Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 17 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
Massacro in Congo.
Massacro in Congo nel silenzio del mondo, facciamo finta di non vedere nulla anche se milioni di congolesi sono stati massacrati nessuno ne parla anche se muoiono donne e bambini innocenti.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=189274107887735&set=a.164254600389686.38417.164213760393770&type=1&theater
Leggi:
http://www.fides.org/it/news/2346-AFRICA_CONGO_RD_Tensioni_politiche_e_massacri_contro_i_civili_La_pace_e_ancora_lontana#.UW27s6K9B-0
Strage di Capaci, scoperto il commando. Esplosivo da bombe recuperate in mare. - Giuseppe Pipitone
L’Attentatuni di Capaci ha un prequel, un prologo che arriva dal mare di Porticello, piccolo centro marinaro a pochi chilometri da Palermo. È qui che Cosimo D’Amato, fino a pochi mesi fa conosciuto da tutti soltanto come un pescatore di pesce, s’improvvisò pescatore di bombe, diventando di fatto fornitore di morte per conto di Cosa Nostra.
C’è una fase preparatoria inedita e fino a oggi segreta dietro il maxi botto che il 23 maggio del 1992 squarciò l’asfalto dell’autostrada A29, uccidendo Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, più tre ragazzi della scorta lanciati a centinaia di metri di distanza dalla deflagrazione. A organizzare quella strage non furono soltanto gli uomini di Giovanni Brusca, tutti ormai condannati all’ergastolo. Per fare fuori Falcone, Riina aveva attivato anche gli uomini di Brancaccio, che si adoperano per recuperare altri quantitativi di esplosivo. Lo svincolo di Capaci non era stato imbottito soltanto dal tritolo utilizzato nelle cave e recuperato da Brusca, ma anche da un altro tipo di esplosivo: è quello contenuto nelle bombe sganciate sui fondali del golfo palermitano ai tempi della seconda guerra mondiale. A recuperare quegli ordigni inabissati era stato proprio il pescatore D’Amato, che poi le aveva “girate” agli artificieri di Cosa Nostra.
A svelare l’ultimo tassello sulla strage di Capaci è stato proprio uno dei padrini che in quei mesi del 1992 collabora attivamente alla strage. Il racconto di Gaspare Spatuzza, ex pupillo dei fratelli Graviano e da qualche anno collaboratore di giustizia, ha fornito alla procura di Caltanissetta le chiavi per ordinare l’arresto di Salvo Madonia, Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello: tutti già detenuti per altri reati, adesso sono accusati anche di aver collaborato all’esecuzione della strage di Capaci. L’inchiesta della procura guidata da Sergio Lari coinvolge ovviamente anche D’Amato, il pescatore di bombe, che già nei mesi scorsi era stato arrestato dalla procura di Firenze, dopo che lo stesso Spatuzza aveva rivelato il suo coinvolgimento nelle stragi di Firenze, Roma e Milano del 1993.
La collaborazione tra il pescatore di morte e Cosa Nostra però inizia precedentemente, ovvero circa un mese e mezzo prima della strage di Capaci. È da lì che comincia il racconto di Spatuzza. “Fifetto Cannella mi chiese di procurargli una macchina voluminosa, per recuperare delle cose. Ci recammo pertanto con la macchina di mio fratello nella piazza Sant’Erasmo di Palermo, dove incontrammo Peppe Barranca e Cosimo Lo Nigro. Ci recammo quindi a Porticello, dove trovammo un certo Cosimo, e insieme a lui salimmo su una specie di peschereccio, da dove recuperammo dei cilindri delle dimensioni di 50 centimetri per un metro legati con delle funi ai bordi della barca. Al loro interno vi erano delle bombe”. Sono proprio gli ordigni che negli anni ’40, in piena seconda guerra mondiale, vengono sganciate su Palermo. Spesso però la mira dei piloti di guerra non era precisa e le bombe si inabissavano nel profondo del golfo palermitano. È da lì che, anni dopo, il pescatore D’Amato le recupera con le sue reti e le consegna agli uomini di Cosa Nostra.
