domenica 20 marzo 2011

Una guerra è sempre piena di incognite - Viviana Vivarelli




Arrivati a questo punto, possiamo solo sperare che Gheddafi si dimetta al più presto, perché una guerra si sa quando si comincia ma non si sa quando finirà. E non conviene a nessuno, meno che mai agli Italiani, avere una guerra internazionale ai confini. Già partecipano Stati uniti, Francia, Inghilterra, Italia e pure il Canada. Ma le basi militari da cui partiranno i caccia le abbiamo noi e i bersagli principali, dunque, siamo noi.
In questa Italia priva di informazione e gettata alla deriva da un governo inetto e irresponsabile, gli interrogativi sono tanti. Il 18 giugno 1014 l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria e Ungheria scatenò la seconda guerra mondiale. Nessuno ci dice cosa comporterà la guerra alla Libia. Verrà qualcuno a difenderla? Arriverà la Cina? La Russia? Il Venezuela? Bombardare la Libia resterà un’operazione chirurgica o scatenerà conseguenze spiacevoli? Nessun rais è solo sulla faccia della terra. Nemmeno un pezzo da forca come Gheddafi. E anche se restasse il solo Gheddafi, siamo proprio sicuri che lo sgarro cocente fattogli dall’”Amico” Berlusconi resterà senza conseguenze? Io, se fossi Berlusconi, smetterei di passeggiare come un vanesio tra la gente, potrebbe ricevere qualcosa di diverso da una salve di fischi.
Il primo Duce ci trascinò in una sanguinosa quanto inutile guerra d’Africa. Il ducetto D’Alema ci mescolò alla guerra del Kossovo. Nel frattempo abbiamo partecipato alla guerra irachena e a quella afgana. Sempre contro il dettato costituzionale che ci vieta di portare guerre offensive. Ma il terzo duce sta facendo lo stesso. E, tanto per sottolineare le analogie, Mussolini attaccò come un traditore Grecia e Francia per seguire l’alleato più forte, Berlusconi fa lo stesso ubbidendo all’America attaccando l’alleato libico, quello a cui appena ieri ha venduto le armi di Finmeccanica, con cui è ancora caldo un patto di non belligeranza, a cui ha baciato le mani, tanto per seguire il più forte alleato americano. Il tradimento i nostri dittatori ce l’hanno nel sangue e anche la viltà.
Siamo a un passo da una nuova e sanguinosa “guerra umanitaria”?
E il mondo arabo starà a guardare l’ingresso delle armi americane? E se attaccare la Libia innescasse una violenta guerra col mondo islamico?

E ancora:
Tutti schierati sulla guerra, anche Di Pietro – Una guerra è sempre piena di incognite – La pistola dell’Occidente – Democrazia e rinnovabili – Il decreto di stop del Governi – Noi e le prossime generazioni – La guerra vista dalle vittime – Corrotti, corruttori, corruttibili e il potere che li salva dai processi- Prescrizione breve, anzi brevissima- Dopo il fallimento della banca padana, fallisce anche la società aerea padana.

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