venerdì 31 maggio 2013

La natura colpisce ancora: Amaranto Inca divora OGM della Monsanto.



Le piante inca amaranto kiwicha invadono le piantagioni di soia transgenica della Monsanto negli Stati Uniti come in una crociata per fermare queste dannose imprese agricole e passare un messaggio al mondo. 

In quello che sembra essere un altro esempio di saggezza della natura, aprendo la strada, la specie  amaranto Inca nota come "kiwicha"  è diventata un incubo per la Monsanto. Curiosamente, questa azienda nota per il suo male ("Mondiablo") si riferisce a questa erba sacra per gli Inca e gli Aztechi, come pianta infestante o  erba maledettaIl fenomeno di espansione della amaranto nelle colture in oltre venti stati degli Stati Uniti non è nuovo, ma merita di essere salvato, forse anche per celebrare le capacità e l'intelligenza di questa pianta guerriera che si è opposta al gigante delle sementi transgeniche. Dal 2004 un agricoltore di Atlanta ha notato che i focolai di amaranto hanno resistito al potente erbicida "Roundup" a base di glifosato e divorato campi di soia GM. nel suo sito web la Monsanto raccomanda gli agricoltori di mischiare glifosato con erbicidi come 2,4-D, vietato in Scandinavia perché  correlato con il cancro. E 'curioso che il New York Times che oltre 20 anni fa ha scritto che Amaranto potrebbe essere il futuro del cibo nel mondo ora chiama questa pianta un "superweed" o "pigweed", termini dispregiativi che riflettono una concezione di amaranto come una piaga. Secondo un gruppo di scienziati britannici del Centro di Ecologia e Idrologia, si è prodotto un trasferimento di geni di piante geneticamente modificate e di alcuni "indesiderabili" erbe come amaranto. Questo fatto contraddice le affermazioni di esponenti di organismi geneticamente modificati (OGM), che affermano che l'ibridazione tra una pianta geneticamente modificata e un impianto non modificato è semplicemente "impossibile". Amaranto ha certamente più proteine della soia e contiene anche vitamine A e C. Nel frattempo negli Stati Uniti si preoccupano di come rimuovere questa pianta rustica che supera la tecnologia Monsanto: si riproduce in quasi tutte le condizioni climatiche, non si infetta da malattie o insetti che non hanno bisogno di prodotti chimici. Non sarebbe meglio ascoltare il messaggio della natura e provare la trasformazione dei prodotti alimentari amaranto?
Casi come la demonizzazione di amaranto ci fanno pensare che l'industria alimentare cerca semplicemente di mantenere la popolazione nella peggiore forma possibile per essere divorato da oscure corporazioni e interessi politici.

Tratto da Asociacion Civil Develar

Enel Green Power, la presidente Inarcassa nel cda. Voi lo sapevate? - Eleonora Carrano


