mercoledì 27 marzo 2013

Tares, Irap e Irpef: le scadenze fiscali dell’estate torrida.



Tutte le scadenze fiscali di giugno e luglio 2013: per le piccole medie imprese sarà un salasso

L’estate 2013, e in modo particolare il mese di giugno, si preannunciano molto calde, almeno dal punto di vista fiscale. Tares, Irap e Irpef si accumulano in pochi giorni: le scadenze fiscali ravvicinate e pesanti quantitativamente, rappresentano un vero e proprio salasso per lavoratori autonomi e piccoli imprenditori.

Le simulazioni realizzate presso l’ Ufficio studi della Cgia di Mestre parla di cifre preoccupanti: tra versamenti Inps, tassa annuale di iscrizione alla Camera di Commercio, saldo della prima rata Imu 2013, pagamento della nuova Tares (tassa rifiuti), autoliquidazione Irpef (con saldo 2012 e acconto 2013) si rischia di arrivare fino a 25.700 euro circa (per le società di media grandezza con 2 soci e 10 dipendenti).

In base alle stime della Cgia di Mestre, realizzate sulla base di quattro differenti tipologie di attività, “un commerciante pagherà tra i 4.452 e i 4.676 euro; un artigiano tra i 6.948 e i 7.206 euro; una società di persone con 2 soci e 4 dipendenti tra i 17.733 e i 18.409 euro; una società di capitali con 2 soci e 10 dipendenti tra i 25.401 e i 25.737 euro”. La forbice è rappresentata dall’applicazione di due scenari diversi:

“Nel primo sono state utilizzate le aliquote medie dell’Imu e delle addizionali Irpef, nonché la maggiorazione della Tares pari a 0,3 euro al metro quadrato. Nel secondo, invece, si è immaginato uno scenario più pessimistico rispetto al precedente, ipotizzando che le Regioni e gli Enti locali elevino sino al valore massimo consentito le aliquote dei tributi interessati da questa scadenza e che la maggiorazione della Tares si attesti a 0,4 euro al metro quadrato”.

Secondo i calcoli dei sindacati Cgil, Cisl e Uil tra giugno e luglio, lo Stato incasserà 11,6 miliardi di acconto Imu, 14,4 miliardi di saldo Irpef, 4 miliardi di acconto Tares e 1,8 miliardi ottenuti dall’aumento dell’Iva.

Acconto Irpef 2013: deducibilità al 20%

Per il periodo di imposta 2013 la deducibilità ai fini Irpef è passata dal 40% al 20%. La misura si applica anche per gli acconti 2013 (Aliquote Irpef 2013, ecco quali sono: http://www.investireoggi.it/fisco/aliquote-irpef-2013-ecco-quali-sono/).

Agevolazioni Irap per chi assume giovani e donne

Il DL “Salva Italia” ha introdotto la deducibilità dell’Irap relativa al costo del lavoro compensando quindi, anche se solo parzialmente, il taglio della percentuale Irpef deducibile. In particolare le aziende che assumono donne o giovani sotto i 35 anni possono usufruire della deduzione fino a a 10.600 euro (fino a 15.200 per le imprese collocate nei territori del Sud e delle Isole) (Agevolazioni Imprese: deduzione Irap nel Decreto Salva Italia: http://www.investireoggi.it/fisco/agevolazioni-imprese-deduzione-irap-nel-decreto-salva-italia/).

Contributi Inps: aumenti fino al 2018 per artigiani e commercianti

Per il 2013 aumentano anche i contributi Inps. Artigiani e commercianti pagheranno l’0,45% annuo in più. L’aumento continuerà in maniera progressiva fino al 2018: gli obiettivi sono, rispettivamente, il 24% e il 24,09%.

Nuova Tares: calcolo e rate

Nell’anno in corso, come noto, la Tares ha preso il posto della vecchia Tarsu. Le rate Tares non saranno più quattro, come inizialmente previsto, ma due. Dovendo assicurare la copertura totale del costo dello smaltimento dei rifiuti, la nuova imposta risulta più pesante. A questo si aggiunge una maggiorazione di 0,3 euro al metro quadrato (che, a discrezione del Comune, può essere elevato di un ulteriore 0,1 cent). Il pagamento della prima rata Tares è in programma proprio per il mese di luglio (Tares: tenere conto delle esigenze dei contribuenti: http://www.investireoggi.it/attualita/tares-tenere-conto-delle-esigenze-dei-contribuenti/).

