Natale, tempo di regali (bell’inizio: sembra un attacco di Moccia prima dell’editing). Voi comunisti snobbate questa festa, ritenendola consumista e tutto sommato destrorsa. Una trovata della Chiesa. La verità è che siete pallosi. Pallosi dentro. Con una mano rifuggite lo sfavillio della modernità, con l’altra vi riducete all’ultimo momento a regalare un paio di mutande beige dell’Upim al vostro fidanzato sovversivo (e probabile omosessuale represso).
Io invece amo il Natale. Mi piace la neve, mi piacciono i moonboot, mi piacciono gli ingorghi di due giorni sulla A1. E mi piacciono pure i Babbo Natale che calano dalle finestre: quando li vedo, lancio molotov in segno di affetto e misericordia.
Proprio per questo mio amore natalizio, la settimana scorsa mi sono trasferito sull’isola di Guam (almeno credo sia un’isola) e ho aperto un e-store, che non so cosa sia ma di solito se metti la e- davanti vuol dire che hai a che fare con l’elettronica, Internet, eccetera. Ho aperto un negozio di giocattoli, l’ho chiamato Babbo Natale esiste e si chiama Luigi Amicone. Dentro ci trovate solo bambole. Scala uno a cinque. Costruite in pura ghisa ignifuga a compartimenti stagni.
La mia serie preferita, di cui gli abitanti di Guam (guammiti) son golosi e ghiotti, è la Droide Doll - I Trudini del Potere. Una collezione di dieci bambolotti ghiso-formi, verniciati con uranio impoverito e solfiti incendiabili, che riproducono in tutto e per tutto gli statisti italiani contemporanei più rappresentativi.
Sono regali simpatici, scherzosi e avvincenti. Il prezzo è conveniente, 768 euro l’uno detraibili nel 740 e pagabili in comode 768 rate mensili da un euro l’una. I Droidi Doll regaleranno gioie e sorrisi a grandi e piccini, fascisti e comunisti, uomini e finocchi. Piaceranno perfino a voi sovversivi, che fino a un minuto fa scagliavate mele all’indirizzo delle forze d’ordine per il puro gusto di farvi intervistare dal Fatto e recitare la parte dei martiri solo perché uno vi ha disgraziatamente frantumato mascella e scatola cranica con un casco in kevlar. Pallosi: siete proprio pallosi.
Ecco la collezione completa, disegnata in tiratura limitata da quella sagoma di Santo Versace.
Lady Blackvetto. Una simpatica Barbie di media piacenza, vestita con sobrietà vedovile e caratterizzata da un manto crinoso di colore biondastro. Sotto il (la?) glottide ha un pulsante: se lo premerai, Lady Blackvetto emetterà un trillo paragonabile alla ricezione di un sms. A quel punto la bambolotta ghiso-forma farà “no” con la manina e ripeterà 87 volte il mantra “Non è un telefonino è un Blackberry”. La bambolina è indicata anche per l’apprendimento delle sillabe, dacché (?) si caratterizza per la curiosa pronuncia allungata di vocali (“aaaaaaaa”, “eeeeeee”). Era un difetto della prima serie Blackvetto, ma i consumatori hanno così apprezzato questa particolarità da spingere i produttori – e lo stesso Santo Versace – a rendere custom tale requisito. Lady Blackvetto è un’ottima compagna di gioco, essendo dotata di una memory card limitata e per questo non invasiva. Se le parli, non capisce. Se parla lei, non capisci tu. Dei Droidi Doll, è la meno impegnativa. Alcune versioni tradiscono una lieve inflessione sarda: per tarare gli altoparlanti, posizionati tra il deltoide e l’ulna, basterà digitare la parola “C-r-o-z-z-a” sulla consolle in dotazione. Lady Blackvetto indosserà allora uno sguardo fieramente corrucciato, esalerà tre frasi senza senso (la più frequente è “Mgrghr beeeeeeee”) e si chiuderà in un rassegnato silenzio.
Ciccio Scilipoti
Il bambolotto ideale per le famiglie. Opulento, massiccio, pittoresco. Santo Versace si è qui ispirato a un ardito morfing tra il vintage Cicciobello e Boss Hogg di Hazzard. Pesa leggermente più dei Droidi Doll, 89 chili invece di 85 (la ghisa è stata riempita di piombi azionabili come petardi per Capodanno). La caratteristica di Ciccio Scilipoti è la sbarazzina incoerenza. Nato per soddisfare l’ego innocente dei bambini, è in grado di dire sì a chiunque si trovi davanti. Se sarà il bambino Giorgio a chiedergli chi sia il bimbo più bello del mondo, lui risponderà: Giorgio.Se sarà Paolo, risponderà: Paolo. Se sarà Lucio, risponderà: Lucio. Per non scontentare nessuno. Se poi il bambino che lo interpella si chiamerà Silvio, Ciccio Scilipoti si agiterà tutto, shakererà la pingue figura, marcerà con le gambette (vestite alla marinara) fino agli studi di Un giorno da pecora di RadioDue e lancerà buffi strali contro il suo acerrimo nemico, Skeletor Santoro (della ditta concorrenziale Travagli Preziosi). Ciccio Scilipoti ha una garanzia di tre giorni, durante i quali avrà cambiato almeno mille volte idea. Sempre per il bene del consumatore e mai per interessi personali.
