mercoledì 11 novembre 2009

Sta per sorgere un Nuovo Ordine Mondiale

di S. Pavini - 6 novembre 2009
La preparazione di un Nuovo Ordine Mondiale è figlia di un lungo percorso la cui ultima fase in Italia è iniziata nel 1928 con la nascita dell’Opus Dei ed è culminata il 14/10/1978 con l’ascesa al soglio di Pietro di Giovanni Paolo II, 264° papa di S. Romana Chiesa che ne ha sancito la vittoria politica.

L’Opus Dei, un’organizzazione internazionale che può contare su un numero di seguaci abbastanza esiguo (di circa 80.000 persone), ma che ricoprono ruoli sociali e politico religiosi di notevole rilievo ed influenza.
L’Opus Dei possiede una ricchezza immensa, anche perché i rispettivi membri sono tenuti a donare tutti i loro beni al momento dell’entrata nell’organizzazione (beni non soggetti a restituzione in caso di abbandono).
Sotto il pontificato di Karol Wojtyla, l’Opera di Dio ha prosperato oltre ogni più rosea previsione: una delle prime cose che Karol Wojtyla fece subito dopo la sua nomina a papa fu quella di recarsi a pregare sulla tomba del fondatore dell’Opus Dei, Josè Maria Escrivà De Balaguer, che nel 1992, dopo un breve processo di canonizzazione, fu beatificato.
Ma che c’entra il pontificato Wojtyla con il disegno politico di creare un grande centro in Italia?
Da parte di eminenti personaggi che avevano guidato anche la Democrazia Cristiana era giunto il momento di liberarsi in modo definitivo di alleanze politiche ingombranti e scomode per spianare la strada ad una nuova formazione che avrebbe riunito destra e sinistra in un grande abbraccio mortale.