Premessa veloce: Paola Muratorio, architetto e presidente da quasi 15 anni di Inarcassa, cassa previdenziale degli architetti e degli ingegneri, è colei che non si è opposta alla riforma Fornero (legge 214/2011) e che ha innalzato, in piena crisi economica e con il mercato dell’edilizia paralizzato, il contributo minimo da 1.600€ a 3.000€ che ingegneri e architetti dovranno versare anche in assenza di reddito.
Altrove non accade lo stesso: la Cassa Forense, per esempio, ritenendo di tutelare gli avvocati, si è fermamente opposta alla riforma, conservando il metodo retributivo nel rispetto del requisito imposto dalla legge. Muratorio invece, difende la portata “rivoluzionaria” della riforma; prevedere gli effetti di tale lungimirante indirizzo è presto detto: la mancata iscrizione di nuovi contribuenti e la cancellazione dalla cassa dei professionisti più giovani e con i redditi più bassi e la fuga dall’Italia, attraverso le società di ingegneria e architettura, dei migliori redditi. In sintesi, di quanti, in futuro, dovrebbero alimentare un sistema solidaristico consolidato.
Ora la notizia ultima che interessa architetti e ingegneri è che il Presidente Inarcassa da oggi può contare anche su una remunerazione pari a 50.000€ annui lordi (piu’ il rimborso spese) di consigliere del Gruppo Enel, che si sommano a 150.000€ di compenso da Presidente (al netto dei rimborsi spese e delle spese di rappresentanza). Infatti, Paola Muratorio, lo scorso aprile è entrata a far parte del consiglio di amministrazione della società del Gruppo Enel, dedicato allo sviluppo e alla gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili. 
Il suo nome compariva già i primi di aprile nella lista presentata da parte degli azionisti Fondazione E.N.P.A.M. – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri e Inarcassa – Cassa Nazionale Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti,  titolari complessivamente dell’1,50% circa del capitale sociale di Enel Green Power S.p.A.
La nomina a consigliere di Muratorio del Gruppo Enel Green Power , presuppone da parte di Inarcassa, indirizzi strategici e organizzativi operati nell’interesse degli iscritti, la cui portata, però, non ci è dato conoscere: non compare alcuna anticipazione nel Piano Strategico 2012-14 del bilancio di Previsione 2013 né, come ci si aspetterebbe, sul sito Inarcassa. Enel e diversi quotidiani e siti on-line di economia e finanza hanno dato ampio risalto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione che risale al 24 aprile, ma non Inarcassa.
Il motivo per cui Muratorio non abbia ritenuto di riferire sugli atti reputati opportuni per l’attuazione ed il raggiungimento dell’oggetto sociale che l’hanno portata all’interno del consiglio di amministrazione rimangono ancora avvolti nel mistero. E’ superfluo ricordare che gli iscritti hanno il diritto (e il dovere) di conoscere in quale modo viene investito il loro patrimonio. Diversamente, come potrebbero seguire e valutare l’operato del Consiglio e dei loro delegati, riconfermando o meno la fiducia accordatagli?
Da tempo immemorabile l'Enel è un calderone della politica. Uno dei tanti bacini di voto di scambio, come anche le banche e tutte quelle grandi industrie che foraggiano la politica sia pecuniariamente che assicurandole posti di lavoro. Politica e lobby sono i nostri padroni e noi siamo i loro schiavi. L'Italia non è un paese democratico, l'Italia è il paese dove comanda chi fa sempre più soldi a discapito di chi i soldi li produce con il proprio lavoro. Non c'è da meravigliarsi, quindi, se si verificano queste incongruenze. Bisognerebbe cambiare tutto, a cominciare dal modo di pensare, bisognerebbe ripristinare etica e dignità per far rifiorire il nostro paese, uno dei più belli e strategici dell'occidente. Abbiamo il tutto, ma ci viene vietato utilizzarlo. Dovremmo riappropriarci di ciò che è nostro.

giovedì 30 maggio 2013

I francesi: "Il 2013 sarà un anno senza estate".


L'allarme lanciato da un noto meteorologo tv che, dopo una primavera tra le più fredde e piovose degli ultimi tempi, non prevede affatto miglioramenti. Dovremo passare le ferie con l'ombrello?

Se state organizzando le vostre ferie forse fareste meglio a prepararvi a brutte sorprese. Il 2013 infatti potrebbe passare alla storia come l'anno senza estate. La preoccupante previsione viene da un notometeorologo francese, che prevede tre mesi estivi privi del tepore tipico della bella stagione. Basandosi sui mesi primaverili, effettivamente, i segnali sono a dir poco scoraggianti: al Nord Italia tanto freddo non si pativa dal 1991.
"Siamo in un serio pericolo di un anno senza estate. È una situazione di cui ci sono poche eccezioni, come nel 1975, nel 1983 e nel 1995, quando ci sono state una primavera e un inverno molto piovosi e poi un’estate normale. Ma adesso abbiamo una brutta situazione di partenza", spiega Laurent Cabrol che si fa chiamare "Monsieur Météo".

"La temperatura dell'acqua del mare - aggiunge il meteorologo - è fredda ed è un segno di raffreddamento dell'atmosfera. C'è molta umidità nell'aria. E quando viene il caldo, l'umidità evapora e si trasforma in temporali. E quando ci sono i temporali non si può parlare di una tranquilla giornata di sole".

