martedì 14 dicembre 2010

Le grandi città sotto assedio


Oltre agli scontri di Roma, tensione anche a Milano durante l'irruzione degli studenti nel palazzo della Borsa. Cortei a Genova, Napoli, Palermo

Nel giorno in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi salva il governo per un soffio (tre voti in più), in tutta Italia le grandi città sono sotto assedio. Centro della protesta la Capitale dove, dopo il voto alla Camera, i manifestanti continuano a scontrarsi con la polizia nelle vie del centro. Ma anche nelle altre città, specie a Milano, ma anche Genova, Palermo, Napoli, Bari, Venezia, Vicenza e Padova, Cosenza e Savona – nel corso della mattinata si sono svolti cortei con alcuni momenti di forte tensione.

Milano - Tensione tra piazza Fontana e via Larga. Una cinquantina di manifestanti dei centri sociali, dopo aver raggiunto il corteo, ha lanciato uova e sassi contro le forze dell’ordine. “Armati” di palloncini pieni di vernice, i ragazzi hanno cercato di avvicinarsi alla polizia senza però arrivare al contatto. Il corteo degli studenti arrivato all’altezza di piazza Fontana, si è diviso in due tronconi: mentre una parte confluiva nella piazza come previsto dall’organizzazione, un’altra parte ha deciso di proseguire la marcia per raggiungere i giardini di via Palestro. Il cambio di tragitto sarebbe stato concordato in corso d’opera con la questura. Il momento di massima tensione si è avuto quando un gruppo di studenti ha fatto irruzione nella sede della Borsa di Milano. I giovani, sotto l’insegna dell’ordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e Provincia, sono riusciti a intrufolarsi all’interno di Palazzo Mezzanotte, mentre il servizio di sicurezza ha provveduto a sprangare le altre entrate. Gli studenti, alcuni con il volto coperto, hanno alzato uno striscione con la scritta: “Accozzaglia di affaristi, razzisti, ladri, mafiosi. Fund our future (Finanziate il nostro futuro, ndr). Dovete darci il denaro”. Intonando cori, il gruppo ha ricoperto la facciata di Palazzo Mezzanotte di volantini: “Join the resistance of new Europe (Unitevi alla resistenza della nuova Europa)”, “Dovete ridarci il denaro”. All’arrivo dei carabinieri, gli studenti sono stati obbligati a uscire dal palazzo della Borsa senza incidenti. Il gruppetto ha conquistato il centro della piazza e ha continuato a intonare cori contro il mondo degli affari economici e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La manifestazione è terminata con un lancio di petardi contro le forze dell’ordine.

Palermo - Gli studenti hanno occupato i binari della metropolitana dell’aeroporto di Palermo per protestare contro Trenitalia che impedisce la partenza dei manifestanti protagonisti del blocco del “Falcone-Borsellino” diretti a Roma. Per dare loro manforte, un migliaio di giovani sta occupando i binarie la biglietteria della stazione centrale. Anche gli accessi del porto e le principali strade cittadine sono state occupate dai manifestanti. Dopo i blocchi all’aeroporto, alla stazione centrale e al porto, un corteo non autorizzato di oltre 30 mila studenti si è diretto al palazzo dell’Ars.

Genova - Il corteo è iniziato con l’occupazione del varco portuale di Ponte Etiopia in prossimità del quartiere di Sampierdarena. Gli studenti hanno srotolato lo striscione ‘studenti e lavoratori uniti verso lo sciopero generale’ e hanno letto al megafono l’articolo 9 della Costituzione e la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Napoli - A scendere in piazza nel capoluogo partenopeo gli aderenti all’Uds, mentre gli universitari del movimento studentesco napoletano sono partiti, questa mattina presto, a bordo di 24 autobus alla volta di Roma. Gli organizzatori, proprio ieri, avevano sottolineato come avessero preferito una presenza maggiore nella Capitale, per dare peso alla protesta, e non manifestare in città. Il concentramento della manifestazione di Napoli è avvenuto alle 9.30 in piazza Mancini, nei pressi della stazione Centrale. I ragazzi, dopo aver attraversato corso Umberto e via Medina, si sono diretti in Piazza del Plebiscito dove è finita la protesta. Lungo il percorso non si sono registrati tensioni né incidenti con le forze dell’ordine.

Bari - Due i cortei studenteschi che dalle 10 di questa mattina stanno tenendo in scacco il traffico e le forze dell’ordine in una manifestazione contro il decreto Gelmini. Uno dei cortei è partito dalla facoltà di Scienze politiche occupata, con l’adesione degli studenti medi. L’altro corteo si è mosso dalla zona del Politecnico e di ingegneria occupata da diversi giorni e si è diretto anch’esso verso il centro della città. Imponente dello schieramento della forze dell’ordine, mentre i vigili urbani hanno provato a gestire la difficile situazione del traffico. Tre studenti che hanno tentato di occupare i binari di un passaggio a livello alla periferia della città sono stati bloccati dalla polizia e condotti in questura. Fino a ieri diversi licei cittadini risultavano occupati o in assemblea permanente mentre gli universitari e i ricercatori della facoltà scientifiche a umanistiche hanno tenuto lezioni all’aperto nelle piazze del centro storico del capoluogo pugliese.

Venezia, Vicenza e Padova - Ennesima protesta, con salita sul Ponte di Rialto contro la riforma della scuola e contro il governo Berlusconi. Iniziative di protesta anche a Vicenza e Padova. Nel centro storico lagunare un corteo ha sfilato dalla stazione ferroviaria fino a Rialto. Secondo fonti della Rete degli studenti, sono circa 1.500 i giovani che hanno gridato slogan e mostrato striscioni. Oltre a protestare contro la riforma Gelmini, gli studenti hanno attaccato il governo. Su uno degli striscioni era scritto: “la nostra fiducia non l’avete”. La manifestazione – secondo fonti della Questura – si è svolta senza problemi. A Vicenza sono scesi in piazza in 3mila con assemblea finale nel cortile di una scuola. Gli studenti hanno aperto il loro corteo con uno striscione riferito al governo Berlusconi con la scritta “Loro cadono noi ci alziamo” e “Maria Stella cadente”, quest’ultimo riferito alla Gelmini. A Padova circa 300 studenti hanno ‘occupato’ le piazze del contro città, al grido “Noi la crisi non la paghiamo”.

Cosenza - Lo svincolo di Cosenza nord dell’ autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria è chiuso a causa di una manifestazione promossa da un gruppo di studenti dell’ Università della Calabria contro la riforma degli atenei promossa dal Ministro Gelmini. Gli studenti hanno raggiunto lo svincolo dell’autostrada, provocandone il blocco, dopo avere tenuto un’assemblea nell’Aula magna dell’Università, che è da tempo occupata.

Savona - Un corteo composto da un migliaio di studenti ha occupato pacificamente la storica fortezza del Priamar per protestare contro la riforma dell’Istruzione. Gli studenti, appartenenti alle scuole medie e superiori, si sono radunati in mattinata in piazza Sisto IV per poi raggiungere l’antica fortezza, sulle cui mura è stato srotolato un grande striscione con scritto “Savona risponde”.




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