L'avvocato Alberto Sarra aveva ottenuto un super vitalizio da 7 mila euro. E la nomina a sottosegretario in Regione.
«'a Lazzaro, facce ride! Così si sentirebbe urlare ogni furbetto riconosciuto disabile al 100%, se fosse fotografato a giocare a basket. Subito dopo arriverebbe la revoca: basta vitalizio. Il sottosegretario calabrese Alberto Sarra, però, fa spallucce. E dopo aver avuto in dono una pensione dieci volte più alta di quella dei disabili non autosufficienti non solo fa il cestista ma corre per entrare in Parlamento.
Riassumiamo? Nei primi giorni del 2010 quando ormai sta per scadere la legislatura e si avvicinano le nuove elezioni che saranno vinte dal suo amico (e antico camerata giovanile) Giuseppe Scopelliti, il deputato regionale Alberto Sarra viene colpito da uno choc emorragico.
Una cosa seria. Per qualche ora l'uomo, che di mestiere fa il legale e si è tirato addosso le critiche di chi gli rinfaccia di difendere personaggi in odore di 'ndrangheta, lotta tra la vita e la morte. Alla quale viene strappato da un delicato intervento chirurgico. Segue una guarigione così rapida che non si vedeva da quando a Cafarnao Gesù disse al paralitico: «alzati, prendi la tua barella e va' a casa». Due settimane e già partecipa alla nascita del «Partito del sud», tre settimane e già detta comunicati, dodici settimane e diventa sottosegretario alla presidenza, poltrona concepita dalla giunta precedente di centrosinistra, conservata da Scopelliti e solo più tardi abolita dalla prossima legislatura.
Una cosa seria. Per qualche ora l'uomo, che di mestiere fa il legale e si è tirato addosso le critiche di chi gli rinfaccia di difendere personaggi in odore di 'ndrangheta, lotta tra la vita e la morte. Alla quale viene strappato da un delicato intervento chirurgico. Segue una guarigione così rapida che non si vedeva da quando a Cafarnao Gesù disse al paralitico: «alzati, prendi la tua barella e va' a casa». Due settimane e già partecipa alla nascita del «Partito del sud», tre settimane e già detta comunicati, dodici settimane e diventa sottosegretario alla presidenza, poltrona concepita dalla giunta precedente di centrosinistra, conservata da Scopelliti e solo più tardi abolita dalla prossima legislatura.
Quanto sia stata positiva la guarigione lo dice l'archivio dell'Ansa: da momento della nomina ad oggi 189 dispacci d'agenzia. A testimonianza di un'attività frenetica di incontri, convegni, inaugurazioni, trattative che farebbero ansimare di fatica un sano, figurarsi un invalido. Buon per lui: evviva. Quello che non quadra è che parallelamente a questa dimostrazione quotidiana di dinamismo infaticabile, Alberto Sarra avviava l'iter burocratico per farsi riconoscere dalla Regione totalmente invalido al lavoro. Invalidità riconosciuta il 13 giugno scorso da una commissione di cui faceva parte il suo cardiologo di fiducia Enzo Amodeo con una dichiarazione definitiva: «considerata la patologia - aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale - si ritiene l'avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro».
Pochi giorni e, con un'efficienza che sarebbe sensazionale anche a Tokyo o Zurigo, l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale gli riconosceva l'«inabilità totale e permanente dal lavoro». Il mese dopo, coprendo il suo nome con la scritta «omissis» per nascondere sotto il velo della privacy un provvedimento che avrebbe indignato i cittadini, il Bollettino Ufficiale comunicava la concessione a Sarra di un assegno mensile di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010». Vale a dire un vitalizio dieci volte maggiore di quello concesso ai disabili più gravi (quelli che non possono neppure cibarsi da soli o sono immobilizzati in un polmone d'acciaio) più gli arretrati per un totale di circa 225 mila euro.
Sconcertante: come poteva una persona ricevere una pensione di invalidità totale e «permanente» e insieme una indennità di altre migliaia di euro per ricoprire l'incarico di sottosegretario sommerso, stando alle agenzie, da mille impegni? Alla domanda del «Corriere della Calabria», Sarra rispose chiedendo alla Regione Calabria che il vitalizio da handicappato al 100% gli fosse temporaneamente sospeso. E la stessa cosa sostenne quando anche noi raccontammo la storia. Come se l'aver chiesto la sospensione di quel vitalizio (non la revoca: solo la momentanea sospensione che in qualunque momento potrebbe annullare chiedendo di tornare allo status di pensionato) cancellasse lo sconcerto sul privilegio.
E non era finita.
E non era finita.
Dopo avere scritto a noi («sono schiavo di una protesi che non mi consente neanche di dormire...») lamentandosi di come era stata raccontata la vicenda, il sottosegretario «totalmente e permanentemente disabile» per ogni lavoro, ha deciso di sobbarcarsi di un ulteriore carico di impegni. In questi giorni, infatti, è tutto preso dalla campagna elettorale (e si sa quanto siano faticose le campagne elettorali) come capolista del «Grande Sud».
Il tocco finale però, come dicevamo, l'hanno dato le foto pubblicate sul sito «soveratiamo.com». Dove Alberto Sarra gioca a basket con Scopelliti e altri amici. Sia chiaro: sarebbe indecente se ogni italiano non si sentisse sollevato nel vedere in quelle immagini la prova che, grazie a Dio, i postumi di quell'accidente fisico sembrano superati. Di più: facciamo tutti il tifo per lui.
Ma resta la domanda che ponevamo non solo noi ma anche il presidente della federazione italiana delle associazioni di sostegno all'handicap Pietro Barbieri, sconcertato per l'abissale differenza di trattamento: quanti altri disabili totali, al mondo, sono liberi di entrare e uscire a loro piacimento dalla condizione di disabilità totale a seconda delle opportunità di carriera politica?
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