La Gabanelli manda in onda il servizio sulle residenze di Berlusconi e le società offshore e Banca Arner, nonostante le parole dell’avvocato del premier, Niccolò Ghedini. E la storia somiglia tanto a quella di Montecarlo…
Emerald Cove, la Baia di Smeraldo, ad Antigua. I pubblici ministeri non sanno chi sia il padrone di Flat Point Development, ma si sa che Silvio Berlusconi ha messo un cip da venti milioni. Il 20 settembre 2007 Silvio ha comprato quattro acri di terreno, pagati un milione e settecentomila euro. E che sia stato lui non c’è dubbio: nel servizio di Report si vede la sua carta d’identità, che avrà consegnato in fotocopia, dalla quale risulta che non abita più ad Arcore, ma a casa della madre a San Gimignano. Milena Gabanelli lancia il servizio nel promo all’inizio e poi lo manda per ultimo: una scelta editoriale azzeccattissima.
AFFINITA’ E DIFFERENZE - E’ la storia di una villa (e non una casa) e di una società offshore (ma non a Santo Domingo né a Santa Lucia), quella che racconta Report e che avevano anticipato Repubblica e Corriere stamattina. Quella villa in cui Silvio Berlusconi voleva passare qualche giorno di relax nel giugno/luglio scorso, in “un tripudio di palme, sabbia bianchissima, acqua cristallina. Colore dello smeraldo, per l’esattezza“, scriveva stamattina ilCorriere, aggiungendo poi maligno che il piccolo stato è uno dei 38 inseriti dall’Ocse nella “lista grigia” dei paesi che pur avendo sottoscritto gli standardfiscali internazionali non li avrebbero “sostanzialmente” rispettati. La storia però è un po’ più complessa di così. E comincia nel novembre scorso, quando Bankitalia arriva a commissariare la Arner con il dottor Alessandro Marcheselli, in seguito indagato per favoreggiamento e riciclaggio dalla procura di Milano. Tra le società con il conto alla Arner, la Flat Point Developement, che ha ricevuto una serie di versamenti per l’acquisto di immobili e terreni adAntigua.
VACANZE D’AFFARI – Berlusconi, si diceva, ha speso un milione e settecentomila euro per gli acri. Dandoli a chi? Impossibile saperlo, visto che la società Flat Point è a sua volta di proprietà di un’altra società, con base alle Antille Olandesi. Ma la Flat Point ha anche una sede italiana, aTorino, amministrata da Giuseppe Cappanera. La controllata Emerald Cove International, invece, ha come amministratore Flavio De Paulis, che è anche vicedirettore di Banca Arner aLugano. E perché la Arner è nota? Per una brutta storia in cui c’entra Bankitalia. La storia risale almaggio scorso e parla di 34 milioni di euro transitati dai conti di Banca Arner per arrivare alla società offshore Flat Point costituita ad Antigua. Il motivo, ufficiale, è quello di non ben precisate operazioni immobiliari. La notizia, come scrsse all’epoca Luigi Ferrarella, è che di questi 34 milioni, 20 sono riconducibili a conti correnti intestati a Silvio Berlusconi.
BANCA ARNER E I SOLITI NOTI – Le operazioni che vedono coinvolto il premier con la Arner erano note soltanto per un bonifico di 3,4 milioni di euro già messo in luce da Report. Ad oggi risultano indagati l’ex presidente e l’ex ad della banca, NicolaBravetti e Davide Jarach, sulla base del rapporto di Bankitalia che ha rilevato “gravi e diffuse irregolarità sulla base della normativa anti-riciclaggio“. La banca aveva come clienti Marina e Piersilvio e alcune holding Fininvest, oltre ai 10 milioni in giacenza del conto del Premier, e l’onnipresente Ennio Doris di Mediolanum. Ma soprattutto, c’è Paolo Del Bue: imputato nel processo sui diritti tv proprio come responsabile dellaArner SA, scriveva il Corriere, e fiduciario della famiglia Berlusconi. Oltre che già citato nella sentenza Mills, dove si metteva in luce il suo ruolo nello spostamento di 103 miliardi di lire tra le società offshore riconducibili a Mediaset. In più, aggiunge Report, c’è anche Stefano Previti, il figlio di Cesare.
RIVELA REPORT – “Tutti i futuri proprietari di queste ville milionarie”, spiega Paolo Mondani, l’autore del servizio , “inviano i soldi all’ufficio di Torino della Flat Point, che deposita ad Arner Milano, che a sua volta invia i soldi ad Arner Lugano”. E la Gabanelli non resiste, deve proprio chiederselo: con tutto il casino che si è fatto durante l’estate per la casa affittata da Giancarlo Tulliani aMontecarlo, e sul coinvolgimento di società offshore nella vendita effettuata dal partito allora presiedeuto dall’attuale presidente della CameraGianfranco Fini, “e lì giustamente è richiesta trasparenza”. Qui no? Ma la chiusura è riservata alPresDelCons: “Rimane aperta la domanda: i 22 milioni di euro portati dal nostro premier ad Antigua corrispondono al reale valore di mercato di ciò che ha acquistato? E a chi li ha versati e chi è il proprietario di mezza isola? Un imprenditore catanese? Lui medesimo? Un’opacità che il presidente del Consiglio avrebbe il dovere di dissipare”.
EMERALD COW – Le ville di Berlusconi sono cinque, come ha fatto sapere Ghedini. Chi le vende, la Flat Point è stato definito “di assoluta opacità” da Bankitalia, perché non è possibile sapere chi sia il reale proprietario della società, a meno che i paradisi fiscali dove risiede non decidano di aprire ai loro segreti. Il proprietario ha preso una ventina di milioni da Berlusconi. Che viene qui con il suo jet privato e il suo yacht: il primo ministro Brian Lester Bird ha dato il permesso per costruire, e ne ha rimediata una anche lui (casualmente, dicono gli abitanti). Capomar Holding, società con sede a Curaçao controlla Flat Point Engineering, ma gestite da fiduciari, cioé prestanomi. “Non sappiamo chi ha costruito la villa ad Antigua”, dice Mondani. Sei chilometri di costa e tanti alberghi da costruire, come fa sapere un amministratore. Un’ottantina di ville, oltre a quelle già fatte sono in tutto un centinaio, per 170 ettari. Sembra la nostra Costa Smeralda prima della speculazione edilizia, con l’aggiunta del vantaggio dell’offshore. Intanto, il 16 settembre scorso il Club de Paris ha concesso la ristrutturazione dell’86% del debito di Antigua, come aveva promessoBerlusconi al premier. “Chi è il proprietario? Se il premier vuole dissipare i dubbi, noi siamo qui”, conclude la Gabanelli.
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