giovedì 31 gennaio 2013

Mia madre.



Ricordi di mia madre, quella naturale, non ne ho, per quanto mi sforzi, non riesco a ricordarla. Eppure avevo già due/tre anni quando morì di tubercolosi aggravata da un aborto provocato dalla malattia.

Ricordo il mio pianto quando mia nonna (gran donna della quale mi dilungherò a raccontare in seguito) non volle mettermi un vestitino, al quale tenevo tantissimo, perchè non mi veniva più: io crescevo, infatti, il vestitino no. 
In seguito mi spiegarono che il vestitino, di seta color panna e pieno di volants, lo aveva confezionato mia madre - era il 1949, tempi di ristrettezza economica - utilizzando il telo di una tenda.
L'altro ricordo risale a qualche tempo dopo. Avevo all'incirca sei/sette anni. 
Dietro i vetri della finestra guardavo la neve che scendeva a grandi fiocchi. 
Sotto casa, un giorno della settimana, non ricordo quale, allestivano il mercatino della frutta. 
C'era un brulicare di gente che transitava, mi divertivo a guardarla, era la mia televisione.

Ad un certo punto, vidi passare una signora con un turbante in testa, d'istitnto corsi da mia nonna per dirle che la mamma era ritornata (mi avevano detto che mia madre era partita e l'unico riferimento che avevo era una foto di mia madre che tiene per mano mia sorella e indossa un turbante). 
Mia nonna scoppiò a piangere e mi abbracciò.
Fu allora che cominciai a capire e sospettare che mia madre fosse partita si, ma per sempre.



Mia madre e mia sorella.


Io con mia madre ed il vestitino al quale tenevo tantissimo.

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