“Con quest’ultima indagine riteniamo di aver fatto una ricostruzione completa della fase organizzativa della strage del 23 maggio 1992”, ha detto il procuratore Lari, commentando l’operazione che di fatto completa l’elenco dei carnefici di Falcone. In vent’anni di processi sulla strage di Capaci mai nessuno aveva fatto cenno a questo secondo gruppo di morte, che dopo aver recuperato l’esplosivo dal fondo del mare, lo aveva lavorato per renderlo adatto al nuovo scopo: non più una guerra mondiale, ma l’aggressione a suon di bombe di Cosa Nostra allo Stato.
Violento terremoto colpisce l'Iran Tremano anche il Golfo e l'India.
Teheran - (Adnkronos/Aki/Ign) - Il sisma di magnitudo 7,8 nella provincia del Sistan e Balucistan. E' il terremoto più potente registrato nel Paese negli ultimi 40 anni. Agenzia Fars: ''Primo bilancio è di 40 morti. L'epicentro localizzato in una zona rurale dove ci sono molte case fatte di mattoni di fango''. In Pakistan 21 vittime.Pochi giorni fa il sisma nella provincia di Bushehr, nell'Iran meridionale
Teheran, 16 apr. (Adnkronos/Aki/Ign) - Un violento sisma, di magnitudo 7,8 gradi, ha colpito oggi l'Iran. Si tratta del più forte terremoto registrato nel paese negli ultimi 40 anni. La scossa è stata avvertita anche nei Paesi del Golfo (Kuwait, Bahrain, Arabia Saudita e Qatar), in Pakistan e in India.
Secondo l'Usgs, l'istituto geofisico statunitense, l'epicentro è stato localizzato a una profondità di circa 15 chilometri, in una località a circa 80 chilometri da Saravan, nella provincia del Sistan e Balucistan, vicino al confine con il Pakistan.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Violento-terremoto-colpisce-lIran-Tremano-anche-il-Golfo-e-lIndia_3295080146.html
CAMERA: LATI PDL E PD VUOTI, LA LOMBARDI POSTA LE FOTO SU FACEBOOK
Le immagini ci mostrano una Camera praticamente deserta
Ed ecco il lato PD. E poi dicono che non sono uguali. Anche nelle cattive abitudini.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=596001603743359&set=a.438282739515247.107576.438277562849098&type=1&theater
Qui il lato destinato al Pdl
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=596003117076541&set=a.438282739515247.107576.438277562849098&type=1&theater
San Raffaele: dopo i licenziamenti le botte.
C’è un vero e proprio accanimento contro i lavoratori del San Raffaele di Milano, l’ospedale al centro di inchieste per malaffare, tangenti, sprechi e finanziamenti ai partiti le cui conseguenze vengono rovesciate sugli operatori incolpevoli.
Stamattina la polizia ha caricato il presidio che le lavoratrici e i lavoratori avevano messo in campo già dalla giornata di ieri davanti all’accettazione dell’ospedale per denunciare l’arrivo delle prime lettere di licenziamento sui 240 annunciati. Già dalla fine della scorsa settimana erano corse voci dell’arrivo delle lettere, cosa che si è concretizzata nella giornata di ieri.
Fra i primi ad essere licenziati, coloro che hanno dato vita alle lotte degli ultimi mesi. I licenziamenti hanno effetto immediato, cioè l’azienda addirittura preferisce pagare l’indennità di mancato preavviso piuttosto che ritardare nella sua opera di smantellamento del San Raffaele.
E’ appena il caso di ricordare che nei mesi scorsi in un referendum partecipatissimo la grande maggioranza dei dipendenti dell’ospedale aveva respinto l’ipotesi, sposata da gran parte delle organizzazioni sindacali, ma non dalla USB e dalle RSU, di scambiare i licenziamenti con riduzioni di salario e diritti. Nonostante poi l’azienda abbia comunque proceduto ai tagli salariali, oggi partono i licenziamenti.
Dov’è la politica? Cosa aspetta la neo eletta Regione Lombardia ad entrare in campo per impedire che le colpe degli amministratori ricadano sui lavoratori e sull’utenza?
Sul San Raffaele si gioca una partita importante per i diritti e la dignità. Le lavoratrici e i lavoratori non vanno lasciati soli. La USB invita tutte le forze sindacali e sociali a manifestare accanto a chi sta difendendo il proprio posto di lavoro e la salute dei cittadini.
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