mercoledì 8 gennaio 2020

Iran lancia attacco agli Usa, colpite basi in Iraq.

Iran lancia attacco agli Usa, colpite basi in Iraq

Con una pioggia di missili è scattata nella notte l'offensiva iraniana contro le forze Usa in Iraq, in risposta all'uccisione del generale Qassem Soleimani. "L'Iran ha lanciato più di una dozzina di missili balistici contro le forze militari statunitensi e di coalizione in Iraq" ha comunicato il Pentagono. I missili "hanno preso di mira almeno due basi militari irachene che ospitano il personale militare degli Stati Uniti e della coalizione ad Al-Assad e Irbil".

LE BASI COLPITE - Le basi americane in Iraq, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di intelligence, sarebbero state colpite da una quindicina di missili. In particolare, due o tre sarebbero caduti sulla base di Taji, a nord di Baghdad, 13 sulla base aerea di Al-Assad, a ovest della capitale, mentre uno sarebbe caduto a 30 chilometri a nord di Erbil. Il personale militare resta ancora in allarme nei bunker.
Secondo quanto riporta la televisione di Stato irachena, due missili iraniani sono atterrati nel villaggio di Sidan, nella provincia settentrionale di Erbil, e un terzo ha colpito il distretto di Bardah Rashsh nella vicina provincia di Dohuk. Sidan si trova a circa 16 chilometri a nordovest della città di Erbil, mentre Bardah Rashsh è a 47 chilometri a nordovest. L'esercito di Baghdad ha spiegato che sono cinque i missili sparati verso la base militare di Erbil dove si trovano le forze della coalizione militare a guida Usa.

MILITARI ITALIANI AL SICURO - I militari italiani in Iraq, a Baghdad e a Erbil, "sono tutti al sicuro". Lo dicono all’Adnkronos fonti nella capitale irachena. I militari italiani, presenti tra le forze nella base di Erbil, sono rimasti illesi. "Nessun militare italiano è rimasto coinvolto e i mezzi e le infrastrutture in uso al contingente militare italiano non hanno subito danni" ha confermato lo Stato Maggiore della Difesa. "Al momento dell’attacco sono state messe in atto tutte le procedure di contingenza tese alla salvaguardia della sicurezza del contingente dislocato nell’area di Erbil", ha spiegato lo Stato Maggiore della Difesa.
Dopo il raid Usa in Iraq che ha provocato la morte del generale iraniano Qassem Soleimani, erano state innalzate le misure di sicurezza per le forze impegnate nella coalizione internazionale. Proprio in questa ottica ieri era avvenuta una parziale ridislocazione dei militari italiani al di fuori di Baghdad.

PASDARAN: UCCISI 80 MILITARI USA - Secondo la televisione iraniana gli attacchi hanno provocato 80 morti. Stando all'emittente di Teheran sono stati lanciati 15 missili e nessun missile è stato intercettato. La tv ha parlato di "80 terroristi americani" che sono stati uccisi. Ottanta morti tra i militari americani, il bilancio secondo i Guardiani della Rivoluzione iraniana (i Pasdaran). ''Sono stati identificati almeno 140 obiettivi statunitensi e dei loro alleati nella regione. E se gli americani commetteranno un altro errore, queste posizioni saranno attaccate'', ha detto un alto responsabile dei Pasdaran citato dalle agenzia di stampa iraniane. La fonte ha quindi aggiunto che l'attacco ha provocato gravi danni ai droni e agli elicotteri degli Stati Uniti.
Nel corso dell'attacco missilistico, riferisce l'agenzia di stampa Irna citando proprie fonti 'ben informate', alcuni caccia americani sarebbero stati colpiti a terra. L'attacco ha mostrato solo ''una minima parte delle capacità delle forze armate'' dell'Iran, ha dichiarato all'agenzia di stampa Irna il capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, il generale Mohammad Hossein Baqeri. ''La risposta iraniana a qualsiasi cattiveria commessa dagli Stati Uniti sarà ancora più forte e più violenta'', ha aggiunto.
L'ufficio del primo ministro iracheno ha reso noto che nessun militare iracheno è rimasto colpito, precisando che il lancio di missili è iniziato all'una e 45 di notte ed è durato 30 minuti. Il governo regionale del Kurdistan iracheno in una nota ha confermato che non si sono registrate vittime, né danni materiali nell'attacco contro la base militare di Erbil. Anche canadesi, svedesi, norvegesi e francesi hanno annunciato di non aver registrato vittime negli attacchi.

