martedì 24 gennaio 2012

Concordia, trovato un altro corpo. Partito il recupero carburante.

Ripescata un'anziana, sale a 16 il bilancio dei morti Identificata vittima siciliana. Si lavora per svuotare i serbatoi.


MILANO - Un altro corpo. Anche questa volta di una donna. I sommozzatori hanno ritrovato l'ultimo cadavere passando attraverso il varco aperto nel ponte 3 della nave Costa Concordia. Si tratterebbe di una persona anziana rinvenuta con il giubbotto salvagente legato intorno al tronco. Il bilancio dei morti sale così a 16. E, nel frattempo, poco dopo le 6 di mattina, è partita l'operazione di recupero del carburante dalla Costa Concordia. La chiatta allestita per fare da base alle operazioni di recupero delle quasi 2.400 tonnellate di combustibile stivate nei serbatoi della nave da crociera arenatasi sugli scogli dell'isola del Giglio ha lasciato il porto e si è ormeggiata accanto al Concordia. Fino a mercoledì sono previsti i rilievi subacquei preliminari, poi la ditta olandese Smit - coadiuvata dalla livornese Neri - dovrebbe iniziare l'estrazione vera e propria del combustibile. Per il capo della Protezione Civile e commissario dell'emergenza Franco Gabrielli, il pompaggio dovrebbe cominciare sabato. Tuttavia le ricerche dei dispersi non si fermeranno.
LA PROCEDURA - Il carburante nei 17 serbatoi sarà scaldato attraverso dell'aria calda che passa in una serpentina. Una volta reso più fluido, verrà tirato fuori, mentre nel serbatoio verrà pompata acqua. La durata prevista dell'intera operazione è di 28 giorni.
RICERCHE AL PONTE 3 - Mentre a poppa cominciavano le operazioni di recupero, i palombari del Comsubin - le forze speciali della Marina - hanno aperto un varco al ponte 3, a meno 20 metri di profondità, facendo esplodere delle microcariche, per consentire ai sommozzatori di Vigili del fuoco e Guardia di finanza di procedere con la ricerca dei 24 dispersi.
LA SPOSINA - E mentre continuano le ricerche, mercoledì arriverà a Corato, sua città natale, il feretro di Maria D'Introno, la sposina di Biella di 30 anni morta nel disastro della nave Costa Concordia. Il corpo di Maria era stato recuperato e identificato ufficialmente nei giorni scorsi.
IDENTIFICATA - Dopo Maria D'Introno, è stata identificata ufficialmente un'altra vittima del naufragio: è Luisa Virzì, 49 anni, originaria di Enna, il cui cadavere era è stato recuperato nella zona sommersa della nave nei giorni scorsi. La donna, a bordo della Costa Concordia assieme all'amica Maria Grazia Trecarico, ancora dispersa, e con la figlia di quest'ultima e il suo fidanzato, in un primo tempo era stata segnalata tra i naufraghi salvati per un equivoco. Solo quando la famiglia di Trecarico aveva ribadito di non avere più notizie delle due donne, era stata aggiunta alla lista dei dispersi.
LA CHIAZZA IN MARE - Martedì è scattato l'allarme per una chiazza da sversamento di circa 300 metri per 200, che si sta spostando con la corrente verso nord. Non si tratta di idrocarburi, bensì di olii alimentari, oli lubrificanti tensioattivi e detergenti. «Da un grande varco aperto ieri per facilitare le operazioni nella zona ristorante del ponte 4 è uscito di tutto», ha spiegato il sindaco Sergio Ortelli. Sono già entrati in azione i mezzi della Castalia, le unità antinquinamento del Ministero dell'ambiente, che stanno procedendo alla bonifica circoscrivendo la macchia con pannelli assorbenti.
GLI ESAMI TOSSICOLOGICI PER SCHETTINO - Intanto è stata fissata per il 26 gennaio, all'Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica di Roma, l'analisi dei campioni biologici prelevati al comandante della Concordia, Francesco Schettino, il 17 gennaio scorso. Il consulente tecnico d'ufficio della Procura di Grosseto, professor Marcello Chiarotti, al quale la Procura ha chiesto di accertare se il comandante abbia preso stupefacenti prima del naufragio.
IL MAITRE - «Non c'erano assolutamente né chiacchiericci né donne» sulla plancia di comando al momento del naufragio. Lo ha spiegato il maître di bordo Antonello Tievoli: «Io c'ero, sono stato invitato in plancia, e stavo da una parte in rigoroso silenzio. Mio malgrado ero lì, il comandante era al comando della nave, e dava ordini al timoniere. Spero che quando verranno ascoltati la scatola nera e il Vdr, si capirà che in plancia c'erano questi ufficiali che facevano, purtroppo non l'hanno fatto bene fino in fondo, il loro dovere e che non c'erano assolutamente né chiacchiericci né donne. Non c'era nessuno».

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