11 aprile 2010
Presentata oggi al Salone dell’auto di Ginevra la nuova nata in casa Fiat. Si chiama Fiat Pd ed è destinata a rivoluzionare il mondo dell’automobilismo. “Questa vettura unisce le più avanzate tattiche politiche di opposizione con la tecnologia che solo il 2010 poteva garantire” ci assicura il responsabile tecnico del progetto. Annunciata da tempo dalla casa torinese, la Fiat Pd non poteva che esordire sulle passerelle svizzere. “I più critici” ci spiega il presidente Fiat Luca Cordero di Montezemolo “ci rimproveravano di aver portato la vettura qui a oltre un mese dalla conclusione della kermesse che, lo ricordo, ha chiuso i battenti il 14 marzo. Poi, quando hanno saputo il nome del modello, hanno capito”. La Fiat Pd farà parlare a lungo di sé per la scelta coraggiosa ma obiettiva degli allestimenti meccanici. Cinque marce di cui solo una, lentissima, in avanti e 4 retromarce sono infatti la rivoluzionaria novità del modello.“All’inizio”, ci spiega Montezemolo uscendo dall’abitacolo pensato per i leader del Partito Democratico, avevamo pensato solo a una singola retromarcia velocissima. Poi però abbiamo deciso di offrire diverse possibilità di retrocessione in attesa del modello definitivo di Fiat Pd. No, è ancora troppo presto per parlarne”. Ma le indiscrezioni fioccano. Si parla di un veicolo semicubico come la Multipla primo tipo unito alla commovente assenza di prospettive della storica Duna con, di serie, cinque retromarce a trazione integrale e nessuna marcia avanti. Una bomba nel suo genere. “Di certo non riusciremo a replicare l’evento che oggi, con il lancio della Fiat Pd, siamo sicuri di aver realizzato”. Il presidente, fiero del suo gioiello fortemente voluto dal Gotha del Partito Democratico ci illustra il progetto e le caratteristiche tecniche. Consumi e sforzi di guida disumani con prestazionirisibilisonosololapuntadidiamantediunamacchina incapace di acquistare velocità anche in discesa. Nelle prove su stradalaquartaretromarciahasoddisfattoanchegliespertidella rivista "Quattoruotediscorta", appositamente convocati per testare il prototipo: registrata una decelerazione da zero a meno cento mai vista prima d’ora. Sulle nostre strade arriverà probabilmente, se arriverà, a fine legislatura ma intanto già si plaude all’utilità delle prove di crash test. Alcuni manichini, rimasti immobili al momento del violento impatto all’indietro, sono stati infatti adocchiati come futuri leader del Partito.
da Il Misfatto, inserto satirico de Il Fatto Quotidiano del 11 aprile 2010
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