Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa (ansa)
Il segretario del Pdl promette grandi sorprese dopo le amministrative: "Io e Berlusconi annunceremo la più grossa novità che cambierà il corso della politica". Primo passo del partito di Casini verso la nascita di una grande formazione moderata: "Superare la frattura tra tecnici e politici".
ROMA - L'Udc cambia pelle e inizia il suo viaggio verso il Partito della nazione. Il segretario Lorenzo Cesa ha lanciato oggi i lavori della costituente di centro chiedendo subito l'azzeramento dei vertici del partito per "creare una struttura snella". "Si chiede un atto di generosità per il bene del Paese", ha detto Cesa. "Abbiamo azzerato i vertici del partito perché occorre dare un esempio e fare un gesto di generosità con l'obiettivo di dare vita a un nuovo contenitore, con i cattolici, i laici, i riformisti, i liberali e per tutte le persone di buon senso che vogliono rimettere al centro della politica le persone". "Questa - ha aggiunto - è un'avventura che faremo insieme al resto del Terzo polo e al mondo dell'associazionismo che è presente nel Paese".
Tra i primi interlocutori individuati dall'Udc per compiere questo nuovo percorso che si dovrebbe concludere con la nuova formazione centrista provvisoriamente chiamata Partito della nazione, l'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu. "E' sulla nostra lunghezza d'onda", e con la sua iniziativa, ha sottolineato Cesa, può risultare interessato al progetto. L'ambizione dei futuri ex Udc è però molto più vasta. "Il Paese - ha sottolineato Cesa - ha bisogno di un grande partito di centro. Subito dopo le elezioni amministrative, probabilmente l'8 o il 9 maggio, l'Udc convocherà una direzione nazionale per sciogliere il partito e farne nascere un altro. E a settembre lanceremo il nuovo soggetto". A giugno, molto probabilmente a Todi, ci sarà un'iniziativa con tutte le forze politiche e della società civile che vogliono partecipare.
"Abbiamo a lungo sfidato l'isolamento, ma, alla fine, i fatti ci hanno dato ragione ed oggi non si tratta di sentirsi appagati ma di attrezzarci ad una impresa più ambiziosa ed alta", ha puntualizzato Pierferdinando Casini. "Un movimento plurale - ha proseguito - che sappia riunire il meglio della società italiana, che superi la frattura tra tecnici e politici, tra sindacalisti e imprenditori, che parli all'Europa un linguaggio nuovo ed esprima agli italiani un'esigenza di pacificazione nazionale".
Quanto al congresso, Cesa ha chiarito che sarà la direzione di maggio a decidere la data: "Io spero che il congresso sia il prima possibile, magari anche a giugno". Quanto al nome, fa capire che partito della nazione non è quello definitivo. "Decideremo insieme" alle altre forze del terzo polo, ossia fli ed api: "quando si mette su una squadra si decide tutti insieme". Quanto ai soggetti che potrebbero aderire, il segretario Udc ha spiegato: "Siamo aperti a tutte le forze moderate, cattoliche, liberali, riformiste e laiche. Metteremo insieme tutte le persone di buonsenso per rimettere al centro della politica la persona". La chiamata, ha concluso, è "per il Pdl, il Pd e tutto il mondo dell'associazionismo del paese".
Il Popolo della Libertà al momento non sembra interessato, o quanto meno non lo è il suo attuale vertice. "Se il destino dei moderati italiani dovesse dipendere dall'incontro tra Fini, Casini e Rutelli, riuniti nella stanza del presidente della Camera, non credo sarebbe un grande destino", commenta con sarcasmo il segretario Angelino Alfano. "Una stanza - dice ancora Alfano - che non profuma di aria fresca, ma sa di naftalina lontano un miglio". "Subito dopo il balllottaggio delle amministrative - promette invece il segretario del Pdl - io e Berlusconi annunceremo la più grossa novità della politica italiana che cambierà il corso della politica italiana nei prossimi anni e sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994".
Resta invece in sospeso il destino di Luca Cordero di Montezemolo. Indicato a lungo come il vero animatore del nuovo centro moderato, indiscrezioni trapelate ieri danno invece l'ex presidente dei Confindustria in approdo al Pdl. "Speriamo che arrivi in politica, sarebbe un segno positivo", replica Cesa. "Se vuole stare con Berlusconi o con noi lo deciderà lui".
Tra i primi interlocutori individuati dall'Udc per compiere questo nuovo percorso che si dovrebbe concludere con la nuova formazione centrista provvisoriamente chiamata Partito della nazione, l'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu. "E' sulla nostra lunghezza d'onda", e con la sua iniziativa, ha sottolineato Cesa, può risultare interessato al progetto. L'ambizione dei futuri ex Udc è però molto più vasta. "Il Paese - ha sottolineato Cesa - ha bisogno di un grande partito di centro. Subito dopo le elezioni amministrative, probabilmente l'8 o il 9 maggio, l'Udc convocherà una direzione nazionale per sciogliere il partito e farne nascere un altro. E a settembre lanceremo il nuovo soggetto". A giugno, molto probabilmente a Todi, ci sarà un'iniziativa con tutte le forze politiche e della società civile che vogliono partecipare.
"Abbiamo a lungo sfidato l'isolamento, ma, alla fine, i fatti ci hanno dato ragione ed oggi non si tratta di sentirsi appagati ma di attrezzarci ad una impresa più ambiziosa ed alta", ha puntualizzato Pierferdinando Casini. "Un movimento plurale - ha proseguito - che sappia riunire il meglio della società italiana, che superi la frattura tra tecnici e politici, tra sindacalisti e imprenditori, che parli all'Europa un linguaggio nuovo ed esprima agli italiani un'esigenza di pacificazione nazionale".
Quanto al congresso, Cesa ha chiarito che sarà la direzione di maggio a decidere la data: "Io spero che il congresso sia il prima possibile, magari anche a giugno". Quanto al nome, fa capire che partito della nazione non è quello definitivo. "Decideremo insieme" alle altre forze del terzo polo, ossia fli ed api: "quando si mette su una squadra si decide tutti insieme". Quanto ai soggetti che potrebbero aderire, il segretario Udc ha spiegato: "Siamo aperti a tutte le forze moderate, cattoliche, liberali, riformiste e laiche. Metteremo insieme tutte le persone di buonsenso per rimettere al centro della politica la persona". La chiamata, ha concluso, è "per il Pdl, il Pd e tutto il mondo dell'associazionismo del paese".
Il Popolo della Libertà al momento non sembra interessato, o quanto meno non lo è il suo attuale vertice. "Se il destino dei moderati italiani dovesse dipendere dall'incontro tra Fini, Casini e Rutelli, riuniti nella stanza del presidente della Camera, non credo sarebbe un grande destino", commenta con sarcasmo il segretario Angelino Alfano. "Una stanza - dice ancora Alfano - che non profuma di aria fresca, ma sa di naftalina lontano un miglio". "Subito dopo il balllottaggio delle amministrative - promette invece il segretario del Pdl - io e Berlusconi annunceremo la più grossa novità della politica italiana che cambierà il corso della politica italiana nei prossimi anni e sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994".
Resta invece in sospeso il destino di Luca Cordero di Montezemolo. Indicato a lungo come il vero animatore del nuovo centro moderato, indiscrezioni trapelate ieri danno invece l'ex presidente dei Confindustria in approdo al Pdl. "Speriamo che arrivi in politica, sarebbe un segno positivo", replica Cesa. "Se vuole stare con Berlusconi o con noi lo deciderà lui".
Nessun commento:
Posta un commento