A riprova dell'allarmante previsione ci sono i dati primaverili: il periodo tra marzo e maggio è stato per molte zone in Emilia, Veneto e Lunigiana il più piovoso degli ultimi 150/200 anni, cioè all'incirca da quando sono cominciate le misurazioni meteorologiche. In città come Parma, Piacenza e in altre zone del Nord-Est si sono registrate negli ultimi tre mesi piogge da record. Maggio da solo, invece, è stato al Nord-Ovest il più freddo dal 1991.

Mps: l'Alzheimer creditizio del Pd.



È la meravigliosa amnesia bancaria del partito di Bersani il quale da decenni avvolge i suoi catenacci intorno a Palazzo Salimbeni.

Più che un buco di bilancio, un buco di memoria. Siena? Non sanno dove sia. Monte dei Paschi? Mai sentito. Mussari? Chi era costui?
È la meravigliosa amnesia bancaria del Pd, il quale da decenni avvolge i suoi catenacci politici intorno a Palazzo Salimbeni, tramite la Fondazione il Monte, nel feudo creditizio-politico dell’ex Pci: e adesso cade dalle nuvole. “Non c’entriamo mica”, dice Bersani dipingendo un mondo favoloso dove “il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche”. Il segretario poteva almeno mettersi d’accordo con D’Alema, che nello stesso momento diceva: “Mussari l’abbiamo cacciato noi”, attraverso il sindaco di Siena Ceccuzzi, che di Mussari, tanto per capirsi, è stato pure testimone di nozze. Chi, quel Mussari attivo fin da giovanissimo nel Pci, poi nel Pds e infine nel Partito Democratico, a cui nel 2010 ha donato 100 mila euro? L’avete cacciato voi? Ma allora il Pd c’entra o non c’entra?
L’amnesia bancaria ha fulminato persino Mario Monti, ex International advisors di Goldman Sachs, il quale dice “basta agli incroci tra banche e politica”, dimenticandosi che se esiste incrocio tra banche e politica, lui è quantomeno il semaforo. Il fatto che il ras senese Alfredo Monaci, presidente di Mps immobiliare, sia  candidato nella lista Monti in toscana lascia immaginare oscure commistioni. Insomma, se Fassino diceva “Abbiamo una banca”, ora la banca che il Pd già  possedeva è finita nell’oblìo. 
Dicesi Alzheimer creditizio, quella sindrome implacabile che tende a farci credere l’incredibile: e cioè che Siena è semplicemente la città del panforte e del Palio. Come no.

I SIGNORI DELLA FINANZA PREPARANO L'ESPROPRIO GLOBALE. - V.KATASONOV Ordinario di scienze economiche.





Innanzi tutto facciamo osservare che i signori della finanza hanno già progettato la fase finale della operazione per l'esproprio della ricchezza nazionale della Russia. Il paravento ideologico-propagandistico dietro il quale si attua il disegno di "esproprio globale" è costituito dalla campagna per la lotta al terrorismo internazionale condotta dagli USA e iniziata dopo l'11 settembre 2001. Questa campagna è stata via via integrata da altri strombazzati programmi contro la corruzione, l'evasione fiscale, il riciclaggio di denaro "sporco", la criminalità internazionale, ecc.
In realtà, queste nobili intenzioni di mettere ordine nel mondo intero, e di "salvaguardare gli interessi nazionali degli Stati Uniti", servono a mascherare la corsa della oligarchia finanziaria internazionale verso il dominio planetario. Si stanno infatti creando gli strumenti idonei all'esproprio globale, allo smantellamento degli stati sovrani, alla costituzione del governo mondiale ed alla formazione di un regime totalitario di dimensioni universali (il "lager mondiale").
Il completo esproprio di tutti i beni e la loro concentrazione nelle mani di una ristrettissima èlite internazionale è la condizione sine qua non per la realizzazione del nuovo ordine mondiale. A tal fine i circoli dominanti dell'Occidente in campo finanziario e bancario puntano ai seguenti obiettivi:


