Uno studio delle università di Bonn e St. Andrews propone una soluzione alla cosiddetta “tensione di Hubble”, un mistero della cosmologia.
L’universo si sta espandendo. La velocità con cui lo fa è descritta dalla cosiddetta costante di Hubble-Lemaitre. Ma c’è una controversia su quanto sia effettivamente grande questa costante: diversi metodi di misurazione forniscono valori contraddittori. Questa “tensione di Hubble” rappresenta un enigma per i cosmologi. I ricercatori delle Università di Bonn e St. Andrews propongono una nuova soluzione: utilizzando una teoria alternativa della gravità, la discrepanza nei valori misurati può essere facilmente spiegata. La tensione di Hubble scompare ed è uno dei misteri della cosmologia.
Cos’è la tensione di Hubble, mistero della cosmologia.
L’espansione dell’universo fa sì che le galassie si allontanino le une dalle altre. La velocità con cui lo fanno è proporzionale alla distanza tra loro. Ad esempio, se la galassia A è due volte più lontana dalla Terra rispetto alla galassia B, anche la sua distanza da noi cresce due volte più velocemente. L’astronomo statunitense Edwin Hubble fu uno dei primi a riconoscere questa connessione.
L’immagine mostra la distribuzione della materia nello spazio: i punti gialli rappresentano le singole galassie). La Via Lattea (verde) si trova in un’area con poca materia. Le galassie nella bolla si muovono nella direzione delle densità di materia più elevate (frecce rosse). L’universo sembra quindi espandersi più velocemente all’interno della bolla. Credit: Kroupa / University of Bonn.
A proposito di costante di Hubble. Secondo gli scienziati, la materia dovrebbe essere distribuita uniformemente nello spazio. Se così fosse, tuttavia, sarebbe difficile spiegare quali forze spingano le galassie alla loro elevata velocità. “Il modello standard si basa su una teoria della gravità avanzata da Albert Einstein“, affermano gli autori dello studio. “Tuttavia, le forze gravitazionali potrebbero comportarsi diversamente da quanto Einstein si aspettava”.
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