AMBASCIATORE USA IN ISRAELE: STIME POSITIVE DOPO ATTACCHI - "Le prime stime sono positive e noi preghiamo che questi rapporti siano veri" ha dichiarato, secondo quanto si legge sul sito del Guardian, l'ambasciatore Usa in Israele, David Friedman, riguardo all'assenza di vittime americane. Subito dopo gli attacchi, fonti americane hanno detto alla Cnn che non vi sono state vittime americane perché i missili hanno colpito aeree dove non vi erano militari Usa che avevano avuto il tempo di mettersi al riparo nei bunker.

TRUMP - "Va tutto bene! - ha twittato il presidente americano Donald Trump dopo il raid iraniano - In corso valutazione dei danni e delle vittime. Fin qui tutto bene! Abbiamo di gran lunga le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Farò una dichiarazione in mattinata".
Il segretario di Stato Mike Pompeo ha parlato con il primo ministro del governo regionale del Kurdistan, Masrour Barzani, subito dopo gli attacchi missilistici iraniani. Lo ha reso noto la portavoce del dipartimento di Stato, Morgan Ortagus. "Il segretario e il primo ministro Barzani hanno deciso di stare in stretto contatto mentre evolve la situazione", ha dichiarato la portavoce. Anche Barzani ha reso noto su Twitter che con Pompeo hanno "convenuto sull'importanza di abbassare le tensioni in Iraq attraverso la moderazione e il dialogo".

IRAN - "Noi non vogliamo l'escalation verso la guerra, ma ci difenderemo contro l'aggressione" ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, che ha definito l'attacco missilistico contro le basi Usa in Iraq una "misura proporzionata di autodifesa".

ROHANI - Se gli Stati Uniti hanno ''tagliano la mano'' al generale Qassem Soleimani, l'Iran risponderà tagliando loro ''le gambe'' ha dichiarato il presidente iraniano Hassan Rohani commentando il lancio di missili. Lo riporta l'agenzia di stampa Fars.

KHAMENEI - E' ''riuscito l'attacco'' sferrato dai Guardiani della Rivoluzione iraniana (Pasdaran) contro le basi militari americane in Iraq. Lo ha affermato la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nel discorso di commemorazione della protesta del 1978 di Qom trasmesso in diretta. ''La presenza degli americani nella regione deve finire - ha detto Ali Khamenei - Gli americani diffondono distruzione e corruzione nella regione e per questo motivo la loro presenza deve finire''.
Con l'attacco alle basi militari americane in Iraq, l'Iran ha dato ''uno schiaffo in faccia'' agli Stati Uniti, ha scandito l'ayatollah. ''La notte scorsa, li abbiamo schiaffeggiati'', ''quando si arriva a un confronto, l'azione militare di questo tipo non è sufficiente'', ha aggiunto. Di fronte alla folla che scandiva lo slogan "morte all'America" Khamenei ha affermato che il "martirio" di Qassem Soleimani "mostra che la rivoluzione è viva". "Il generale Soleimani era un uomo che usava la logica nella sua azione ed era prudente non sul campo di battaglia ma nell'area della politica - ha continuato - alcuni sono coraggiosi ma non saggi e prudenti abbastanza come il generale Soleimani nel mostrare il loro coraggio".

KUWAIT - Intanto, dopo l’attacco iraniano, in tutte le basi e le sedi diplomatiche in Kuwait è stato innalzato il livello di allarme e sono state messe in stato di allerta le batterie di Patriot antimissile per possibili attacchi con droni o di gruppi armati proveniente dall’Iraq. Lo dicono all’Adnkronos fonti di intelligence, che al momento definiscono stabile la situazione.