Imu 2013: si paga di più per i capannoni

Quello che preoccupa maggiormente i contribuenti è il saldo della prima rata Imu 2013. Per quanto riguarda piccoli e medi imprenditori peraltro è previsto un aumento dell’imposta sui capannoni dovuto all’inasprimento del coefficiente per la determinazione della base imponibile (che passa da 60 a 65) (Imu 2013, tutte le novità in vigore da quest’anno: http://www.investireoggi.it/fisco/imu-2013-tutte-le-novita-in-vigore-da-questanno/).

Chiusura piccole medie imprese: come evitare il fallimento

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, pronostica che, allo stato dei fatti, l’inizio della stagione estiva potrebbe costringere alla chiusura delle aziende, stressate dagli oneri fiscali e senza liquidità.

L’invito ai leader politici è quello di costituire in tempi brevi il nuovo governo e affrontare immediatamente questa intervenendo in via preferenziale sull’alleggerimento dell’impatto della nuova tassa sui rifiuti (Tares) e sul ventilato aumento dell’Imu sui capannoni ma soprattutto impedendo l’aumento Iva al 22% in calendario dal primo luglio. Altre misure per impedire il fallimento delle piccole imprese riguardano la liquidità e si concretizzano nell’agevolazione dell’accesso al credito e nello sblocco immediato dei crediti che le aziende vantano nei confronti della Pubblica amministrazione (e che ammontano a circa 70 miliardi).

Fonte: http://www.investireoggi.it/fisco/tares-irap-e-irpef-le-scadenze-fiscali-dellestate-torrida/


Un gioco al massacro!

martedì 26 marzo 2013

Chi ci aiuta a ritrovarla?



Pietro è un caro amico a cui hanno rubato la macchina dal suo box. 
Il suo messaggio:

"Cari amici miei io sono stato danneggiato con il furto di questa macchina VI CHIEDO un piccolo favore se vedrete questa macchina chiamate alle Autorità è di condividerlo con i Vostri amici, c'è un segno particolare nella macchina che è un graffio sulla parabrezza di davanti sopra lo stemma FIAT, io sarò grato se mi potete aiutare GRAZIE."

Un grazie anche da parte mia, Cetta.


Bocydium globulare.



Membracidae Rafinesque1815, è una famiglia cosmopolita di insetti appartenente all'ordine dei RincotiOmotteri, superfamiglia dei Membracoidea. Questa famiglia rappresentano senza dubbio uno dei raggruppamenti più interessanti, nell'ambito degli Insetti, per la spettacolarità della loro morfologia che, malgrado le piccole dimensioni, non ha nulla da invidiare a quella dei più conosciuti Coleotteri.

Emblematico è il caso della specie brasiliana Bocydium globulare: in questo membracide, lungo appena 4 mm[1], al centro del pronoto si eleva un breve processo verticale che termina con una scultura singolare: davanti una serie di 4 sfere, disposte sullo stesso piano ai vertici di un trapezio, posteriormente un processo spiniforme, leggermente ricurvo verso il basso, che arriva fino all'altezza del vertice del clavo; l'intera scultura è irta di setole.
La singolarità del processo dorsale del Bocydium è tale che spesso è raffigurato come esempio. Il medico ed entomologo brasiliano MOREIRA DA COSTA LIMA (1887-1964) usò una rappresentazione del Bocydium nel frontespizio del terzo volume, dedicato agli Omotteri, del suo libro Insetos do Brazil, riproponendola come figura illustrativa nel paragrafo dedicato ai Membracoidea[2]. Nel paragrafo relativo a questa famiglia, TREMBLAY inserisce nel suo libro, come esempio di membracidi esotici "dalle strane forme", un'altra rappresentazione del Bocydium, in una figura comprendente anche un Membracis, lo Sphongophorus latifrons e lo Sphongophorus inflatus[3].
Conformazioni altrettanto bizzarre assumono i processi sviluppati dalle specie dei generi SphongophorusHypsaucheniaSmerdaleaHypsoprora,Pterygia, ecc. Alcune di queste specie sono ritratte nelle tavole seguenti, pubblicate nel 1915 da Edwin Wilson Cambridge, e fanno riferimento a membracidi dell'America centrale. La tavola 4 riporta anche i disegni di specie oggi classificate all'interno della famiglia Aetalionidae.

