E’ la polemica a distanza con Pierluigi Bersano sull’introduzione del reddito minino di dignità a tenere banco nell’ultima giornata del breve mini elettorale di Beppe Grillo in Sicilia che, dopo la tappa pomeridiana a Trapani in una piazza strapiena, si è chiuso stasera a Palermo davanti a un pubblico straripante.
“Noi non facciamo promesse elettorali. Queste cose le diciamo sempre. Siamo seri, non prendiamo per il culo nessuno come è successo, ad esempio, qua con qualcuno che ha fatto politica sulla pelle di 1.800 operai”, tuona appena sale sul palco facendo riferimento alla situazione dei dipendenti della Gesip incontrati dal leader Cinque Stelle poco prima di salire sul palco allestito in piazza Castelnuovo.
“Ma cosa dici ‘Gargamella?, prosegue il comico genovese, rivolgendosi al segretario del Partito democratico che si era detto “profondamente indignato” perché “Grillo sta girando le piazze della Sicilia e a gente con problemi serissimi dice che per tre anni darà mille euro a tutti”.
“Sei un demagogo – urla Grillo dal palco. “I soldi ci sono, basta non darli più al Monte dei Paschi di Siena e a tutte le banche. I soldi ci sono ribadisce – li prendiamo ai partiti che incassano decine di milioni sotto forma di rimborsi elettorali. In Italia ci sono 110 mila pensionati d’oro, basta mettere un tetto di quattromila euro e destinare le somme risparmiate a un fondo ad hoc”, spiega il leader M5S tra gli applausi della folla.
Anche stasera, riflettori puntati sull’intreccio banche-partiti. “Ma li avete visti i loro bei faccioni grigi sui 6×3 elettorali che tappezzano da mesi le nostre città”, afferma Grillo che chiede: ”Ma dove hanno preso i soldi per stampare e affiggere tutti questi manifesti, se ancora non hanno incassato i rimborsi elettorali? Glieli hanno dati le banche, che non prestano più soldi ai cittadini e alle imprese. Del resto, le banche oggi le banche sono i partiti e i partiti sono le banche”, accusa il leader M5S.
E a proposito di partiti: “Non parlano più di antipolitica, perché ci copiano. Sono loro l’antipolitica adesso, solo che sono patetici”. “Alfano ci copia, Monti dice che vuole tagliare le tasse. Lui!”, afferma Grillo che affonda il colpo: “Ma non siamo noi che dobbiamo dimostrare come spendiamo i nostri soldi, sono loro che devono dimostrare come spendono i nostri soldi”, aggiunge tra le risate e gli applausi della gente, tra cui spicca la presenza di Salvatore Borsellino.
Non manca il Grillo-provocatore. “Un giornalista mi ha chiesto se sono contro la guerra. Ma che domanda è? E’ come se mi si chiedesse se sono per la pedofilia. Certo che sono contro la guerra e contro il supporto logistico che l’Italia dà alla Francia che lancia i missili sul Mali. Se proprio dobbiamo utilizzare i missili, mandiamoli al posto giusto, non in Mali ma a Roma”, dice fornendo tanto di coordinate geografiche del Parlamento, che è “il luogo più inutile che c’è nel nostro Paese. Domani, Repubblica scriverà: Grillo terrorista”, aggiunge tra le risate della folla.
Il discorso di Grillo dura poco più tre quarti d’ora. Subito dopo sul palco si alternano alcuni candidati, tra cui il capolista alla Camera Riccardo Nuti, per esporre i punti principali del programma elettorale del M5S. La manifestazione si conclude con il tanto atteso intervento del portavoce regionale Giancarlo Cancelleri che, come anticipato da Blogsicilia, invia via email all’Ars il disegno di legge per l’introduzione in Sicilia del “reddito minimo di dignità“.
“I soldi necessari li troveremo”, afferma il portavoce Cinque Stelle. Il ddl prevede la costituzione di un fondo regionale ad hoc nel quale confluiranno tra l’altro i ’contributi di solidarietà’, così li definisce Cancelleri, da applicare a chi ha di più, come ad esempio, “i dirigenti della Regione che godono di maxistipendi”.
Dopo il click seguito dalla folla in piazza grazie a un maxischermo (nella fotoA destra), Grillo ripiomba sul palco per sottolineare l’iniziativa: “Qui stasera è successa una cosa straordinaria, per la prima volta è stato presentato un ddl dal vivo. Il 24 e 25 febbraio avrete una grande occasione: la Sicilia può cambiare la storia”, conclude il leader Cinque Stelle.