NETANYAHU - "Chiunque dovesse attaccarci riceverebbe una risposta ancora più dura" ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Manteniamo forza e determinazione", ha aggiunto Netanyahu in un discorso a Gerusalemme ripreso dai media locali. "L'America non ha amico migliore di Israele - ha detto ancora - E Israele non ha amico migliore degli Stati Uniti".

Trovato il gene che provoca autismo ed epilessia.


Risultato immagini per epilessia"

Non si può dire di aver scoperto la causa dell’autismo, ma il passo avanti è davvero importantissimo. Il team di ricerca, che ha collaborato con lo University College di Londra, ha individuato la mutazione del gene comune nei bambini con questa condizione. La stessa è poi riscontrabile anche in chi soffre di epilessia. Una scoperta che potrebbe portare allo sviluppo di terapie di precisione.

Uno dei più grandi interrogativi dell'autismo riguarda le cause: non si conosce con precisione da cosa abbia origine questo disturbo. E senza i fattori scatenanti, non è nemmeno possibile trovare una cura o terapie davvero efficaci. All'Ospedale pediatrico "Giannina Gaslini" di Genova, però, è stata fatta un'importante scoperta: quale gene si trova alla base di disturbi dello spettro autistico ed epilessia. Un risultato al quale hanno collaborato anche il Laboratorio di Neurogenetica e il Laboratorio di Biochimica dell’University College di Londra, diretto dal professor James Rothman, che aveva già ricevuto il premio Nobel grazie alle sue scoperte sulla trasmissione delle sinapsi.

Il gene sotto osservazione si chiama VAMP2 e una sua mutazione è stata riscontrata in tutti i bambini affetti da autismo, epilessia resistente ai farmaci, disturbi del linguaggio e disordini del movimento che hanno preso parte allo studio. Questa condizione provocherebbe un'alterazione al corretto rilascio delle vescicole sinaptiche, una sorta di piccoli camionicini all'interno dei tuoi neuroni che si occupano di trasportare i neurostrasmettitori. Di conseguenza salta o, subisce modifiche, la corretta comunicazione tra i neuroni. In poche parole, gli impulsi elettrici che permettono alle diverse zone del cervello di "parlare" tra loro e inviare comandi al resto del corpo non seguono più lo schema previsto.

La mutazione del gene VAMP2 provoca un'alterazione nella comunicazione fra i neuroni.
Studi precedenti avevano già dimostrato che ci fosse una correlazione fra le manifestazioni dell'autismo e le difficoltà di movimento provocate dall'epilessia e le trasmissioni sinaptiche. Questa ricerca però identifica con precisione il punto di partenza.

"Oggi trovare il gene difettoso, che causa queste rare malattie – ha spiegato il professor prof. Carlo Minetti, direttore scientifico dell’Istituto G. Gaslini – ci offre la grande opportunità di poter fornire alle famiglie possibili informazioni sull’evoluzione della malattia, e in alcuni casi terapie ‘di precisione’ che tengono conto delle differenze individuali e possono talvolta fornire strategie di prevenzione per le famiglie e cure personalizzate per ogni bambino”.

Non si può ancora dire che sia stata identificata la causa vera e propria dell'autismo, ma questo è un passo avanti davvero importante. Ora si conosce su quale gene bisogna indagare per arrivare a stabilire l'origine di tutto.

Fonte| "Mutations in the Neuronal Vesicular SNARE VAMP2Affect Synaptic Membrane Fusion and Impair Human Neurodevelopment" pubblicato su American Journal of Human Genetics il 4 aprile 2019

https://www.ohga.it/trovato-il-gene-che-provoca-autismo-ed-epilessia-limportante-scoperta-al-gaslini-di-genova/

Messico: scoperto nella giungla un misterioso palazzo Maya.



