venerdì 6 marzo 2015

CROLLATA LA SALERNO-REGGIO CALABRIA. - TEAMECHOS

E’ accaduto la sera di lunedì 2 Marzo, un tremendo tonfo ha fatto vibrare la terra e una nube di polvere altissima si è sollevata verso l’autostrada.
La pericolante Salerno-Reggio Calabria è crollata, sgretolandosi da sola, e un pezzo di asfalto grande quanto un campo da calcio è precipitato giù facendo un volo di ottanta metri.
Nel dramma annunciato non poteva non mancare anche questa volta una vittima, un ragazzo di venticinque anni, l’ennesimo addetto ai lavori che nessuno si è preoccupato di mettere in sicurezza.
Attualmente l’autostrada è stata chiusa nel tratto tra i caselli di Lagonegro Nord e Sibari e gli automobilisti sono costretti ad uscire e a percorrere le trafficate e malmesse strade provinciali.

STIGLITZ: IL PROBLEMA NON È LA GRECIA, È L’EUROPA. - Joseph Stiglitz

Il premio Nobel per l’economia Stiglitz ribadisce  come la crisi dell’eurozona sia provocata da una serie incredibile di politiche sbagliate e che non potrà esserci una ripresa se non si rovescerà completamente la direzione. Ma il problema più grave è che gli elettori fanno cadere i governi solo per trovarsi altri governi che portano avanti le stesse politiche imposte da Bruxelles. E così non può continuare… 
Di Joseph Stiglitz, 09/01/2015
Finalmente, gli Stati Uniti stanno mostrando segni di ripresa dalla crisi scoppiata al termine dell’amministrazione del Presidente George W. Bush, quando la quasi-implosione del suo sistema finanziario ha destabilizzato il mondo. Ma non è una ripresa robusta; nella migliore delle ipotesi, il divario tra la crescita potenziale e quella effettiva non si sta allargando. Se si sta restringendo, lo sta facendo molto lentamente; il danno causato dalla crisi sembra essere di lungo termine.
Certo, potrebbe andare peggio. Al di là dell’Atlantico, non ci sono segnali nemmeno di una ripresa modesta come quella USA: il divario tra lo stato effettivo dell’economia europea e la sua crescita potenziale in assenza della crisi continua a crescere. Nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, il PIL pro capite è inferiore a quello di prima della crisi. Un quinquennio perduto si sta rapidamente trasformando in un intero decennio. Dietro le fredde statistiche, ci sono vite rovinate, sogni delusi, e famiglie distrutte (o mai formate),  mentre la stagnazione –  in alcune zone vera e propria depressione – prosegue anno dopo anno.
Il popolo europeo è fatto di persone di grande talento, con una buona istruzione. I suoi paesi membri hanno ordinamenti giuridici solidi e società ben funzionanti. Prima della crisi, la maggior parte dei paesi avevano anche delle economie efficienti. In alcune zone, la produttività oraria – o il suo tasso di crescita – era tra le più elevate del mondo.
Ma l’Europa non è una vittima. Sì, l’America ha gestito male la sua economia; ma, no, gli Stati Uniti non hanno fatto in modo di scaricare il peso della crisi globale sulle spalle dell’Europa. Il malessere dell’UE è auto-inflitto, provocato da una serie senza precedenti di decisioni economiche sbagliate, a cominciare dalla creazione dell’euro. Anche se progettato per unire l’Europa,  l’euro alla fine l’ha divisa e, in mancanza della volontà politica di creare quelle istituzioni che avrebbero consentito alla moneta unica di funzionare, il danno non è stato riparato.
L’attuale caos nasce in parte dall’aderire a quella fiducia  su mercati perfettamente funzionanti, privi di imperfezioni per quanto riguarda le informazioni e la concorrenza, che ormai è stata screditata da tempo. Ma anche la “hybris” ha giocato un ruolo. Altrimenti, come spiegare il fatto che, anno dopo anno, le previsioni dei funzionari europei sulle conseguenze delle loro politiche economiche si siano rivelate costantemente sbagliate?
