Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli annuncia la decisione di sospendere la discussione sul ddl contro il voto di scambio per passare direttamente al voto del testo (la cosiddetta “ghigliottina“) e immediata scoppia la protesta del M5S. “Voi non vi meritate il titolo di onorevole”, grida il capogruppo Santangelo “andrete tutti a casa”. L’Aula ha poi votato a favore della cosiddetta “ghigliottina”, cioè la chiusura anticipata della discussione generale. La richiesta di tagliare i tempi, tra gli altri, era stata firmata dai capigruppo Luigi Zanda (Pd), Paolo Romani (Forza Italia) e Maurizio Sacconi (Ncd). Il capogruppo democratico rivendica la decisione perché “vogliamo che il testo entri in vigore prima delle prossime Europee”.
In particolare lo scontro si è consumato tra i Cinque Stelle e il senatore di Forza Italia Francesco Nitto Palma. La richiesta di chiusura, arrivata dalla maggioranza ma chiesta anche da FI, ha suscitato le polemiche dei senatori 5 stelle. Dopo l’intervento dell’ex capogruppo M5s Maurizio Santangelo, che in aula ha definito “vigliacchi” i senatori che hanno sottoscritto la richiesta, è intervenuto il presidente della commissione Giustizia Nitto Palma, che ha detto: “C’è gente che parla di antimafia ma non la fa. E ritiene che parlarne lo possa proteggere da qualsiasi critica. Chi allunga i tempi per non approvare questo provvedimento fa un oggettivo favore alla mafia”.
Durante il suo intervento, dopo alcune urla arrivate dai banchi M5s, Palma si è girato verso un collega 5 stelle dicendo: “Tu te devi stare zitto, con me non giocate”. Ad intervenire subito dopo il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda (tra i firmatari della richiesta), che rivolgendosi ai 5 stelle ha detto: “L’Italia sa distinguere tra chi porta argomenti seri e chi invece cerca di sfasciare le istituzioni”.
Dopo due rinvii, a causa della mancanza del numero legale, l’assemblea del Senato aveva ripreso i lavori con l’inizio della discussione generale al disegno di legge sul voto di scambio che modifica l’articolo 416 ter del codice penale. Sono 106 gli emendamenti presentati: 105 sono del M5s, il 106esimo è firmato da Paola De Pin (ex M5s). In precedenza l’aula del Senato aveva respinto la questione sospensiva presentata sempre dal Movimento 5 Stelle. Ieri tra l’altro sul provvedimento – approvato alla Camera senza problemi – il Pd in commissione Giustizia si era astenuto definendo le misure “un compromesso al ribasso”.
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