Un sontuoso palazzo nascosto nella giungla in Messico diventerà nuova testimonianza dell’affascinante civiltà Maya. La fortezza misteriosa, costruita oltre 1000 anni fa, è stata scoperta vicino Tizimín, nel nordest della penisola dello Yucatan, a circa 160 km da Cancun.
Fa parte dell’antica città di Kulubà, un sito archeologico conosciuto fin dal 1939, su cui ricerche e restauri sono arrivati, solo recentemente, a una fase avanzata, tanto che l’Istituto nazionale messicano di Antropologia e storia ha potuto annunciare al mondo l’esistenza dell’imponente palazzo, lungo 55 metri, appartenuto alle élite della civiltà precolombiana. Si ritiene che abbia almeno sei stanze e sia stato abitato tra il 600 e il 1050 dopo Cristo. Scoperti anche i resti di un sito di sepoltura.
Oltre alla fortezza, gli archeologi sono al lavoro su un altare, le rovine di due abitazioni e una struttura tonda che ritengono sia un forno. Il rinvenimento del palazzo permetterà di approfondire lo stile architettonico di Kulubà, su cui gli archeologici sanno ancora poco. L’obiettivo è riportare il sito all’antico splendore, rendendolo accessibile al pubblico, complice anche la bellezza della giungla che gli fa da cornice.

La foto unica dell'enorme bolla di lava del vulcano Kilauea (Hawaii). (Pubblicato il giorno 13/04/2018)

Bolla di lava del vulcano Kilauea, foto unica

Il vulcano Kilauea, alle Hawaii, è uno dei più attivi del mondo.
In constante eruzione, è stato osservato a partire dal 1969, anno in cui è stata scattata questa foto, che è stata pubblicata soltanto di recente dalla United States Geological Survey.
L'evento della "cupola di lava" è stato catturato nel momento migliore possibile dal fotografo J.B. Judd.
La bolla è alta 20 metri, e si forma a causa del gas che bolle nella roccia fusa, fuoriuscendo. Se la lava non ha abbastanza forza di esplodere o di colare, si espande formando la cupola.


https://www.wonews.it/post/la-foto-unica-dellenorme-bolla-di-lava-del-vulcano-kilauea-hawaii

martedì 7 gennaio 2020

Genitori Renzi, ecco le motivazioni della sentenza

Genitori Renzi, ecco le motivazioni della sentenza

"Per quanto emerso dall'istruttoria dibattimentale, risulta sussistere un compendio probatorio preciso ed univoco che consente di affermare, senza incertezze, la ricorrenza di tutti gli elementi costitutivi dei reati contestati ai tre imputati". E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza del Tribunale di Firenze che il 7 ottobre scorso ha condannato Laura Bovoli e Tiziano Renzi, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, alla pena di un anno e 9 mesi di reclusione al termine del processo per due fatture false, e l'imprenditore Luigi Dagostino a due anni di reclusione per fatture false e truffa aggravata.
"In ordine alle condizioni per la configurabilità dei contestati reati tributari, deve ritenersi comprovata l’inesistenza oggettiva delle due fatture emesse dalle società Party ed Eventi 6, sulla base di molteplici e convergenti elementi", si legge ancora nelle motivazioni. "Anzitutto -sottolineano i giudici- rileva in tal senso il mancato rinvenimento di qualsiasi documentazione comprovante l’esistenza delle prestazioni indicate nei documenti fiscali, a partire dall’incarico che sarebbe stato conferito dalla Tramor, all’epoca amministrata e legalmente rappresentata dal Dagostino, per finire agli elaborati che avrebbero costituito l’esecuzione dello stesso; appare davvero strano che delle prestazioni di natura intellettuale di notevole valore, comportanti uno studio ed un’applicazione di particolare rilevanza, come vigorosamente sostenuto dallo stesso imputato Renzi Tiziano nelle sue dichiarazioni difensive, non solo non abbiano avuto una preventiva regolamentazione disciplinante le modalità con le quali le stesse avrebbero dovuto essere rese, tra le quali il prezzo, il tempo per l’esecuzione, il piano particolareggiato per l’attuazione delle idee innovative propugnate, ma anche la redazione di documenti che possano aver costituito una preziosa opera di importanza fondamentale per la società committente, tale da dover essere scrupolosamente custodita nella documentazione amministrativa della compagine successivamente acquisita dalla multinazionale Kering".
"Nulla è stato rinvenuto -viene rilevato nella sentenza- nelle perquisizioni effettuate dalla Polizia Giudiziaria presso la sede della società emittenti, nulla è stato rinvenuto presso la sede della Tramor e tra la documentazione di quest’ultima in possesso del depositario delle scritture contabili, nulla è stato mai trovato da coloro che sono stati, successivamente, chiamati ad operare la revisione contabile ed amministrativa della società acquisita, tanto da rendere necessario un intervento di ravvedimento operoso da parte del gruppo acquirente, con un’operazione di espunzione degli importi fatturati dal bilancio della Tramor e dalle risultanze della dichiarazione fiscale".
"Può, pertanto, essere affermata la penale responsabilità dei tre imputati per quanto agli stessi, rispettivamente, contestato; quanto alla pena, equa appare, alla luce dei parametri di cui all’art. 133 cod. pen., per la Bovoli Laura ed il Renzi Tiziano, quella di anni 1 e mesi 9 di reclusione (pena base quella di anni 1 e mesi 6 di reclusione per il più grave reato di cui al capo 2, determinata in misura corrispondente al minimo edittale, con aumento di mesi 3 per la continuazione con il delitto di cui al capo 1), certamente espressione di una medesima risoluzione criminosa", evidenziano i giudici.
"Non vi sono ragioni positive che consentano il riconoscimento di circostanze attenuanti generiche, al di là della mera incensuratezza, di per sé insufficiente, non avendo i predetti imputati fornito un fattivo contributo per la ricostruzione dei fatti e mostrato segni di ravvedimento, continuando a sostenere la loro posizione al di là di ogni evidenza contraria)", si legge nella sentenza. "Per il Dagostino, quella dì anni 2 di reclusione (pena base quella di anni 1 e mesi 8 di reclusione per il più grave reato di cui al capo 3, determinata in misura lievemente superiore al minimo edittale in considerazione della personalità dell’imputato, per come ricavabile dai suoi precedenti penali, e della consistenza della sua condotta, con ruolo determinante nella vicenda, con aumento di mesi 4 per il delitto di truffa pluriaggravata, collocabile, anch’esso, nel l’ambito di una medesima progettualità delittuosa)".

