martedì 14 giugno 2011

Fusione fredda: il 1° ottobre il primo reattore in Grecia. - di Susanna Grego


La fusione fredda è diventata una realtà. L’esperimento condotto qualche mese fa presso l’università di Bologna pare proprio che funzioni: è arrivata anche l’approvazione dalla Nasa americana, tramite Dennis Bushnell, scienziato capo dell’agenzia, che spiega però che si tratta in realtà di qualcosa di leggermente diverso: di una reazione nucleare a bassa energia, chiamata Lern, le cui basi teoriche furono gettate vent’anni fa dai due scienziati americani Widom e Larson. Per fusione fredda invece si intende precisamente un processo che dovrebbe produrre reazioni di tipo nucleare attraverso lo scontro degli atomi a temperature molto inferiori rispetto alla classica fusione nucleare a caldo. La cosa più curiosa è che i due scienziati non sono ancora in grado di spiegare del tutto da un punto di vista teorico cosa succede nel corso della reazione a bassa energia.

Ma poco importa: il 1° ottobre prossimo verrà attivato il primo reattore a fusione fredda. Non in Italia però: sarà la Grecia a utilizzare per prima lo sfruttamento dell’invenzione che, pur fatta a Bologna, non ha trovato in Italia i finanziatori. Una società greca, la Defkalion green Tecnology, impresa di cui ChristosStremmenos, scienziato ed ex ambasciatore, è vicepresidente, dopo aver acquistato i diritti di sfruttare l’invenzione, metterà in funzione il primo reattore da 1 MW in collaborazione con gli Stati Uniti e la Cina a Xanthi, un paese nel nord della Grecia, con un investimento di 200 milioni di euro, per la creazione dell’unità industriale dove si produrranno apparecchiature per la produzione di energia termica ed elettrica a basso costo.

Le reazioni a bassa energia sono molto promettenti come energie alternative, infatti sono in cima alla lista di tecnologie emergenti come i pannelli solari, le sorgenti geo-termiche, le turbine eoliche e i supercondensatori. «La più interessante fra tutte è proprio questa aveva – ha detto Bushnell durante un’intervista - Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori». Forse le dichiarazioni di Bushnell spingeranno molti altri ricercatori ad avventurarsi in questo campo di ricerca, aprendo nuove strade verso la produzione di energia pulita ad impatto zero per tutta la società contemporanea.

http://www.nuovasocieta.it/scienze/27441-fusione-fredda-il-1d-ottobre-il-primo-reattore-in-grecia.html



2 commenti:

  1. Io fin quando non leggo la pubblicazione degli studi in Science o in un'altra prestigiosa rivista scientifica, resto molto scettico.

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  2. Si saprà solo quando e se questo reattore funzionerà. Siamo tutti un po' scettici, ma speranzosi.
    ;-D

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