Zitto stregato ingoio sorsi di notte
il silenzio sornione
delle montagne
del circolo polare artico
emana l’animo della solitudine
che livido s’appoggia
sull’ombra della sacra vita
metamorfosi dell’infinito
l’alito di Dio
tramutato in vento
mi sfiora i capelli ghiacciati
tanta strada da percorrere
le scarpe bucate
e nelle tasche- dispensa
un pezzo di pane e formaggio
polvere di neve svolazza sulla strada deserta
toccando le corde dell'infinito
di un’inutile cammino
l’aurora lisa ebbra
di sublimezza rincasa
mentre il sole ambiguo
annunciando l’alba
inizia a giocare
trasformandosi
in un’artista depresso
che con violenti colpi di genio
spande colori
sulle triste facce
di laghi ghiacciati
che spatolati si struccono
sciogliendosi
in lacrime d’amore
per annegarene
gli abissi delle emozioni
incorniciati da struggenti sentimenti
di un’esistenza straziata d'angoscia…
Circolo polare artico 8 aprile 2006