Dobbiamo tornare indietro nel tempo all’epoca delle stragi di mafia e di Tangentopoli negli anni 92/93 dello scorso secolo.
Proprio nel 1993 in piena Tangentopoli il giudice milanese Borrelli ed il pool investigativo appurarono il transito nelle casse dello IOR, la banca del Vaticano, di 108 miliardi di lire in certificati del Tesoro destinati al pagamento di maxitangenti (Enimont).
Secondo il giornalista Gianluigi Nuzzi (Vaticano SPA) monsignor Donato De Bonis, già braccio destro di Paul Marcinkus e primo prelato dello Ior, in seguito nominato vescovo dell' Ordine di Malta, avrebbe movimentato in pochi anni, tra il 1989 e il 1993, 275 milioni di euro in contanti più 200 miliardi di lire in titoli di Stato in favore di ben identificati personaggi.
In pratica esistevano due Ior di cui uno, quello parallelo, sarebbe stato attivo nel riciclaggio di denaro sporco, tangenti, provviste nere ed altro ancora.
Ritengo che la banca vaticana abbia supportato contemporaneamente due gruppi mafiosi in contrasto tra loro ed altrettanti due gruppi politici antagonisti, uno che aspirava alla fondazione di un grande partito di centro destinato a sostituire la DC alleato con i partiti di sinistra ed un altro alleato con il gruppo veteromafioso che cercava disperatamente di mantenere in vita il precedente assetto politico-economico.
Il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, infatti ha rivelato che le transazioni in del padre passavano tramite i conti e le cassette dello Ior e le provviste passavano attraverso il Conte Romolo Vaselli ed il conte Arturo Cassina, cavalieri dell’ordine equestre del santo Sepolcro retto all’epoca dal Gran Maestro l’arcivescovo di Monreale Monsignor Cassisa.
Questi personaggi insieme all’ex sindaco di Palermo Ciancimino ed altri erano collegati agli esattori Salvo, all’ On Salvo Lima, i quali erano i referenti politici in Sicilia dell’On. Giulio Andreotti co-titolare insieme al monsignor De Bonis del conto 001-3-14774-C presso lo IOR, nominalmente intestato alla Fondazione Cardinale Spellman attraverso cui venivano movimentate cifre consistenti (corrispondenti a circa 26 milioni di euro) che si diramavano per destinazioni diverse.
A riguardo dell'operazione politica di sostituire la DC nel 1998 era partita l’inchiesta coordinata dal dr. Giancarlo Capaldo, procuratore aggiunto di Roma, denominata operazione "Sofia", che investigava su una ben definita ipotesi: quella del tentativo ispirato e diretto dal Vaticano di creare un Grande Centro politico che avrebbe preso il potere. Tale iniziativa sarebbe stata alimentata da notevoli capitali affluiti in Vaticano. Durante le investigazioni compiute da nuclei segreti della guardia di Finanza sarebbe emerso che i referenti di questa complessa operazione sarebbero stati l’on. Antonio Matarrese e l’on. Pierluigi Bersani. In particolare l’on. Matarrese avrebbe avuto nella sua disponibilità fondi neri per 670 miliardi delle vecchie lire. Tra i del progetto ci sarebbe stato anche l’on. Raffaele della Valle, primo capogruppo di FI alla camera dei deputati in seguito defilatosi dalla complessa operazione.
A favore di questo progettto si collocavano Francesco Cossiga, Pierferdinando Casini, Clemente Mastella, Vincenzo Scotti, Roberto Formigoni, Giuseppe Pisanu, Rocco Buttiglione, Fabrizio Cicchitto e molti altri ancora anche formalmente aderenti a partiti di opposizione.
Tale schieramento è risultato vincente a tutto campo. Mentre l’ala militare della mafia veniva sconfitta (cattura di Riina, Provenzano etc), emergeva nell’ombra una organizzazione più discreta e silenziosa che si appoggiava a Matteo Messina Denaro avendo come interlocutore privilegiato il sen. Marcello Dell’Utri.
A suggello di questa vittoria che vide cadere sul campo Ignazio Salvo e l’on. Lima, assassinati non si sa da chi, il Papa Giovanni Paolo II in una memorabile omelia pronunciata durante una sua visita pastorale ad Agrigento nel 1993 espresse parole di fuoco nei confronti della Mafia e dei mafiosi.
Nel frattempo Woityla compie passi veloci per un cambiamento radicale nella politica e nell’ordinamento della Santa Sede: per primo (1981) riceve in S. Carlo dei Catinari una delegazione della Sinagoga di Roma (visita poi restituita nel 1986), poi abolisce la norma che prevedeva scomunica automatica per i cattolici che aderivano alla massoneria introdotta da Papa Clemente XII nel 1738, poi (1982) trasforma l’Opus Dei in prelatura personale, disposizione che permette all’Opera di dover rendere conto del suo operato solo ed unicamente al pontefice ed infine (2000) emana la Legge Fondamentale dello Stato del Vaticano che in riforma della precedente legge del 1929 stablisce che il sommo pontefice in quanto sovrano dello Stato del Vaticano ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
E Berlusconi?
Fa la sua parte. E riceve encomi ed onorificenze, ormai libero dall’interdizione papale per essere stato membro della loggia massonica P2.
Nel 2003 Carlo di Borbone delle due Sicilie, nella qualità di Gran Prefetto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, insignisce il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi del Collare Costantiniano di Gran Croce con placca d’Oro, un' altissima onorificenza sino ad ora conferita solo all’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (le cui dimissioni a due mesi dal termine stopparono l’elezione di Andreotti a presidente della Repubblica) ed all’ambasciatore Antonio Benedetto Spada, gran tesoriere dell’Ordine.
II Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è il più antico Ordine equestre-religioso (risalendo all’impero romano), il quale si propone la Glorificazione della Croce, la Propaganda della Fede e la difesa della Santa Romana Chiesa.
Secondo il suo statuto iI numero dei Balì Cavalieri di Gran Croce di Giustizia non può essere superiore a cinquanta, in memoria dei prescelti dal Costantino per la custodia del Labaro, e ciascuno di essi ha il titolo di uno degli antichi Baliaggi o Priorati e il trattamento di Eccellenza e di Don.
Il Presidente Berlusconi si è trovato in buona compagnia, unitamente alle varie teste coronate, ai nobili di antica stirpe e ad altissimi porporati ha ritrovato tra gli altri:
S.E. Rev.mo Monsignore Ferrara Sotir, Vescovo di Piana degli Albanesi (Palermo) capo della chiesa bizantina d’Italia
S.E. Rev.mo Monsignore Salvatore Cassisa, Vescovo Emerito di Monreale (Palermo)
Onorevole Salvatore Cuffaro, già Presidente della Regione di Sicilia (Palermo)
S.E. Generale Filiberto Cecchi, Capo di Stato Maggiore dell’esercito Italiano
Dr Joaquín Navarro Valls, già Direttore della Sala Stampa della Santa Sede numerario dell’Opus Dei
Em.mo e Rev.mo D. Eduardo Cardinale Martínez-Somálo Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e per le Società di vita apostolica già camerlengo (n 2 della Chiesa cattolica) fino al compimento del suo ottantesimo compleanno.
Tra cotanti membri di sangue blu e tonache purpuree compare anche l’on. Nicolò Nicolosi deputato e già sindaco di Corleone (Palermo).
Oggi il presidente dello Ior è Ettore Gotti Tedeschi membro dell’Opus Dei. Presidente del Banco Santander in Italia, Gotti Tedeschi è anche consigliere della Cassa depositi e prestiti e docente di etica della finanza alla Cattolica di Milano. Editorialista dell’Osservatore romano e consulente del Santo Padre è amico personale e ascoltato consigliere dell'on. Giulio Tremonti ministro del governo Berlusconi.
Cosa si profila dunque?
Pierluigi Bersani sta per trionfare nelle elezioni primarie del suo partito, cosa che lo porterà alla segreteria del PD.
Si tratta forse di quel lungo percorso tracciato da poteri tanto forti quanto occulti che stanno perfezionando la fisionomia e l’organigramma di un Nuovo Ordine Mondiale con a capo supremo il premio Nobel per la Pace Barak Obama?

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/21454/48/



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