Andrea Scanzi: “Il nuovo che avanza”.



L’avrete saputo anche voi, perché le notizie tristi si fan sempre breccia anche se non dovrebbero: il centrodestra, in Puglia, ha scelto come candidato per la regione Raffaele Fitto. Non c’è ancora l’ufficialità, ma pare che prima o poi tutti convergeranno sull’eurodeputato salentino, co-presidente dei Conservatori e Riformisti a Bruxelles. E’ la “carta di prima fascia” (sic) su cui punta Giorgia Meloni, cui spetta la scelta della candidatura pugliese. Salvini, Berlusconi e Meloni hanno infatti sottoscritto un patto di spartizione per le Regionali (quattro alla Lega, due a FdI e altrettante a FI). Qualcuno mugugna, ma lo stesso Salvini è convinto di fare ingoiare il nome di Fitto financo ai più riottosi. Pare che per l’ufficialità si voglia attendere domenica prossima, quando avranno luogo le primarie del centrosinistra.
Sia come sia, la sola idea di (ri)pensare a Fitto come governatore destrorso della Puglia ha in sé del lisergico spinto. Sarebbe un po’ come se il Pd schierasse Orfini segretario, per spezzare le reni al sovranismo & populismo. Di Fitto non si ricordava nessuno (probabilmente neanche lui), eppure il centrodestra punta tutto su questo cavallo di ritorno. Se è lui la carta vincente, figuriamoci chi si cela dietro il due di picche. Fitto è nato a Maglie nel 1969. Figlio del leader Dc Salvatore, comincia pure lui nella Democrazia Cristiana. Consigliere regionale già a 20 anni. Aderisce al Partito Popolare Italiano di Buttiglione (daje) nel 1994 e l’anno dopo si allea con Forza Italia (daje) sotto le mentite spoglie del leggendario CDU (Cristiani Democratici Uniti). Nel 1998, terrorizzato che i centristi si stacchino da Berlusconi, vara i Cristiani Democratici per la Libertà. Europarlamentare nel 1999, ma dura solo un anno perché nel 2000 è eletto Presidente della Regione Puglia. Ha 31 anni ed è il presidente di regione più giovane nella storia d’Italia. Era 20 anni fa, e nel frattempo Fitto non ha dato granché segno di sé, ma il centrodestra pensa a lui per vincere: già qui c’è tutto il gattopardismo atavico della nostra politica. Sconfitto da Vendola nel 2005 per il bis in Regione, si butta dal 2006 in Parlamento come berlusconiano di ferro. E’ Ministro degli Affari Regionale e le Autonomie Locali nel Berlusconi IV (quello del 2008). Rieletto deputato nel 2013, nel 2014 è già europarlamentare: secondo candidato più votato in assoluto dopo la Bonafè, e anche solo da questo si capisce che anno tremendo sia stato il 2014. Qualche bega legale (La Fiorita, Cedis), da cui esce però assolto.
Nel frattempo rompe con Berlusconi, criticando duramente “il patto del Nazareno” con Renzi: è forse l’unica volta in cui Fitto ne indovina una. La rottura col Capo lo porta però a carambolare in gruppuscoli malinconicamente marginali (Direzione Italia, GAL, Noi con l’Italia). Resosi conto che non ne indovina una da anni, bussa alla porta della Meloni. Che gliela apre. Eletto ancora eurodeputato (va detto votatissimo) l’anno scorso, viene ora definitivamente scongelato: son soddisfazioni. Mai però come quelle che il funambolico Fitto ci regalò il 3 maggio 2008. Intervistato da Piero Ricca sulle parole di Berlusconi, che aveva definito il mafioso Mangano “un eroe”, Fitto ebbe così a rispondere: “Sono d’accordo con il Presidente Berlusconi come mi sembra la stragrande maggioranza degli italiani, quindi convincetevene e fatevene una ragione”.
Mi raccomando, pugliesi: votatelo! E’ il nuovo che avanza. Nel senso proprio che alla destra era avanzato un Fitto, non sapevano dove metterlo e han pensato bene che doveste riciucciarvelo voi.

