http://www.youtube.com/watch?v=FYonhX2_5J0
Ma meglio Maddalena no, e non per paura dei no global o per salvaguardare le sue proprietà, ma per "immagine".
L'immagine è una sua prerogativa, è un suo modo di presentarsi, il suo "protagonismo", il protagonismo di un'eroe maldestro, ma sempre eroe agli occhi increduli di una popolazione afflitta, privata della casa, dei propri affetti, dei propri piccoli ricordi rappresentati dal piccolo oggetto, magari senza alcun valore economico, poggiato sul quel mobile............posto a destra del salotto;
della poltroncina acquistata nel tale negozio a basso prezzo, ma tanto graziosa,
della trina lavorata a mano dalla zia,
del tegame malconcio che però aveva sopperito alle preparazioni dei pranzi di Natale.
E durante il G8, con i potenti della terra, lui mostrerà, ancora una volta di essere l'eroe senza tempo, l'eroe che con spregio delle calamità naturali, sa essere al suo posto strategicamante, efficientemente.
Efficientemente solo attraverso i giornali che riporteranno le sue prodezze, ma che oscureranno le verità nascoste, quelle da non mostrare.
Un G8 da dimenticare, sotto tutti i punti di vista, perchè i temi che tratteranno niente avranno a che vedere con i problemi e la disperazione dei terremotati, ancora senza acqua calda, sotto le tende, al freddo.
Spero solo che i "grandi" della terra abbiano buon intuito e cerchino di vedere con i propri occhi, senza veli, la realtà e che non si lascino abbindolare dai fasti che, con i nostri soldi, metterà loro a disposizione.
Sarà la saga dello spreco e della sontuosità in una terra martoriata dalla disperazione.
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 24 aprile 2009
L'acqua, sorgente di vita.
Il problema dell'acqua è un serissimo problema: l'acqua è indispensabile per la vita dell'uomo che è composto per l'80% di acqua.
Comprendo che chi costruisce, anche se con i nostri soldi, le reti idriche per trasportare l'acqua dalle sorgenti e/o bacini di raccolta, alle singole abitazioni, abbia diritto ad essere risarcito almeno per quanto riguarda la manutenzione delle reti stesse, ma l'acqua non dovrebbe farla pagare, perchè è di tutti.
Nessuno ha stabilito che l'acqua è una proprietà privata di qualcuno, chiunque sia, comune o privato.
Capisco anche che il comune o chi per lui faccia pagare una tassa sull'acqua reflua per la manutenzione della rete fognaria.
Quindi, escluse le spese di manutenzione "per" e "da", per un bene comune non si dovrebbe pagare altro.
Ma siamo in Italia, dove il lecito non esiste, si predilige l'illecito, illecito guadagno anche sui beni comuni.
Illecito guadagno anche sulle reti di trasporto e veicolazione, molto spesso fatiscenti e dispersive.
Chissà se in un prossimo futuro, come hanno fatto con le spiagge naturali, affidandole in concessione a privati, non decidano di mettere una tassa per le ore di sole che si vorranno prendere al mare o in montagna.
Il pericolo, visto l'andazzo, c'è, svegliamoci, non facciamoci defraudare ancora una volta.
Pagare, paghiamo, ed anche profumatamente, tutto, chiediamo di avere riconosiuti i nostri diritti, chiediamo rispetto alla nostra dignità di cittadini di prima categoria, l'acqua è nostra, non dei pochi.
Ricordate Alitalia? Era nostra, costruita con i nostri soldi, ma per colpa di managers di bassissimo livello, invece di intascare i guadagni, in quanto soci, a noi, sempre in qualità di soci, hanno appioppato i debiti.
Per questo, ancora una volta: grazie governo ladro!
Comprendo che chi costruisce, anche se con i nostri soldi, le reti idriche per trasportare l'acqua dalle sorgenti e/o bacini di raccolta, alle singole abitazioni, abbia diritto ad essere risarcito almeno per quanto riguarda la manutenzione delle reti stesse, ma l'acqua non dovrebbe farla pagare, perchè è di tutti.
Nessuno ha stabilito che l'acqua è una proprietà privata di qualcuno, chiunque sia, comune o privato.
Capisco anche che il comune o chi per lui faccia pagare una tassa sull'acqua reflua per la manutenzione della rete fognaria.
Quindi, escluse le spese di manutenzione "per" e "da", per un bene comune non si dovrebbe pagare altro.
