Tutto secondo previsioni: la sonda Curiosity, il rover-laboratorio della Nasa realizzato nell’ambito della missione Mars science laboratory (Msl) ha toccato il suolo di Marte alle 7.31 italiane. Un viaggio iniziato il 26 novembre scorso dalla base Nasa di Cape Canaveral, in Florida. 570 milioni di chilometri dalla Terra per raggiungere il pianeta rosso.
In realtà, il contatto con il pianeta dove “vivono” i marziani è avvenuto alle 7.17, ma il segnale elettromagnetico inviato dal robot della Nasa impiega 14 minuti per percorrere i 100 milioni di chilometri che separano Marte dalla Terra.
Il robot più pesante (899 kg, compresi 80 kg di strumenti scientifici) e il più complesso mai inviato verso il pianeta rosso è giunto nel cratere Gale, da dove ha iniziato la sua missione di due anni. Obiettivo: stabilire se c’è stata vita su Marte nella sua prima giovinezza, vale a dire 4 miliardi di anni fa. Al momento dell’atterraggio, il tempo era bello sul luogo d’arrivo e la missione (che costa oltre 2,5 miliardi di dollari), si è svolta secondo il programma.
Tutto a bordo ha funzionato perfettamente. La sequenza finale è iniziata 10 minuti prima dell’atterraggio col distacco dalla sonda del ‘cruise stage’, lo stadio con gli apparati necessari al lungo viaggio Terra-Marte.
Su Curiosity anche un microchip con il Codice del volo degli uccelli, del 1505 di Leonardo da Vinci, custodito alla Biblioteca Reale di Torino, e di cui Charles Eliachi , direttore del Jet Propulsion Laboratory di Nasa che ha realizzato il Curiosity, si è letteralmente innamorato durante una visita alla biblioteca stessa.
Tutto a bordo ha funzionato perfettamente. La sequenza finale è iniziata 10 minuti prima dell’atterraggio col distacco dalla sonda del ‘cruise stage’, lo stadio con gli apparati necessari al lungo viaggio Terra-Marte.
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