1. cancellazione del segreto bancario;
2. eliminazione dei paradisi fiscali (zone offshore);
3. introduzione di procedure semplificate di congelamento e confisca dei beni di
privati cittadini e società da parte delle autorità dei paesi del miliardo d'oro;
4. limitazione della circolazione del contante e obbligo per le persone fisiche di usare i
mezzi di pagamento e regolamento senza contante;
5. costituzione da parte degli uffici finanziari e fiscali di reti di propri agenti ed informatori in banche e società;
6. commistione degli enti finanziari e delle banche centrali con i servizi speciali;
7. approvazione da parte degli USA di leggi extraterritoriali per la lotta agli evasori fiscali e  trasformazione di tutti gli stati, le banche e le società del mondo in agenti degli uffici tributari americani;
8. incentivazione dei processi di accentramento del capitale bancario, riduzione del
numero delle banche con parallela espansione della rete di succursali e filiali delle stesse;
9. concessione di ulteriori poteri e funzioni alla banche centrali (mantenendone invariata l' "indipendenza" dallo stato);
10. realizzazione, tramite accordi internazionali, di una rete di scambio di informazioni finanziarie sulle persone fisiche e giuridiche (dati personali, dati su conti e  transazioni) tra uffici fiscali, servizi investigativi finanziari e dicasteri delle finanze;
11. preparazione e svolgimento di operazioni di "sterilizzazione" di enormi masse di liquidità in giro per il mondo (contante e non, innanzi tutto dollari USA) prevalentemente tramite riforme monetarie e cambi della moneta.


In altri termini, si sta confezionando un "cappuccio" bancario-finanziario sulla intera popolazione terrestre. Banche e società finanziarie cesseranno di essere dei semplici istituti commerciali per trasformarsi in organizzatori materiali dell'esproprio fino a farsi strumento della élite mondiale per il controllo assoluto della popolazione. Di qualcosa del genere iniziò a parlare e scrivere l'economista e socialista tedesco Rudolf Hilferding nel libro intitolato "Il capitale finanziario", uscito a ridosso della prima guerra mondiale. Più avanti, negli anni venti, l'autore aggiornò le proprie idee sulla società totalitaria assoggettata alle banche, riproponendole in forma di teoria del "capitalismo organizzato" (è significativo che egli salutasse l'avvento di un sistema del genere come anteprima del socialismo).
Le autorità statali, gli esponenti politici ed i cittadini della Russia debbono avere chiari i piani dell'oligarchia finanziaria mondiale e le minacce che ne derivano. Si prenda, ad esempio, il punto tre dell'elenco riportato, riguardante le procedure di congelamento e confisca dei beni di privati cittadini e società. Le "innovazioni" sono chiare. I fatti dello scorso marzo a Cipro dimostrano che ora non occorrono più motivazioni giuridiche di alcun genere per confiscare i depositi bancari. Le decisioni sono giustificate con necessità economico-finanziarie ("misure di stabilizzazione"). Comincia a valere il principio di "opportunità", non politica, ma economica e finanziaria. La Svizzera, rinomata per la tutela del segreto bancario, ha approvato una legge, in base alla quale i mezzi di qualsiasi persona fisica o giuridica possono essere d'ora in avanti congelati sul suo conto  già dall'avvio delle indagini e non più dopo la pronuncia della sentenza. Questa novità può essere meglio interpretata, se si considera che gli USA hanno di recente approvato una legge, secondo cui ogni persona (sia negli USA che fuori dei suoi confini) può essere considerata un potenziale terrorista e indagata. La legge s'intitola National Defense Authorization Act 2012 (NDAA). Dato che USA e Svizzera hanno stipulato fra loro un accordo di cooperazione in campo finanziario, lo zio Sam ha ora la facoltà di congelare i mezzi di qualsiasi persona fisica o giuridica depositati in banche elvetiche.
Gli oligarchi ed i funzionari corrotti di tutta la Russia non debbono illudersi che la loro lealtà al Gotha finanziario li ponga al riparo dalla eventualità dell'esproprio. Debbono scordarsi delle loro ricchezze accumulate "con tanta fatica" e chi sa se riusciranno a salvare almeno la vita e la libertà. Se i cleptomani russi capiscono la situazione, dovrebbero per primi chiedere la revisione delle privatizzazioni-truffa degli anni novanta. Dovrebbero pentirsi dei furti di denaro pubblico, degli atti di corruzione e di ogni altra frode economica, comprese le esportazioni di capitali. Certo non sarà facile mettersi d'accordo con il popolo, ma i margini di garanzia saranno certamente maggiori. La proditorietà, la vigliaccheria e l'ipocrisia dell'èlite occidentale appare ormai evidente persino a chi ha scarsa cognizione della storia dell'Occidente.
Va detto, inoltre, che una parte della ricchezza nazionale della Russia è stata esportata legalmente. Penso innanzi tutto alle riserve valutarie governate dalla Banca centrale. Occorre dunque modificare le leggi del paese e rimpatriare quelle somme partendo dalle nuove regole. Non si tratta di operazioni inedite. All'inizio del 1914, molti politici e statisti russi, ma anche gente comune, avvertirono il pericolo imminente e gran parte delle somme di società e privati cittadini russi, nonchè della Banca di Stato dell'Impero, depositate in istituti tedeschi e austro-ungarici furono alla svelta riportate in Russia. Questo paese si trova oggi alla vigilia di una guerra non meno globale, alcuni esperti anzi sostengono giustamente che essa sia già cominciata senza nessuna dichiarazione ufficiale. In una situazione siffatta i dirigenti ed i comuni cittadini della Russia debbono agire con prontezza e puntualità in varie direzioni, ivi compresa la tutela degli interessi parimoniali non solo nazionali, ma anche  personali.

