mercoledì 30 gennaio 2013

Regioni, in Lombardia indagati per peculato i capigruppo di Pd, Sel, Udc e Idv.


Regioni, in Lombardia indagati per peculato i capigruppo di Pd, Sel, Udc e Idv


Sotto accusa per le presunte "spese pazze" anche il consigliere dei Pensionati. Ma gli inviti a comparire in totale sono 29. Zamponi (Italia dei Valori): "E' un atto doveroso". Ambrosoli: "Non faremo sconti a nessuno".

I capigruppo di PdSel, IdvUdc e Pensionati del consiglio regionale della Lombardia sono indagati per peculato nell’inchiesta sulle presunte “spese pazze” effettuate coi rimborsi. Si tratta di Luca Gaffuri (Pd), Chiara Cremonesi (Sel), Stefano Zamponi (Idv), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), Gianmarco Quadrini (Udc). Sono 29 gli inviti a comparire che i finanzieri stanno notificando in queste ore ad altrettanti consiglieri dell’opposizione in Regione. L’inchiesta coinvolge anche 62 consiglieri della maggioranza, alcuni dei quali si sono recati in Procura nei giorni scorsi per cercare di chiarire la loro posizione.
“Quello della magistratura – sosteneva in mattinata il capogruppo dell’Italia dei Valori Zamponi – è un atto doveroso oltre che dovuto, quando si gestisce denaro pubblico bisogna essere pronti a fornire tutti i chiarimenti del caso. Sarebbe stato ingiusto si questi fossero stati chiesti solo alla maggioranza e non anche alla minoranza. Noi siamo stati disponibili, fin da subito a mostrare tutta la nostra documentazione contabile, prima alla stampa e poi alla magistratura”.
Stesso concetto espresso dal democratico Gaffuri. “È giusto – aveva spiegato ieri sera – che la magistratura approfondisca e verifichi i conti dei gruppi consiliari e quindi anche quelli dell’opposizione. Ribadiamo dunque la fiducia nel lavoro degli inquirenti e garantiamo la piena disponibilità a chiarire ogni aspetto della nostra attività e dei nostri bilanci. Teniamo a ribadire che nella nostra contabilità i rimborsi diretti ai consiglieri sono meno del due per cento del bilancio del gruppo. Il resto sono attività di funzionamento, di comunicazione e per il personale. Siamo certi di poter dimostrare di aver utilizzato le risorse a nostra disposizione per l’attività politico istituzionale: nella nostra documentazione non si troveranno spese per cartucce da caccia o per banchetti di nozze”.
Per contro il candidato del centrosinistra alla guida della Regione Umberto Ambrosoli aveva spiegato che i consiglieri che arriveranno a processo dovranno dimettersi. Da un lato, infatti, l’avvocato precisa che non farà sconti a nessuno, perché, ha spiegato, “nel momento in cui ci si trova di fronte a comportamenti illeciti, bisogna reagire senza nessuna differenza, quale ne sia il valore”; dall’altro, invece, Ambrosoli chiama in causa i distinguo del caso, invitando PdL e Lega, a “non sfregarsi le mani dicendo ‘mal comune, mezzo gaudio’”. “Sappiamo che c’è una differenza incredibile – ha spiegato Ambrosoli – tra le ipotesi al vaglio della magistratura per i partiti del centro sinistra e quelle di pranzi di nozze e cartucce per la caccia di PdL e Lega, ma io di questo non mi accontento. Io non mi fermo sulla differenza, seppur fortissima; io voglio prevenire, altrimenti continueremo ad arrivare dopo che i problemi si sono verificati. Se vogliamo cambiare, dobbiamo farlo partendo da questo punto di vista”.

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