Ma siamo in Italia, dove il lecito non esiste, si predilige l'illecito, illecito guadagno anche sui beni comuni.
Illecito guadagno anche sulle reti di trasporto e veicolazione, molto spesso fatiscenti e dispersive.
Chissà se in un prossimo futuro, come hanno fatto con le spiagge naturali, affidandole in concessione a privati, non decidano di mettere una tassa per le ore di sole che si vorranno prendere al mare o in montagna.
Il pericolo, visto l'andazzo, c'è, svegliamoci, non facciamoci defraudare ancora una volta.
Pagare, paghiamo, ed anche profumatamente, tutto, chiediamo di avere riconosiuti i nostri diritti, chiediamo rispetto alla nostra dignità di cittadini di prima categoria, l'acqua è nostra, non dei pochi.
Ricordate Alitalia? Era nostra, costruita con i nostri soldi, ma per colpa di managers di bassissimo livello, invece di intascare i guadagni, in quanto soci, a noi, sempre in qualità di soci, hanno appioppato i debiti.
Per questo, ancora una volta: grazie governo ladro!
libertà
Stasera ad "annozero" un po' di vero giornalismo c'è stato:
- la notizia della "stagista" che è stata arrestata per detenzione di 8 Kg di cocaina;- quello che veramente è successo ai poveri extracomunitari lasciati a patire 5 giorni in mare aperto;- della povera donna incinta morta con la speranza di salvarsi;
- del problema dei lampedusiani che vorrebbero tornare a vivere dell'unico sostentamento che hanno, il turismo.
Per poter apprendere qualche notizia si deve approdare alla rete informatica oppure attendere che in qualche sporadica trasmissione televisiva se ne faccia menzione.
Basterebbe soltanto che ci fosse un po' più di libertà di pensiero, che si fosse un po' più distacco dal dio danaro, che ci fosse solo un po' più di "amor proprio".
Ma, forse, l'uomo ha perso la propria dignità, ha chinato il capo all'opportunismo ed al menefreghismo: meglio vivere in pace con le tasche gonfie di benessere, e non doversi peoccupare dei tanti problemi che affliggono l'umanità.
I Montanelli sono morti, anche i Biagi, a quelli rimasti hanno tarpato le ali.....
- la notizia della "stagista" che è stata arrestata per detenzione di 8 Kg di cocaina;- quello che veramente è successo ai poveri extracomunitari lasciati a patire 5 giorni in mare aperto;- della povera donna incinta morta con la speranza di salvarsi;
- del problema dei lampedusiani che vorrebbero tornare a vivere dell'unico sostentamento che hanno, il turismo.
Per poter apprendere qualche notizia si deve approdare alla rete informatica oppure attendere che in qualche sporadica trasmissione televisiva se ne faccia menzione.
Basterebbe soltanto che ci fosse un po' più di libertà di pensiero, che si fosse un po' più distacco dal dio danaro, che ci fosse solo un po' più di "amor proprio".
Ma, forse, l'uomo ha perso la propria dignità, ha chinato il capo all'opportunismo ed al menefreghismo: meglio vivere in pace con le tasche gonfie di benessere, e non doversi peoccupare dei tanti problemi che affliggono l'umanità.
I Montanelli sono morti, anche i Biagi, a quelli rimasti hanno tarpato le ali.....
giovedì 23 aprile 2009
Speranza di libertà di pensiero.
Nessun provvedimento disciplinare nei confronti di Michele Santoro
Cda Rai: Vauro può tornare ad 'Annozero'A quanto apprende l'ADNKRONOS, dopo la sospensione per la puntata della scorsa settimana, il vignettista potrà essere di nuovo ospite del programma.
Cda Rai: Vauro può tornare ad 'Annozero'A quanto apprende l'ADNKRONOS, dopo la sospensione per la puntata della scorsa settimana, il vignettista potrà essere di nuovo ospite del programma.
Roma, 22 apr. (Adnkronos) - Il vignettista Vauro, dopo la sospensione che ha riguardato la puntata della scorsa settimana di 'Annozero', potra' riprendere la collaborazione con il programma nel rispetto degli obblighi e delle condizioni contrattuali. E' quanto apprende l'ADNKRONOS in ambienti Rai.