Big La Rissa
Il Droide più incazzoso, utile per destare nel bambino i basilari istinti di sopravvivenza, affinché non vadano sopiti o peggio corrotti da una educazione melliflua e non sufficiemente virile. E’ quindi perfetto se non volete che vostro figlio diventi frocio. Big la Rissa insulta a caso, a prescindere dalla frase che gli viene rivolta. E’ venduto in tre versioni: Big La Rissa Fascio Remix, con vestigia littorie e la colonna sonora di Giovinezza riletta da Dj Molella; Big La Rissa Ricino, con un pistolino retrattile da cui sgorga il suddetto olio atto a punire i bambini più effeminati e vigliacchi: e l’imperdibile Big la Rissa Geronimo, in cui Santo Versace ha sapientemente unito i tratti migliori di Big La Rissa e Mini-Big Gery, vale a dire suo figlio. La caratteristica di Big La Rissa Geronimo è quella di essere leggerissimo, snello come un manganello e sulfureo come un peto di Bontempo persosi in una scena tagliata di Pierino e la maestra Gelmini.
Vulvia Santanché
Tuo figlio tradisce istinti sadomaso? I tuoi gemelli sognano di essere calpestati da Bocchino in ciabatte? Tua figlia si diverte frustando la bambola gonfiabile di Barbacetto, spengendogli le sigarette sul prepuzio bolscevico? Regala loro Vulvia Santanché, l’unica Droide Doll in tacco 12 con meccanismo azionabile per distibuire allegri calci negli zebedei a tutti quegli eunuchi che non hanno un albero genealogico attestanti la presenza di almeno 37 Balilla e 41 cugini repubblichini di primo grado. Vulvia Santanché, in puro lattice di ghisa, è adatta anche per gli adulti. Rallegra le serate, diversifica il rapporto di coppia e trasuda l’erotismo dei glicini malati di psoriasi. Un prodotto di cui Santo Versace si vanta molto, nonostante il lieve difetto di fabbricazione prognatico-mascellare, che fa sì che alla bambola piova spesso e non volentieri in bocca.
Gasparrin Burrasca
Il più tenero dei Droidi Doll. Sguardo fieramente bovino, espressività non pervenuta, cipiglio delle triglie reazionarie: non puoi non amare Gasparrin Burrasca. E’ tenero come un Fassino. Dotato di una personalità tutta sua, si caratterizza per l’assoluta mancanza di logica e raziocinio in ogni cosa che fa. Premi il pulsante “cammina”, e lui si siede. Premi “parla”, e lui rutta. Premi “saluta”, e lui tende il braccio destro. Premi “arresto preventivo”, e dà una testata sullo stipite della porta in alabastro. Premi “democrazia”, e ti lancia una granata in bocca. Ma solo per simpatia.
Pippi Brambilla Calzelunghe
L’unica bambola in autoreggenti. Un vero e proprio prodotto da collezione. Ne esistono solo pochi esemplari. Non ha caratteristiche particolari, se non una predisposizione a compiacere il bambino più ricco e a lui più congeniale. Ideale per quelle bambine che vogliono farsi una carriera poggiante su solide basi di gossip e blando sentito dire. Esiste una versione più casta, Pippi Brambilla Leggings, in cui la ghisa è stata riempita da calze ascellari in puro acrilico color pelle 50 denari.
Donna Benitandra
Una bambola d’altri tempi, sempre sopra le righe, sboccata e di vedute antiche. Utile nei casi in cui non si abbia certezza sulla sanità sessuale della propria prole. Temete che vostro figlio sia culattone e vostra figlia addirittura lesbica? Nascondete un agile plotone di Donna Benitandra in camera. Scoveranno ogni segreto ed estrarranno il Maligno dalle loro menti perverse con la sola imposizione dell’ignoranza. Donna Benitandra è un prodotto altamente tecnologico, va a pile ariane e ha un debole per suo nonno, Big Jim Benito, tornato in catalogo stante il grande affetto del pubblico. Santo Versace ha poi pensato a una versione a tiratura limitata, Benitandra Geisha, in infradito e vestaglia di fustagno. Umile e servizievole, si eccita visibilmente se la chiami Donna Rachele.
