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domenica 29 dicembre 2024
Scoperta rivoluzionaria nella fisica quantistica: identificato un nuovo stato della materia. - Adamo Genco
Un team internazionale di ricercatori ha compiuto una scoperta straordinaria nel campo della fisica quantistica, identificando per la prima volta un nuovo stato della materia teorizzato da tempo: il liquido di spin quantistico. Parliamo del frutto della collaborazione tra scienziati svizzeri, francesi, canadesi e statunitensi, che potrebbe aprire la strada a importanti sviluppi nel campo dei computer quantistici e nella comprensione fondamentale dell'universo.
Ma cosa rende così speciale questo nuovo stato della materia? Immaginate di avere un materiale in cui le particelle magnetiche, invece di disporsi in modo ordinato come siamo abituati a vedere, si comportano in maniera del tutto inaspettata. Questi minuscoli magneti naturali, chiamati spin degli elettroni, rimangono in uno stato di continuo cambiamento, creando configurazioni interconnesse che sembrano "danzare" secondo le leggi della meccanica quantistica.
La scoperta è avvenuta studiando un materiale particolare chiamato "pirocloro stannato di cerio", utilizzando tecniche all'avanguardia come la diffusione di neutroni. Si è trattata di una sfida tecnologica notevole, come spiega Romain Sibille, leader del team sperimentale presso l'Istituto Paul Scherrer in Svizzera.
"Abbiamo dovuto utilizzare uno spettrometro altamente specializzato presso l'Institut Laue-Langevin di Grenoble, in Francia, per ottenere dati di altissima precisione."
Per comprendere meglio questo fenomeno, possiamo pensare agli elettroni come a minuscoli magneti che normalmente tendono ad allinearsi tra loro, proprio come farebbero delle comuni calamite. Tuttavia, in alcuni materiali speciali come i piroclori, questo allineamento viene "frustrato", creando condizioni uniche in cui emergono comportamenti quantistici sorprendenti.
Il professor Andriy Nevidomskyy, dell'Università Rice, che ha condotto l'analisi teorica dei dati, sottolinea un aspetto affascinante della scoperta.
"A livello quantistico, gli elettroni interagiscono tra loro emettendo e riassorbendo quanti di luce chiamati fotoni. In modo simile, nel liquido di spin quantistico, l'interazione tra le particelle chiamate 'spinoni' avviene attraverso lo scambio di onde simili alla luce, ma molto più lente."
Il team di ricerca sta già guardando al futuro, cercando altre particelle esotiche come i "visons", che potrebbero comportarsi come monopoli magnetici, un'idea teorizzata decenni fa. "È entusiasmante cercare prove dell'esistenza di particelle simili a monopoli in un universo in miniatura formato da spin di elettroni in un pezzo di materiale", commenta Nevidomskyy.
A proposito di nuove tecnologie legate alla fisica quantistica, lo sapevate che Google ha sviluppato un processore chiamato Willow e capace di prestazioni inarrivabili fino a oggi?
https://www.hdblog.it/scienza/articoli/n603011/rivoluzione-fisica-quantistica-nuovo-stato-materia/
venerdì 27 dicembre 2024
Buco nero esplode con raggi gamma mentre gli astronomi lo stanno osservando. - Giulia Serena
Un team internazionale di astronomi ha rilevato un'enorme esplosione di raggi gamma proveniente dal buco nero supermassiccio M87*, situato a 55 milioni di anni luce dalla Terra, durante la storica campagna di osservazione del 2018 che ha prodotto la prima immagine di un buco nero. L'evento, durato circa tre giorni terrestri, è stato catturato da 25 telescopi terrestri e orbitali nell'aprile 2018.
Questa scoperta rappresenta un'opportunità unica per studiare la fisica che circonda i buchi neri supermassicci. Il lampo di raggi gamma osservato è stato il primo rilevato da M87* in oltre un decennio, permettendo ai ricercatori di determinare con precisione le dimensioni della regione responsabile dell'emissione.
"Siamo stati fortunati a rilevare un lampo di raggi gamma da M87 durante questa campagna multi-lunghezza d'onda dell'Event Horizon Telescope", ha dichiarato Giacomo Principe dell'Università di Trieste, coautore dello studio accettato per la pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
I ricercatori ritengono che il lampo sia il risultato dell'interazione tra il materiale inghiottito dal buco nero e il suo campo magnetico esterno. Questi tipi di esplosioni sono tra i più violenti nell'universo, ma sono notoriamente difficili da catturare poiché solitamente visibili solo in specifiche lunghezze d'onda.
Kazuhiro Hada dell'Università della Città di Nagoya, coautore dello studio, sottolinea la natura imprevedibile di questi fenomeni: "L'attività di questo buco nero supermassiccio è altamente imprevedibile - è difficile prevedere quando si verificherà un lampo".
Il team ha scoperto che la regione del lampo ha una struttura complessa e mostra caratteristiche diverse a seconda della lunghezza d'onda osservata. Inoltre, la struttura ad anello del buco nero stesso sembrava cambiare in relazione al lampo, suggerendo un'intrigante relazione tra i due fenomeni.
Sera Markoff, professoressa dell'Università di Amsterdam e coautrice dello studio, evidenzia l'importanza di questa scoperta:
"Per la prima volta, possiamo combinare l'imaging diretto delle regioni vicine all'orizzonte degli eventi durante i lampi di raggi gamma provenienti da eventi di accelerazione delle particelle e testare teorie sulle origini dei lampi".
Questa osservazione apre nuove prospettive per lo studio dei buchi neri supermassicci e dei meccanismi di accelerazione delle particelle nei loro getti, un mistero di lunga data nell'astrofisica. La combinazione di dati provenienti da diverse lunghezze d'onda e l'imaging diretto delle regioni prossime all'orizzonte degli eventi promettono di fornire nuove informazioni su questi enigmatici oggetti cosmici.