Il pesce con le ali. - Federica Ceccherini



Forse è più facile vederlo su una pirofila da forno, che nel suo habitat naturale. Questo esemplare di gallinella (Trigal lucerna), molto pescata nel Mediterraneo, si trova qui invece in una riserva marina in Corsica. Le “ali” altro non sono che pinne pettorali molto ampie che il pesce usa anche per muoversi sui fondali sabbiosi. Per “camminare” utilizza solo una parte di queste pinne a ventaglio, i primi tre raggi, infatti, sono liberi e fungono da arti. Fornite inoltre di papille gustative, le estremità mobili servono anche per sondare il terreno alla ricerca di gustosi molluschi e crostacei.
E se si sente minacciata la gallinella con la pinna caudale alza la sabbia facendosi completamente ricoprire, per nascondersi da eventuali predatori. 


http://www.focus.it/ambiente/animali/Il_pesce_con_le_ali_C38.aspx

Caselli al Csm: “Chiedo tutela da accuse Grasso”.


Caselli al Csm: “Chiedo tutela da accuse Grasso”


L'attuale procuratore di Torino si riferisce all'intervento del presidente del Senato Grasso nella trasmissione tv "Piazzapulita" del 25 marzo in cui, scrive, il presidente “si è prodotto in un lunghissimo monologo, a mio giudizio contenente accuse e distorsioni suggestive, con il risultato di prospettare in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato”.

Non si fermano le polemiche sul neo presidente del Senato, Pietro Grasso. Dopo l’intervento nella trasmissione “Piazzapulita” su La7 - per rispondere alle critiche rivoltegli dal vice direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio - a reagire questa volta è Gian Carlo Caselli, ex procuratore di Palermo e ora responsabile della Procura di Torino. Dall’ex collega, ora a Palazzo Madama, sono arrivate “accuse e allusioni suggestive” che hanno presentato “in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato”. E così Caselli ha scritto al Csm di “essere adeguatamente tutelato”.
Caselli si riferisce proprio all’intervento di Grasso nella trasmissione tv del 25 marzo in cui, scrive, il presidente “si è prodotto in un lunghissimo monologo, a mio giudizio contenente accuse e distorsioni suggestive, con il risultato di prospettare in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato”. Nella lettera, indirizzata al vicepresidente del Csm, Michele Vietti, il magistrato rimprovera a Grasso un “comportamento” che  ”mi appare innanzitutto per nulla rispettoso dei principi costituzionali che presidiano la separazione dei poteri e tutelano l’indipendenza della magistratura rispetto ad ogni forma (diretta o indiretta) di condizionamento ed ingerenza del potere politico, specie se tale potere corrisponde ad una delle massime cariche dello Stato. Ritengo inoltre detto comportamento profondamente lesivo dei miei diritti e della mia immagine in particolare là dove si insinua che il mio operato sarebbe stato caratterizzato dalla tendenza a promuovere e gestire processi che diventano gogne mediatiche ma restano senza esiti mentre tutta la mia esperienza professionale si è sempre e soltanto ispirata all’osservanza della legge, al rispetto dei presupposti in fatto e in diritto necessari per poter intervenire e alla rigorosa valutazione della prova”. Un comportamento “ancor più delegittimante nei miei confronti” se si pensa – osserva il magistrato torinese – che si è tenuto “nel giorno stesso in cui veniva pronunciata dalla Corte d’Appello di Palermo sentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell’Utri, sentenza relativa a un procedimento avviato dalla procura di Palermo quando il sottoscritto ne era a capo”. Caselli chiede al Csm di “essere adeguatamente tutelato” e annuncia di riservarsi “ogni iniziativa al riguardo”. 
L’ex procuratore nazionale Antimafia ha più volte sottolineato le differenza di metodologia con Caselli dopo aver affermato che “ci sono stati molti processi spettacolari che hanno portato ad assoluzioni. Ma non faccio nomi, non sarebbe elegante…’’. ‘’Ho avuto dei buoni maestri come Caponnetto – ha detto Grasso – che in un suo libro rispondeva alle accuse di non aver proceduto contro l’ex sindaco di Palermo dicendo che questo tipo di processi sarebbe stato sbagliato perché seppur spettacolari sono quelli che portano alle controriforme contro i magistrati, con ritorsioni che danneggiano il funzionamento della giustizia. Pensare ad inchieste come una gogna pubblica, efficace perché distrugge un carriera politica, è una deviazione della funzione delle indagini – ha sottolineato – è anticostituzionale perché la Costituzione dà il potere al magistrato di indagare in funzione del processo. Questi sono i miei maestri – sottolinea – e ho seguito il loro esempio’’.