Australia, oltre 180 persone arrestate per incendio doloso. Autorità ordinano abbattimento di 10mila cammelli.

Australia, oltre 180 persone arrestate per incendio doloso. Autorità ordinano abbattimento di 10mila cammelli

Il 70 per cento dei piromani è minorenne. Da settembre le fiamme che devastano l'Australia hanno causato almeno 25 vittime. Ora il timore è che due enormi incendi negli altopiani meridionali possano unirsi per diventare un "mega incendio". Ieri Canberra ha registrato la peggiore qualità dell'aria al mondo: cittadini dotati di 100mila maschere per la respirazione.

SYDNEY - Le autorità australiane hanno arrestato oltre 180 persone per aver appiccato deliberatamente incendi boschivi, in particolare 29 incendi sono stati deliberatamente causati nella regione di Shoalhaven nel sud-est del Nuovo Galles del Sud in soli tre mesi. Gli arresti sono stati effettuati in relazione a incendi dolosi appiccati nel Nuovo Galles del Sud, a Queensland, Victoria, nell'Australia Meridionale e in Tasmania.

Da settembre le fiamme che devastano l'Australia hanno causato almeno 25 vittime. Ora il timore è che due enormi incendi negli altopiani meridionali possano unirsi per diventare un "mega incendio".

In particolare, nel Nuovo Galles del Sud 183 persone sono state accusate di reati relativi agli incendi boschivi da novembre, mentre 24 sono state arrestate per aver provocato deliberatamente incendi. In Victoria, 43 sono le persone accusate di incendi dolosi nel 2019, mentre nel Queensland 101 persone sono state arrestate, il 70 per cento di loro è minorenne.



Secondo la professoressa dell'Università di Melbourne Janet Stanley, i piromani hanno un'età compresa tra 12 e 24 anni, o sono uomini più anziani di circa 60 anni. "Non esiste un profilo, ma generalmente sembrano avere una storia traumatica alle spalle e spesso hanno subito l'abbandono e l'abuso da bambino", ha affermato la professoressa Stanley. “Sono spesso bambini che non riescono a scuola, o l'hanno lasciata presto e sono disoccupati. Il confine tra accidentale e intenzionale non è mai chiaro perché molti piromani non intendono provocare la catastrofe che si poi verifica".