Non so perchè, ma questa notizia mi mette di buon umore, mi infonde tranquillità, forse la libertà non è "del tutto troncata".
mercoledì 22 aprile 2009
Le vergogne sotto gli occhi di tutti, tranne di chi dovrebbe controllare.
Bambine in venditaallo stadio S.Nicola.
Viaggio nel degrado. La denuncia di un lettore: rabbia e tristezza.
BARI - Discariche, sesso facile, rapine. Dove? Il «viaggio» comincia già prima del santuario dedicato a Santa Fara, la Santa delle Spighe, al tunnel che passa sotto l’asse Nord Sud. Poco prima c’è una stradina, sulla sinistra arrivando dalla città. Una stradina di servizio, è la prigione di due ragazzine, giovanissime, svestitissime, in vendita. Strada Santa Caterina, stadio «San Nicola», via Torre Tresca: il triangolo del terrore. È questione vecchia. Il mercato delle schiave è sotto gli occhi di tutti, non c’è nulla di segreto, nulla di nascosto. Da queste strade, quando lo stadio è chiuso alle manifestazioni ci passano solo i residenti (che pure sono molti) e i clienti delle lucciole, dei trans. Sotto il tempio dello sport è fertile anche il terreno delle amicizie dell’ultimo momento sia etero che omo, più omo che etero. Chi ci capita e né risiede, né cerca emozioni proibite, guarda esterrefatto. Come scoprisse l’America a luci rosse, invece di una dannata periferia di questa città, nata come residenziale, culla di villette, ma ora finita male. Territorio di Carbonara, almeno oltre il fiume della circonvallazione. Prima siamo a cavallo tra Poggiofranco e Picone. Bari da bere e Bari da godere, Bari da nascondere, tutte e tre sotto i riflettori. Un lettore della Gazzetta racconta: «In una qualsiasi giornata di aprile, alle prese con una lezione di scuola guida in una stradina dietro la chiesa di Santa Fara, osservo due ragazzine (12 - 13 anni?) che vendono i propri corpi. Mi ha preso un sentimento al tempo stesso sia di rabbia che di tristezza. Rabbia per l’infanzia rubata a quelle due adolescenti, rubata perché degli squallidi individui si arricchiscono sulla loro disperazione ed altrettanto squallide persone ne approfittano per sfogare i loro più schifosi istinti».
Continua qui:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=238496&IDCategoria=1
Possibile che se ne accorga solo un passante?
E' questa il controllo sulle strade che spesso millantano i nostri politici?
O ci vanno anche loro dalle ragazzine?
Questa è un'altra delle grosse porcherire della "cosiddetta" civiltà?
Sono, oltre che esterefatta, indignata!
Viaggio nel degrado. La denuncia di un lettore: rabbia e tristezza.
BARI - Discariche, sesso facile, rapine. Dove? Il «viaggio» comincia già prima del santuario dedicato a Santa Fara, la Santa delle Spighe, al tunnel che passa sotto l’asse Nord Sud. Poco prima c’è una stradina, sulla sinistra arrivando dalla città. Una stradina di servizio, è la prigione di due ragazzine, giovanissime, svestitissime, in vendita. Strada Santa Caterina, stadio «San Nicola», via Torre Tresca: il triangolo del terrore. È questione vecchia. Il mercato delle schiave è sotto gli occhi di tutti, non c’è nulla di segreto, nulla di nascosto. Da queste strade, quando lo stadio è chiuso alle manifestazioni ci passano solo i residenti (che pure sono molti) e i clienti delle lucciole, dei trans. Sotto il tempio dello sport è fertile anche il terreno delle amicizie dell’ultimo momento sia etero che omo, più omo che etero. Chi ci capita e né risiede, né cerca emozioni proibite, guarda esterrefatto. Come scoprisse l’America a luci rosse, invece di una dannata periferia di questa città, nata come residenziale, culla di villette, ma ora finita male. Territorio di Carbonara, almeno oltre il fiume della circonvallazione. Prima siamo a cavallo tra Poggiofranco e Picone. Bari da bere e Bari da godere, Bari da nascondere, tutte e tre sotto i riflettori. Un lettore della Gazzetta racconta: «In una qualsiasi giornata di aprile, alle prese con una lezione di scuola guida in una stradina dietro la chiesa di Santa Fara, osservo due ragazzine (12 - 13 anni?) che vendono i propri corpi. Mi ha preso un sentimento al tempo stesso sia di rabbia che di tristezza. Rabbia per l’infanzia rubata a quelle due adolescenti, rubata perché degli squallidi individui si arricchiscono sulla loro disperazione ed altrettanto squallide persone ne approfittano per sfogare i loro più schifosi istinti».