Queste previsioni si son dimostrate sbagliate non perché i paesi dell’UE non siano riusciti a implementare le ricette prescritte, ma perché i modelli su cui si basavano quelle politiche erano completamente sbagliati. In Grecia, ad esempio, le misure volte a ridurre l’onere del debito hanno in realtà lasciato il paese più indebitato di quanto non fosse nel 2010: il rapporto debito-PIL è aumentato a causa dell’impatto brutale dell’austerità fiscale sul PIL. Alla fine, almeno il Fondo Monetario Internazionale ha ammesso questi fallimenti intellettuali e di politica economica.
I leader europei rimangono convinti che le riforme strutturali debbano essere l’assoluta priorità. Ma i problemi che loro indicano erano già presenti  negli anni precedenti alla crisi, e non hanno fermato la crescita. L’Europa ha bisogno, più che di riforme strutturali all’interno dei paesi membri, di una riforma della struttura della zona euro stessa e di un’inversione delle politiche di austerità, che hanno sempre fallito nel tentativo di riaccendere i motori della crescita economica.
Coloro che pensavano che l’euro non sarebbe sopravvissuto si sono ripetutamente sbagliati. Ma i critici hanno avuto ragione su una cosa: a meno che la struttura dell’eurozona non venga riformata e  rovesciata l’austerità, l’Europa non si riprenderà.
Il dramma in Europa è tutt’altro che finito. Uno dei punti di forza dell’UE è la vitalità delle sue democrazie. Ma l’euro ha tolto ai cittadini – soprattutto nei paesi in crisi – qualsiasi voce in capitolo sul destino delle loro economie. Ripetutamente gli elettori hanno fatto cadere i governi in carica, insoddisfatti della direzione dell’economia – solo per avere un nuovo governo a continuare lo stesso percorso imposto da Bruxelles, Francoforte e Berlino.
Ma per quanto tempo può andare avanti così? E come reagiranno gli elettori? In tutta Europa abbiamo visto l’allarmante crescita di partiti nazionalisti estremisti, in contrasto coi valori dell’Illuminismo che tanto successo hanno dato all’Europa. In alcune aree, stanno nascendo grandi movimenti separatisti.
Ora la Grecia rappresenta ancora un’altra prova per l’Europa. Il calo del PIL greco dal 2010 è di gran lunga peggiore di quello registrato in America durante la grande depressione degli anni ’30. La disoccupazione giovanile è oltre il 50%. Il governo del primo ministro Antonis Samaras ha fallito, e ora, a causa dell’incapacità del Parlamento di scegliere un nuovo Presidente, il 25 gennaio si terranno elezioni anticipate .
Il partito di opposizione di sinistra Syriza, che si è impegnato a rinegoziare i termini del piano di salvataggio della Grecia da parte dell’UE, è in testa nei sondaggi. Se Syriza vince ma non prende il potere, la ragione principale sarà la paura di come l’UE potrebbe reagire. La paura non è la più nobile delle emozioni, e non darà luogo a quel genere di consenso nazionale di cui la Grecia ha bisogno per andare avanti.
Il problema non è la Grecia. È l’Europa. Se l’Europa non cambia – se non riforma l’eurozona e non revoca l’austerità – una violenta reazione popolare diventerà inevitabile. La Grecia forse terrà duro stavolta. Ma questa follia economica non può continuare per sempre. La Democrazia non lo consentirà. Ma quanto dolore dovrà ancora sopportare l’Europa prima che la razionalità torni a prevalere?

http://vocidallestero.it/2015/01/13/stiglitz-il-problema-non-e-la-grecia-e-leuropa/

Diabete, arriva il diffusore di insulina "intelligente" che previene l'ipoglicemia.