James Ogloff, professore della Swinburne University, ha affermato che circa il 50% degli incendi sono stati causati intenzionalmente e per poi diffondersi aiutati dalla stagione troppo calda e dai venti secchi. "I piromani sono interessati a vedere il fuoco, interessati a dare fuoco e abbastanza spesso le informazioni su come gli incendi bruciano e accelerano li eccitano", ha detto il direttore del Center for Forensic Behavioural Science.

Il clima migliora.
Qualche temporale sta dando sollievo ai vigili del fuoco nel sud dell'Australia. Ma le condizioni non sono stabili e potrebbbero peggiorare nel corso della settimana.

Critiche al primo ministro.
Il primo ministro Scott Morrison è stato travolto dalle critiche per la sua tardiva risposta nel mettere insieme le risorse nazionali contro gli incendi. Ma ha anche dichiarato che il suo governo conservatore non rafforzerà le politiche per combattere i cambiamenti climatici. Morrison è stato accusato anche di voler politicizzare la crisi piagandola a suo vantaggio dopo aver pubblicato uno spot pubblicitario di 50 secondi sul dispiegamento di forze. È l'ennesimo passo falso dopo le polemiche causate per la sua vacanza senza preavviso prima delle feste natalizie alle Hawaii nel mezzo della crisi. Una volta tornato, Morrison è stato anche filmato mentre voltava le spalle a una donna incinta che chiedeva più risorse per affrontare gli incendi durante una visita in una comunità devastata dai roghi.

A Canberra aria irrespirabile.
La città dell'entroterra, che ha circa 500mila abitanti, è stata una delle più colpite dal fumo che ha avvolto l'Australia sudorientale per settimane. Lunedì Canberra ha registrato la peggiore qualità dell'aria al mondo, durante il fine settimana sono state consegnate ai cittadini circa 100mila maschere con filtri protettivi per la respirazione. Decine di voli e servizi postali sono stati cancellati. Lunedì sono stati chiusi i centri di assistenza all'infanzia, negozi e musei. Il Dipartimento degli Affari interni ha chiuso i suoi uffici almeno fino a mercoledì, consentendo al personale non essenziale di restare a casa.

La strage dei cammelli.
Dai 5 ai 10mila cammelli selvatici nell'Australia Meridionale saranno abbattuti dai tiratori professionisti in elicotteri già da domani su ordine del capo della comunità degli aborigeni di Anangu Pitjantjatjara Yankunytjatjara per impedire agli animali di consumare l'acqua nella regione devastata dalla siccità. L'abbattimento dovrebbe durare cinque giorni, la comunità si lamenta che gli animali invadono le proprietà in cerca di acqua.

Australia, oltre 180 persone arrestate per incendio doloso. Autorità ordinano abbattimento di 10mila cammelli

Turisti bloccati a Melbourne.
La coltre di fumo tossico ieri ha raggiunto Melbourne, la più grande città del Victoria. La marina australiana è stata dispiegata per salvare centinaia di turisti bloccati da un incendio e costretti a rifugiarsi sulla spiaggia di Mallacoota.

Donazioni.
Sono stati distrutti quasi 12,3 milioni di acri nel solo Nuovo Galles del Sud. Milioni di dollari di donazioni e sostegno stanno atrrivando da celebrità internazionali, star dello sport e dalla famiglia reale britannica.


https://www.repubblica.it/esteri/2020/01/07/news/australia_arresti_dolo_incendi_emergenza-245143888/?ref=fbpr&fbclid=IwAR0lNZlkMbaZc3KSePGzuLM9zH126qjPIpSVi3yKprd6EUT7mGxBDVSgW7E&fbclid=IwAR3BZ0c_prJgayfqn1xZj_gKWeKCxgWEhWGQUck9SWCLl1ozqjrEiKlzb6c&fbclid=IwAR2eTi11MPfNfuth4JdoLNQrtoqiDI47HOEzvkEGTa-RX70w4pxjp6wb7Ak