Continua qui:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=238496&IDCategoria=1
Possibile che se ne accorga solo un passante?
E' questa il controllo sulle strade che spesso millantano i nostri politici?
O ci vanno anche loro dalle ragazzine?
Questa è un'altra delle grosse porcherire della "cosiddetta" civiltà?
Sono, oltre che esterefatta, indignata!
Peccato.
Crescono, ma meno le richieste degli uomini.
Addio capelli bianchi e rughe, è boom di tinte e ritocchi dal chirurgo plastico per le nonnine italiane Le ultrasettantenni per sembrare giovani e dinamiche ricorrono anche al bisturi. Negli ultimi tre anni il ricorso a interventi estetici è aumentato del 30% da parte della terza età.
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3238101834
Certo, ritrovarsi un giorno, guardandosi allo specchio, un po' diversi, con qualche capello bianco, con la pelle meno tesa, con le rughe intorno agli occhi non è il massimo, ma è la natura che ci cambia.
Basta guardarsi dentro per sentirsi meglio.
Il mondo cambia e cambiano anche i costumi. Si da meno importanza all'aspetto interiore e più importanza a quello esteriore.
Peccato. A me piace guardare la luce negli occhi che illumina i volti più che la bellezza fisica.
Peccato pensare che i nostri nipotini non potranno più apprezzare l'amore di una nonna canuta e saggia che accetta la vita così com'è e che possa loro insegnare che in ogni età c'è un mondo da vivere ed apprezzare con o senza rughe intorni agli occhi.
Peccato che si stia perdendo il senso stesso della vita: nascere, crescere, invecchiare e......morire.
Peccato.
Addio capelli bianchi e rughe, è boom di tinte e ritocchi dal chirurgo plastico per le nonnine italiane Le ultrasettantenni per sembrare giovani e dinamiche ricorrono anche al bisturi. Negli ultimi tre anni il ricorso a interventi estetici è aumentato del 30% da parte della terza età.
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3238101834
Certo, ritrovarsi un giorno, guardandosi allo specchio, un po' diversi, con qualche capello bianco, con la pelle meno tesa, con le rughe intorno agli occhi non è il massimo, ma è la natura che ci cambia.
Basta guardarsi dentro per sentirsi meglio.
Il mondo cambia e cambiano anche i costumi. Si da meno importanza all'aspetto interiore e più importanza a quello esteriore.
Peccato. A me piace guardare la luce negli occhi che illumina i volti più che la bellezza fisica.
Peccato pensare che i nostri nipotini non potranno più apprezzare l'amore di una nonna canuta e saggia che accetta la vita così com'è e che possa loro insegnare che in ogni età c'è un mondo da vivere ed apprezzare con o senza rughe intorni agli occhi.
Peccato che si stia perdendo il senso stesso della vita: nascere, crescere, invecchiare e......morire.
Peccato.
domenica 19 aprile 2009
La pioggia.
Il verde paesaggio è ammantato di silenzio.
Anche le parole sono superflue, pare vogliano cancellare l'incanto delle strade bagnate, delle foglie che si muovono lentamante al passare della lieve brezza che le accarezza.
I fiori attendono muti i raggi del sole.
Le api sono sparite, hanno cessato il loro farneticante cercare tra i fiori di pesco, di ciliegi, di pruni.
Una dolce musica si leva dallo stereo.
E' dolce lasciarsi andare a sognare, lasciarsi cullare dalla natura, riposare la mente, dimenticare i problemi, non sentire più il tempo scorrere nelle vene: pace.
Il verde paesaggio è ammantato di silenzio.
Anche le parole sono superflue, pare vogliano cancellare l'incanto delle strade bagnate, delle foglie che si muovono lentamante al passare della lieve brezza che le accarezza.
I fiori attendono muti i raggi del sole.
Le api sono sparite, hanno cessato il loro farneticante cercare tra i fiori di pesco, di ciliegi, di pruni.
Una dolce musica si leva dallo stereo.
E' dolce lasciarsi andare a sognare, lasciarsi cullare dalla natura, riposare la mente, dimenticare i problemi, non sentire più il tempo scorrere nelle vene: pace.
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