Carciofi: proprieta', usi e benefici. - Marta Albè

carciofi

Il carciofo è un ortaggio coltivato sia a scopo alimentare che per via delle relative proprietà benefiche, oggetto di attenzione da parte della medicina naturale. 

L'Italia è il Paese europeo in cui i carciofi vengono maggiormente coltivati ed un vero e proprio primato spetta a regioni come la Sardegna, la Sicilia e la Puglia.

Proprieta' e benefici dei carciofi

Come gran parte degli ortaggi, i carciofi sono costituiti principalmente da acqua e fibre vegetali, utili per stimolare il buon funzionamento dell'intestino. Essi rappresentano una fonte importante di preziosi sali minerali, tra i quali troviamo sodio, potassio, fosforo e calcio. I carciofi contengono inoltre vitamina C, e vitamine del gruppo B, con particolare riferimento alla vitamina B1 ed alla vitamina B3. Contengono inoltre vitamina K, ritenuta utile nella prevenzione dell'osteoporosi. Essi rappresentano una fonte di ferro e di rame, elementi impiegati dal nostro organismo nella produzione delle cellule del sangue. Sono inoltre una fonte di betacarotene e luteina, preziosa per proteggere la vista.
Tra i componenti che rendono interessanti i carciofi dal punto di vista curativo vi sono i flavonoidi, tra i quali spicca la rutina, derivati dell'acido caffeico e metaboliti secondari che permettono l'attività farmacologica degli estratti di carciofo. Tra di essi troviamo la cinarina, connsiderata utile in caso di disturbi del fegato. I derivati dell'acido caffeico garantiscono effetti antiossidanti ed epatoprotettivi.
Cinanina è il nome di un composto presente nei carciofi, in grado di renderli un alimento che può contribuire all'inibizione dell'ossidazione del colesterolo LDL e la biosintesi del colesterolo stesso. Possiede inoltre spiccate proprietà depurative e contribuisce all'eliminazione delle tossine da parte dell'organismo.
Un carciofo può contenere fino ad un quarto delle fibre vegetali richieste da parte del nostro organismo giornalmente. I carciofi contribuiscono a migliorare la digestione, rappresentano un diuretico naturale e migliorano la produzione dei succhi digestivi. Gli effetti positivi delle foglie di carciofo sul fegato e sulla riduzione del colesterolo sono stati studiati dal punto di vista scientifico, con buoni risultati. Oltre ad alleggerire il lavoro del fegato, i carciofi risultano benefici per i reni e per la cistifellea, che si troveranno a dover affrontare un minor carico di tossine.

Utilizzi dei carciofi

La medicina naturale e la fitoterapia utilizzano il carciofo soprattutto in caso di disturbi della cistifellea a e del fegato, oltre che in caso di sindrome del colon irritabile. I suoi estratti possono risultare utili in caso di nausea, vomito ed intossicazioni alimentari, per via delle proprietà depurative tipiche del carciofo. Le foglie di carciofo vengono impiegate per ricavare estratti fitoterapici utili nel trattamento di indigestione e dispepsia, oltre che per stimolare la produzione della bile. Gli estratti di foglie di carciofo permettono di mantenere un equilibrio dei nutrienti essenziali al nostro organismo, oltre a migliorare la salute di unghie e capelli, rendendoli più forti e splendenti.
Per quanto riguarda gli utilizzi culinari del carciofo, essi portano immediatamente alle ricette tipiche della cucina regionale italiana. In Liguria i carciofi sono tra gli ingredienti impiegati per la preparazione della torta pasqualina. I carciofi alla romana sono una preparazione tipica di questo ortaggio, che precede che esso venga stufato con prezzemolo, olio extravergine d'oliva, aglio e mentuccia.
I carciofi possono essere utilizzati crudi per la preparazione di insalate, dopo essere stati affettati a lamelle. Essi possono inoltre rappresentare un ottimo ingrediente per la preparazione di salse per il condimento della pasta, dopo essere stati stufati e frullati. Tra i condimenti ideali per i carciofi, oltre all'olio extravergine d'oliva, troviamo il succo di limone, utile per evitare che i carciofi anneriscano dopo essere stati tagliati. Essi possono essere inoltre preparati al forno e gratinati utilizzando pane secco casereccio grattugiato e pinoli.
Sono infine i protagonisti di ricette culinarie molto antiche, entrate nel corso dei secoli ad essere parte della tradizione nazionale.
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Camorra, il figlio del boss ucciso diventato senatore Pdl (a sorpresa). - Vincenzo Iurillo


Camorra, il figlio del boss ucciso diventato senatore Pdl (a sorpresa)


Pietro Langella in una relazione per lo scioglimento del Comune di Boscoreale era considerato "esponente dell'omonimo clan". Suo padre Giovanni nel 1991 fu trucidato per ordine della "cupola" agli ordini di Carmine Alfieri, capo della Nuova Famiglia.