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L'infusore automatico sarà disponibile a giorni in Italia e consente di scongiurare le cosiddette crisi. Il sogno di un pancreas artificiale è più vicino.


A giorni in Italia sarà disponibile un dispositivo "intelligente" in grado di prevedere le crisi ipoglicemiche e interrompere l'erogazione dell'insulina prima delle crisi. La novità, presentata al congresso "Diabete: l'era della tecnologia intelligente" di Roma, compie un passo decisivo verso la creazione del cosiddetto "pancreas artificiale" che consente ai pazienti diabetici di regolare i livelli del glucosio nel sangue.

Una nuova grande speranza - Il microinfusore unisce un monitoraggio continuo dei livelli del glucosio con una pompa che eroga l'insulina. A differenza dei dispositivi attuali, che bloccano l'infusione quando ormai la glicemia è troppo bassa, il diffusore "smart" ha un algoritmo che riesce a prevedere quando si rischia una crisi, e a far agire la pompa di conseguenza. "È un sistema molto promettente", ha spiegato Riccardo Schiaffini, diabetologo pediatra dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. "Almeno il 50% dei pazienti con diabete di tipo 1 - ha aggiunto - ha una ipoglicemia notturna, e ogni paziente ha almeno una ipoglicemia grave a settimana". La patologia è diffusa soprattutto tra i soggetti più giovani.

Rimborsato dal Ssn - Il dispositivo, completamente rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, sarà destinato soprattutto ai pazienti con diabete di tipo 1, ma potranno usarlo anche quelli con diabete d tipo 2 che non riescono a tenere sotto controllo la glicemia. "Questo è un deciso passo avanti", ha confermato Emanuele Bosi, direttore del Diabetes Research Institute dell'ospedale San Raffaele di Milano. "Sono ormai dieci anni che si lavora al pancreas artificiale, e quello che una volta sembrava solo un sogno ormai è una realtà in vista. Nonostante gli enormi progressi degli ultimi decenni c'è ancora molto da fare, lo testimonia il fatto che il rischio di mortalità di un ragazzo diabetico è ancora doppio rispetto a quello di uno che non ha il diabete". 

I dati sul diabete in Italia e nel mondo - Sono oltre 250 milioni in tutto il pianeta i pazienti che soffrono di diabete. Secondo i dati dell'Italian Barometer Diabetes Report 2014, entro il 2030 il diabete passerà dall'undicesima alla settima posizione tra le cause di decesso nel mondo e guadagnerà il quarto posto nei paesi industrializzati. Più di 3 milioni di italiani, il 4,9% della popolazione assistita dal Servizio Sanitario Nazionale, soffre di diabete. In Italia il diabete di tipo 1, quello che generalmente si manifesta in età giovanile, colpisce circa 250mila persone, e più di 25mila sono i pazienti pediatrici.

Abruzzo, chiusa per neve l'A25 Teramo, rogo in metanodotto:3 feriti.

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Foto di Guglielmo Di Camillo.

La zona più martoriata è il Centrosud. Abruzzo: l'A25 chiusa per una bufera di neve. Una condotta del gas si è incendiata nel Teramano per la caduta di un traliccio della corrente.


Il maltempo continua a flagellare l'Italia e in particolare il Centrosud, dove le scuole resteranno chiuse in decine di comuni. Giovedì sera un aereo cargo è finito fuori pista per il vento, all'aeroporto di Ancona, chiuso e poi riaperto. Disagi in Abruzzo: A24 e A25 chiuse per bufere di neve. In Toscana, dopo la tempesta di giovedì, si contano i danni. Nel teramano un traliccio cade su condotta e provoca un incendio: tre feriti.

In fiamme conduttura di gas - Una condotta del gas si è incendiata nella frazione di Mutignano nel comune di Pineto (Teramo). Le fiamme altissime sono visibili a chilometri. All'origine uno smottamento, dovuto al maltempo, che avrebbe provocato la caduta di un traliccio della corrente sulla condotta. Sono tre le esplosioni che hanno provocato il vasto rogo: tre le case coinvolte nell'incidente, di cui una abitata da due famiglie per un totale di 11 persone. In tre hanno dovuto ricorrere alle cure dell'ospedale, due persone non sono gravi mentre una presenta ferite più significative. 

