Giro d'affari ghiotto per i furbetti delle truffe europee, che ogni anno sottraggono ai fondi Ue quasi 20 miliardi di euro.
Un fenomeno dilagante, gestito in buona parte dalle mafie.
L'Italia occupa i primi posti della lista, tra i paesi in cui vengono messe in campo le frodi, ma anche grazie ai controlli che sono molto piu' scrupolosi rispetto ad altri Stati.
Nel Belpaese i fondi che finiscono nelle mani sbagliate, nel 50% dei casi vengono incassati dalla criminalita'.
Ad essere colpito dal fenomeno non e' solo il sud, ma tutto il paese.
E' quanto evidenzia l'Olaf, l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, al termine del ciclo di seminari che si sono tenuti presso la Corte dei conti sulle risorse comunitarie.
I fondi europei ammontano a 180 miliardi di euro l'anno, di questi l'11% finisce nel giro delle frodi.
In Italia dal 2007 al 2009 le citazioni in giudizio sono state 294, mentre i fondi recuperati sono stati pari a 82 milioni nel primo biennio e 136 milioni nel 2009 per un totale di 218 milioni di fondi europei e nazionali.
Il lavoro di contrasto alle frodi rischia pero' di venire vanificato in buona parte: a causa delle norme sulla prescrizione in questo momento un caso su due e' destinato a non essere riscosso. 'Il problema delle frodi -spiega il procuratore generale della Corte dei conti, Mario Ristuccia- e' estremamente rilevante.
Non e' possibile che vengano utilizzati dalle strutture mafiose'.
Stesso problema viene evidenziato anche dal direttore generale dell'Olaf, Nicholas Ilett, che sottolinea: 'sono oggetto del desiderio perverso di appropriazione della criminalita' organizzata e dei piccoli frodatori'.
Il presidente della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, Luigi De Magistris, spiega che viene data 'grandissima importanza a come vengono gestiti i fondi perche' siamo consapevoli che si realizza un perverso meccanismo criminale tra politica, strutture che fanno da tramite e criminalita''.
In particolare, per quanto riguarda il caso Italia, De Magistris mette in evidenza l'anomalia delle procedure che vengono utilizzate nei casi di emergenza ambientale, con la procedura d'urgenza che sostituisce il normale iter, attraverso la Protezione civile.
'Se non c'e' una classe onesta diventa un modo per affidare i lavori agli amici', dice il presidente.
Nella gestione del denaro pubblico 'negli ultimi anni si e' istituzionalizzata la criminalita' organizzata', prosegue De Magistris, sottolineando che il discorso riguarda tutta l'Europa e non solo l'Italia.
'Bisogna darsi una regolata perche' molti stati membri non tollerano piu' che immani risorse siano destinate a paesi, per costatare poi che i risultati raggiunti sono modesti rispetto a quanto dato.
Bisogna dare delle certezze sul fatto che questi soldi non vadano ad arricchire la borghesia mafiosa'.
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