Per sollecitare lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di Boscoreale (Napoli), avvenuto nel gennaio 2006, la commissione d’accesso inviò al ministero dell’Interno una relazione così riassunta dal Tar che bocciò il ricorso per reintegrare l’amministrazione: “Nella composizione consiliare e giuntale vi sono dei soggetti ritenuti permeabili alle pressioni dei gruppi malavitosi; in particolare l’attenzione della commissione si incentra sul presidente del consiglio comunale, esponente dell’omonimo clan e figlio di un soggetto ucciso nel 1991 in un agguato di camorra e facente parte del consiglio comunale già disciolto nel 1998 per i medesimi motivi”.
Quel politico locale figlio di un boss assassinato è Pietro Langella, e da allora, nonostante questo incidente di percorso, di carriera ne ha fatta. Qualche settimana fa è stato eletto senatore. Nella lista Pdl della Campania. Nella lista dalla quale era stato escluso Nicola Cosentino a causa delle sue presunte collusioni camorristiche, oggetto di due processi in corso a Santa Maria Capua Vetere.
Sì, le due vicende non sono omologabili: Langella, al contrario di Cosentino, non è indagato e non è coinvolto nelle scabrose vicende che hanno segnato la storia della propria famiglia. Tanto da protestare veementemente per quella definizione “esponente dell’omonimo clan” messa nero su bianco sulla relazione prefettizia, che ha sempre respinto al mittente e che sperava di aver fatto dimenticare definitivamente. Ma la sua sorprendente elezione – in Campania era dato vincente il Pd da tutti i sondaggi e il Pdl lo aveva inserito al numero 16 – fa tornare di interesse pubblico un episodio del passato.
Il papà del neo senatore, Giovanni Langella, detto “il Paglietta”, era uno dei leader dell’omonimo clan operante nell’area vesuviana. Dopo essere sfuggito a un primo tentato omicidio, Giovanni “Paglietta” fu ucciso all’alba del 2 ottobre 1991 mentre prendeva il caffè in un bar. Tre persone armate di mitraglietta e fucili a pompa fecero irruzione nel locale e gli esplosero contro una trentina di proiettili, prima di finirlo con un colpo di grazia alla testa. Giovanni Langella era il fratello del boss Pasquale Langella, assassinato il 20 febbraio 1991 per ordine della “cupola” camorristica agli ordini di Carmine Alfieri, il capo della Nuova Famiglia rivale della Nco di Raffaele Cutolo. Il sodalizio criminale dei “Paglietta” è però sopravvissuto alla morte dei fratelli Langella, fino a condizionare – secondo le risultanze dei commissari prefettizi – due amministrazioni comunali di Boscoreale.
Tornando alla politica, l’elezione di Pietro Langella in Senato in quota Pdl è un gol in acrobazia segnato in zona Cesarini: pochissimi giorni prima della chiusura delle liste l’imprenditore vesuviano era ancora un assessore provinciale napoletano dell’Udc, partito abbandonato in extremis per protesta contro i criteri scelti per le candidature alle politiche, portandosi appresso una cinquantina di esponenti locali dello scudocrociato di Casini. Peraltro, Langella non è nuovo a improvvisi cambi di casacca: nel 2009 si ricandidò alla provincia di Napoli in quota Udc, partito all’epoca alleato del Pdl, da consigliere provinciale uscente del Pd (era il vice presidente del consiglio). Tutta la sua storia politica odora di trasformismo. Negli anni Novanta ha militato nel Ccd, nei primi anni 2000 ha aderito al Ppi e alla Margherita mentre il centrosinistra campano conquistava le più importanti amministrazioni locali. Ma quando fu chiaro l’imminente crollo del bassolinismo, fu tra i primi a trovare riparo dall’altra parte.
E non venitemi a dire che nei partiti, in principal modo nel Pdl, circola gente di specchiata onorabilità.