Procura Teramo apre inchiesta - La Procura di Teramo ha aperto un fascicolo di inchiesta per l'esplosione. Il fascicolo è nelle mani del pm Scamurra: le forze dell'ordine stanno sgomberando le abitazioni limitrofe all'incendio e hanno posto gli stabili sotto sequestro. 

Vento sposta fiamme ed evita tragedia - Poteva essere una tragedia. A salvare i componenti delle due famiglie è stata la bufera di vento che ha spostato le fiamme verso valle evitando di investire direttamente le abitazioni. 

Abruzzo, A25 chiusa per neve - L'autostrada A25 è chiusa dalle 4 per bufere di neve; il vento molto forte ha toccato e superato in alcuni momenti i 140 chilometri orari. La visibilità ridotta a zero ha spinto la polizia stradale a chiedere la chiusura al traffico per problemi di sicurezza. Il tratto interessato dalla tempesta di vento e neve è quella tra la Valle Peligna e la Marsica e quella di L'Aquila Ovest e Colledara (Teramo). Dopo qualche ora, è stata riaperta anche l'A24. 

Scuole chiuse a Potenza - Le scuole sono chiuse anche a Potenza, dopo che una intensa nevicata - accompagnata da raffiche di vento - sta interessando gran parte della provincia, dove però le principali strade sono ancora percorribili.
A Potenza un grosso pino si è abbattuto sulla pensilina di una fermata degli autobus, senza ferire nessuno: una squadra dei Vigili del fuoco sta lavorando per rimuoverlo. Un intervento analogo è in corso ad alcuni chilometri dalla città, nella zona di Rifreddo di Pignola (Potenza).

Secondo quanto si è appreso dalla Polizia stradale, qualche difficoltà alla circolazione si registra sulla fondovalle dell'Agri, mentre sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano degli Alburni (Salerno) e sul tratto lucano dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria la circolazione avviene per ora con regolarità anche perché la neve non è ancora abbondante.

La Roma mafiosa che fingiamo di non vedere. E quegli affari di Totti. - Attilio Bolzoni



Il libro di Lirio Abbate e Marco Lillo è una spietata fotografia della Capitale e insieme un resoconto da brivido sulle complicità criminali nella città.

QUESTO libro è dedicato a chi ha fatto finta di niente e ha preferito voltarsi dall'altra parte. 

Leggetelo, almeno sfogliate qualche pagina, cercate un nome, controllate se  - per caso -  sotto casa vostra o dentro al ristorante dove di solito andate a mangiare con i vostri amici c'è puzza. Puzza di mafia. Potete mostrare meraviglia, restare a bocca aperta, balbettare qualche scusa, ma d'ora in poi nessuno vi crederà più. Nella migliore delle ipotesi qualcuno vi dirà che siete dei fessi, che avete frequentazioni poco raccomandabili, che pur mostrandovi sempre e ovunque molto politicamente corretti siete stati trascinati in una zona di confine molto scivolosa, "terra di mezzo" la chiama un fascio-boss che tutti conoscono come "Er Cecato". Non ve n'eravate accorti? La mafia c'è davvero anche a Roma?

Il libro di Lirio Abbate e Marco Lillo, reporter allenati a inseguire indizi e a metterli sapientemente uno dietro l'altro, è una spietata fotografia della capitale e insieme un resoconto da brivido sulle complicità   -  politica di destra e di sinistra, soubrette, calciatori famosi, attori, cantanti, ultras, "padroni" di cooperative rosse e rispettabilissimi professionisti al di sotto di ogni sospetto  -  con un sistema criminale che per troppo tempo è stato protetto dal silenzio.