(Traduzione dal russo di Stefano Trocini)
da: www.sovross.ru, 07-05-2013

http://siarivoluzione.altervista.org/index.php/component/k2/item/85-i-signori-della-finanza-preparano-l-esproprio-globale

Photos of LA DITTATURA !!!E.S.M. !!!



ALDO MORO HA DICHIARATO GUERRA A TUTTE LE BANCHE 

Fu infatti così che i governi Moro finanziarono le spese statali, per circa 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”). La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979.

Aldo Moro incarcerato dai brigatisti rossi (bieca manovalanza) telecomandati dalla Central Intelligence Agency, con la compiacenza dell’ambasciatore USA Richard Gardner (intimo del presidente della Repubblica uscente Giorgio Napolitano, che più recentemente ha ricevuto in pompa magna il criminale internazionale Henry Kissinger). Lo stesso Kissinger che aveva minacciato di morte Moro, come si evince anche dalle molteplici testimonianze processuali e documentali.
Mentre minacciava Moro, Kissinger stava agendo non in qualità di rappresentante della politica estera degli Stati Uniti, ma piuttosto secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio che si occupava della politica estera della Commissione dei 300.
«Mio padre doveva viaggiare sull'Italicus - il treno legato alla strage del 4 agosto 1974 - per raggiungere la famiglia in vacanza in Trentino, ma prima che il convoglio partisse fu fatto scendere per firmare delle carte importanti». Sono parole della figlia dello statista Dc rapito e assassinato dalle Brigate rosse Aldo Moro. Sulla vettura numero 5 di quel treno, l'espresso Roma-Brennero, esplose una bomba che provocò 12 morti e una cinquantina di feriti.

POPOLO ITALIANO INFORMATI SUL SIGNORAGGIO BANCARIO CAPIRAI CHE LA CRISI E' UNA TRUFFA!!!


https://www.youtube.com/watch?v=V7r12fB9fhM


https://www.youtube.com/watch?v=19YdUXu5FGY


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mercoledì 29 maggio 2013

Chi finanzia la Fondazione Veronesi? Pulirsi la coscienza e riempirsi la bocca con la finta solidarietà. - Italo Romano

