Sciame sismico dall'1 di notte (nel Veronese, 4.2) con la massima scossa registrata alle 9,06 nell'area Parma, Mantova e Reggio Emilia. Centinaia di chiamate al 118. L'ondata avvertita distintamente anche a Milano, Torino, Verona e Genova. Protezione civile: non risultano danni a persone o a cose.
ROMA - Il nord Italia ha tremato. Una serie di scosse sismiche sono partite nella notte e continuate fino a questa mattina. La prima di magnitudo 4.2 era stata registrata a 00,54 in provincia di Verona, una più forte è arrivata alle 9,06 con epicentro nell'area di Parma 1, Mantova e Reggio Emilia e magnitudo 4.9. Poi una replica più lieve alle 9,24 con magnitudo 2.3 (stesso epicentro). Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono Poviglio, Brescello e Castelnovo di Sotto. Una scossa di magnitudo 2.4 è stata registrata poi alle 10,04 in provincia di Foggia con epicentro nel capoluogo dauno. Lievi tremori anche a Rignano Garganico e San Marco in Lamis. Non ci sono feriti e non si registrano danni. Ma secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia le scosse avvertite a Verona e Reggio Emilia sono fenomeni distinti. Appartengono cioè a due zone sismogenetiche, due faglie, diverse.
Il terremoto è stato avvertito distintamente anche a Milano 2, Torino 3, Genova 4, Verona 5 e Pavia, dove sono state evacuate alcune scuole e gli uffici della Regione. La gente è uscita dai palazzi e dai condomini ed è rimasta fuori, sui maciapiedi. Molti si sono rivolti a internet per avere notizie. Sempre in rete sono stati pubblicati video e foto dell'evento. "I feriti che ci sono stati segnalati, per fortuna limitati, sono dovuti a panico, quindi sono situazioni indirette" rispetto al terremoto. Lo ha detto il responsabile della Protezione civile dell'Emilia-Romagna, Denetrio Egidi. "Difficilmente - ha aggiunto - ci saranno scosse superiori, perchè la zona è a bassa sismicità". L'ingegner Egidi ha ribadito la decisione precauzionale di chiudere le scuole nella zona dell'epicentro. Per quanto riguarda i primi danni, "non sono significativi".
Alle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile non risultano al momento danni a persone e cose. I vigili del fuoco di Milano hanno riferito a TMNews di non aver ricevuto alcuna segnalazione, anche se il sisma ha provocato l'evacuazione a scopo precauzionale di diversi uffici e aziende nel capoluogo lombardo. Gli impiegati sono stati fatti uscire dagli addetti alla sicurezza e hanno stazionato in strada per diversi minuti. Nella notte la circolazione ferroviaria nel nodo di Verona è stata sospesa per verifiche ma è ripresa regolarmente a partire dalle 5. Gli istituti superiori della città e della provincia sono state chiuse e si deciderà in mattinata l'eventuale chiusura delle altre scuole. In alcuni istituti è comunque scattato il piano di evacuazione. Alcune scuole hanno segnalato la comparsa di crepe sui muri. Chiusi gli istituti anche nel bergamasco, a Varese, Como e Lecco, a Cremona e Genova.
Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma nel Veronese ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Sono state quattro in totale le scosse registrate nella zona delle prealpi venete da ieri sera: le prime due, di magnitudo 2.7 e 2.1, alle 20,41 e alle 20,49.
Scosse Verona e Reggio Emilia, fenomeni distinti. Le scosse avvertite a Verona e Reggio Emilia sono fenomeni distinti. Appartengono cioè, spiega l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a due zone sismogenetiche, due faglie, diverse. In provincia di Verona l'evento è stato registrato alle 00,54 mentre quello di Reggio Emilia alle 9,10 circa. La scossa di Reggio Emilia è avvenuta a una profondità di 30 chilometri e per questo motivo, è stata avvertita anche nel resto del nord d'Italia perché eventi di questo tipo hanno un'area di risentimento ampia. Le due scosse quindi non sono all'interno di una sequenza sismica individuata e determinata comune. La magnidudo 4,9 in un'area che è costruita rispettando le leggi, non provoca alcun tipo di danno. Di norma, dopo scosse di questo tipo, cioè quella di Reggio Emilia, aggiunge l'Ingv, se ne registrano altre ma non si possono fare previsioni. La stessa mancanza di correlazione tra le scosse è stata ribadita dal centro sismologico di Udine.
Il terremoto è stato avvertito distintamente anche a Milano 2, Torino 3, Genova 4, Verona 5 e Pavia, dove sono state evacuate alcune scuole e gli uffici della Regione. La gente è uscita dai palazzi e dai condomini ed è rimasta fuori, sui maciapiedi. Molti si sono rivolti a internet per avere notizie. Sempre in rete sono stati pubblicati video e foto dell'evento. "I feriti che ci sono stati segnalati, per fortuna limitati, sono dovuti a panico, quindi sono situazioni indirette" rispetto al terremoto. Lo ha detto il responsabile della Protezione civile dell'Emilia-Romagna, Denetrio Egidi. "Difficilmente - ha aggiunto - ci saranno scosse superiori, perchè la zona è a bassa sismicità". L'ingegner Egidi ha ribadito la decisione precauzionale di chiudere le scuole nella zona dell'epicentro. Per quanto riguarda i primi danni, "non sono significativi".
Alle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile non risultano al momento danni a persone e cose. I vigili del fuoco di Milano hanno riferito a TMNews di non aver ricevuto alcuna segnalazione, anche se il sisma ha provocato l'evacuazione a scopo precauzionale di diversi uffici e aziende nel capoluogo lombardo. Gli impiegati sono stati fatti uscire dagli addetti alla sicurezza e hanno stazionato in strada per diversi minuti. Nella notte la circolazione ferroviaria nel nodo di Verona è stata sospesa per verifiche ma è ripresa regolarmente a partire dalle 5. Gli istituti superiori della città e della provincia sono state chiuse e si deciderà in mattinata l'eventuale chiusura delle altre scuole. In alcuni istituti è comunque scattato il piano di evacuazione. Alcune scuole hanno segnalato la comparsa di crepe sui muri. Chiusi gli istituti anche nel bergamasco, a Varese, Como e Lecco, a Cremona e Genova.
Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma nel Veronese ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Sono state quattro in totale le scosse registrate nella zona delle prealpi venete da ieri sera: le prime due, di magnitudo 2.7 e 2.1, alle 20,41 e alle 20,49.
Scosse Verona e Reggio Emilia, fenomeni distinti. Le scosse avvertite a Verona e Reggio Emilia sono fenomeni distinti. Appartengono cioè, spiega l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a due zone sismogenetiche, due faglie, diverse. In provincia di Verona l'evento è stato registrato alle 00,54 mentre quello di Reggio Emilia alle 9,10 circa. La scossa di Reggio Emilia è avvenuta a una profondità di 30 chilometri e per questo motivo, è stata avvertita anche nel resto del nord d'Italia perché eventi di questo tipo hanno un'area di risentimento ampia. Le due scosse quindi non sono all'interno di una sequenza sismica individuata e determinata comune. La magnidudo 4,9 in un'area che è costruita rispettando le leggi, non provoca alcun tipo di danno. Di norma, dopo scosse di questo tipo, cioè quella di Reggio Emilia, aggiunge l'Ingv, se ne registrano altre ma non si possono fare previsioni. La stessa mancanza di correlazione tra le scosse è stata ribadita dal centro sismologico di Udine.