Il Piccolo Bondi
L’allegro bambolotto poeta. Liscio come un’anguilla, tondo come un uovo e satollo di crasso scibile, Il Piccolo Bondi è un simpatico compagno di giochi. Dotato di un sistema alfanumerico denominato Rimeadminchiam 2.0, Il Piccolo Bondi riesce a poetare partendo da qualsiasi parola: dici amore, e lui sillaba “c-u-o-r-e”. Dici palla, e lui sillaba “g-a-l-l-a”. Dici coglioni, e lui sillaba “V-e-l-t-r-o-n-i”. Un fastidiosotrojan horse, denominato Di Pietris, lo manda a volte in corto circuito. E’ allora che Il Piccolo Bondi fa rime apparentemente errate. Nelle ultime prove, effettuate agliAmicone Studios di Manhattan, Il Piccolo Bondi ha tradito errori in concomitanza con le parole “vergogna”, che per il bambolotto glabro fa rima con “comunisti”, e “Dio”, che per il Droide Doll coincide con la parola “Silvio” (da lui pronunciata con incipiente trasporto ascetico). A causa della forte connotazione intellettuale, se ne consiglia l’acquisto a un pubblico mediamente smaliziato. Santo Versace, nella confezione, lo raccomanda per questo a bambini dai 6 ai 12 mesi. Prima dell’uso, agitare la capoccia e colpire Il Piccolo Bondi all’altezza dei piccoli zebedei a forma di fagiolo zolfino. E’ una maniera empirica non tanto per migliorare il funzionamento del bambolotto, quanto per stare meglio con se stessi.
Mahatma Marra
Un pezzo da collezione, inserito a sorpresa da Santo Versace nella decina dei Droidi Doll (sono usciti all’ultimo momento Mastro Cicchitto, Arsenio Lupi, Cinderella Carfagna eMinchiapezzone). Mahatma Marra è un bambolotto-sufi. Si caratterizza per la bizzarra inclinazione a scrivere tomi del tutto privi di legami con la più elementare sintassi. Dotato di multi-funzioni, nella modalità Strategismo Sentimentale On lampeggia e profferisce frasi pregne di significato, ricordando al consumatore d’esser vittima – come l’umanità tutta – dellacultura degli orifizi e delle strullate. Lo fa per il nostro bene: per elevarci. Test in laboratorio – sempre agli Amicone Studios – hanno dimostrato come una dose giornaliera di Mahatma Marra agevoli il naturale cammino della civiltà. Nella confezione Manuela Extended, Mahatma Marra è venduto con Arcurina, Barbie priva di espressività e sfumature vocali, teneramente convinta d’essere attrice, impagabile come soprammobile o centrotavola inanimato.
Bunga Bunga Il Sultano
Schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm (cit): così recita lo slogan pubblicitario, anch’esso del grande Santo Versace. Bunga Bunga Il Sultano è un bambolotto pelato, brutto, basso, erotomane, volgare, narciso, rissoso, prevaricante e megalomane. E’ quindi ideale come compagno di giochi di tuo figlio, meglio ancora di tua figlia, a cui insegnerà sin dalla tenera età le più inenarrabili posizioni del sesso gheddafico. Nella confezione Duomo RuleZ, Bunga Bunga Il Sultano si presenta con una ferita posticcia al volto. Tale versione, cristologica, ne agevola la parabola messianica, facendo sì che il simpatico giocattolino possa ultimare la propria trascendenza: da ometto insignificante a ometto insignificante. Nel mezzo, però, come minimo sarà diventato ricco e avrà costruito Milano 2 e Bahamas 3. Bunga Bunga Il Sultano si diverte a distruggere camere, aprire società off shore e collezionare calciatori desueti, ma la Garanzia Ghedini-Lerch allegata al prodotto vi premunirà da qualsiasi danno morale e materiale. L’unico difetto è l’attitudine ciclica del prodotto, ammessa dallo stesso Versace, a mostrare a tutti le diapositive dei suoi viaggi in Russia. E lì, dopo un po’, uno si rompe i coglioni. Basta però sostituire alle Batterie Feltri le meno ingombranti Stilo AA Fini: il bambolotto alopecico cesserà di arrecare fastidio e, al massimo, vi ricorderà con media sicumera come lui abbia sconfitto terremoti e monnezza, malattie e ordalie, guerre e catastrofi. Riuscendo perfino, da solo, a demolire dalle fondamenta una nazione.
Terminato l’utilizzo, si può riporre il simpatico giocattolo nel lettone - in scala 1/1 - compreso nella scatola.
Cosa aspetti? Acquista anche tu un Droide Doll. Apri il gruppo Facebook “Vogliamo anche noi Gasparrin Burrasca”. Posta i tuoi fotomontaggi dei bambolotti: Paolo Flores D’Arcais li pubblicherà personalmente in questa pagina. Regala un sogno ai tuoi figli e ai tuoi cari. Il Natale ti sorriderà e la vita ti sembrerà ancora più meritevole d’essere vissuta.
http://scanzi-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/12/22/fatti-un-regalo-adotta-un-droide-doll/