Gli indagati non rispondono: il pm potrebbe chiedere il giudizio immediato a loro carico
Il radicale Cappato: "Il governatore Formigoni ha mentito agli elettori, adesso si dimetta"
di WALTER GALBIATIQualcuno si è avvalso della facoltà di non rispondere, altri si sono difesi. Gli interrogatori dei consiglieri e sindaci indagati per la vicenda delle firme false della Lista Formigoni sono partiti ieri e sono proseguiti a ritmi serrati. Tre consiglieri provinciali milanesi e un consigliere provinciale di Varese hanno deciso di non rispondere alle domande del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, che nei giorni scorsi ha notificato loro un invito a comparire con l'accusa di falso ideologico.
Formigoni: "Ma i lombardi hanno scelto me"
In particolare, il consigliere provinciale milanese Massimo Turci si è presentato in Procura, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre gli altri due consiglieri provinciali di Milano, Marco Martino e Nicolò Mardegan, non si sono nemmeno presentati. Ha declinato l'invito anche il consigliere provinciale di Varese, Franco Binaghi, mentre l'unica a rispondere alle domande degli inquirenti, difendendosi, è stata Barbara Calzavara, anche lei consigliere della Provincia di Milano. Scena muta per Gianluigi Secchi, della provincia di Pavia, e di Massimo Vergani, della provincia di Monza e Brianza. Nell'inchiesta sono indagate in totale 14 persone, tra sindaci, consiglieri provinciali e comunali della Lombardia, che sono accusate di avere autenticato le firme ritenute palesemente false dagli inquirenti. In questi giorni sono previsti altri interrogatori degli indagati, al termine dei quali il pm potrebbe anche chiedere il giudizio immediato, vista la solidità della prova, costruita ascoltando uno per uno i firmatari delle liste, che puntualmente hanno disconosciuto la propria sigla.
Fra l'altro, il numero delle firme false sarebbe salito a quasi mille, in quanto sarebbero circa 300 le firme non valide presentate a sostegno della lista del Pdl per la circoscrizione provinciale di Milano, sempre per le ultime elezioni regionali. Quelle raccolte per Roberto Formigoni ammontano a circa 800. L'indagine della procura continua ad alimentare la polemica politica. "Crediamo che Formigoni si debba dimettere per il crimine politico di avere mentito agli elettori lombardi. Se si dovesse andare a nuove elezioni l'unico responsabile sarebbe soltanto lui". È quanto ha affermato, Marco Cappato, candidato della lista Bonino-Pannella e autore dell'esposto in procura contro Formigoni.