Prima di anticipare cosa concedono i capitoli di  "I re di Roma" (Chiarelettere, in libreria da oggi), riportiamo subito uno dei tanti dettagli inediti contenuti in quest'indagine giornalistica, che comprende sì una ricostruzione giudiziaria, ma che ha la sua origine sul campo, dal mestiere di chi racconta la realtà che ha intorno.

Il dettaglio da segnalare riguarda un'elargizione di 5 milioni di euro spalmata in sei anni in favore dell'Immobiliare Ten, amministrata dal 2009 da Riccardo Totti, fratello di Francesco, il capitano della Roma che di quell'immobiliare controlla l'83 per cento. Nulla di illecito, niente di penalmente rilevante  -  e infatti i personaggi di questa vicenda affiorano appena fra le pieghe dell'inchiesta  -  ma molto significativa per capire Roma e i suoi gironi con protagonisti e comparse tutti allacciati fra loro in affettuosa confidenza. È l'affare dei Caat (Centri di assistenza abitativa temporanea), 43 milioni all'anno da spendere e quel Luca Odevaine che è stato vicecapo di gabinetto del sindaco Veltroni prima e a capo della polizia municipale con Zingaretti poi, che "segue" la pratica per l'affitto di 35 appartamenti arredati a Tor Tre Teste intestati all'Immobiliare Ten. Quasi tremila euro al mese per ogni appartamento nell'estrema periferia romana, "una beneficenza al calciatore più ricco di Roma".

Il libro di Abbate e di Lillo sulla mafia che sporca la capitale d'Italia, oltre alla mole di informazioni che ci offre e alla chiarezza dell'esposizione, ha un pregio particolare: parla di un crimine "attuale". È cronaca in diretta, accade tutto sotto il nostro naso. Merito anche dei magistrati che quest'inchiesta hanno sviluppato (da Pignatone a Prestipino, da Ielo a Tescaroli a Cascini) insieme ai carabinieri del Ros, un'inchiesta che può considerarsi a pieno titolo "apripista". Questo libro, ecco il valore, guarda dentro un "laboratorio" criminale.

Si comincia dal racconto di come è nata una copertina dell'Espresso e si arriva "al Comune agli ordini di Massimo Carminati", si passa dall'esercito degli "impresentabili" dell'ex sindaco Alemanno e dalla "santa alleanza" fra i rossi e i neri. All'ultima pagina manca il respiro. Però, d'ora in poi, sarà più difficile dire: io non ne sapevo nulla.


http://www.repubblica.it/cultura/2015/03/06/news/ritratto_della_roma_mafiosa_che_fingiamo_di_non_vedere-108878146/?ref=HREC1-21

L’INTELIGGENZA. - Maria Pia Caporuscio


Co’ Romoletto, er fijo der portiere…

chiamato “tardo” da tutti ner quartiere,

io ce passo ‘n zieme le mejo ore,

a lui nun manca mai er bonumore!

Tutto je da gioia a Romoletto,

er sole, quanno piove, er foco che scoppietta…

cià ‘na loggica semprice e pulita…

che m’ha fatto capì er senzo, de ‘sta vita!

de tutto quer che vive cià rispetto…

e se sente ricco solo d’esse nato.

Ma pe’ l’artri è ’n poro… disgrazziato!

Si noi co’ ‘sto cervello più… speciale,

nascevamo meno ‘nteliggenti…

forse… nun avrebbe vinto er male!

giovedì 5 marzo 2015

Intervista a Mauro Biglino - Yahveh,gli Elohim e gli antichi colonizzatori giunti dallo spazio.



Intervista a Mauro Biglino - Yahveh,gli Elohim e gli antichi colonizzatori giunti dallo spazio

Italo Cillo intervista il Prof. Mauro Biglino a "Tempo di cambiare".


Vedi anche: 

https://www.youtube.com/watch?v=m2aXvyU_MEQ