Lo stipendio più alto per i 374 dipendenti della Casa Bianca – come si legge nella relazione annuale del personale della presidenza statunitense – è pari a circa 179mila dollari, circa 158mila euro. Tanto, per fare qualche esempio, percepiscono Emmet Flood, il consigliere speciale di Donald Trump, e Lawrence Kudlow, consigliere delle politiche economiche del presidente Usa. In Italia i dipendenti della presidenza della Repubblica, pur avendo un ruolo notevole, non hanno in mano il destino di mezzo mondo. Eppure guadagnano decisamente di più, con picchi che superano i 200mila euro. Ma, soprattutto, sono decisamente di più: il personale del Quirinale conta 745 dipendenti.
Il dato emerge dal bilancio di previsione della Presidenza della Repubblica per l’anno 2019 pubblicato proprio venerdì scorso. Per carità: la politica di spending review voluta da Sergio Mattarella ha portato a qualche risultato. Basti pensare – come fa notare la relazione di accompagnamento al bilancio, con toni trionfalistici – che nel 2006 i dipendenti di ruolo erano addirittura 987. I dati, però, restano interessati: per quest’anno – esattamente come l’anno scorso ed esattamente come l’anno prossimo – la dotazione annuale per il Quirinale sarà pari a 224 milioni di euro.
Anche in questo caso i confronti sono decisamente interessanti. Prendiamo altro termine di paragone: secondo l’ultima relazione pubblicata da Buckingham Palace la “sovvenzione sovrana” per l’anno 2019 è di 82,2 milioni di sterline. Una somma che, convertita in euro, è pari a 96,1 milioni di euro. Anche qui il confronto è immediato: il Quirinale costa più del doppio del Palazzo Reale di Elisabetta II.
C’è da dire, però, che la dotazione annuale dello Stato non coprirà tutte le spese che, in totale, saranno pari a ben 356 milioni di euro, di cui 244 effettive (spese correnti). Il primo dato che salta all’occhio – come si legge nella relazione di accompagnamento – è che il 49,9% dell’intero budget corrente serve per pagare il personale. Parliamo, cioè, di 121 milioni e rotti. Ci sono poi le pensioni. “La spesa per la previdenza, che costituisce il 40,01% del totale della spesa effettiva del Segretariato Generale – spiega il Quirinale – presenta una dinamica in crescita a causa del maturare dei requisiti pensionistici da parte di numerose classi di età”, tanto da passare dai 95,5 milioni del 2019 ai 101,1 del 2021.
Ma l’elenco delle uscite è decisamente lungo, anche considerando le meravigliose proprietà in mano al Quirinale, coi suoi palazzi storici da 1200 stanze, un patrimonio da 261 arazzi (alcuni verranno riqualificati proprio quest’anno), carrozze d’epoca e così via. La sola Tenuta di Castelporziano, per dire, assorbe una buona fetta delle uscite: 344mila euro per la “locazione e gestione automezzi e mezzi agricoli”; 148mila per le “attività agro zootecniche” più altri 83 per la “gestione forestale e faunistica”. C’è, poi, la gestione dell’autoparco con annessa mobilità: altri 707mila euro preventivati.
Per immobili e impianti la spesa per il 2019 sarà di 2,5 milioni; per gli arredi altri 396mila euro. Fondamentale anche la comunicazione per cui, tra studi, ricerche, servizi fotografici e video, si conta di spendere 812mila euro. Senza dimenticare, ancora, i 218mila euro per biancheria e vestiario da lavoro. I dipendenti, dopotutto, sono coccolati nel migliore dei modi: prevista anche una spesa di 150mila per “reclutamento, formazione e aggiornamento del personale”.