Capita spesso di ricevere inviti per partecipare a campagne di raccolta fondi in favore di enti più o meno legittimi che millantano di fare ricerca nella speranza di trovare cure a malattie spesso mortali, su tutte il cancro.
Si sprecano le sigle, i banchetti nelle piazze italiane sono oramai divenuti postazioni fisse, la solidarietà e la sensibilità delle comunità sono perennemente stimolate nel contribuire economicamente alla “progresso scientifico”.
Tra gli innumerevoli protagonisti spicca senz’altro la Fondazione Umberto Veronesi. Per i pochi che non lo conoscessero, Veronesi è un chirurgo di fama internazionale, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, Presidente del comitato scientifica della Fondazione Italia USA, ma anche ex Ministro della Sanità ed ex Presidente dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare.
Umberto Veronesi, vegetariano, è noto per essersi apertamente schierato contro la vivisezione, a favore dell’aborto e dell’eutanasia. E’ anche tristemente famoso per alcune dichiarazioni in favore dell’energia nucleare e degli inceneritori prive di qualsiasi valenza scientifica.
Un luminare dell’oncologia a braccetto della lobby del nucleare? In Italia succede anche questo.
A questo punto è lecito domandarsi: chi finanzia la Fondazione Veronesi? 
E’ presto detto. Basta andare sul sito ufficiale dove vi è una intera sezione dedicata agli sponsor partner di Veronesi&Co..
E’ una lunga lista di multinazionali, banche, assicurazioni, general contractor e case cinematografiche:
Eni, Pzifer, Novartis, Acea, Astaldi, Pirelli, UniCredit, UbiBanca, Panasonic, Moncler, Intesa SanPaolo, Ferrarelle, Citroen, BMW, Alitalia, Yamamay, Universal, Todd’s, TNT, Sisal, RCS Quotidiani, Prada, Philips, Mondadori, Kleenex, Lavazza, Conad, HP, Ford, Gruppo Fondiaria SAI, Fastweb. Ferrovie dello Stato, Credit Suisse, Alleanze Assicuarazioni, Acer etc.
Sono solo alcuni dei sostenitori della Fondazione Veronesi.
C’è un’evidente conflitto d’interessi. Difatti questi magnanimi finanziatori sono tra i maggiori responsabili del disastro ambientale, dell’insorgere di nuove patologie mortali, dell’endemica diffussione del cancro e del fallimento socio-economico di interi continenti.
Lucrano tre volte sulla salute della collettività. Prima ci fanno ammalare, poi ci chiedono i soldi per cercare la cura e poi ce la vendono.
Alla luce di ciò viene facile spiegarsi alcune dichiarazione rilasciate da Veronesi in materie a lui completamente estranee se non per motivi meramente economici.
Nonostante il palese controsenso, lo stuolo della falsa solidarietà conta milioni di volontari, accecati dalla buona fede e armati di moralismo, ipocrisia e sensi di colpa, da vomitare contro chiunque cerchi di far luce su dinamiche quantomeno poco chiare e tenta di mettere in dubbio l’utilità del flusso danaroso in moto verso la ricerca privata S.p.a..
Il grande pedagogo Paulo Freire ci spiega, in un memorabile passo del suo ‘Pedagogia degli oppressi, cosa sia la falsa solidarietà.
E’ un’arma al servizio degli oppressori e degli oppressi che imitandoli vorrebbero prenderne il posto.
La cultura degli piagnisteo tende ad ignorare la fonte dei problemi, cercando conforto nel perbenismo radical chic, divenendo essa stessa una colonna portante del sistema tanto criticato.
E’ la società dello spettacolo a dettare legge. Confortata da un formalismo e da un incompetenza dilagante, da una disabitudine al pensare e da un conformismo avvilente.
Per esempio, si tace sulla realizzazione delle discariche e poi si raccolgono fondi per guarire le persone che si sono ammalate anche a causa delle discariche.
C’è chi la chiama polemica fuori luogo. Ma sono coloro per i quali la polemica non ha mai luogo e ne deve averlo. Sono quelli del quieto vivere, sono coloro che galleggiano, sono quelli che ben pensano e nulla hanno da imparare, arroccati nella fortezza Bastiani, divenuti fantasmi nell’eterna e tremante attesa dell’arrivo del nemico dal deserto dei Tartari.
L’unica cosa certa è che la maschera della solidarietà rende inattaccabile qualunque diavolo, immaginiamoci dei figuranti.
Che sia chiaro però: tutto ciò è solo moralismo, apparenza, spettacolo…
Vogliamo debellare gli effetti delle malattie senza estirpare le cause delle stesse. Vogliamo sentirci tutti un pò meglio, calmierando i sensi di colpa e dando sfoggio della nostra impareggiabile sensibilità, nella speranza che il male oscuro tiri dritto dinanzi la nostra porta.