mercoledì 24 febbraio 2010

L'Artefatto - Roberto Corradi











24 febbraio
2010



Pere Borrel del Caso (non è un nome d’arte): Massima Fuga, olio su tela per rendere la fuga scivolosa (a Massimo vogliono bene dal ‘600). Opera irraggiungibile dell’artista dal nome più ridicolo di sempre (secondo solo, forse, a Bonarroto Bonarroti) che analizza e raffigura quello che ancora non c’è ma ci sarà. Anche se per molti già c’è. La fuga dalemiana: la Puglia ha rappresentato una sconfitta di dimensioni ciclopiche, un viatico alla derisione senza precedenti, e D’Alema evade. Curioso, seriamente, che l’opera originale si chiami “Fuga dalla critica”.

Il Misfatto, l'inserto satirico de Il Fatto Quotidiano, tutte le domeniche in edicola


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