sia stata effettuata con denaro dei due parlamentari o con i fondi del movimento. Cio' che e' stato accertato finora e' che i due hanno aperto ciascuno a gennaio un conto personale alla Banca Popolare di Novara, che a febbraio poi e' stata realizzata la compravendita attraverso quei conti accesi 'ad hoc' e che a marzo, stando ai documenti raccolti, i preziosi alla fine sono stati consegnati in sicurezza da un apposito corriere. Gli investigatori stanno verificando se ci siano stati passaggi di denaro, attraverso bonifici, da altri istituti di credito, in particolare dalla Banca Aletti, anche in assenza di segnalazioni in base alla normativa anti-riciclaggio.
Proprio su questo capitolo dell'inchiesta Piergiorgio Stiffoni anche oggi ha ripetuto di voler presentarsi il prima possibile al quarto piano del Palazzo di Giustizia milanese con documenti a riprova della sua versione: ''Incontrero' nelle prossime ore i magistrati che stanno indagando perche' venga fatta completa chiarezza''. In questi anni, ha aggiunto, ''ho avuto la possibilita' di risparmiare del denaro che, d'accordo con i miei familiari, e' stato oggetto di investimenti nello scorso mese''.
Intanto, secondo le anticipazioni di Panorama, Belsito avrebbe incaricato 007 privati per 'confezionare' un dossier sull'ex ministro dell'interno Roberto Maroni. Visure camerali e appunti scritti a mano, in particolare, su tre barche che, a dire dei 'segugi' dell'ex tesoriere, sarebbero riconducibili all'ex numero uno del Viminale: un catamarano e due motoscafi, il primo sarebbe intestato a una societa' di un presunto prestanome, mentre uno dei motoscafi sarebbe stato recentemente trasferito a Portorose in Slovenia. Un fatto questo che Maroni ha definito ''molto grave'', anche perche' ha assicurato: ''E' un dossier che io ho visto''. Non l'hanno ancora visto, invece, i pm di Milano titolari dell'indagine sui fondi della Lega, cosi' come non hanno ancora visto gli altri dossier che fonti ben informate del Carroccio sostengono siano stati redatti anche 'contro' i deputati 'maroniani' Gianluca Pini, Giovanni Fava e Fabio Rainieri. Al momento tra la documentazione esaminata dalla Gdf milanese risultano solo tracce di pagamenti a societa' di investigazione per le attivita' di bonifica da microspie di locali usati dal partito, cosa che in assoluto non e' anomala.
Non e' escluso pero' che, continuando a 'spulciare' nella mole enorme di carte trovate e custodite in maniera disordinata da Belsito, possano spuntare anche le pagine di questa presunta 'spy story' tutta interna alla Lega che per Rosi Mauro non esiste. ''Mai sentito parlare di dossieraggio, di spiate o altro''.