Si chiama Giacomo Fragione, 30 anni, originario di Fondi: un suo articolo di approfondimento scientifico sul buco nero gli è valso una importante pubblicazione.
Ancora la figura di un italiano brilla nel firmamento della scienza di tutto il mondo. E si tratta del giovanissimo e prestigioso astrofisico Giacomo Fragione di Fondi una cui pubblicazione, curata con il collega statunitense, prof. Abraham Loeb di Harvard, è terminata su una rivista americana specializzata, “The American Astronomical Society”, il giorno 1 ottobre scorso.
Si tratta di una ricerca condotta nell’ambito astrofisico e segna una tappa tanto significativa in questo campo scientifico. Il dott. Fragione, trenta anni appena e dopo alcune esperienze professionali in alcuni stati del mondo, tra i quali Israele, sta operando da qualche anno negli Stati Uniti d’America. E proprio la scrupolosa serietà con cui porta avanti le sue ricerche gli è valsa la proposta a occupare il ruolo di docente presso l’Università Northwestern di Chicago.
Comprensibile, quindi, la soddisfazione di parenti, colleghi, amici e concittadini perché il nome di un fondano ha riproposto, nella positività dei risultati, la fioritura di geni che si registra nella città pontina. Ed è significativo il fatto che sia stato estrapolato un passaggio del lavoro dei due studiosi per farne significativa contezza per quanti, seppur numericamente limitati per la particolarità di questa branca di cultura che vede pochi “iniziati” alla sua comprensione, hanno avuto la curiosità di cogliere il significato della nuova teoria.
ESTRATTO – La rotazione del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea è stata finora scarsamente misurata. Poniamo un limite superiore alla rotazione di SgrA*, basato sulla distribuzione spaziale delle S-stelle, che sono disposte su due dischi inclinati di un angolo di circa 45° rispetto al piano Galattico. Richiedendo che la precessione di trascinamento non abbia avuto abbastanza tempo per mescolare il momento angolare orbitale delle S-stelle, lo spin del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea può essere limitato a meno di 0.1. Un limite superiore allo spin di SgrA* basato su orbite stellarti nelle sue vicinanze”.
Subito dopo l’inserzione sulla rivista specifica, la BBC nazionale di quel paese ha coinvolto i due in una esaustiva intervista, che ha raccolto un grande successo di ascolto.
Nessun commento:
Posta un commento